Ancora niente video?
Video hard della Mussolini?
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se esce lo pago pure il video.
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Il ricattatore: «Parlai del video
della Mussolini a Storace e Binetti»
Cacciotti: «Lui mi disse che non gli interessava, lei di informare Quagliariello»
ROMA - Sparge nuovi vele*ni Andrea Cacciotti. L’uomo ac*cusato di tentata estorsione nell’inchiesta sul video che ri*trarrebbe la parlamentare del Pdl Alessandra Mussolini e il leader di Forza Nuova Roberto Fiore in atteggiamenti intimi coinvolge altri politici nella vi*cenda. Lui — che agli inizi di settembre spedì una lettera al*la presidenza del Consiglio chiedendo un milione di euro per vendere il filmato — sostie*ne di aver visto le immagini il 16 agosto scorso e di aver subi*to avvertito Francesco Storace e la deputata del Pd Paola Bi*netti «perché conosco entram*bi da anni e volevo un consi*glio ». Lo ripeterà domani al procuratore aggiunto Pietro Sa*viotti che lo ha convocato per l’interrogatorio. E — annuncia — «racconterò altri dettagli».
L’indagine mira a stabilire chi ci sia dietro il ricatto politi*co. I magistrati appaiono infat*ti convinti che il vero obiettivo di chi ha contattato svariati giornalisti a partire dal maggio scorso non fosse quello di fare soldi, ma veicolare l’informa*zione e così mettere in difficol*tà i due esponenti politici. Cac*ciotti — che vanta svariate de*nunce per truffa — sostiene che a lui il filmato «fu mostra*to da un uomo che mi aveva contattato prima delle elezioni europee, quando si seppe che io avevo proposto la candidatura di Fa*brizio Corona. Ci sentimmo al telefo*no varie volte e ci vedemmo in estate.
Mi fece vedere le immagini su un cel*lulare a schermo grande e mi chiese di metterlo in con*tatto con Corona perché secon*do lui era l’unico a poter gesti*re la vicenda». Attraverso l’esa*me dei tabulati con l’elenco delle chiamate fatte e ricevute non dovrebbe essere difficile accertare se questo personag*gio esista davvero. «Girava con un’auto di servizio e mo*strava tesserini di Camera, Se*nato e altre istituzioni» affer*ma Cacciotti. È una versione che ha molti aspetti poco credibili quella messa insieme dall’uomo. An*che perché la scorsa primavera alcuni giornalisti sono stati contattati da una coppia di ra*gazzi. Lei chiamava e prendeva gli appuntamenti, mentre lui raccontava di essere risentito nei confronti di Fiore e di aver deciso di vendere il video «per*ché voglio fargliela pagare». Quante persone si sono agitate in questa storia? E soprattutto, chi le ha guidate?
Cacciotti sostiene che la sua lettera alla Presidenza del Con*siglio «fu indirizzata diretta*mente al sottosegretario Gian*ni Letta, perché negli anni scor*si avevo proposto un progetto a uno dei suoi collaboratori, il dottor Gorelli. Io conosco an*che la segretaria di Berlusconi perché nel 1994 ho fondato un circolo di Forza Italia a Collefer*ro e dunque sono stato due vol*te ad Arcore». Al magistrato l’uomo confermerà che nessu*no gli rispose, anche perché la sua missiva fu trasmessa subi*to in Procura. «Doveva essere una provoca*zione — giura Cacciotti — per*ché fino ad allora nessuno mi aveva voluto ascoltare. Storace mi disse che la storia non gli in*teressava, mentre la Binetti mi consigliò di informare Gaeta*no Quagliariello del Pdl. Pro*vai a contattarlo ma non mi ha mai richiamato». La prossima settimana il magistrato dispor*rà l’apertura del computer del*l’indagato per verificare se con*tenga il video oppure altro ma*teriale analogo. Cacciotti nega di averlo mai posseduto: «Chie*si a quell’uomo di darmi alme*no 8 secondi, ma rifiutò. Lo so che ho fatto una sciocchezza a scrivere a Palazzo Chigi, ma avevo bisogno di soldi e spera*vo che decidessero almeno di contattarmi». Una difesa che al momento sembra una farneti*cazione.
Il ricattatore: «Parlai del video della Mussolini a Storace e Binetti» - Corriere della Sera...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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