Paura della morte

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  • Virulogo.88
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    • Big City
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    Paura della morte

    Buonasera ragazzi, questa sera vorrei trattare un argomento delicato e che mi sta colpendo in prima persona quindi invito chi non se la sente a non intervenire.

    E' da un po di settimane che penso frequentemente alla morte, mia e di quelli che mi stanno vicino, non mi importa se fra 10 50 o 100 anni quello che mi attanaglia e mi angoscia è il fatto che sia un evento inevitabile e che l uomo debba subirlo senza poter far nulla, non riesco ad accettarlo.

    Prima d ora non ho mai pensato alla morte considerandola sempre una cosa a me lontana e che non mi avrebbe interessato se non in un futuro molto molto lontano.
    Ma ora mi rendo conto che il tempo passa inesorabile e che noi a questo mondo siamo solo dei passeggeri che prima o poi scendono alla loro fermata.
    Che senso ha vivere,impegnarsi,lottare,cercare la felicità "per sempre" quando l essere umano non è per sempre ed alla fine perde sempre.

    Da cattolico non praticante sento di star per passare all ateismo ma non voglio comunque affrontare il tema della religione; vedo la morte semplicemente come il nulla, la fine dei giochi, la perdita di tutto quanto conquistato in vita.

    Magari in un futuro lontano i progressi tecnologici e della medicina riusciranno a rendere l uomo immortale ma dubito che questo, semmai accada, possa risolvere i problemi dell uomo in quanto con l immortalità non ci sarà più la possibilità di una nuova vita

    Ironia della sorte sabato scorso mentre ero a casa sento bussare il campanello, scendo e vedo un uomo avvisarmi che mia nonna era caduta in un fosso in bicicletta; mi precipito sul luogo dell incidente ( 300 metri da casa mia, mia nonna ha sempre abitato con me ) e vedo mia nonna distesa immobile a faccia in giù con attorno una decina di persona.
    Una scena orrenda che mi ha paralizzato; mia nonna era ancora viva ma ha subito la frattura dello sterno e di due vertebre cervicali con danni al midollo spinale; ora è semiparalizzata in un letto d ospedale, lunedi dovrà affrontare un intervento chirurgico ma il medico ha detto che è un operazione molto complicata e rischia la vita.

    Non riesco a capacitarmi i miei hanno sempre lavorato e fin da piccolo, si può dire che sono cresciuto con lei, con mille difficoltà si sacrificava sempre per me, oltre a preparare colazione pranzo e cena per tutti manteneva sempre il buonumore e le risate c erano sempre;ora a casa c è il gelo, una tristezza ed una tensione che non mi da la forza nemmeno di alzare la testa.


    Non può finire cosi non ha senso.


    Scusate se ho aperto questo thread ma non ce la faccio più ho una confusione in testa che non mi da pace.
    Originariamente Scritto da Pesca
    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
  • xenical
    Bodyweb Advanced
    • Mar 2006
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    • CORRO IN UNA DISCARICA,INSEGUITO DA 4 NIGGA FROCI
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    #2
    quanti anni hai,21?sei giovane, ragazzo mio,pensa al bello della vita,altro che alla morte

    YouTube - non ci resta che piangere - ricordati che devi morire
    Noi pochi felici, Noi banda di Fratelli: Perche' chiunque ha versato il suo sangue insieme a me e' mio fratello.
    William Shakespeare-Enrico V - atto

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    • KKMeph
      Bodyweb Senior
      • May 2007
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      • Sopra il Po
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      #3
      La mente umana non riesce a capacitarsi dell'infinito. Almeno la mia non ci riesce. Penso sempre "quando morirò, sarà finita, per sempre...per sempre". Ma incosciamente penso anche che mi "sveglierò". Io non sono credente, ipotizzo che ciò sia frutto della società cristiana basata sulla speranza che mi circonda.

      Tornando all'infinito, io non me lo so spiegare, non me lo so visualizzare mentalmente. Ergo non mi capacito della morte, anche se il "concetto" di passaggio di un sistema da acceso-spento mi è molto chiaro in ambito biologico.
      MKK Fake

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • In piedi tra le rovine
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        #4
        Devi e dobbiamo tutti sapere (e ricordarcelo, ogni tanto, fa solo bene) che la morte non è l'ultimo nemico, il più grande, quello più spaventevole, ma è la compagna di tutta una vita, perchè nasce dal momento stesso che veniamo al mondo:
        Non vi è nulla che si dà senza che muoia.
        Al di là delle proprie personali credenze, aspettative o ipotesi sul dopo, è già durante la vita che dobbiamo imparare a non avere paura della morte, perchè è solo ciò che chiude il principio, e quello che è importante, quello che ci deve davvero preoccupare è ciò che sta nel mezzo, tra questo inizio e questa fine, ed è come viviamo la vita, cosa ne vogliamo fare, il nostro maturare come uomini.
        Tutto ciò che viene dalla vita, quindi, e anche le cose meno piacevoli, come quelle che tu stai sperimentando con la prova di tua nonna (dolori, sconfitte, delusioni, abbandoni), tutto ciò che viene dalla vita deve essere trasformato in un puntello sul quale fare forza e che ci permetta di crescere, anche e sopratutto in faccia ad acque tempestose, altrimenti non si cresce e non si crescerà mai, con l'angoscia - questa si reale - di non gustare nemmeno le gioie del tempo breve che ci è concesso.

        La morte, confrontata alle battaglie di tutta una vita, è solo lo sbocco ultimo verso un mare finalmente placato, è l'ultimo bacio col quale la vita sigilla il nostro aver vissuto.
        Scrive Borges:
        "La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare", e allora coraggio, sopratutto a chi ha al suo fianco la formidabile giovinezza come alleata, bisogna sciogliere le vele, uscire, e andare incontro al mare aperto.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • Sergio
          Administrator
          • May 1999
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          • Florida
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          #5
          Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
          Che senso ha vivere,impegnarsi,lottare,cercare la felicità "per sempre" quando l essere umano non è per sempre ed alla fine perde sempre.
          Un motivo in più vivere con tutto l'entusiasmo possibile questo tempo se come dici è limitato.



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          • Argor
            Bodyweb Advanced
            • Jun 2009
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            #6
            Quando si passa una vita da schifo una vita con pugnalate alla schiena dare tutto senza ricevere niente allora la morte quella bestia che incute paura inizia a diventarti sempre più amica perchè solo lei ti può dare il dono del riposo e della liberazione eterna, almeno spero che sia così, sperò che tutte le sofferenze con la morte abbiano fine

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            • ma_75
              Super Moderator
              • Sep 2006
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              #7
              Si potrebbe dire tanto della morte, è un campo di riflessione la cui sola vastità è tale da stordire l'uomo, nella pochezza del suo essere imperfetto e limitato.
              Tra le tante riflessioni possibili, ho sempre trovato consolante questa di Seneca, che dà un diverso significato al passato e al futuro. Solo il repsente esiste veramente.

              Chi mi troverai che stabilisca un prezzo al tempo, che dia un valore al giorno, che capisca di morire ogni giorno? Infatti in questo c’inganniamo, che vediamo lontano la morte: gran parte di essa è già passata: la morte possiede tutto il tempo che è dietro. Fa’ dunque, mio Lucilio, ciò che mi scrivi di fare, tieni stretta ogni ora; se oggi porrai le mani (sul tempo) accadrà che tu dipenderai meno dal domani. Mentre rinviamo, la vita trascorre. Tutto il resto, Lucilio, è degli altri, solo il tempo è nostro; la natura ci mandò il possesso di questa unica cosa fuggevole e incerta...
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • gilmour90
                Bodyweb Advanced
                • Jul 2009
                • 169
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                • 9
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                #8
                Personalmente mi capita spesso di pensare alla morte. Ho paura di quella delle persone a me care ma non della mia; anche se a volte mi viene un pò di tristezza pure in questo caso ma è sempre ricollegabile alla perdita degli affetti più cari... Nella mia vita ho perso una persona a cui ero davvero molto legato e molte volte mi capita di piangere ancora dopo anni ma questo dolore fortunatamete riesco a farlo diventare felicità ripensando i bei momenti passati e sperando di riviverli ancora oltre la morte...
                Perchè non ce la faccio a pensare che tutta la mia vita spesa a raggiungere la felicità e la serenità inutile e senza senso...
                PeR aSpeRa aD AsTrA

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                • EGMario86
                  Crossfit addicted
                  • Nov 2007
                  • 6592
                  • 412
                  • 906
                  • Palermo
                  • Send PM

                  #9
                  io non ho paura della mia morte perchè quando capiterà io non me ne accorgerò neppure... ho piu timore di quella di chi mi sta vicino perchè la sofferenza sarebbe grande e obbligatoria...
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                  • lukasmile
                    Lucamele
                    • Feb 2009
                    • 6667
                    • 681
                    • 907
                    • Napoli
                    • Send PM

                    #10
                    Mi dispiace per tua nonna, ti auguro con tutto il cuore che ce la faccia.
                    Allo stesso tempo credo che le tue paure riguardo la morte siano dettate proprio da questa "vicinanza" che la morte sta avendo nella tua vita.
                    L'unica cosa che mi sento di dirti è in risposta alla tua domanda del perché sbatterci tanto nella vita se poi dobbiamo morire:
                    hai un modo migliore per ingannare il tempo che passa da quando sei nato a quando morirai?
                    Owner - CEO Wellness Project

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                    • Stallone Italiano
                      Bodyweb Member
                      • Feb 2007
                      • 1436
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                      • Napoli
                      • Send PM

                      #11
                      Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                      Buonasera ragazzi, questa sera vorrei trattare un argomento delicato e che mi sta colpendo in prima persona quindi invito chi non se la sente a non intervenire.

                      E' da un po di settimane che penso frequentemente alla morte, mia e di quelli che mi stanno vicino, non mi importa se fra 10 50 o 100 anni quello che mi attanaglia e mi angoscia è il fatto che sia un evento inevitabile e che l uomo debba subirlo senza poter far nulla, non riesco ad accettarlo.

                      Prima d ora non ho mai pensato alla morte considerandola sempre una cosa a me lontana e che non mi avrebbe interessato se non in un futuro molto molto lontano.
                      Ma ora mi rendo conto che il tempo passa inesorabile e che noi a questo mondo siamo solo dei passeggeri che prima o poi scendono alla loro fermata.
                      Che senso ha vivere,impegnarsi,lottare,cercare la felicità "per sempre" quando l essere umano non è per sempre ed alla fine perde sempre.

                      Da cattolico non praticante sento di star per passare all ateismo ma non voglio comunque affrontare il tema della religione; vedo la morte semplicemente come il nulla, la fine dei giochi, la perdita di tutto quanto conquistato in vita.

                      Magari in un futuro lontano i progressi tecnologici e della medicina riusciranno a rendere l uomo immortale ma dubito che questo, semmai accada, possa risolvere i problemi dell uomo in quanto con l immortalità non ci sarà più la possibilità di una nuova vita

                      Ironia della sorte sabato scorso mentre ero a casa sento bussare il campanello, scendo e vedo un uomo avvisarmi che mia nonna era caduta in un fosso in bicicletta; mi precipito sul luogo dell incidente ( 300 metri da casa mia, mia nonna ha sempre abitato con me ) e vedo mia nonna distesa immobile a faccia in giù con attorno una decina di persona.
                      Una scena orrenda che mi ha paralizzato; mia nonna era ancora viva ma ha subito la frattura dello sterno e di due vertebre cervicali con danni al midollo spinale; ora è semiparalizzata in un letto d ospedale, lunedi dovrà affrontare un intervento chirurgico ma il medico ha detto che è un operazione molto complicata e rischia la vita.

                      Non riesco a capacitarmi i miei hanno sempre lavorato e fin da piccolo, si può dire che sono cresciuto con lei, con mille difficoltà si sacrificava sempre per me, oltre a preparare colazione pranzo e cena per tutti manteneva sempre il buonumore e le risate c erano sempre;ora a casa c è il gelo, una tristezza ed una tensione che non mi da la forza nemmeno di alzare la testa.


                      Non può finire cosi non ha senso.


                      Scusate se ho aperto questo thread ma non ce la faccio più ho una confusione in testa che non mi da pace.
                      Amico, io ho due anni meno di te (se sei dell'88), e devo ammettere che in questi ultimi tempi sta capitando un qualcosa di simile anche a me. Non preoccuparti, sono sicuro che usciremo rafforzati da tutto ciò, da questo momento di profonda crisi spirituale ed esistenziale. Sembra presto, abbiamo solo vent'anni, ma prima capiremo quanto sia caduca ed effimera la vita e meglio sarà. Prima avremo la consapevolezza di essere fortunati ad essere vivi, e circondati dai nostri cari, e meglio sarà. Dobbiamo abituarci alla realtà dei fatti, capire quanto sia prezioso il dono della vita.
                      L'uomo non sarà mai eterno, ed è giusto che sia così. Arriverà un giorno in cui, tra sessanta o settant'anni, saremo stanchi di vivere e la morte sarà per noi una liberazione, un "sonno arretrato" inevitabile. Sono sicuro che allora, e solo allora, saremo contenti di tutto ciò, e di ciò che abbiamo fatto nella nostra vita. E' la natura.

                      "Abituati a pensare che nulla è per noi la morte, poiché ogni bene e ogni male è nella sensazione, e la morte è privazione di questa. Per cui la retta conoscenza che niente è per noi la morte rende gioiosa la mortalità della vita; non aggiungendo infinito tempo, ma togliendo il desiderio dell’immortalità. Niente c’è infatti di temibile nella vita per chi è veramente convinto che niente di temibile c’è nel non vivere piú. Perciò stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode. Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto, non solo per quel che di dolce c’è nella vita, ma perché uno solo è l’esercizio a ben vivere e ben morire."

                      Da Epicuro, "Epistola a Meneceo".

                      Spero di esserti stato, almeno minimamente, di conforto.
                      Il mio diario:
                      http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...-italiano.html

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                      • Stallone Italiano
                        Bodyweb Member
                        • Feb 2007
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                        • Send PM

                        #12
                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Devi e dobbiamo tutti sapere (e ricordarcelo, ogni tanto, fa solo bene) che la morte non è l'ultimo nemico, il più grande, quello più spaventevole, ma è la compagna di tutta una vita, perchè nasce dal momento stesso che veniamo al mondo:
                        Non vi è nulla che si dà senza che muoia.
                        Al di là delle proprie personali credenze, aspettative o ipotesi sul dopo, è già durante la vita che dobbiamo imparare a non avere paura della morte, perchè è solo ciò che chiude il principio, e quello che è importante, quello che ci deve davvero preoccupare è ciò che sta nel mezzo, tra questo inizio e questa fine, ed è come viviamo la vita, cosa ne vogliamo fare, il nostro maturare come uomini.
                        Tutto ciò che viene dalla vita, quindi, e anche le cose meno piacevoli, come quelle che tu stai sperimentando con la prova di tua nonna (dolori, sconfitte, delusioni, abbandoni), tutto ciò che viene dalla vita deve essere trasformato in un puntello sul quale fare forza e che ci permetta di crescere, anche e sopratutto in faccia ad acque tempestose, altrimenti non si cresce e non si crescerà mai, con l'angoscia - questa si reale - di non gustare nemmeno le gioie del tempo breve che ci è concesso.

                        La morte, confrontata alle battaglie di tutta una vita, è solo lo sbocco ultimo verso un mare finalmente placato, è l'ultimo bacio col quale la vita sigilla il nostro aver vissuto.
                        Scrive Borges:
                        "La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare", e allora coraggio, sopratutto a chi ha al suo fianco la formidabile giovinezza come alleata, bisogna sciogliere le vele, uscire, e andare incontro al mare aperto.
                        Concordo pienamente.
                        Esperienze come queste sono, si, dolorose, ma anche preziose. Ci rendono la pelle dura, ci rendono forti, ci danno il coraggio di affrontare tutto, anche il trascorrere degli anni, e, ovviamente, l'inevitabile conclusione di noi stessi.
                        E' come un vaccino: va fatto, fa male, al dolore immediato della puntura segue un periodo sofferenza, in cui si saggia una minima parte della malattia vera e propria. Ma dopo un po' si sta meglio, molto meglio, meglio di prima, pronti a vivere la vita, con felicità, fino al suo termine ultimo, forti della "lezione" impartitaci dalla vita stessa.
                        Il mio diario:
                        http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...-italiano.html

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                        • Chicca82
                          Bodyweb Advanced
                          • Oct 2009
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                          #13
                          anche a me è successo, più che altro mi è capitato spesso di pensare alla morte di persone a cui tengo e anche a quella del mio cane ma non alla mia, la paura di soffrire ecc
                          capisco benissimo ma se poi ragioni che magari dovremmo goderci la nostra vita e quella degli altri finchè ci siamo e finchè ci sono allora tutto va meglio goditi chi ti è caro e la tua vita, bisogna essere ottimisti, ogni tempo non torna!

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                          • PrinceRiky
                            Bodyweb Senior
                            • Apr 2008
                            • 40284
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                            • Send PM

                            #14
                            per alcuni: abbiate la decenza di leggere tutto il post prima di rispondere

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                            • Chicca82
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                              • Oct 2009
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                              #15
                              Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio

                              Ironia della sorte sabato scorso mentre ero a casa sento bussare il campanello, scendo e vedo un uomo avvisarmi che mia nonna era caduta in un fosso in bicicletta; mi precipito sul luogo dell incidente ( 300 metri da casa mia, mia nonna ha sempre abitato con me ) e vedo mia nonna distesa immobile a faccia in giù con attorno una decina di persona.
                              Una scena orrenda che mi ha paralizzato; mia nonna era ancora viva ma ha subito la frattura dello sterno e di due vertebre cervicali con danni al midollo spinale; ora è semiparalizzata in un letto d ospedale, lunedi dovrà affrontare un intervento chirurgico ma il medico ha detto che è un operazione molto complicata e rischia la vita.
                              Stai vicino a tua nonna, mia nonna anche era grave a seguito di 2 operazioni al cervello dovute ad ictus la prima era andata ok ma la seconda più della prima ci aveva tenuto sulle spine.. in questi momenti ci frullano tante cose per la testa ma cerca di essere forte.. ti capisco

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