Però io distinguerei gli agonisti dal mondo amatoriale, se ci pensate ogni disciplina quando diventa agonismo diventa qualcosa di estremo, di irraggiungibile per le personi comuni e certamente la sicurezza e la salute in quel mondo non viene al primo posto. C'è l'appassionato di automobili sportive che elabora la macchina per avere qualche cavallo in più, mentre quando l'automobilismo diventa agonismo si parla di Ferrari e di auto che superano i 300 km/h; c'è il ciclista amatoriale che si alza presto la domenica per fare i suoi 60 km e c'è (c'era ) Pantani che fa il Mortirolo come un motorino; quindi c'è il bber amatoriale che con una grande passione non salta mai un allenamento e cura dieta e tutto ottenendo un fisico abbastanza grosso e definito ma certamente non enorme mentre ai massimi livelli troviamo Coleman. Quindi in ogni disciplina quando si parla di livelli top (in cui conta anche e soprattutto il business) c'è un'esagerazione, ma sono d'accordo con Eagle quando dice che questi "modelli" fanno "sognare" noi comuni mortali. Ovvio non sono modelli da imitare perchè vorrebbe dire usare le loro "pratiche" quindi assumersi i loro rischi (ovviamente questo non vale se uno vuole entrare nel mondo agonistico, scelta sua) ma guardando quello che è il top troviamo la CARICA per continuare con entusiasmo nella nostra passione. Quindi quello che ha la tigra elaborata si esalterà (in pista ovvio ) pensando di essere un pilota di F1, il ciclista pedalerà pensando a Pantani sul Pordoi così come il bber solleverà ghisa pensando a James e soci sul palco dell'Olympia.
Mi ricordo una persona che scrisse ad una rivista del settore criticandola perchè nonostante si dichiarasse pro bbing natural metteva in copertina atleti che natural non sono di certo e giustamente la risposta è stata che i modelli che attirano l'attenzione e attraggono sono quelli, perchè rappresentano il massimo di quella disciplina. Per quanto riguarda l'esempio di agonisti che muoiono giovani e a nessuno gliene frega qualcosa, la cosa rientra nel fatto che l'agonismo è quello, conta solo l'aspetto del business, è chiaro che per il mondo del bbing Coleman e soci sono solo delle marionette che servono a fare soldi e spettacolo, ma questo non vale per gli altri sport? il mondo del calcio gliene frega veramente qualcosa di Del Piero? e dico a livello di persona xchè è ovvio che se si fa male e non può più giocare ne viene meno lo spettacolo quindi i soldi. In ogni caso per me non c'è niente da fare, la mente umana è fatta così, ci vogliono questi estremi per esaltarsi e quindi per impegnarsi in una qualsiasi cosa, certamente un modello nella media non da alcuna motivazione, ovviamente questo tenendo presente che "loro" sono irraggiungiubili perchè esponenti "dell'estremo". In poche parole, esaltarsi alla vista di quegli atleti ma rimanendo coi piedi per terra.
Mi ricordo una persona che scrisse ad una rivista del settore criticandola perchè nonostante si dichiarasse pro bbing natural metteva in copertina atleti che natural non sono di certo e giustamente la risposta è stata che i modelli che attirano l'attenzione e attraggono sono quelli, perchè rappresentano il massimo di quella disciplina. Per quanto riguarda l'esempio di agonisti che muoiono giovani e a nessuno gliene frega qualcosa, la cosa rientra nel fatto che l'agonismo è quello, conta solo l'aspetto del business, è chiaro che per il mondo del bbing Coleman e soci sono solo delle marionette che servono a fare soldi e spettacolo, ma questo non vale per gli altri sport? il mondo del calcio gliene frega veramente qualcosa di Del Piero? e dico a livello di persona xchè è ovvio che se si fa male e non può più giocare ne viene meno lo spettacolo quindi i soldi. In ogni caso per me non c'è niente da fare, la mente umana è fatta così, ci vogliono questi estremi per esaltarsi e quindi per impegnarsi in una qualsiasi cosa, certamente un modello nella media non da alcuna motivazione, ovviamente questo tenendo presente che "loro" sono irraggiungiubili perchè esponenti "dell'estremo". In poche parole, esaltarsi alla vista di quegli atleti ma rimanendo coi piedi per terra.
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