Cattolicesimo e ignoranza.

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  • Tex88
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    • Piemonte
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    #46
    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
    Se però ti poni un limite che va oltre l'orizzonte della vita terrena, necessariamente devi riprogrammare la tua esistenza, dal momento che sposti il traguardo più in là. Se l'obiettivo è la salvezza eterna, necessariamente devi tenerne conto nella quotidianità della tua vita terrena.
    Questo indubbiamente. il tenerne conto però non necessariamente rende meno piacevole la vita terrena, anzi, in alcuni casi per esempio il donare agli altri, l'amare (questo è in sostanza l'unico nuovo comandamento di Cristo, amarsi gli uni gli altri) può essere grande motivo di goia anche durante la vita terrena

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    • antonio21BBpriest
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      • Oct 2007
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      #47
      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Se però ti poni un limite che va oltre l'orizzonte della vita terrena, necessariamente devi riprogrammare la tua esistenza, dal momento che sposti il traguardo più in là. Se l'obiettivo è la salvezza eterna, necessariamente devi tenerne conto nella quotidianità della tua vita terrena.
      Non vedo comunque quale possa essere il problema. Esiste un raccordo intimo pr chi crede tra vita attuale e vita eterna. E' un movimento progressivo che considera questa vita già come inizio della vita eterna e possibilità di farne esperienza.

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      • Leonida
        Filosofo del *****
        • Nov 2006
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        #48
        Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggio
        io sono cattolico
        non ho la terza elementare..
        non ci trovo nessuna corrispondenza
        credere da un senso a molti aspetti della vita
        con la stessa logica potrei sostenere che i non credenti sono i principali artefici dello sfracello in cui si trova la società...
        trans, puttane, droga e violenza
        la corrispondenza c'è.
        Originariamente Scritto da gorgone
        è plotino la chiave universale per le vagine
        Originariamente Scritto da gorgone
        secondo me sono pazzi.

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        • ma_75
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          • Sep 2006
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          #49
          Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
          Non vedo comunque quale possa essere il problema. Esiste un raccordo intimo pr chi crede tra vita attuale e vita eterna. E' un movimento progressivo che considera questa vita già come inizio della vita eterna e possibilità di farne esperienza.
          Il "problema" c'è nel senso che, se sei un vero credente, non puoi che vivere la tua esistenza come un continuum, tra vita mortale e vita eterna, aderendo, già in vita, a principi differenti da chi pensa che, dopo la morte, non ci sia nulla. Che poi molti di quelli che si proclamano credenti si ricordino della vita eterna solo sul letto di morte, facendo in tempo a pentirsi dei peccati commessi nel corso di una vita mortale nella quale evidentemente il pensiero dell'eternità non era il primo, è un altro discorso.
          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
          ma_75@bodyweb.com

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          • Tex88
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            • Mar 2009
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            #50
            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
            Il "problema" c'è nel senso che, se sei un vero credente, non puoi che vivere la tua esistenza come un continuum, tra vita mortale e vita eterna, aderendo, già in vita, a principi differenti da chi pensa che, dopo la morte, non ci sia nulla. Che poi molti di quelli che si proclamano credenti si ricordino della vita eterna solo sul letto di morte, facendo in tempo a pentirsi dei peccati commessi nel corso di una vita mortale nella quale evidentemente il pensiero dell'eternità non era il primo, è un altro discorso.
            non necessariamente. Gino Strada, per esempio, se non errò è ateo, ma ha dedicatto la sua vita ad aiutare il prossimo, proprio gli stessi principi a cui dovrebbe aderire un vero Cristiano

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            • Sergio
              Administrator
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              #51
              Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
              Guardavo in tv una serie di interviste a cattolici in pellegrinaggio e notavo che il fedele medio è molto avanti negli anni,spesso del sud e quasi sempre con al massimo il diploma elementare conseguito.Ho iniziato a pensarci e raramente ho riscontrato esempi di praticanti di estrazione sociale e cultura più elevata.
              Sicuramente ci sono eccezioni ma è possibile che i dogmi della chiesa si possano accettare solo con una buona dose di ignoranza e che anche un minimo di cultura,faccia porre delle domande incompatibili con il cattolicesimo?
              Scusa, ma tu non eri quello cattolico? Mi sono perso qualche cosa?



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              • antonio21BBpriest
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                • Oct 2007
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                #52
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Il "problema" c'è nel senso che, se sei un vero credente, non puoi che vivere la tua esistenza come un continuum, tra vita mortale e vita eterna, aderendo, già in vita, a principi differenti da chi pensa che, dopo la morte, non ci sia nulla. Che poi molti di quelli che si proclamano credenti si ricordino della vita eterna solo sul letto di morte, facendo in tempo a pentirsi dei peccati commessi nel corso di una vita mortale nella quale evidentemente il pensiero dell'eternità non era il primo, è un altro discorso.

                E' normale che è un continuum...l'ho appena detto anche io, ma il fatto che sia un continuum non vuol dire ch non possa comportare delle cadute. Ciò che conta è l'intenzione che anima il cammino. La vita cristiana non è un meccanismo scientifico ma ha a che fare con la debolezza umana. Paradosalmente nemmeno chi non crede è in grad di vivere la propria vita come un continuum.

                Il secondo caso è un caso falso. Nel senso che il pentimento richiede una sua verità che l'uomo esterno non è in grado di registrare e che conosce solo Dio. Spesso questo caso viene chiamato in ballo in modo secondo me gratuito come giustificazione per la propria scelta di non credere o di comportarsi in modo non moralmente cristiano. Sono in pratica leggende metropolitane comode per poter dire che tutti i cristiani sono ipocriti, ergo non vale la pena essere cristiani.

                Se uno si riordina solo sul letto di morte in maniera più o meno autentica lo sa solo Dio.

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                • ma_75
                  Super Moderator
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                  #53
                  Originariamente Scritto da Tex88 Visualizza Messaggio
                  non necessariamente. Gino Strada, per esempio, se non errò è ateo, ma ha dedicatto la sua vita ad aiutare il prossimo, proprio gli stessi principi a cui dovrebbe aderire un vero Cristiano
                  Su questo siamo perfettamente d'accordo. La santità in vita non coincide, necessariamente, con l'essere cristiani o dichiarsi tali.


                  Originariamente Scritto da antonio21BBpriest Visualizza Messaggio
                  E' normale che è un continuum...l'ho appena detto anche io, ma il fatto che sia un continuum non vuol dire ch non possa comportare delle cadute. Ciò che conta è l'intenzione che anima il cammino. La vita cristiana non è un meccanismo scientifico ma ha a che fare con la debolezza umana. Paradosalmente nemmeno chi non crede è in grad di vivere la propria vita come un continuum.

                  Il secondo caso è un caso falso. Nel senso che il pentimento richiede una sua verità che l'uomo esterno non è in grado di registrare e che conosce solo Dio. Spesso questo caso viene chiamato in ballo in modo secondo me gratuito come giustificazione per la propria scelta di non credere o di comportarsi in modo non moralmente cristiano. Sono in pratica leggende metropolitane comode per poter dire che tutti i cristiani sono ipocriti, ergo non vale la pena essere cristiani.

                  Se uno si riordina solo sul letto di morte in maniera più o meno autentica lo sa solo Dio.

                  Si ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • Steel77
                    Super Moderator
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                    #54
                    Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                    Scusa, ma tu non eri quello cattolico? Mi sono perso qualche cosa?
                    che io ricordi nn l'ha mai detto.Semmai mi sembra che lui abbia una ''religiosità'', nel senso che nn esclude affatto l'esistenza di Dio e forse, a volte, ci crede pure.

                    Mia impressione.

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                    • antonio21BBpriest
                      Bodyweb Advanced
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                      #55
                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio


                      Si ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?
                      In questo caso, io potrei anche cominciare a negare l'assoluzione..è in mio potere (a volte l'ho fatto), ...un pentimento deve dar luogo anche ad un chiaro cambiamento di vita. Se questo non avviene negare l'assoluzione è un provvedimento dovuto e terapeutico. probabilmente il pentimento vero non c'è o perchè il penitente non è ha la forza di cambiare e allora va aiutato in modo diverso oppure non è sincero.

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                      • Tex88
                        Bodyweb Senior
                        • Mar 2009
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                        #56
                        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                        Su questo siamo perfettamente d'accordo. La santità in vita non coincide, necessariamente, con l'essere cristiani o dichiarsi tali.
                        Questo significa appunto che il credere in un qualcosa dopo la morte, non necessariamente vada a modifcare la tua esistenza terrena, caso mai, a mion parere, la rende più complete




                        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                        Si ma le continue cadute e le continue abiure dei propri peccati possono essere un meccanismo che si ripete all'infinito. Ti faccio un esempio: hai un parrocchiano che si confessa, che so una volta al mese, e, in ogni confessione, ti ripete sempre gli stessi peccati, ad esempio tradisce la moglie. Tu ogni volta lo assolvi, lui ogni volta si pente, e, la volta dopo, siamo punto e a capo. Ha senso un continuo pentirsi e un continuo ricadere negli stessi errori? Che senso ha un pentimento che si rivela, evidentemente, non in grado di arginare le tentazioni?
                        A parer mio un "pentimento" non sincero non può essere considerato tale, ma anzi, è un finto pentimento

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                        • Sergio
                          Administrator
                          • May 1999
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                          #57
                          Originariamente Scritto da Steel77 Visualizza Messaggio
                          che io ricordi nn l'ha mai detto.Semmai mi sembra che lui abbia una ''religiosità'', nel senso che nn esclude affatto l'esistenza di Dio e forse, a volte, ci crede pure.

                          Mia impressione.
                          Bene



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                          • richard
                            scientific mode
                            • May 2006
                            • 19924
                            • 381
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                            #58
                            Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                            Avevo premesso che,com'è logico,ci siano delle eccezioni ma potete smontare la mia idea di praticante medio?
                            Se entriamo in una chiesa durante una messa o andiamo ad un qualsiasi pellegrinaggio,nella stragrande maggioranza dei casi,ci ritroviamo seduti accanto ad una vecchia analfabeta rincoglionita o ad una persona con una laurea prestigiosa anche in materie scientifiche?
                            In effetti la tua osservazione, parlando di "fedele medio", è un dato di fatto e non negabile; personalmente ritengo che sia anche una diretta conseguenza di come viene "elaborata" la dottrina di fede nel sociale.
                            Ci sono almeno tre livelli in tal senso: quello "ufficiale", affidato alle istituzioni religiose; quello "ordinario", che è dominio di tutti (e spesso sfocia nel "superstizioso" uscendo dai canoni della fede); quello "accademico", che è prerogativa di chi produce il sapere religioso.
                            E' chiaro come questi livelli presentino dei gap evidenti. Dovrebbe essere il canale ufficiale, tendendo le braccia ad entrambi gli altri ambiti, a fare da collante/collegamento per gli altri due. Purtroppo spesso non accade con le conseguenze che riporti: davanti al timore di una Chiesa che si spopola si scende facilmente a "compromessi".

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                            • Mi80
                              Semibstrd mod
                              • Oct 2003
                              • 31593
                              • 896
                              • 740
                              • a casa mia
                              • Send PM

                              #59
                              Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggio
                              io sono cattolico
                              non ho la terza elementare..
                              non ci trovo nessuna corrispondenza
                              credere da un senso a molti aspetti della vita
                              con la stessa logica potrei sostenere che i non credenti sono i principali artefici dello sfracello in cui si trova la società...
                              trans, puttane, droga e violenza
                              Forse volevi dire sfacelo?

                              Originariamente Scritto da Lucone Visualizza Messaggio
                              che visione.....robba da mussulmani è....
                              Originariamente Scritto da rocky 80 Visualizza Messaggio

                              infatti ecco la smentita al quesito posto dal trd

                              Da che pulpito
                              Sciopero

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                              • THE ALEX
                                Bodyweb Advanced
                                • Sep 2003
                                • 34619
                                • 828
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                                • somewhere on planet earth
                                • Send PM

                                #60
                                Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                                Scusa, ma tu non eri quello cattolico? Mi sono perso qualche cosa?

                                Sono decenni che te lo ripeto....sono CRISTIANO da non confondere con cattolico
                                « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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