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Come se tuo padre ti chiamasse al telefono ogni tanto , ma con il numero nascosto per non fare sapere che è lui, poi ti parla con voce contraffatta perchè tu non sei sicuro che sia lui, poi chiude la conversazione di punto in bianco e non finisce di dirti le cose.
Tue padre ti ha educato così o ti ha spiegato chiaramente, amorevolmente le cose?
1) Dio onnipotente troverà il modo come padre amorevole per comunicare con me o no? 2) Se tuo padre da piccolo non ti trovava in casa, ti chiamava, avevi il telefono spento che faceva? Accendeva la tv o ti veniva a cercare?
1) Dio onnipotente troverà il modo come padre amorevole per comunicare con me o no?
2) Se tuo padre da piccolo non ti trovava in casa, ti chiamava, avevi il telefono spento che faceva? Accendeva la tv o ti veniva a cercare?
TI vuoi AUTO-PIGLIARE PER IL SEDERE Eagle?
Come sempre quando non sai argomentare offendi o ci provi.
Contento tu, contenti anche io. Mi dispiace solo che non si possa discutere mai una volta decentemente con te.
Per capire "dio" bisogna per lo meno sapere che tipo è ... e l'unico modo che abbiamo è tramite le scritture e la vita. Tu evidentemente non lo hai o non lo hai voluto capire, ti ci opponi con tutto il tuo essere.
A me dispiace, per te, ma personalmente mi cambia poco o niente.
Però parlare con te di Dio che lo metti sullo stesso piano di un super mago capriccioso non ha senso. Perchè proprio non ha senso!
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
Non ho mai detto che il miracolo del sangue di San Gennaro sia un qualche cosa di importante, ma non capisco che fastidio di dia ... a me personalmente non fa nessuna differenza ...
Guarda, secondo me le cose sono due:
o è un miracolo e come tale va pubblicizzato, ostentato, valorizzato, anche perchè è un miracolo che si ripete con cadenza annuale da tempo immemorabile (e non so quanti ce ne siano al mondo)
o è una colossale truffa, una presa in giro, uno sfruttamento della credulità popolare e come tale va smascherato, al pari delle tante madonnine piangenti.
Non credo che si possa dire, in nessun caso, che sia irrilevante, anche perchè serve a mantenere nel eno della Chiesa molti più fedeli di quanto possa fare un'enclica di Papa Ratzinger. E qui torniamo al post iniziale di Alex, quindi al fedele dotato di scarsa cultura, che crede perchè indottrinato dalla nascita e non per libera adesione critica.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
o è un miracolo e come tale va pubblicizzato, ostentato, valorizzato, anche perchè è un miracolo che si ripete con cadenza annuale da tempo immemorabile (e non so quanti ce ne siano al mondo)
o è una colossale truffa, una presa in giro, uno sfruttamento della credulità popolare e come tale va smascherato, al pari delle tante madonnine piangenti.
Non credo che si possa dire, in nessun caso, che sia irrilevante, anche perchè serve a mantenere nel eno della Chiesa molti più fedeli di quanto possa fare un'enclica di Papa Ratzinger. E qui torniamo al post iniziale di Alex, quindi al fedele dotato di scarsa cultura, che crede perchè indottrinato dalla nascita e non per libera adesione critica.
può essere che tu abbia ragione.
io personalmente non ho MAI conosciuto un cristiano che mi abbia in qualche modo fatto pensare che la liquefazione del sangue di san gennaro fosse importante e che senza di quella non avrebbe più creduto.
non so che cristiani conosci tu ... ... comunque di certo di ignoranti legati a determinati simboli ce ne sono tanti ... come ci sono tanti ignoranti in tanti altri "gruppi" ...
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
Come sempre quando non sai argomentare offendi o ci provi.
Contento tu, contenti anche io. Mi dispiace solo che non si possa discutere mai una volta decentemente con te.
Per capire "dio" bisogna per lo meno sapere che tipo è ... e l'unico modo che abbiamo è tramite le scritture e la vita. Tu evidentemente non lo hai o non lo hai voluto capire, ti ci opponi con tutto il tuo essere.
A me dispiace, per te, ma personalmente mi cambia poco o niente.
Però parlare con te di Dio che lo metti sullo stesso piano di un super mago capriccioso non ha senso. Perchè proprio non ha senso!
Eagle
Io non ho mai offeso, pretendo una risposta però, dio lo si può conoscere solo attraverso le scritture io ti dico che è una follia, tuo padre con te si è comportato così? Ti ha lasciato una serie di sibilline lettere prima che nascessi per educarti.
Ma che razza di padre è? E tu che fai anche finta di crederci?
Come se tuo padre ti chiamasse al telefono ogni tanto , ma con il numero nascosto per non fare sapere che è lui, poi ti parla con voce contraffatta perchè tu non sei sicuro che sia lui, poi chiude la conversazione di punto in bianco e non finisce di dirti le cose.
Tue padre ti ha educato così o ti ha spiegato chiaramente, amorevolmente le cose?
1) Dio onnipotente troverà il modo come padre amorevole per comunicare con me o no? 2) Se tuo padre da piccolo non ti trovava in casa, ti chiamava, avevi il telefono spento che faceva? Accendeva la tv o ti veniva a cercare?
dio lo si può conoscere solo attraverso le scritture io ti dico che è una follia, tuo padre con te si è comportato così? Ti ha lasciato una serie di sibilline lettere prima che nascessi per educarti.
Ma che razza di padre è? E tu che fai anche finta di crederci?
Vuoi aggiungere altre frasi contorte sperando che siano d'effetto? Prego.
Come se tuo padre ti chiamasse al telefono ogni tanto , ma con il numero nascosto per non fare sapere che è lui, poi ti parla con voce contraffatta perchè tu non sei sicuro che sia lui, poi chiude la conversazione di punto in bianco e non finisce di dirti le cose.
Tue padre ti ha educato così o ti ha spiegato chiaramente, amorevolmente le cose?
Io non ho mai offeso, pretendo una risposta però, dio lo si può conoscere solo attraverso le scritture io ti dico che è una follia, tuo padre con te si è comportato così? Ti ha lasciato una serie di sibilline lettere prima che nascessi per educarti.
Ma che razza di padre è? E tu che fai anche finta di crederci?
di solito i padri disgraziati che abbandonano i figli da piccolissimi, li danno in adozione o ancora meglio lasciano a se stessi, poi alla fine sortiscono un effetto boomerang positivo: la povera creatura, cresciuta solo guardando a qualche sparuta "lettera" con le lacrime agli occhi, poi una volta divenuto adulto si lancia alla ricerca per vedere chi cacchio e' sto padre e ricongiungersi a lui. forse dio sfrutta questa caratteristica paradossale della natura umana: avendoci creato lui, sa che piu' veniamo ignorati, abbandonati e, perche' no, presi a calci nel deretano, piu' poi lo andiamo a cercare
vero quello che dici. pero', permettimi, anche estremamente comodo.
(...)
ora, passando al papa: come verrebbe presa la figura del cristo se avesse predicato bene e razzolato male? immagina: fa il discorso della montagna, e poi dopo violenta una fedele adescandola con una cesta di pane e pesce dietro un cespuglio; alla samaritana fa un bel discorso davanti al pozzo sulla sorgente della vita, poi di scatto la tira giu' sotto il muretto del pozzo e ne abusa carnalmente.
vedi, e' difficile, umanamente, distinguere cosa dice un papa da cosa fa; quell'atto del disgiungere, seppur teorizzabile dal punto di vista meramente speculativo, e' spesso troppo doloroso quando portato a di fuori della sfera astrattiva
Mentre sopra di noi volano i proiettili che si stanno scambiando Eagle e Sergio come da tradizione quando si affrontano questi Thread, proiettili che servono a dimostrare che il tema è quanto mai sentito e di attualità, altro che roba da mettere in soffitta, vengo al punto che mi sottoponi, tornando alla figura del papa.
Mi colpisce molto tutto il tuo inciso finale su Cristo e l'esempio da non disgiungere dalla parola, e su quello ci tornerò in conclusione del mio intervento - ora parto dal principio:
Noi quando guardiamo alla storia degli uomini tendiamo troppo spesso ad analizzare atteggiamenti, decisioni, frasi e atti con la nostra sensibiltà frutto dei nostri tempi, quando invece dovremmo provare a calarci nel costume delle varie epoche, per carpirne il senso autentico.
Se ti ho risposto come ti ho risposto prima non è perchè ho visto una scappatoia e mi ci sono infilato (un pò come quando si invoca il "mistero" per far tacere l'interlocutore"), ma perchè è così che va letta la storia dei papi e della Chiesa.
Prendiamo un pontefice conosciuto da tutti, Alessandro VI Borgia, che qui ci torna utilissimo;
Fu un uomo innanzitutto (perchè questo sono i papi, degli uomini) pienamente rivestito del suo tempo, un magnifico principe rinascimentale e un perfetto Vicario di Cristo:
Queste sue due nature, a quel tempo, non viaggiavano disgiunte, ma siamo noi che ce ne scandalizziamo, noi che viviamo qui oggi e che ci pare inconcepibile che un papa abbia potuto vivere la vita di Alessandro, perchè ci immaginiamo (e conosciamo) un Giovanni XXIII, un Giovanni Paolo I o II, e non arriviamo a capire quello che invece sapevano benissimo i contemporanei di Alessandro, che non erano migliori del loro pastore.
Nessuno allora si scandalizzava che il papa avesse dei figli (Cesare fu pure fatto cardinale), perchè questo accadeva in ogni corte, e questo non impediva l'azione pastorale del pontefice e non ne diminuiva il prestigio, se è vero come è vero che spagnoli e portoghesi affidarono proprio a questo papa la divisione delle reciproche sfere di influenza nell'America del Sud.
Alessandro come pontefice mantiene tutto le prerogative che i papi hanno preservato da Pietro al papa regnante:
Sa comunque, pur vivendo nel Rinascimento, che lui è anche pastore di anime che guida la Chiesa universale oltre che il suo stato, e perciò ci tiene a farsi raffiguare, nei suoi appartamenti, in posizione orante, la splendida tiara di perle e pietre poggiata ai suoi piedi, e le mani giunte a guardare il Cristo.
I papi, in tutta la storia, hanno sempre avuto netta la consapevolezza della reale portata della loro missione, pur vivendo da uomini (e cadendo, spesso, come uomini) a questa missione non vi hanno mai rinunciato, ed è per questo che un Bonifacio, di fronte a Sciarra che lo voleva percuotere, può dire, senza tema di smentita "Ecco il mio collo, ecco la mia testa, posso solo morire da papa", perchè la Chiesa non si regge su di un solo successore di Pietro, ma su di una catena che parte da Pietro e arriva a Benedetto XVI, infilando uno ad uno duemila anni di storia, di sensibilità, di morale, di diverse visioni del mondo.
Nascosta in questa trama del mondo la fede vi vede l'opera provvidenziale della divinità, di Cristo stesso, ed è per questo che accanto ad un Alessandro VI abbiamo Marcellino, dopo un Bonifacio un Pio V, ma uno non è meno papa dell'altro, perchè il potere mistico di cui sono investiti, e la missione conseguente, non viene dal predecessore ma direttamente da Pietro che l'ha ricevuto da Cristo;
E' dunque al primo papa che si fa riferimento, e a lui come pastore e Vicario che i suoi successori guardano, a lui anche come uomo, che non è stato migliore, nella sua vita, di tanti dei suoi successori (e qui vengo alla tua sul predicare bene e razzolare male), perchè è stato proprio Pietro, con Cristo vivo, il primo ad inciampare, proprio nella stessa notte che vide in catene il suo Maestro, che lui difese (unico tra gli apostoli presenti) prima con la spada, per poi, poche ore dopo e di fronte alle parole di una serva (!) tradire Cristo, rinnegandolo tre volte:
Non c'è già tutta la storia dei suoi successori, qui?
Ma per questo motivo Pietro è "meno" Pietro?
Ma non è Cristo in persona che alla fine, quel giorno sul lago di Tiberiade, chiede a Pietro se lo ama?
Glielo chiede per tre volte...Non gli dice "tu mi hai tradito", non gli rimprovera nulla, non lo accusa di nulla, ma gli chiede solo se lui lo ami ancora, prefigurandogli poi, con quelle parole così emozionanti, il suo destino:
E dell'amore per Cristo che i suoi successori hanno portato nel cuore, noi qui non possiamo dire nulla, se quei cuori solo Cristo può interrogare, conoscere, giudicare.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Mentre sopra di noi volano i proiettili che si stanno scambiando Eagle e Sergio come da tradizione quando si affrontano questi Thread, proiettili che servono a dimostrare che il tema è quanto mai sentito e di attualità, altro che roba da mettere in soffitta, vengo al punto che mi sottoponi, tornando alla figura del papa.
Mi colpisce molto tutto il tuo inciso finale su Cristo e l'esempio da non disgiungere dalla parola, e su quello ci tornerò in conclusione del mio intervento - ora parto dal principio:
Noi quando guardiamo alla storia degli uomini tendiamo troppo spesso ad analizzare atteggiamenti, decisioni, frasi e atti con la nostra sensibiltà frutto dei nostri tempi, quando invece dovremmo provare a calarci nel costume delle varie epoche, per carpirne il senso autentico.
Se ti ho risposto come ti ho risposto prima non è perchè ho visto una scappatoia e mi ci sono infilato (un pò come quando si invoca il "mistero" per far tacere l'interlocutore"), ma perchè è così che va letta la storia dei papi e della Chiesa.
Prendiamo un pontefice conosciuto da tutti, Alessandro VI Borgia, che qui ci torna utilissimo;
Fu un uomo innanzitutto (perchè questo sono i papi, degli uomini) pienamente rivestito del suo tempo, un magnifico principe rinascimentale e un perfetto Vicario di Cristo:
Queste sue due nature, a quel tempo, non viaggiavano disgiunte, ma siamo noi che ce ne scandalizziamo, noi che viviamo qui oggi e che ci pare inconcepibile che un papa abbia potuto vivere la vita di Alessandro, perchè ci immaginiamo (e conosciamo) un Giovanni XXIII, un Giovanni Paolo I o II, e non arriviamo a capire quello che invece sapevano benissimo i contemporanei di Alessandro, che non erano migliori del loro pastore.
Nessuno allora si scandalizzava che il papa avesse dei figli (Cesare fu pure fatto cardinale), perchè questo accadeva in ogni corte, e questo non impediva l'azione pastorale del pontefice e non ne diminuiva il prestigio, se è vero come è vero che i spagnoli e portochesi affidarono proprio a questo papa la divisione delle reciproche sfere di influenza nell'America del Sud.
Alessandro come pontefice mantiene tutto le prerogative che i papi hanno preservato da Pietro al papa regnante:
Sa comunque, pur vivendo nel Rinascimento, che lui è anche pastore di anime che guida la Chiesa universale oltre che il suo stato, e perciò ci tiene a farsi raffiguare, nei suoi appartamenti, in posizione orante, la splendida tiara di perle e pietre poggiata ai suoi piedi, e le mani giunte a guardare il Cristo.
I papi, in tutta la storia, hanno sempre avuto netta la consapevolezza della reale portata della loro missione, pur vivendo da uomini (e cadendo, spesso, come uomini) a questa missione non vi hanno mai rinunciato, ed è per questo che un Bonifacio, di fronte a Sciarra che lo voleva percuotere, può dire, senza tema di smentita "Ecco il mio collo, ecco la mia testa, posso solo morire da papa", perchè la Chiesa non si regge su di un solo successore di Pietro, ma su di una catena che parte da Pietro e arriva a Benedetto XVI, infilando uno ad uno duemila anni di storia, di sensibilità, di morale, di diverse visioni del mondo.
Nascosta in questa trama del mondo la fede vi vede l'opera provvidenziale della divinità, di Cristo stesso, ed è per questo che accanto ad un Alessandro VI abbiamo Marcellino, dopo un Bonifacio un Pio V, ma uno non è meno papa dell'altro, perchè il potere mistico di cui sono investiti, e la missione conseguente, non viene dal predecessore, ma Pietro che l'ha ricevuto da Cristo;
E' dunque al primo papa che si fa riferimento, e a lui come pastore e Vicario che i suoi successori guardano, a lui anche come uomo, che non è stato migliore, nella sua vita, di tanti dei suoi successori (e qui vengo alla tua sul predicare bene e razzolare male), perchè è stato proprio Pietro, con Cristo vivo, il primo ad inciampare, proprio nella stessa notte che vide in catene il suo Maestro, che lui difese (unico tra gli apostoli presenti) prima con la spada, per poi, di fronte alle parole di una serva (!) tradire Cristo, rinnegandolo tre volte:
Non c'è già tutta la storia dei suoi successori, qui?
Ma per questo motivo Pietro è "meno" Pietro?
Non è Cristo che alla fine, quel giorno sul lago di Tiberiade, chiede a Pietro se lo ama, glielo chiede per tre volte...Non gli dice "tu mi hai tradito", non gli rimprovera nulla, ma gli chiede solo se lui lo ama ancora, prefigurandogli poi, con quelle parole così emozionanti, il suo destino:
E dell'amore per Cristo che i suoi successori hanno portato nel cuore, noi qui non possiamo dire nulla, se quei cuori solo Cristo può interrogare e conoscere.
[MODE RIASSUNTO OFF]
Maledizione, stavo provando una nuova funzione, ma non va
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Vuoi aggiungere altre frasi contorte sperando che siano d'effetto? Prego.
Sono tutte frasi (contorte e fuori luogo oltretutto) TUE, non mie
Ti ripeto, non ci credi, amen.
Per il resto i tuoi sono un elenco di luoghi comuni che si riassumono nel "se non vieni quì e fai quello che ti dico io non ci credo", che è il solito trito e ritrito ritornello con cui si attacca, in modo assolutamente scorretto, la fede.
Scorretto non solo perchè purile e ingenuo, ma spt perchè trattandosi di fede, ovvero fiducia in qualche cosa che non puoi provare o verificare in modo "scientifico", non è attaccabile in quel modo.
E' come dire "vorrei che la fede fosse provabile, dimostrabile, mi devi dare una prova certa ed inconfutabile della fede", ovvero un controsenso!
Mentre sopra di noi volano i proiettili che si stanno scambiando Eagle e Sergio come da tradizione quando si affrontano questi Thread, proiettili che servono a dimostrare che il tema è quanto mai sentito e di attualità, altro che roba da mettere in soffitta, vengo al punto che mi sottoponi, tornando alla figura del papa.
Mi colpisce molto tutto il tuo inciso finale su Cristo e l'esempio da non disgiungere dalla parola, e su quello ci tornerò in conclusione del mio intervento - ora parto dal principio:
Noi quando guardiamo alla storia degli uomini tendiamo troppo spesso ad analizzare atteggiamenti, decisioni, frasi e atti con la nostra sensibiltà frutto dei nostri tempi, quando invece dovremmo provare a calarci nel costume delle varie epoche, per carpirne il senso autentico.
Se ti ho risposto come ti ho risposto prima non è perchè ho visto una scappatoia e mi ci sono infilato (un pò come quando si invoca il "mistero" per far tacere l'interlocutore"), ma perchè è così che va letta la storia dei papi e della Chiesa.
Prendiamo un pontefice conosciuto da tutti, Alessandro VI Borgia, che qui ci torna utilissimo;
Fu un uomo innanzitutto (perchè questo sono i papi, degli uomini) pienamente rivestito del suo tempo, un magnifico principe rinascimentale e un perfetto Vicario di Cristo:
Queste sue due nature, a quel tempo, non viaggiavano disgiunte, ma siamo noi che ce ne scandalizziamo, noi che viviamo qui oggi e che ci pare inconcepibile che un papa abbia potuto vivere la vita di Alessandro, perchè ci immaginiamo (e conosciamo) un Giovanni XXIII, un Giovanni Paolo I o II, e non arriviamo a capire quello che invece sapevano benissimo i contemporanei di Alessandro, che non erano migliori del loro pastore.
Nessuno allora si scandalizzava che il papa avesse dei figli (Cesare fu pure fatto cardinale), perchè questo accadeva in ogni corte, e questo non impediva l'azione pastorale del pontefice e non ne diminuiva il prestigio, se è vero come è vero che spagnoli e portoghesi affidarono proprio a questo papa la divisione delle reciproche sfere di influenza nell'America del Sud.
Alessandro come pontefice mantiene tutto le prerogative che i papi hanno preservato da Pietro al papa regnante:
Sa comunque, pur vivendo nel Rinascimento, che lui è anche pastore di anime che guida la Chiesa universale oltre che il suo stato, e perciò ci tiene a farsi raffiguare, nei suoi appartamenti, in posizione orante, la splendida tiara di perle e pietre poggiata ai suoi piedi, e le mani giunte a guardare il Cristo.
I papi, in tutta la storia, hanno sempre avuto netta la consapevolezza della reale portata della loro missione, pur vivendo da uomini (e cadendo, spesso, come uomini) a questa missione non vi hanno mai rinunciato, ed è per questo che un Bonifacio, di fronte a Sciarra che lo voleva percuotere, può dire, senza tema di smentita "Ecco il mio collo, ecco la mia testa, posso solo morire da papa", perchè la Chiesa non si regge su di un solo successore di Pietro, ma su di una catena che parte da Pietro e arriva a Benedetto XVI, infilando uno ad uno duemila anni di storia, di sensibilità, di morale, di diverse visioni del mondo.
Nascosta in questa trama del mondo la fede vi vede l'opera provvidenziale della divinità, di Cristo stesso, ed è per questo che accanto ad un Alessandro VI abbiamo Marcellino, dopo un Bonifacio un Pio V, ma uno non è meno papa dell'altro, perchè il potere mistico di cui sono investiti, e la missione conseguente, non viene dal predecessore ma direttamente da Pietro che l'ha ricevuto da Cristo;
E' dunque al primo papa che si fa riferimento, e a lui come pastore e Vicario che i suoi successori guardano, a lui anche come uomo, che non è stato migliore, nella sua vita, di tanti dei suoi successori (e qui vengo alla tua sul predicare bene e razzolare male), perchè è stato proprio Pietro, con Cristo vivo, il primo ad inciampare, proprio nella stessa notte che vide in catene il suo Maestro, che lui difese (unico tra gli apostoli presenti) prima con la spada, per poi, poche ore dopo e di fronte alle parole di una serva (!) tradire Cristo, rinnegandolo tre volte:
Non c'è già tutta la storia dei suoi successori, qui?
Ma per questo motivo Pietro è "meno" Pietro?
Ma non è Cristo in persona che alla fine, quel giorno sul lago di Tiberiade, chiede a Pietro se lo ama?
Glielo chiede per tre volte...Non gli dice "tu mi hai tradito", non gli rimprovera nulla, non lo accusa di nulla, ma gli chiede solo se lui lo ami ancora, prefigurandogli poi, con quelle parole così emozionanti, il suo destino:
E dell'amore per Cristo che i suoi successori hanno portato nel cuore, noi qui non possiamo dire nulla, se quei cuori solo Cristo può interrogare, conoscere, giudicare.
Par di capire, dunque, che il Papa, in quanto uomo del suo tempo, sia anche specchio dell'epoca in cui vive: in bene ed in male. In questo senso Alessandro VI ed altri papi della sua stessa epoca furono uomini corrotti ma, al contempo, mecenati di pittori e poeti. Verissimo. Possiamo allora dire, senza alcuna polemica, che la dimensione capitalistica della Chiesa (dallo Ior al patrimonio immobiliare, dall'esenzione ICI alle lotte sull'otto per mille) sia l'espressione più immediata e necessaria della Chiesa nell'epoca del capitalismo? Probabilmente sì, e forse non ci sarebbe nulla di male se la stessa Chiesa non facesse accorati proclami terzomondiisti sulla povertà, scandalo del nostro tempo, che sarebbero più appropriati in bocca ad un marxista che ad un capitalista.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Par di capire, dunque, che il Papa, in quanto uomo del suo tempo, sia anche specchio dell'epoca in cui vive: in bene ed in male. In questo senso Alessandro VI ed altri papi della sua stessa epoca furono uomini corrotti ma, al contempo, mecenati di pittori e poeti. Verissimo. Possiamo allora dire, senza alcuna polemica, che la dimensione capitalistica della Chiesa (dallo Ior al patrimonio immobiliare, dall'esenzione ICI alle lotte sull'otto per mille) sia l'espressione più immediata e necessaria della Chiesa nell'epoca del capitalismo? Probabilmente sì, e forse non ci sarebbe nulla di male se la stessa Chiesa non facesse accorati proclami terzomondiisti sulla povertà, scandalo del nostro tempo, che sarebbero più appropriati in bocca ad un marxista che ad un capitalista.
Osservazioni estremamente pertinenti;
Non c'è nulla di male nella misura in cui la Chiesa fa un buon uso (in senso cristiano e di sussistenza per sè) di quei beni, altrimenti il problema si pone, e nascondere lo scandalo dei Marcinkus e dei Sindona, con vari morti ammazzati in mezzo, non è possibile, anzi va ribadito per dire quale è la via sbagliata dell'uso patrimoniale.
Anche la comunità dei discepoli aveva una cassa, Cristo era sostenuto, tra l'altro, da ricche donne di Gerusalemme, ma quella cassa, ahinoi, la teneva Giuda, era lui il "tesoriere":
Pure qua nulla di nuovo
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
che è il solito trito e ritrito ritornello con cui si attacca, in modo assolutamente scorretto, la fede.
Scorretto non solo perchè purile e ingenuo, ma spt perchè trattandosi di fede, ovvero fiducia in qualche cosa che non puoi provare o verificare in modo "scientifico", non è attaccabile in quel modo.
E' come dire "vorrei che la fede fosse provabile, dimostrabile, mi devi dare una prova certa ed inconfutabile della fede", ovvero un controsenso!
Eagle
Bla bla bla bla bla, la fede non si prova quindi ogni fesseria diventa automaticamente vera, bla bla bla.... bla bla bla anche le fate, bla bla bla, i folletti, bla bla bla tutte cose che non si misurano con la scienza bla bla...
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