6/11/2009 (9:57) - I NUMERI DELLA GRANDE CRISI
"L'Italia è la sesta nazione più ricca"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Berlusconi: «Il nostro Pil ha ormai
passato quello della Gran Bretagna»
E la Marcegaglia incalza il governo:
«Il mini-taglio dell'Irap è un inizio,
serve un calo della pressione fiscale»
ROMA
L’Italia ha ormai sorpassato la Gran Bretagna per Prodotto interno lordo e quindi è ormai la sesta nazione più ricca tra i paesi industrializzati dal mondo. Silvio Berlusconi, riferiscono alcuni presenti, interviene al Consiglio dei ministri questa mattina per fare alcune considerazioni sullo stato di salute dell’economia nazionale. Il presidente del Consiglio non ha dubbi: il nostro Paese fa sempre più progressi, visto che è anche il terzo contribuente della Ue e il sesto per le Nazioni unite. Da qui un monito ai ministri: sarebbe anche il caso che questi risultati e le cose positive che stiamo facendo vengano fatti valere. Il presidente del Consiglio, riferiscono fonti ministeriali, avrebbe infatti chiesto ai colleghi di dare risalto a quanto di buono questo esecutivo sta realizzando e ha realizzato in sedici mesi.
Questa mattina intanto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha rivolto un nuovo invito al governo: «Un mini-taglio all’Irap per le imprese in perdita é un inizio». «Auspichiamo che però possano seguire ulteriori tagli di tasse». Ha affermato la Marcegaglia. «Abbiamo chiaramente evidenziato - spiega il presidente di Confindustria a margine della VII giornata della ricerca - che in un momento difficile come questo il taglio dell’Irap e alla tasse sui lavoratori aiuta la ripresa. Stiamo attendendo di capire quale sarà questo taglio. Si parla di un taglio per le imprese che perdono, è un inizio».
Il progetto a cui sta lavorando la maggioranza prevede un calo dell'Irap scomputando le perdite dalla base imponibile, l'introduzione della cedolare secca in via graduale, l'aliquota agevolata per i risparmi al Sud. Nel "cantiere" della Finanziaria resta anche il nodo dei fondi aggiuntivi per sicurezza e università. Ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha incontrato a Palazzo Madama, dove la legge Finanziaria è all’esame dell’Aula, i rappresentanti della maggioranza, dai capigruppo di Pdl e Lega ai presidenti delle Commissioni Bilancio e Finanze. Non è ancora chiaro se l’eventuale calo dell’Irap possa essere approfondito in Senato o se più probabilmente verrà rinviato all’iter della Camera; in ogni caso «al Senato qualcosa che arricchisca la Finanziaria ci potrà essere», ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine del vertice con Tremonti.
«Dal Senato il governo darà un segnale importante», ha aggiunto il relatore di maggioranza Maurizio Saia (Pdl). Anche il Tesoro apre una porta: sulle tasse - ha detto il vice ministro dell’Economia Giuseppe Vegas - potrà essere rivista «qualche stortura come la tassazione delle perdite» nell’Irap o si potrà dare un sostegno «a soggetti più deboli», come le Pmi, ma restano «dubbi» - frena il vice ministro - sulla possibilità di «una riduzione cospicua delle tasse» in un momento come quello attuale perchè appare difficile «intervenire sulla spesa dei grandi comparti sociali». A riproporre di scandagliare la spesa è invece il presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri: «Degli oltre 800 miliardi di spesa pubblica almeno il 10%, vale a dire 80 miliardi, non ha nulla a che vedere - ha sottolineato - con la giustizia sociale e con la crescita economica del Paese».
Nel corso dell’incontro tra maggioranza e Tremonti sarebbero stati dunque evidenziati i grandi temi mentre per le misure maggioranza e governo si sono prese più tempo per approfondimenti. «Ci saranno nuovi incontri», ha riferito Rateano Quagliarello del Pdl. Tremonti non si sarebbe pronunciato riservandosi di valutare le istanze della maggioranza. In ogni caso avrebbe riferito, raccontano fonti presenti all’incontro, che lo scudo fiscale, misura dalla quale dipende parte delle risorse con le quali finanziare nuove misure, sta avendo buoni risultati e il gettito atteso a fine operazione è di 3-4 miliardi di euro. Secondo fonti della maggioranza è molto probabile che al Senato si profili un intervento, sotto forma di emendamento alla Finanziaria, per irrobustire la dotazione a disposizione del comparto sicurezza. C’è anche un certo pressing della maggioranza sul governo per introdurre aiuti fiscali per gli affitti, sia per i proprietari di casa che per gli inquilini. Se l’introduzione della cedolare secca al 20% risulterebbe una misura costosa, la via, fanno notare fonti di maggioranza, potrebbe essere quella di un’introduzione soft della stessa, o cominciando dai contratti "agevolati", ovvero quelli calmierati, con una copertura finanziaria di circa 200 milioni di euro, o partendo da un’aliquota del 23% che solo con il tempo sarebbe portata al 20%.
Altro tema aperto è il Sud e in questo caso l’ipotesi sarebbe quella di inserire in Finanziaria la norma del disegno di legge sulla Banca del Sud che prevede un’aliquota agevolata del 5% per impieghi nel Mezzogiorno.
"L'Italia è la sesta nazione più ricca" - LASTAMPA.it
"L'Italia è la sesta nazione più ricca"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Berlusconi: «Il nostro Pil ha ormai
passato quello della Gran Bretagna»
E la Marcegaglia incalza il governo:
«Il mini-taglio dell'Irap è un inizio,
serve un calo della pressione fiscale»
ROMA
L’Italia ha ormai sorpassato la Gran Bretagna per Prodotto interno lordo e quindi è ormai la sesta nazione più ricca tra i paesi industrializzati dal mondo. Silvio Berlusconi, riferiscono alcuni presenti, interviene al Consiglio dei ministri questa mattina per fare alcune considerazioni sullo stato di salute dell’economia nazionale. Il presidente del Consiglio non ha dubbi: il nostro Paese fa sempre più progressi, visto che è anche il terzo contribuente della Ue e il sesto per le Nazioni unite. Da qui un monito ai ministri: sarebbe anche il caso che questi risultati e le cose positive che stiamo facendo vengano fatti valere. Il presidente del Consiglio, riferiscono fonti ministeriali, avrebbe infatti chiesto ai colleghi di dare risalto a quanto di buono questo esecutivo sta realizzando e ha realizzato in sedici mesi.
Questa mattina intanto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha rivolto un nuovo invito al governo: «Un mini-taglio all’Irap per le imprese in perdita é un inizio». «Auspichiamo che però possano seguire ulteriori tagli di tasse». Ha affermato la Marcegaglia. «Abbiamo chiaramente evidenziato - spiega il presidente di Confindustria a margine della VII giornata della ricerca - che in un momento difficile come questo il taglio dell’Irap e alla tasse sui lavoratori aiuta la ripresa. Stiamo attendendo di capire quale sarà questo taglio. Si parla di un taglio per le imprese che perdono, è un inizio».
Il progetto a cui sta lavorando la maggioranza prevede un calo dell'Irap scomputando le perdite dalla base imponibile, l'introduzione della cedolare secca in via graduale, l'aliquota agevolata per i risparmi al Sud. Nel "cantiere" della Finanziaria resta anche il nodo dei fondi aggiuntivi per sicurezza e università. Ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha incontrato a Palazzo Madama, dove la legge Finanziaria è all’esame dell’Aula, i rappresentanti della maggioranza, dai capigruppo di Pdl e Lega ai presidenti delle Commissioni Bilancio e Finanze. Non è ancora chiaro se l’eventuale calo dell’Irap possa essere approfondito in Senato o se più probabilmente verrà rinviato all’iter della Camera; in ogni caso «al Senato qualcosa che arricchisca la Finanziaria ci potrà essere», ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine del vertice con Tremonti.
«Dal Senato il governo darà un segnale importante», ha aggiunto il relatore di maggioranza Maurizio Saia (Pdl). Anche il Tesoro apre una porta: sulle tasse - ha detto il vice ministro dell’Economia Giuseppe Vegas - potrà essere rivista «qualche stortura come la tassazione delle perdite» nell’Irap o si potrà dare un sostegno «a soggetti più deboli», come le Pmi, ma restano «dubbi» - frena il vice ministro - sulla possibilità di «una riduzione cospicua delle tasse» in un momento come quello attuale perchè appare difficile «intervenire sulla spesa dei grandi comparti sociali». A riproporre di scandagliare la spesa è invece il presidente della Commissione Finanze del Senato, Mario Baldassarri: «Degli oltre 800 miliardi di spesa pubblica almeno il 10%, vale a dire 80 miliardi, non ha nulla a che vedere - ha sottolineato - con la giustizia sociale e con la crescita economica del Paese».
Nel corso dell’incontro tra maggioranza e Tremonti sarebbero stati dunque evidenziati i grandi temi mentre per le misure maggioranza e governo si sono prese più tempo per approfondimenti. «Ci saranno nuovi incontri», ha riferito Rateano Quagliarello del Pdl. Tremonti non si sarebbe pronunciato riservandosi di valutare le istanze della maggioranza. In ogni caso avrebbe riferito, raccontano fonti presenti all’incontro, che lo scudo fiscale, misura dalla quale dipende parte delle risorse con le quali finanziare nuove misure, sta avendo buoni risultati e il gettito atteso a fine operazione è di 3-4 miliardi di euro. Secondo fonti della maggioranza è molto probabile che al Senato si profili un intervento, sotto forma di emendamento alla Finanziaria, per irrobustire la dotazione a disposizione del comparto sicurezza. C’è anche un certo pressing della maggioranza sul governo per introdurre aiuti fiscali per gli affitti, sia per i proprietari di casa che per gli inquilini. Se l’introduzione della cedolare secca al 20% risulterebbe una misura costosa, la via, fanno notare fonti di maggioranza, potrebbe essere quella di un’introduzione soft della stessa, o cominciando dai contratti "agevolati", ovvero quelli calmierati, con una copertura finanziaria di circa 200 milioni di euro, o partendo da un’aliquota del 23% che solo con il tempo sarebbe portata al 20%.
Altro tema aperto è il Sud e in questo caso l’ipotesi sarebbe quella di inserire in Finanziaria la norma del disegno di legge sulla Banca del Sud che prevede un’aliquota agevolata del 5% per impieghi nel Mezzogiorno.
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