Morire in carcere: Stefano Cucchi - aggiornamenti -

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  • blackbart
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    • Oct 2009
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    Originariamente Scritto da giacomo82 Visualizza Messaggio
    in parte sono d'accordo.
    so che probabilmente verrò messo alla gogna per le parole che dirò ma:
    secondo me i vari Cucchi, Giuliani, Sandri e compagnia bella in parte se la sono cercata.
    Non mi pare corretto mettere sullo stesso piano persone così diverse. In ogni caso Cucchi non è la prima persona morta di recente in carcere in situazioni misteriose. Ammazzare uno per venti grammi di fumo mi pare grottesco, tanto più che a parlamentari, governatori e marmaglia assortita che pippano cocaina per migliaia di euro insieme a mignotte e trans non gli requisiscono manco la patente!

    Sandri....se avesse evitato di far cagnara all'autogrill con i suoi compari probabilmente non sarebbe morto
    Invece che un mentecatto foraggiato con la refurtiva fiscale si metta a sparare da una parte all'altra dell'autostrada - attraverso due corsie con il rischio (?) di fare un strage - è del tutto normale.

    se in questi tre casi fossero morti i poliziotti non credo che se ne sarebbe parlato con tutto questo scalpore; Lo dimostra il fatto che a distanza di quasi 10anni di parla ancora di Giuliani ma di Filippo Raciti, morto per mano di un povero mentecatto, non ne parla più nessuno......
    mah....
    In realtà Raciti è stato colpito alla testa da una camionetta della Polizia che faceva retromarcia... per questo non se ne parla.
    Last edited by blackbart; 09-11-2009, 16:19:01.

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    • ma_75
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      Originariamente Scritto da giacomo82 Visualizza Messaggio
      il fatto di accanirsi contro le forze dell'ordine,
      spesso senza motivo
      A parte Giuliani gli altri non si sono accaniti contro nessuno, pensa che uno era separato dalla polizia perfino dall' autostrada
      E l'altro, Cucchi dico, non l'ho letto da nessuna parte che avesse mosso un dito contro gli agenti, a meno che tu non abbia notizia diverse da quelle che riportano i giornali (di tutti i colori)
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

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      • Max_79
        L'antitrolls
        • May 2001
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        Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
        Beh, lui -lo si evince- e' un ***** e pesa presumibilmente piu' di 100 kg. A quando la stessa sorte !?

        Bye
        Originariamente Scritto da TheSandman
        Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

        .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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        • Fortissimo1984
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          Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio
          Beh, lui -lo si evince- e' un ***** e pesa presumibilmente piu' di 100 kg. A quando la stessa sorte !?

          Bye
          giusto

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          • Eagle
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            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
            "Stefano Cucchi era in carcere perchè era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perchè era di 42 chili". Così il sottosegretario alla Presidenza alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24. Nessun dubbio. Non ci sono responsabilità umane.
            Se per caso ci fosse anche solo un ombra di verità nel fatto che l'essere sottopeso, anoressico e denutrito sia una concausa per la morte ... forse sarebbe stato il caso di riservargli un trattamento particolare in modo da evitare che morisse...


            Eagle
            Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.

            NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona!
            kluca64@yahoo.com

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            • uruk
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              Originariamente Scritto da giacomo82 Visualizza Messaggio
              in parte sono d'accordo.
              so che probabilmente verrò messo alla gogna per le parole che dirò ma:
              secondo me i vari Cucchi, Giuliani, Sandri e compagnia bella in parte se la sono cercata.
              credo che sia anche ora di finirla di osannarli come fossero eroi nazionali; sentivo qualche mese fa addirittura di una proposta per intitolare uan stanza a palazzo Madama a carlo Giuiani.....siamo davvero arrivati alla frutta; pace all'anima sua ma se Placanica in quell'occasione non avesse sparato probabilmente sarebbe morto lui stesso.
              Sandri....se avesse evitato di far cagnara all'autogrill con i suoi compari probabilmente non sarebbe morto e lo stesso Cucchi...non credo che non avesse fatto nulla per causare una reazione così da parte dei poliziotti, che, avranno senza dubbio esagerato ma lui era già debilitato dalla tossicodipendenza e dalla sua condizione fisica....90 su 100 avrà reagito fisicamente (per quel poco che poteva fare) ed è andata a finire così.....

              se in questi tre casi fossero morti i poliziotti non credo che se ne sarebbe parlato con tutto questo scalpore; Lo dimostra il fatto che a distanza di quasi 10anni di parla ancora di Giuliani ma di Filippo Raciti, morto per mano di un povero mentecatto, non ne parla più nessuno......
              mah....
              Paragone impossibile.
              Giuliani aveva un estintore in mano e stava per lanciarlo contro un carabiniere nel suo defender.
              Sandri nemmeno è sceso dalla macchina.
              Cucchi era un tossico di 40kg, se proprio reagisce un qualsiasi agente penitenziario addestrato se vuole lo mette giù con due colpi alle gambe.

              Sul primo caso infatti posso anche essere parzialmente d'accordo, assurda qualsiasi targa in suo nome.
              Sugli altri no.

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              • Sean
                Csar
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                Qualcosa pare si muova:

                Cucchi, un testimone: «Picchiato in cella»

                Accusati di omicidio tre agenti penitenziari e tre detenuti



                Ci sono i primi sei indagati per la morte di Stefa*no Cucchi. Omicidio preterin*tenzionale, questa è l’accusa ipotizzata dai pm della procura di Roma, Vincenzo Barba e Francesca Loy. Sono tre agenti della polizia penitenziaria e tre detenuti che il 16 ottobre scor*so si trovavano con lui a piazza*le Clodio, nelle camere di sicu*rezza del tribunale, subito do*po l’udienza di convalida del*l’arresto. Un testimone avreb*be raccontato a chi indaga di aver «sentito rumori» e aver vi*sto, parzialmente, «Cucchi ag*gredito in cella», dopo lo scop*pio di un parapiglia per futili motivi (pare che il ragazzo avesse chiesto di andare in ba*gno).

                Ma non è l’unica novità: il commissario di polizia peniten*ziaria che sovrintendeva alle celle del tribunale di piazzale Clodio, Alfredo Proietti, capo della centrale operativa regio*nale, lascerà il posto nei prossi*mi giorni a un nuovo coman*dante, Costanzo Sacco, del re*parto di Frosinone. Solo un ca*so? Un normale avvicendamen*to? Le indagini dei magistrati avanzano «a 360 gradi». Riguar*dano anche i 4 carabinieri re*sponsabili dell’arresto del gio*vane pusher romano la notte tra il 15 e il 16 ottobre. Eppoi i medici del reparto penitenzia*rio dell’ospedale Sandro Perti*ni dove Cucchi fu ricoverato il 17 ottobre e morì all’alba del 22. I sanitari rischiano l’incrimi*nazione per omicidio colposo se verrà accertata l’inerzia nelle cure, malgrado il detenuto si ostinasse a rifiutarle. Eppoi ecco il racconto di Giorgio Rocca, l’avvocato d’uf*ficio che la mattina del 16 otto*bre era in udienza con Cucchi. Dice al Corriere : «Alle 13.15 di quel giorno mi congedai dal ra*gazzo. In aula l’avevo visto solo un po’ gonfio in faccia ma ave*vo pensato che fosse a causa del metadone, visto che faceva uso di droghe. Sono assoluta*mente certo, però, che a quel*l’ora non aveva tutte le ecchi*mosi e i lividi che si vedono be*ne nelle foto segnaletiche scat*tate a Regina Coeli...». Adesso, attenzione: Cucchi entra in car*cere alle 15.45 del 16 ottobre e lì si sottopone ad immatricola*zione (foto comprese). Ma se*condo il rapporto della polizia penitenziaria consegnato al mi*nistero della Giustizia, già alle 14.05, cioè appena una cin*quantina di minuti dopo che Cucchi e il suo avvocato si so*no salutati, il dottor Giovanni Battista Ferri dell’ambulatorio della città giudiziaria stila un certificato in cui c’è scritto che sul ragazzo «si rilevano lesioni ecchimotiche in regione palpe*brale... ». Ancora: il paziente «ri*ferisce dolore e lesioni alle re*gioni sacrale e agli arti inferio*ri... evasivamente riferisce che le lesioni conseguono ad acci*dentale caduta per le scale, av*venuta ieri...». Ieri? In quei 50 minuti Cucchi è stato portato in cella di sicurezza, accompa*gnato dai carabinieri e conse*gnato alla Polpen e lì è rimasto in compagnia di altri detenuti destinati a Regina Coeli. Secondo i pri*mi rilievi svolti dai periti della procura, diretti da Paolo Ar*barello, la tipologia delle lesioni riscon*trate sul ragazzo sa*rebbero compatibili sia con un evento accidentale, come potrebbe essere una caduta, sia con le percosse. I legali della fami*glia, Fabio Anselmo e Dario Pic*cioni, ora chiedono che venga riesumata la salma per effettua*re una Tac.



                Cucchi, un testimone: «Picchiato in cella» - Corriere della Sera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                • Sean
                  Csar
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                  Da Repubblica.it

                  ROMA - C'è un testimone chiave del pestaggio di Stefano Cucchi nella cella di sicurezza del Palazzo di giustizia. E ci sono i primi sei indagati per l'aggressione al trentunenne arrestato sano, con pochi grammi di droga, e morto sette giorni dopo con il corpo denutrito, disidratato, devastato da fratture e altri traumi. I magistrati oggi decideranno sulla riesumazione della salma. Sul decesso del giovane è tornato a parlare il sottosegretario Carlo Giovanardi: "Era in carcere perché tossicodipendente e spacciatore abituale". E ha incassato di nuovo critiche a valanga e richieste di dimissioni.

                  I magistrati si concentrano sulle responsabilità di quattro agenti penitenziari che hanno avuto in custodia, il giovane negli interrati del Palazzo di giustizia il 16 ottobre, giorno della convalida dell'arresto. A metterli su questa pista non ci sono solo le confidenze consegnate da Cucchi ai compagni di cella, ma la testimonianza di un detenuto che, dallo spioncino della cella, ha assistito al pestaggio di Stefano dopo che era stato accompagnato in bagno. L'attenzione dei pm si concentra anche su qualche detenuto con cui Cucchi avrebbe potuto avere un alterco.

                  I magistrati vogliono far luce inoltre su possibili percosse antecedenti l'arrivo in tribunale e nei giorni scorsi hanno sentito i carabinieri. Rischiano di essere indagati pure loro. Un'inchiesta interna dell'Arma ha ricostruito il ruolo dei suoi uomini escludendo responsabilità. Ma gli avvocati della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo e Dario Piccioni, insistono: "Chiediamo accertamenti a tutto campo: Stefano si presentò in tribunale già con il volto segnato".

                  "Escludo che ci siano responsabilità di qualche collega", dice Daniele Nicastrini, segretario regionale della Uil penitenziari, "e non sono arrivati avvisi di garanzia. Qualcuno è stato convocato dai pm ma Cucchi era già in condizioni critiche prima che lo prendessimo in consegna". Oggi il magistrato scioglierà le riserve sulla riesumazione della salma. "Lo ha chiesto la parte civile per far eseguire alcune tac", spiega il coordinatore dei periti, Paolo Arbarello, "e noi non ci opporremo". Il secondo fronte dell'inchiesta, che interesserà i sanitari che non avrebbero assistito Cucchi in maniera adeguata, muoverà sull'ipotesi di omicidio colposo.


                  Intanto, sulle frasi di Giovanardi ("Cucchi era in carcere perché spacciatore abituale; la verità verrà fuori: è morto soprattutto perché pesava 42 chili") sono piovute critiche da sinistra, destra e centro e una valanga di contestazioni su Facebook. "Quando in politica, come nella vita", attacca Lorenzo Cesa, segretario Udc, "manca ogni senso di umanità, si diventa barbari: oggi è Giovanardi il nuovo barbaro". "E pensare", dice Antonio Di Pietro, segretario Idv, "che Giovanardi ha le deleghe alle Politiche giovanili: si dimetta per manifesta incapacità". "È vergognoso", commenta Paolo Ferrero, segretario del Prc, "che chi si scandalizza per la sentenza sul crocifisso non abbia alcun rispetto per la vita umana".

                  Cucchi, i primi sei indagati Un uomo ha assistito al pestaggio - cronaca - Repubblica.it

                  Giovanardi ha una delega alle politiche giovanili
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                  • Lucone
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                    Giovanardi poraccio è meglio che si dà alla cartomanzia.....premesso questo è ignobile quello che è successo, come è ignobile cercare il martirio culturale.
                    Nessuno merita di morire pestato in carcere, come nessun santo risiede in quei lidi.
                    Vittima come Sandri, Giuliani lasciamo perdere che non voglio prendere cartellini
                    Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)

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                    • Sean
                      Csar
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                      Il supertestimone del pestaggio di Stefano Cucchi nelle camere
                      di sicurezza del tribunale. "Lo prendevano a calci mentre era a terra"


                      "Ho visto dallo spioncino
                      gli agenti che lo picchiavano"




                      ROMA - Ha la pelle nera dell'Africa Occidentale l'uomo che ha visto Stefano Cucchi cominciare a morire in un sotterraneo del palazzo di Giustizia per mano di "due guardie", due agenti di polizia penitenziaria, di piantone alle "camere di sicurezza". Ha i suoi stessi anni, 31. Era stato arrestato dai carabinieri la stessa sera (il 15 ottobre), alla stessa ora, le 23.30, per lo stesso reato (stupefacenti). Ma in un quadrante diverso della città. Tra il raccordo Anulare e Tivoli. La mattina del 16 ottobre, ha visto crollare Stefano sotto due manrovesci al viso. Tra le urla, ha sentito il tonfo sordo dei calci delle "guardie" accanirsi su quel corpo rannicchiato in terra e già fragile. Poi, quando i suoi polsi e quelli di Stefano sono stati chiusi allo stesso schiavettone che dal palazzo di Giustizia li doveva trascinare a Regina Coeli, ha raccolto le sue ultime parole: "Hai visto questi bastardi come mi hanno ridotto?".

                      In questo incrocio di destini, l'uomo che "sa", si chiama S. Y. (Repubblica, che ne conosce il nome, ha accettato la richiesta del suo avvocato di tutelarne, almeno per il momento, un parziale anonimato), è un clandestino ed è detenuto in una cella del braccio "comuni" del carcere di Regina Coeli. Il 3 novembre, ha consegnato il suo segreto al pubblico ministero Vincenzo Barba. Quattro giorni dopo, sabato 7, nella sala colloqui del carcere ha fissato negli occhi il suo giovane avvocato, Francesco Olivieri, e con una smorfia gli ha confidato la paura di chi ora teme il prezzo di quella verità: "Avvocato, ho raccontato al magistrato una cosa per cui ho paura che ora non mi faranno più uscire di qua".

                      Olivieri non è ancora riuscito a tirare fuori S. da Regina Coeli. Ieri, ha bussato una prima volta alle porte degli uffici giudiziari per chiedere di sottrarre quel testimone al rischio di una possibile vendetta, di un'intimidazione, perché i segreti, si sa, in carcere durano assai poco. Tornerà a farlo oggi. E ora - nel suo studio di via Tuscolana - promette che non mollerà. "Intanto, sto facendo una colletta per raccogliere il denaro necessario a pagare l'ospitalità della "Casa dell'Amore fraterno". Dieci euro al giorno per poter indicare al giudice almeno un indirizzo in cui disporre gli arresti domiciliari. Poi, comincerà l'altra battaglia. Diciamocelo pure, quella più difficile. La parola di un ragazzo di colore accusato di spaccio contro quella di uomini in uniforme".


                      Parliamo dell'uniforme blu degli agenti della Polizia penitenziaria, se i ricordi di S. non zoppicano. Almeno due. I due in servizio alle camere di sicurezza del palazzo di Giustizia, la mattina del 16 ottobre. Alle celle di piazzale Clodio, S. arriva di buon mattino, intorno alle 9. Scende i 20 gradini che dal piano stradale di via Varisco portano ai sotterranei. Supera la pesante porta in ferro laccato, blu cobalto, annunciata da due targhe di ottone ("Camere di sicurezza"; "Dap - Nucleo di Traduzione e piantonamento uffici giudiziari"). Quindi si accomoda, da solo, in una delle quindici celle che affacciano sul corridoio che le divide.

                      La sera prima, in un anonimo appartamento nella zona dei giardini di Tivoli, in una di quelle case che i nigeriani normalmente affittano a clandestini trasformati in "cavalli" per spacciare roba da marciapiede, i carabinieri lo hanno buttato giù dal letto per poi infilargli le manette. I militari trovano 13 grammi di eroina, 5 di marijuana, un bilancino di precisione. Per S. non è la prima volta. Insomma, quelle gabbie del Tribunale già le conosce (è stato arrestato per stupefacenti una prima volta nel 2006, per poi essere assolto in appello). E ora, dunque, attende la "chiama" per l'aula delle direttissime.

                      Stefano Cucchi è nella cella di fronte alla sua. Anche lui è solo. Anche lui è stato consegnato dai carabinieri alla polizia penitenziaria sulla soglia della porta blu cobalto. Anche lui è lì per droga. Anche lui aspetta. Poi, accade qualcosa. S. non sa dire che ora fosse ("Tarda mattinata", dice l'avvocato Olivieri nel riferirne i ricordi). Verosimilmente, prima delle 12.35, quando Cucchi entrerà nell'aula del suo processo per direttissima. Ma S., ricorda perfettamente cosa sente. Cosa vede. Il silenzio del sotterraneo si anima all'improvviso di urla. Le urla di Stefano Cucchi. S. si precipita allo spioncino della porta blindata che chiude la sua cella. E - per quello che riferirà prima al pubblico ministero e quindi al suo avvocato - vede quel ragazzo dal fisico esile "trascinato nel corridoio dalle guardie". "E' andato al bagno" e ora, a quanto pare, non vuole rientrare nella sua cella. I due agenti della polizia penitenziaria - prosegue S. - lo colpiscono al volto. Stefano Cucchi crolla in terra. I due finiscono di dargli una lezione a calci. Quindi "lo trascinano" nella cella chiudendosi la porta alle spalle.

                      S. ritrova Stefano a fine mattina. Dopo il suo processo per direttissima. Anche lui non è stato fortunato. Il giudice ha rinviato il dibattimento al 18 dicembre e disposto che venga "tradotto" a Regina Coeli. Quando rientra nei sotterranei, Cucchi e già lì. E questa volta i due vengono sistemati nella stessa cella. S. ora può vedere i lividi che gonfiano e macchiano il volto di Stefano. Gli agenti della polizia penitenziaria gli chiudono i polsi allo stesso schiavettone, il guinzaglio con cui devono essere caricati sul furgone diretto al carcere.

                      Stefano gli sussurra una parola all'orecchio: "Hai visto questi bastardi come mi hanno ridotto"? S. ha visto. Forse non tutta la violenza di quel mattino. Forse solo l'inizio e non la coda, se dovesse trovare una qualche conferma l'ipotesi che di "lezioni" Cucchi ne riceva dai suoi custodi della Penitenziaria una prima e una dopo l'udienza del suo processo. Ma ha visto. E ha deciso di non dimenticare.

                      "Ho visto dallo spioncino gli agenti che lo picchiavano" - cronaca - Repubblica.it

                      Già, è caduto dalle scale...Già, la polizia non c'entra...Già, ci sono motivi "reconditi", "misteriosi", che hanno spinto a massacrarlo:
                      Non voleva rientrare in cella dopo essere andato al bagno.

                      Giovanardi quando si dimette?
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                      • Max_79
                        L'antitrolls
                        • May 2001
                        • 42565
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                        • Send PM

                        Il cicciobomba ritratta... ed evita le dimissioni, a costo di coprirsi per l'ennesima volta di ridicolo.

                        Cucchi, Giovanardi si scusa con la famiglia e accusa: "I medici non lo hanno curato" - cronaca - Repubblica.it

                        Io quello che penso su di lui non lo ritratto.

                        Bye
                        Originariamente Scritto da TheSandman
                        Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                        .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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                        • Sean
                          Csar
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                          Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio
                          Il cicciobomba ritratta... ed evita le dimissioni, a costo di coprirsi per l'ennesima volta di ridicolo.

                          Cucchi, Giovanardi si scusa con la famiglia e accusa: "I medici non lo hanno curato" - cronaca - Repubblica.it

                          Bye
                          Mio dio, che branco di pagliacci...Non sono nemmeno capaci di trarre le consueguenze delle loro azioni, non lo sono mai stati.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                          • In corpore sano
                            Bodyweb Senior
                            • Mar 2007
                            • 5
                            • 149
                            • 116
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                            "Quando ci sono dei fraintendimenti, soprattutto se offendono la sensibilità di una famiglia, è giusto chiedere scusa".

                            Ho capito, le parole sono state fraintese, lui intendeva dire altro.
                            Come al solito.

                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Non sono nemmeno capaci di trarre le consueguenze delle loro azioni, non lo sono mai stati.
                            "Chi sbaglia, paga".
                            Ma questo non vale per loro; c'è chi ruba, c'è chi abusa della sua posizione (che visti i numerosi privilegi, comporterebbe maggiori responsabilità), c'è che parla senza collegare mai il cervello. Ma alla fine, errore dopo errore, rimangano tutti ancorati alla propria poltrona.
                            Pull me under Pull me under
                            Pull me under I’m not afraid
                            All that I feel is honor and spite
                            All I can do is set it right

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                            • Max_79
                              L'antitrolls
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                              Originariamente Scritto da In corpore sano Visualizza Messaggio
                              Ma alla fine, errore dopo errore, rimangano tutti ancorati alla propria poltrona.
                              Confido sempre in una esplosione di orgoglio del popolo, ci si organizza su Internet, che e' un fantastico strumento sottoutilizzato ( chissa' grazie a chi Internet, Europa e Italia: tra gli ultimi nell'utilizzo del web - Codice Internet ) e si va a prendere a calci in culo questi porci. Prima o poi...

                              Bye
                              Originariamente Scritto da TheSandman
                              Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                              .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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                              • Max_79
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                                Ancora !?

                                Parma, 32enne muore dopo una notte in cella - Corriere della Sera

                                Istituiamo il totomongolo !? Chi sara' il prossimo mongolo politico che sparera' idiozie !?

                                Bye
                                Originariamente Scritto da TheSandman
                                Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                                .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
                                ________

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