la chiesa cattolica scende a compromessi

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  • Je ssò Foorttt''
    Bodyweb Senior
    • Jan 2008
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    • Pescara
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    #16
    Leggevo che la Chiesa possiede circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano (cioè ogni 5 case che vedete 1 è loro,a Roma la stima sale ad 1 su 4),francamente mi pare una stima alquanto esegerata,qualcuno ha dei dati in proposito?

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    • Antoniome
      Bodyweb Member
      • Jul 2007
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      • Pecco di latitudine
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      #17
      Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio
      Che i preti lasciano alla Chiesa ogni eredità
      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Verso l'anno mille, quando la chiesa optò per il totale celibato, non fu secondaria la ragione dell'eredità dei beni che vescovi, abati, sacerdoti etc potevano, sposandosi, passare alla prole e non alla Chiesa, e a quel tempo parliamo di interi feudi e beni certamente ingentissimi.

      grazie
      Originariamente Scritto da epico
      Zajka te la sei tirata troppo...mi sarebbe piaciuto scoparti ma a me non interessa piu' interagire con te..una volta che ce l'hai dentro stai sicura che non mi chiedi di tirarlo fuori

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      • Antoniome
        Bodyweb Member
        • Jul 2007
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        • Pecco di latitudine
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        #18
        Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio
        Leggevo che la Chiesa possiede circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano (cioè ogni 5 case che vedete 1 è loro,a Roma la stima sale ad 1 su 4),francamente mi pare una stima alquanto esegerata,qualcuno ha dei dati in proposito?
        Di sicuro non pagano l'ICI, e se i dati che dici tu sono reali, pensa quanto denaro il comune di Roma perde.
        Originariamente Scritto da epico
        Zajka te la sei tirata troppo...mi sarebbe piaciuto scoparti ma a me non interessa piu' interagire con te..una volta che ce l'hai dentro stai sicura che non mi chiedi di tirarlo fuori

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        • Sean
          Csar
          • Sep 2007
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          • Italy [IT]
          • In piedi tra le rovine
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          #19
          Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio
          Leggevo che la Chiesa possiede circa il 20% del patrimonio immobiliare italiano (cioè ogni 5 case che vedete 1 è loro,a Roma la stima sale ad 1 su 4),francamente mi pare una stima alquanto esegerata,qualcuno ha dei dati in proposito?
          Originariamente Scritto da Antoniome Visualizza Messaggio
          Di sicuro non pagano l'ICI, e se i dati che dici tu sono reali, pensa quanto denaro il comune di Roma perde.
          20% sembra esagerato anche a me, se pensiamo a tutto il territorio nazionale, ma, appunto, bisognerebbe cercare dei dati certi, aggiornati e documentati.
          A Roma, invece, credo che quella cifra non sia affatto lontana dalla realtà...

          Per quanto riguarda l'ICI di cui dice Antoniome, si, non vedo ragioni reali perchè la Chiesa non debba pagarlo, perlomeno su tutti gli immobili (la maggioranza) che sono di sua proprietà ma che sorgono sul territorio italiano e che non godono della extraterritorialità:
          Non andrà certo in rovina per qualche tassa che già pagano tutti gli italiani.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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          • thetongue
            Bodyweb Senior
            • Mar 2003
            • 9739
            • 731
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            #20
            ma si adottano due pesi e due misure: ora, tra le file cattoliche, vi saranno sti preti sposati che possono tornare a casa e possono godersi un sano amplesso con la compagna, mentre ai loro colleghi (cui e' negato) tornano a casa e si sparano una malinconica masturbata .
            e poi, come e' stato concesso a quelli sposati di rientrare tra le file cattoliche, non sarebbe giusto dare anche alle donne gia' ordiante sacerdoti la concessione di fare altrettanto?

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            • thetongue
              Bodyweb Senior
              • Mar 2003
              • 9739
              • 731
              • 281
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              #21
              cmq, ha ragione antoniome: la religione non si sceglie, nella stragrande maggioranza dei casi. se sei nato in iraq probabilmente sarai musulmano, cosi' come se sei nato in italia cattolico. e' un fatto incontrovertibile, che fa apparire il tutto cosi' relativo

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              • jaydiviso10
                Bodyweb Advanced
                • Sep 2008
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                • All'ombra del Vesuvio
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                #22
                l'ennesimo tentativo da parte della chiesa di racimolare qualche consenso visto che ormai le vocazioni stanno al minimo storico,adesso nelle chiese italiane non è raro trovare sacerdoti stranieri(mia madre m'ha detto che il nuovo sacerdote della sua chiesa è un filippino)
                sigpic
                Nessun oggetto del volere,una volta conseguito,può dare appagamento durevole.

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                • Antoniome
                  Bodyweb Member
                  • Jul 2007
                  • 4785
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                  • Pecco di latitudine
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                  #23
                  Originariamente Scritto da jaydiviso10 Visualizza Messaggio
                  l'ennesimo tentativo da parte della chiesa di racimolare qualche consenso visto che ormai le vocazioni stanno al minimo storico,adesso nelle chiese italiane non è raro trovare sacerdoti stranieri(mia madre m'ha detto che il nuovo sacerdote della sua chiesa è un filippino)
                  i filippini appartengono ad una delle più grandi comunità cattoliche al mondo
                  Originariamente Scritto da epico
                  Zajka te la sei tirata troppo...mi sarebbe piaciuto scoparti ma a me non interessa piu' interagire con te..una volta che ce l'hai dentro stai sicura che non mi chiedi di tirarlo fuori

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                  • ikuape86
                    L' oristanese pizzaiolo
                    • Feb 2005
                    • 18572
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                    • Oristano
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                    #24
                    Originariamente Scritto da Antoniome Visualizza Messaggio
                    Poco tempo fa abolirono il limbo di che ti stupisci ?

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                    • ikuape86
                      L' oristanese pizzaiolo
                      • Feb 2005
                      • 18572
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                      • Oristano
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                      #25
                      Originariamente Scritto da Ecatombe Visualizza Messaggio
                      credo che non cambierà niente.
                      ma io mi chiedo, è giusto che un uomo debba rinunciare a servire Dio solo perchè ama una donna e vuole starle affianco per tutta la vita? (o almeno così spera)
                      il sacramento del matrimonio è forse meno nobile del celibato?
                      Lo stesso Pietro e gli altri apostoli non erano forse sposati?
                      Ha mai parlato Cristo di incompatibilità fra matrimonio e sacerdozio?
                      Personalmente credo che l'amore che che si prova per una donna o per un uomo (il discorso chiaramente vale anche per le donne) sia un sentimento da proteggere e che non tolga tempo a Dio.
                      Per Cristo il celibato era una scelta che si, elevava l'anima dell'uomo ma non era di certo requisito fondamentale per chi volesse servire Dio.
                      condivido pienamente

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                      • Alberto84
                        Bodyweb Senior
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                        #26
                        L' asceta in tutte le religioni, dottrine, ma perfino tra i Buddisti e gli induisti e' asceta in quanto si priva dei piaceri terreni. Indubbiamente e' stato provato e riprovato nella storia, che la soddisfazione dei piaceri terreni ostacola la spiritualita'...... e se vogliamo lasciare alla religione un minimo di spiritualita' penso che si debba evitare il matrimonio dei preti.
                        Una mia esperienza personale mi ha fatto molto pensare: un mio collega indiano (induista abbastanza convinto) mi dice che il suo livello di concentrazione, il suo benessere e la sua tranquillita' massimi li ha quando si astiene per causa di forse maggiore (la ragazza vive in India) dal sesso o da altri "eccessi"(carne-aglio-cipolla-cibo raffinato). Certo magari la suggestione gioca la sua parte. Sicurmente se tutte le religioni del globo si fondano su questo da ormai 5000 anni, un motivo c'e' e non vedo per cui l' uomo del 2000 debba cambiare usanze millenarie...per me in questo modo andremo incontro a un mondo sempre piu' pragmatico, ma vuoto e senza spiritualita'.

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                        • Ecatombe
                          Apologeta Mod
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                          #27
                          Originariamente Scritto da Alberto84 Visualizza Messaggio
                          L' asceta in tutte le religioni, dottrine, ma perfino tra i Buddisti e gli induisti e' asceta in quanto si priva dei piaceri terreni. Indubbiamente e' stato provato e riprovato nella storia, che la soddisfazione dei piaceri terreni ostacola la spiritualita'...... e se vogliamo lasciare alla religione un minimo di spiritualita' penso che si debba evitare il matrimonio dei preti.
                          Una mia esperienza personale mi ha fatto molto pensare: un mio collega indiano (induista abbastanza convinto) mi dice che il suo livello di concentrazione, il suo benessere e la sua tranquillita' massimi li ha quando si astiene per causa di forse maggiore (la ragazza vive in India) dal sesso o da altri "eccessi"(carne-aglio-cipolla-cibo raffinato). Certo magari la suggestione gioca la sua parte. Sicurmente se tutte le religioni del globo si fondano su questo da ormai 5000 anni, un motivo c'e' e non vedo per cui l' uomo del 2000 debba cambiare usanze millenarie...per me in questo modo andremo incontro a un mondo sempre piu' pragmatico, ma vuoto e senza spiritualita'.
                          un punto di vista interessante!
                          il discorso allora si sposta sull'impossibilità di valutare il livello di fede di ogni futuro prete o di chi serve Dio già da tempo.
                          Molti probabilmente non ruscirebbero a far convivere fede e problemi di tutti i giorni. (rapporto con la moglie, educazione dei figli ecc)
                          Il servire Dio, scusa la mancanza di tatto, richiede un impegno 24 ore su 24...
                          quanto invece a vedere il sesso come piacere terreno che ostacola la spiritualità non sono d'accordo. Non si può generalizzare neanche in questo caso! Oltretutto l'atto sessuale all'interno del matrimonio, secondo la Chiesa, è frutto dell'amore ed è legato alla procreazione.
                          A prescinedere poi dalla chiesa giudico il sesso come un qualcosa di naturale!
                          Tutto può diventare un vizio (vedi la birra o il vino) e sfociare nel peccato (vedi alle volte l'estremo fanatismo religioso) anche se non si chiama SESSO.
                          Last edited by Ecatombe; 23-10-2009, 18:45:51.




                          Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"


                          http://www.bodyweb.com/forums/arti-marziali/226736-regolamento-di-sezione.html




                          ecatombe.bodyweb@tiscali.it

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                          • thetongue
                            Bodyweb Senior
                            • Mar 2003
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                            #28
                            Originariamente Scritto da Alberto84 Visualizza Messaggio
                            L' asceta in tutte le religioni, dottrine, ma perfino tra i Buddisti e gli induisti e' asceta in quanto si priva dei piaceri terreni. Indubbiamente e' stato provato e riprovato nella storia, che la soddisfazione dei piaceri terreni ostacola la spiritualita'...... e se vogliamo lasciare alla religione un minimo di spiritualita' penso che si debba evitare il matrimonio dei preti.
                            Una mia esperienza personale mi ha fatto molto pensare: un mio collega indiano (induista abbastanza convinto) mi dice che il suo livello di concentrazione, il suo benessere e la sua tranquillita' massimi li ha quando si astiene per causa di forse maggiore (la ragazza vive in India) dal sesso o da altri "eccessi"(carne-aglio-cipolla-cibo raffinato). Certo magari la suggestione gioca la sua parte. Sicurmente se tutte le religioni del globo si fondano su questo da ormai 5000 anni, un motivo c'e' e non vedo per cui l' uomo del 2000 debba cambiare usanze millenarie...per me in questo modo andremo incontro a un mondo sempre piu' pragmatico, ma vuoto e senza spiritualita'.
                            l'uomo non è puro spirito, ma anche fisicità: non vedo perchè la componente sessuale debba esser negata. sono famosissimi i casi di ascetismo, in cui la componente sessuale negata viene sublimata in esperienza "orgasmica" contemplativo-ascetica (il caso di santa teresa è famosissimo)

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                            • greenday2
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                              #29
                              Obiezione di coscienza è diritto"

                              Aborto, Cei: per farmacisti cattolici

                              "L'obiezione di coscienza è anche un diritto che deve essere riconosciuto ai farmacisti permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali come l'aborto e l'eutanasia". Lo ha detto il segretario generale della Cei, Mons. Mariano Crociata, intervenendo a Roma al convegno dei farmacisti cattolici.
                              Ragionamento complesso quello di monsignor Crociata che ha insistito sul concetto di obiezione di scoscienza. "Riconoscere tale diritto ai farmacisti - dice Crociata significa per il presule permettere loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia, e di superare le difficoltà di un contesto culturale che tende, talvolta, come ha detto il Papa nel suodiscorso del 2007 alla Pontificia Accademia della Vita, a non favorire l'accettazione dell'esercizio di questo diritto, in quanto elemento destabilizzante del quietismo delle coscienze". Per Crociata, "il diritto-dovere all'obiezione di coscienza non riguarda solo i farmacisti cattolici ma tutti i farmacisti, perché la questione della vita e della sua difesae promozione non è una prerogativa dei soli cristiani. Anche se dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene ad ogni coscienza umana che aspira alla verità ed è attenta e pensosa per le sorti dell'umanità".
                              "Desidero quindi esortare voi tutti - sono ancora le parole del segretario Cei ai farmacisti cattolici - ad essere testimoni coraggiosi nell'esercizio della professione del valore inalienabile della vita umana, soprattutto quando è più debole e indifesa. Seguire la propria coscienza - sottolinea il vescovo - non è sempre una via facile e può comportare sacrifici ed aggravi. Tuttavia, rimane necessario proclamare chiaramente che la via dell'autentica espansione della persona umana passa per questa costante fedeltà alla coscienza mantenuta nella rettitudine e nella verità".


                              Fonte : tgcom.it




                              Compromessi? :asd
                              E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                              • ma_75
                                Super Moderator
                                • Sep 2006
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                                #30
                                Originariamente Scritto da greenday2 Visualizza Messaggio
                                Obiezione di coscienza è diritto"

                                Aborto, Cei: per farmacisti cattolici

                                "L'obiezione di coscienza è anche un diritto che deve essere riconosciuto ai farmacisti permettendo loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali come l'aborto e l'eutanasia". Lo ha detto il segretario generale della Cei, Mons. Mariano Crociata, intervenendo a Roma al convegno dei farmacisti cattolici.
                                Ragionamento complesso quello di monsignor Crociata che ha insistito sul concetto di obiezione di scoscienza. "Riconoscere tale diritto ai farmacisti - dice Crociata significa per il presule permettere loro di non collaborare direttamente o indirettamente alla fornitura di prodotti che hanno per scopo scelte chiaramente immorali, come per esempio l'aborto e l'eutanasia, e di superare le difficoltà di un contesto culturale che tende, talvolta, come ha detto il Papa nel suodiscorso del 2007 alla Pontificia Accademia della Vita, a non favorire l'accettazione dell'esercizio di questo diritto, in quanto elemento destabilizzante del quietismo delle coscienze". Per Crociata, "il diritto-dovere all'obiezione di coscienza non riguarda solo i farmacisti cattolici ma tutti i farmacisti, perché la questione della vita e della sua difesae promozione non è una prerogativa dei soli cristiani. Anche se dalla fede riceve luce e forza straordinarie, essa appartiene ad ogni coscienza umana che aspira alla verità ed è attenta e pensosa per le sorti dell'umanità".
                                "Desidero quindi esortare voi tutti - sono ancora le parole del segretario Cei ai farmacisti cattolici - ad essere testimoni coraggiosi nell'esercizio della professione del valore inalienabile della vita umana, soprattutto quando è più debole e indifesa. Seguire la propria coscienza - sottolinea il vescovo - non è sempre una via facile e può comportare sacrifici ed aggravi. Tuttavia, rimane necessario proclamare chiaramente che la via dell'autentica espansione della persona umana passa per questa costante fedeltà alla coscienza mantenuta nella rettitudine e nella verità".


                                Fonte : tgcom.it




                                Compromessi? :asd

                                Personalmente un'obiezione di coscienza di questo tipo la trovo ripugnante. Come farmacista dovresti essere obbligato a vendere al paziente un farmaco di libera vendita o, peggio, uno di cui ha la ricetta. Se ritieni che l'etica medica stia un gradino sotto la morale cattolica vai a vendere farmaci nelle farmacie vaticane, non in quella di un paese che dovrebbe essere laico.
                                Ma forse vado OT
                                In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                                ma_75@bodyweb.com

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