Illegittimo. La Consulta boccia il lodo Alfano: serviva legge costituzionale
L'effetto sarà la riapertura dei dibattimenti in corso sul premier
ROMA (7 ottobre 2009) - La Consulta, dopo la camera di consiglio, secondo quanto appreso dall'Ansa, ha bocciato il lodo Alfano per la violazione dell'articolo 138 della Costituzione, cioè l'obbligo di fare ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria come quella del lodo per sospendere i processi nei confronti delle più alte cariche dello Stato.
Il lodo è stato bocciato anche per violazione dell'articolo 3, il principio di uguaglianza. La decisione della Corte Costituzionale è stata presa a maggioranza.
L'effetto della decisione della Consulta: la riapertura di due processi a carico del premier Silvio Berlusconi. Cioè quelli riguardanti i casi di corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
L'effetto sarà la riapertura dei dibattimenti in corso sul premier
ROMA (7 ottobre 2009) - La Consulta, dopo la camera di consiglio, secondo quanto appreso dall'Ansa, ha bocciato il lodo Alfano per la violazione dell'articolo 138 della Costituzione, cioè l'obbligo di fare ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria come quella del lodo per sospendere i processi nei confronti delle più alte cariche dello Stato.
Il lodo è stato bocciato anche per violazione dell'articolo 3, il principio di uguaglianza. La decisione della Corte Costituzionale è stata presa a maggioranza.
L'effetto della decisione della Consulta: la riapertura di due processi a carico del premier Silvio Berlusconi. Cioè quelli riguardanti i casi di corruzione in atti giudiziari dell'avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset.
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