Originariamente Scritto da Sergio
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Anche se non ha i mezzi, il tempo, ... di approfondire, la sua fede non è minata dal non avere attuato questi approfondimenti.
Se è una scelta (come dici) il concetto di "concessione" stride nel tuo quesito.
Originariamente Scritto da Sergio
Poi la tua definizione di agnostico va, a mio avviso, approfondita in qualche punto.
1) Dici che "l'agnostico non si riconosce in alcun credo" e su questo concordo.
2) Poi aggiungi: "ne ha la determinazione e le prove per dichiarare la non esistenza di dio" (o l'esistenza, aggiungerei).
Mi soffermerei intanto sulla "determinazione", specificando che nella mia accezione di agnostico essa gli deriva da una consapevolezza che, a sua volta, poggia su una base culturale. Più elevata è la sua base culturale in materie teologico/religiose, più puro (in senso filosofico) è il suo dichiararsi agnostico.
Se invece la determinazione gli deriva da altri fattori indipendenti dalla cultura tologico/religiosa, non ha una reale cognizione del significato di "dio" e quindi nemmeno della sua esistenza o no. Questa ignoranza non gli consente di esprimere consapevolmente una posizione di sospensione.
In generale, per fare un paragone, chiunque non abbia cognizione in un ambito non si definisce "agnostico" riguardo i concetti di quell'ambito, bensì ignorante in quell'ambito: uno che, ad esempio, non sappia nulla di materie economiche, non si definisce "agnostico" del concetto di "PIL", ma ignorante in tale concetto; uno che non sappia nulla di materie fisiche non si definisce agnostico del concetto "Lagrangiana di campo Elettro Magnetico", ma ignorante in tale concetto; uno che non sappia nulla di materie teologiche non si definisce agnostico nel concetto di "dio", ma ignorante su tale concetto.
Il credente ha un "modo di cognizione" differente. Sebbene possa trovare difficoltà nell'esprimere il concetto (difficoltà derivante o meno dal suo diverso grado di cultura religiosa/teologica) egli sa per personali e intimi motivi dell'esistenza e, visto che questi motivi non afferiscono alla sfera cognitiva (come si diceva in qualche post passato), è ammessa ignoranza.
3) Dici: "o in una data religione"; beh, le religioni esistono, sono un fatto storico, sociale, antropologico e culturale.
Sul "grado di agnosticismo" spero di averti risposto nel punto 2).
Può avere un senso l' "immondometro", non l' "agnosticometro".
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Infine: "come mai in Italia tutti hanno raggiunto la consapevolezza del Cattolicesimo mentre in Iran la consapevolezza dell'Islam. Un caso?" O la religione è ne più ne meno un lavaggio del cervello?
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Tornanodo seri, sei convinto che tutto il Sapere (voglio evidenziarlo bene perché spesso la cosa è trascurata) scaturito dalle religioni sia frutto di un lavaggio del cervello?
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