Briciole, sempre sulla religione

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  • Ecatombe
    Apologeta Mod
    • Jan 2008
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    Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
    no, non lo dimentico e questo non fa che corroborare quello che penso: lui ha avuto sia la scelta di portare a compimento la sua missione esistenziale, sia la sua morte non è stata altrettanto altroce. il poveraccio con fibrosi cistica grave non se la sceglie, la sua morte lenta ed atroce non da un particolare compimento al significato della sua esistenza, inoltre è di molto più straziante di quella in croce. dunque, per me proprio non ci siamo
    beh caro sicuramente essendo tu un medico mi fido ciecamente su quale sia stata la morte più atroce.
    ma poi secondo me un raffronto fra i 2 tipi di morte non è attinente alla discussione. Lo sarebbe se al posto del povero bimbo ci fosse una persona che per sua scelta e per amore nei confronti di Dio avesse dato la sua vita e si fosse reso martire.
    Detto questo io credo che onestamente una malattia sia sempre e comunque un accadimento naturale.
    Sgradevole, doloroso, agli occhi dei più ingiusto ma pur sempre un accadimento naturale.
    capisco perfettamente lo sdegno e la rabbia che possa provare una persona nel vedere un bambino che patisce le pene da te descritte, sarebbero i miei stessi sentimenti (ne ho visti tanti purtroppo)
    Perciò la risposta che posso darti, al costo di sembrare ripetitivo, è che l'immortalità riguarda la nostra anima non il nostro corpo.
    Per un cristiano accettare questo è molto più semplice.
    Per un Ateo invece un'assurdità.
    Vedo personalmente la vita terrena come una piccola parentesi della mia esistenza, un passaggio per un qualcosa di grandioso.
    La fede quindi è la chiave per affrontare nel modo più sereno la vita, altro non saprei dirti.




    Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"


    http://www.bodyweb.com/forums/arti-marziali/226736-regolamento-di-sezione.html




    ecatombe.bodyweb@tiscali.it

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    • thetongue
      Bodyweb Senior
      • Mar 2003
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      Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
      Ora non voglio qui entrare nelle basi del Cristianesimo (anche se forse sarebbe necessario) e i confronti tra "la sofferenza di una crocifissione" e la "sofferenza per fibrosi cistica", ma mi soffermo semplicemente sul punto 1) che prescinde, come detto, dalle religioni. Allora ti pongo due quesiti diretti:

      1) Quali sono i parametri che utilizzi per "confrontare le sofferenze" (a prescindere dalla durata, mi sembra tu la consideri fondamentale) e soprattutto il criterio per valutare l'individuale rapporto tra il soggetto sofferente e il senso che egli stesso conferisce alla propria vita? Sei sicuro che, anche nella sofferenza, il sofferente non esprima delle risorse sufficienti a dare il senso ad una vita?

      2) Sei sicuro di non attuare un tuo personale schema (culturale e antropologico, forse tipicamente occidentale) nel dare significato alla sofferenza, non necessariamente condivisibile da tutte le società e da ogni individuo? (E qui torniamo al tuo "spirito che affiora con evidenza" di qualche post fa, la cui "evidenza" è invece tutt'altro che scontata.)




      Mentre posso parzialmente condividere sull'essere credente o ateo, non condivido assolutamente sull'essere agnostico, visto che non identifico l'agnostico come "colui che passivamente non conosce" (questo è l'ignorante, senza intento offensivo), ma come "colui che dopo aver valutato accuratamente le argomentazioni, non conosce soluzione". Implicando la valutazione e la decisione di sospensione del giudizio, l'atteggiamento agnostico richiede elevata cultura (in particolare teologica).

      Chiarisco che, comunque, il mio senso di cultura vuole andare un po' oltre il concetto di "grado di istruzione".
      il credere o meno è attinente alla fede in una rivelazione. tale rivelazione prescinde da un qualunque status culturale.
      essendo tu persona colta, ti rapporti al mistero tramite il filtro dei tuoi strumenti cognitivi, dettati da background e struttura in cui sei contestualizzato; allo stesso modo, un pescivendolo si rapporta alla questione metafisica attraverso il suo filtro cognitivo, non meno nobile del tuo all'uopo

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      • richard
        scientific mode
        • May 2006
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        Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
        il credere o meno è attinente alla fede in una rivelazione. tale rivelazione prescinde da un qualunque status culturale.
        essendo tu persona colta, ti rapporti al mistero tramite il filtro dei tuoi strumenti cognitivi, dettati da background e struttura in cui sei contestualizzato; allo stesso modo, un pescivendolo si rapporta alla questione metafisica attraverso il suo filtro cognitivo, non meno nobile del tuo all'uopo
        Il discorso che faccio nella prima parte del post, come spiegato, prescinde dal concetto religioso e dal credere (e quindi dal rapporto con il Mistero). Non prescinde, è vero, dal discorso antropologico e culturale (come affermo). Allora come concepire un significato di vita e sofferenza che "dovrebbe fiorire nello spirito dell'uomo come evidenza" (è la non "evidenza" che mi preme sottolineare), quasi fosse insito nell'essere umano stesso?

        Mi soffermo al punto 1) perché su di esso poggia tutta la tua argomentazione sull' "intellettualmente onesta" scelta dell' agnosticismo (quasi come a dichiarare che il credere o il non credere siano atteggiamenti "di ripiego", necessariamente non "intellettualmente onesti").
        Last edited by richard; 06-10-2009, 19:40:35.

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        • thetongue
          Bodyweb Senior
          • Mar 2003
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          Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
          Il discorso che faccio nella prima parte del post, come spiegato, prescinde dal concetto religioso e dal credere (e quindi dal rapporto con il Mistero). Non prescinde, è vero, dal discorso antropologico e culturale (come affermo). Allora come concepire un significato di vita e sofferenza che "dovrebbe fiorire nello spirito dell'uomo come evidenza" (è la non "evidenza" che mi preme sottolineare), quasi fosse insito nell'essere umano stesso?

          Mi soffermo al punto 1) perché su di esso poggia tutta la tua argomentazione sull' "intellettualmente onesta" scelta dell' agnosticismo (quasi come a dichiarare che il credere o il non credere siano atteggiamenti "di ripiego", necessariamente non "intellettualmente onesti").
          guarda, tu ne vuoi fare un discorso antropologico, ho capito. mi piacerebbe farti assistere agli ultimi anni di un malato di fibrosi cistica, e chiederli al capezzale le stesse questioni che mi poni. questo, a prescindere dal contesto antropologico del malato in questione

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          • Sergio
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            Originariamente Scritto da bersiker1980 Visualizza Messaggio
            Edit, leggo ora "disturbo genetico casuale".
            Ossia provocato dal caso.

            Bene si rientra nella scelta 1): per te è frutto del caso.

            Accetto la tua opinabilissima e del tutto indimostrata opinione

            Io ne ho una diversa, altrettanto opinabile e indimostrata

            P.S. l'affermazione "sicuramente equivale a dimostrare" non mi appartiene, come ripetuto 56 volte imho siamo nel campo dell'ipotetico e dell'indimostrato.

            Per contro, il voler credere a tutti i costi è altrettanto dogmatico al non voler credere a tutti i costi, no?
            Perdonami, perdona se non sono stato preciso a sufficienza, non casuale, ma ignota, va meglio?

            Ti ricordo infine che io mi inserisco tra gli agnostici non tra gli atei che possono essere considerati dogmatici non credenti ai pari dei dogmatici credenti.
            Se

            Tradotto in parole povere, se io non so una cosa non me la invento, dico non la so, dire è così, tanto anche tu non hai una risposta secondo me equivale a pura follia, IMHO.



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            • Sergio
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              Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio

              Essere agnostico rappresenta una posizione piuttosto radicale e significativa che richiede una cultura teologica non indifferente, probabilmente maggiore di quella di un credente o di un ateo.
              Ahahahaah, perdonami

              Da quando in qua riconoscere i propri limiti è più sfrontato di volere dare delle risposte a tutti i costi, poi, questa religione degli eletti dove anche quelli che non scelgono non sono preparati e non hanno studiato a sufficienza, fa proprio ridere, permettimi.
              Figuriamoci quanto devono avere studiato ed approfondito i credenti per potere affidare la loro vita al volere della Chiesa, non mi risulta invece che ogni persona che entra a messa sia un luminare di teologia.



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              • Sergio
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                Originariamente Scritto da Ecatombe Visualizza Messaggio
                forse però dimentichi che Cristo è morto per sua scelta e non per malattia.
                come Dio fatto uomo poteva benissimo decidere semplicemente di non soffrire o semplicemente di non morire in croce.
                Ma ci ha voluto mostrare la strada per la salvezza e questo è un grandissimo gesto d'amore.
                Eca, dai per scontate troppe cose, che gesù sia esistito come figlio di dio, che dio esista, che la bibbia sia scritta per volere del signore, ma noi queste cose le dobbiamo provare.
                Sarebbe un pò come per assurdo se tu mi contestassi l'esistenza dell'uomo ragno ed io divagassi narrandoti le sue gesta e le sofferenze della sua infanzia.



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                • Ecatombe
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                  Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                  Eca, dai per scontate troppe cose, che gesù sia esistito come figlio di dio, che dio esista, che la bibbia sia scritta per volere del signore, ma noi queste cose le dobbiamo provare.
                  Sarebbe un pò come per assurdo se tu mi contestassi l'esistenza dell'uomo ragno ed io divagassi narrandoti le sue gesta e le sofferenze della sua infanzia.
                  non lo posso negare è così come dici




                  Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"


                  http://www.bodyweb.com/forums/arti-marziali/226736-regolamento-di-sezione.html




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                    Originariamente Scritto da Ecatombe Visualizza Messaggio
                    non lo posso negare è così come dici
                    Ed io ti rispondo, "La bibbia prova l'esistenza di dio quanto i fumetti provano quella di Nembo Kid"

                    (Cit. dagli aforismi di Nogod.it)



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                    • Ecatombe
                      Apologeta Mod
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                      Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                      Ed io ti rispondo, "La bibbia prova l'esistenza di dio quanto i fumetti provano quella di Nembo Kid"

                      (Cit. dagli aforismi di Nogod.it)
                      ma si caro infatti sono intervenuto in questo thread per dire la mia.
                      non sono una persona colta e non ho la presunzione di catechizzare e di far convertire nessuno
                      e mi metto anche nei panni di chi si fa queste domande, che sono legittime
                      alla fine ho condiviso solo la mia esperienza personale




                      Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"


                      http://www.bodyweb.com/forums/arti-marziali/226736-regolamento-di-sezione.html




                      ecatombe.bodyweb@tiscali.it

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                      • Cesarius
                        Bodyweb Advanced
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                        Originariamente Scritto da Ecatombe Visualizza Messaggio
                        forse però dimentichi che Cristo è morto per sua scelta e non per malattia.
                        come Dio fatto uomo poteva benissimo decidere semplicemente di non soffrire o semplicemente di non morire in croce.
                        Ma ci ha voluto mostrare la strada per la salvezza e questo è un grandissimo gesto d'amore.
                        Si è immolato per noi!*


                        Tuttavia, non comprendo il motivo e quale sia "la strada" che ha voluto indicarci.










                        *Non certo per sua scelta
                        Originariamente Scritto da Leonida
                        gary io più ti leggo e più maledico l' alfabetizzazione, la democrazia e la rivoluzione francese, tu dovevi coltivare il tuo manso in padania dietro un affitto che dovevi al tuo signore.
                        Originariamente Scritto da Bad Girl
                        ho sempre pensato che tu hai proprio bisogno di prenderlo di più,scusami se te lo dico ma ricordi me ai tempi della tristezza..per me puoi cambiare, se ce l'ho fatta io.. puoi farcela anche tu
                        Originariamente Scritto da gorgone
                        ma manca la verità più vera, le donne non vanno ascoltate, ma virilmente guidate.

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                        • Ecatombe
                          Apologeta Mod
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                          Originariamente Scritto da Cesarius Visualizza Messaggio
                          Si è immolato per noi!*


                          Tuttavia, non comprendo il motivo e quale sia "la strada" che ha voluto indicarci.










                          *Non certo per sua scelta
                          giusta osservazione!
                          per volontà di Dio che è ancora diverso




                          Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"


                          http://www.bodyweb.com/forums/arti-marziali/226736-regolamento-di-sezione.html




                          ecatombe.bodyweb@tiscali.it

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                          • richard
                            scientific mode
                            • May 2006
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                            Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                            guarda, tu ne vuoi fare un discorso antropologico, ho capito. mi piacerebbe farti assistere agli ultimi anni di un malato di fibrosi cistica, e chiederli al capezzale le stesse questioni che mi poni. questo, a prescindere dal contesto antropologico del malato in questione
                            Capisco che tu voglia buttarla sull'emotivo e, devo dire, con me caschi benissimo visto ciò che ho vissuto sulla mia pelle ... (Probabilmente il discorso vale per molti altri lettori)

                            Proprio per questo considero nullo il valore argomentativo delle tue tesi (e, almeno personalmente e in questo post, al limite del cattivo gusto).

                            Originariamente Scritto da Sergio Visualizza Messaggio
                            Ahahahaah, perdonami

                            Da quando in qua riconoscere i propri limiti è più sfrontato di volere dare delle risposte a tutti i costi, poi, questa religione degli eletti dove anche quelli che non scelgono non sono preparati e non hanno studiato a sufficienza, fa proprio ridere, permettimi.
                            Figuriamoci quanto devono avere studiato ed approfondito i credenti per potere affidare la loro vita al volere della Chiesa, non mi risulta invece che ogni persona che entra a messa sia un luminare di teologia.
                            Sergio, sei completamente fuori strada.

                            Ho, chiarito con thetongue, che posso concepire le posizioni di credente e non credente indipendentemente dal livello culturale (in questi casi la cultura è, eventualmente, conseguente alla fede, anche se non strettamente necessaria). Non le concepisco su un agnostico.

                            Intanto distinguono l' agnostico dall' ignorante (non intendo essere offensivo, mi scuso se qualcuno può sentirsi offeso).

                            L'agnostico (in generale, non necessariamente nel religioso), ripeto, è chi "non conosce" e, dopo un' attenta valutazione della questione, giunge ad un giudizio di sospensione. L'attenta valutazione implica, ovviamente, cultura.

                            L'ignorante (non è qui detto in senso offensivo) è colui che "non conosce" e non può quindi attuare valutazioni (tantomeno di sospensione).

                            Sono convinto che molti che si proclamino "agnostici" siano in realtà "non credenti ignoranti", cioè di fondo non credenti (per i più svariati motivi) che non conoscono il linguaggio, le tesi, i fondamenti e il lavoro teologico di chi si occupa nella vita di tematiche religiose, magari contribuendo al Sapere umano. Quindi decidono (quando lo fanno) di non porre la questione "Dio" per rispetto di chi ha conoscenza e/o lavora in queste tematiche del sapere, e non perché abbiano realmente una cognizione (derivata dalla necessaria cultura nel campo) che consenta loro di assumere una posizione di sospensione sul tema.
                            Last edited by richard; 06-10-2009, 22:13:32.

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                            • thetongue
                              Bodyweb Senior
                              • Mar 2003
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                              Originariamente Scritto da richard Visualizza Messaggio
                              Capisco che tu voglia buttarla sull'emotivo e, devo dire, con me caschi benissimo visto ciò che ho vissuto sulla mia pelle ... (Probabilmente il discorso vale per molti altri lettori)

                              Proprio per questo considero nullo il valore argomentativo delle tue tesi (e, almeno personalmente e in questo post, al limite del cattivo gusto).



                              Sergio, sei completamente fuori strada.

                              Ho, chiarito con thetongue, che posso concepire le posizioni di credente e non credente indipendentemente dal livello culturale (in questi casi la cultura è, eventualmente, conseguente alla fede, anche se non strettamente necessaria). Non le concepisco su un agnostico.

                              Intanto distinguono l' agnostico dall' ignorante (non intendo essere offensivo, mi scuso se qualcuno può sentirsi offeso).

                              L'agnostico (in generale, non necessariamente nel religioso), ripeto, è chi "non conosce" e, dopo un' attenta valutazione della questione, giunge ad un giudizio di sospensione. L'attenta valutazione implica, ovviamente, cultura.

                              L'ignorante (non è qui detto in senso offensivo) è colui che "non conosce" e non può quindi attuare valutazioni (tantomeno di sospensione).

                              Sono convinto che molti che si proclamano "agnostici" siano in realtà "non credenti ignoranti", cioè di fondo non credenti (per i più svariati motivi) che non conoscono il linguaggio, le tesi, i fondamenti e il lavoro teologico di chi si occupa nella vita di tematiche religiose, magari contribuendo al Sapere umano. Quindi decidono (quando lo fanno) di non porre la questione "Dio" per rispetto di chi ha conoscenza e/o lavora in queste tematiche del sapere, e non perché abbiano realmente una cognizione (derivata dalla necessaria cultura nel campo) che consenta loro di assumere una posizione di sospensione sul tema.
                              "apprezzo" i tuoi commenti "lusinghieri", prendendone atto ma scegliendo di lasciar cadere. quoto la mia posizione:
                              Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                              il credere o meno è attinente alla fede in una rivelazione. tale rivelazione prescinde da un qualunque status culturale.
                              essendo tu persona colta, ti rapporti al mistero tramite il filtro dei tuoi strumenti cognitivi, dettati da background e struttura in cui sei contestualizzato; allo stesso modo, un pescivendolo si rapporta alla questione metafisica attraverso il suo filtro cognitivo, non meno nobile del tuo all'uopo

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                              • richard
                                scientific mode
                                • May 2006
                                • 19924
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                                Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                                "apprezzo" i tuoi commenti "lusinghieri", prendendone atto ma scegliendo di lasciar cadere. quoto la mia posizione:
                                Quel post, come sai, non risponde alle mie due questioni.

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