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ecco un altro spunto.
essendo ad immagine e somiglianza di Dio, credo ogni essere umano conosca di per sè la parola del signore. faccia parte del suo io insomma.
salvo casi di incapacità di intendere e volere tutti conosciamo la differenza fra bene e male, ma essendo dei peccatori ed in continua tentazione, alle volte prendiamo la strada sbagliata vuoi per semplice pigrizia o perchè magari attirati dalla richezza dal sesso ecc...
Qui subentra il libero arbitrio.
Dio vuole salvare tutti i suoi figli, ma proprio alla luce del suo grandissimo amore, ci ha donato piena libertà d'azione, e questo è il dono più grande che ci potesse fare.
Altrimenti sarebbe un tiranno, si ovviamente buono, ma comunque un tiranno!
Filippesi 4:13 "Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica"
Ma il bambino che nasce in quel posto dell'africa nera, e, tra stenti vari, finisce col morire di fame a 8-10 anni, che "senso ha"?
E' la vecchia storia del dio è o buono od onnipotente, ok. La risposta della chiesa è che "in quanto limitati, non possiamo sapere se quel bambino è effettivamente più fortunato di noi". Quindi sto bambino si becca uno posto in paradiso, ma è dovuto adandare attraverso sta vita di sofferenza e stenti?....a che pro? Dio non se la poteva risparmiare sta messa al mondo?
"eh ma noi non possiamo capire....siamo limitati....": una facile via d'uscita, easy way out, questa canonica risposta...
E' il bambino menomato che corrobora la stessa presunzione di esistenza di un dio buono e giusto.
E' buono e giusto, per questo lo amiamo incondizionatamente e quel bambino porta su di sè e con sè i segni del radicato senso di colpa che è la base della liturgia. Andiamo in chiesa per colpa di qul bambino e grazie ad esso manteniamo l'adeguata distanza da chi è buono ed onnipotente.
Qualcosa si è fatto, noi uomini, per meritarci quel bambino, no?
E' il bambino menomato che corrobora la stessa presunzione di esistenza di un dio buono e giusto.
E' buono e giusto, per questo lo amiamo incondizionatamente e quel bambino porta su di sè e con sè i segni del radicato senso di colpa che è la base della liturgia. Andiamo in chiesa per colpa di qul bambino e grazie ad esso manteniamo l'adeguata distanza da chi è buono ed onnipotente.
Qualcosa si è fatto, noi uomini, per meritarci quel bambino, no?
cioè quel bambino è nato per soffrire, siccome sconta colpe ataviche.....casomai di due progenitori che scorrazzavano in un giardino qualche migliaio di anni fa?
cioè quel bambino è nato per soffrire, siccome sconta colpe ataviche.....casomai di due progenitori che scorrazzavano in un giardino qualche migliaio di anni fa?
Non intendevo riferirmi a colpe in senso evangelico, ma più prosaicamente, antropologico. Qual'è quel istinto ancestrale che si consente di "ammettere" un dio tutto buono e tutto giusto?
Non intendevo riferirmi a colpe in senso evangelico, ma più prosaicamente, antropologico. Qual'è quel istinto ancestrale che si consente di "ammettere" un dio tutto buono e tutto giusto?
perdonami, cerca di esplicarcelo con parole sempliciotte
perdonami, cerca di esplicarcelo con parole sempliciotte
Davvero ai minimi termini.
Vado in chiesa, tutte le domeniche, mi sottopongo alla tortura delle liturgie, dei riti, sottraggo tempo a me stesso, lo dedico comunque a me stesso, a soddisfare quell'atavico senso di colpa nei confronti della mia inadeguatezza in generale, del mio corpo, che non trattiene le mie stesse aspirazioni, che mi fanno sentire sporco, inetto, inadeguato, appunto.
La leggerezza è la colpa, l'esserci e basta. La mondiamo con un bel po' di rituali (ossessivi, perchè no) ed alla fine ci prostriamo. Master-Slave, null'altro, secondo questa prospettiva.
ecco un altro spunto.
essendo ad immagine e somiglianza di Dio, credo ogni essere umano conosca di per sè la parola del signore. faccia parte del suo io insomma.
salvo casi di incapacità di intendere e volere tutti conosciamo la differenza fra bene e male, ma essendo dei peccatori ed in continua tentazione, alle volte prendiamo la strada sbagliata vuoi per semplice pigrizia o perchè magari attirati dalla richezza dal sesso ecc...
Qui subentra il libero arbitrio.
Dio vuole salvare tutti i suoi figli, ma proprio alla luce del suo grandissimo amore, ci ha donato piena libertà d'azione, e questo è il dono più grande che ci potesse fare.
Altrimenti sarebbe un tiranno, si ovviamente buono, ma comunque un tiranno!
Vado in chiesa, tutte le domeniche, mi sottopongo alla tortura delle liturgie, dei riti, sottraggo tempo a me stesso, lo dedico comunque a me stesso, a soddisfare quell'atavico senso di colpa nei confronti della mia inadeguatezza in generale, del mio corpo, che non trattiene le mie stesse aspirazioni, che mi fanno sentire sporco, inetto, inadeguato, appunto.
La leggerezza è la colpa, l'esserci e basta. La mondiamo con un bel po' di rituali (ossessivi, perchè no) ed alla fine ci prostriamo. Master-Slave, null'altro, secondo questa prospettiva.
ok, ed il bambino con la fibrosi cistica in tutto questo?
ok, ed il bambino con la fibrosi cistica in tutto questo?
Ah, quello è solo un soggetto con un disturo genetico.
Chi meglio di lui ci fa sentire colpevoli? Se dio è onnipotente ed i suoi disegni sono imperscrutabili significa che esiste un'armonia prestabilita, questa a sua volta è basata proprio sulle colpe (ovunque esse siano) che sono parte del disegno stesso.
Come mia mamma (fervente bigotta) mi diceva quando mi sbucciavo un ginocchio o le cose non mi andavano bene a scuola: qualcosa avrò fatto o (ovvero) deve andare così, per qualche motivo. Come folk physics va più che bene.
Ah, quello è solo un soggetto con un disturo genetico.
Chi meglio di lui ci fa sentire colpevoli? Se dio è onnipotente ed i suoi disegni sono imperscrutabili significa che esiste un'armonia prestabilita, questa a sua volta è basata proprio sulle colpe (ovunque esse siano) che sono parte del disegno stesso.
Come mia mamma (fervente bigotta) mi diceva quando mi sbucciavo un ginocchio o le cose non mi andavano bene a scuola: qualcosa avrò fatto o (ovvero) deve andare così, per qualche motivo. Come folk physics va più che bene.
il fatto è che la malattia genetica è ab origine, cioè al momento della concezione di quell'essere. se di colpa si tratta, ovviamente si sta scontando quella commessa da qualcun'altro (un candidato offerto all'uopo e un progenitore vissuto in un giardino qualche migliaio di anni fa). tutto questo fa indubbiamente percepire un senso di ingiustizia, quantomeno. e dunque, non "fit" col concetto di sto demiurgo buono ed onnipotente
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