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Mi fermai a commentare circa 5-6 pagine fa, mi sono perso un po perdonate ogni scemenza, ho letto solo qualcosina detta da rewop, ipotizzando da ignorante mi chiedo se non sia stato un semplice effetto placebo.
se rileggi bene nei dettagli i due post dove ho detto quanto m'è successo direi che dire che sono stato vittima di effetto placebo è un pochino un insulto all'intelligenza secondo me... però siete liberi di credere quello che volete... ma sappiate che ciò che ho scritto corrisponde alla verità.
Ma allora è chi soffre senza colpa il privilegiato. Insomma la rigiri come vuoi ma sta giustizia divina vista da questo punto di vista è sempre iniqua o quantomeno bizzarra no?
Gesù che è Dio, che vita terrena s'è fatto?
ti ripeto: se pretendi giustizia ed equità tirando la riga alla fine della morte terrena non ne troverai mai.
Se esiste Dio ed esiste la vita eterna, la riga di chiusura va tirata in prospettiva diversa
chi soffre per qualsiasi cosa (ingiustizia, malattie, e chi più ne ha pià ne metta) senza averne colpa secondo la giustizia divina aiuta a salvare tante anime (anche del purgatorio) e per questo ne avrà ricompensa nella vita eterna.
la seconda volta quando m'ha eliminato un mal di testa pazzesco all'istante non ero ancora ne andato a confessarmi, ne messo piede in chiesa... pensa quanto m'ero convinto prima di quel fatto.
Convinzione nella guarigione, dopotutto non vi è tanta differenza fra ciò che facciamo durante la sofferenza, durante l'ultimo mal di testa tu hai pregato io ho bestemmiato, ad entrambi è passato, mio nonno non pregava ne ingeriva medicinali per il mal di testa, mia nonna gli dava un bicchiere d'acqua con la pseudo medicina effervescente che non c'era, il mal di testa gli passava, non è forse questo un effetto placebo?
Ch'io lo sappia è normale, sarei interessato a sapere il privilegio piuttosto.
la seconda volta quando m'ha eliminato un mal di testa pazzesco all'istante non ero ancora ne andato a confessarmi, ne messo piede in chiesa... pensa quanto m'ero convinto prima di quel fatto.
A me viene il mal di testa quando entro in chiesa, la sperimentazione non è giunta quindi a conclusioni, ci vorrebbe una terza persona, possibilmente in "vicolo cieco", lo facciamo entrare bendato e non sa se entra in chiesa o in discoteca
Per orewoP, voglio raccontare la mia esperienza quotidiana con il divino.
Oggi stato entrando in sala e mentre mi recavo in cucina ho voltato leggermente lo sguardo, una luce mi ha colpito, proveniva dalla finestra, ma aveva qualche cosa di strano, aveva balenato in modo strano mentre io avevo mosso la testa, al contempo ho sentito un calore che il mio cuore irradiava verso tutto il corpo.
Qui ci metto un pezzo di Kafka, va di moda, fa tendenza, a livello allucinogeno è molto simile alle stranezza che stiamo sparando e riempie le pagine.
Gregor Samsa una mattina destandosi si trova trasformato in un insetto.
Dopo aver osservato il suo nuovo e ripugnante corpo, egli viene preso dal panico ricordandosi dei suoi impegni di lavoro e rendendosi conto di essere in ritardo; non è ancora disceso dal letto che i genitori bussano alla porta per capire per qual motivo non si fosse ancora svegliato. Le porte però sono chiuse a chiave quindi nessuno può entrare; tuttavia Gregor è costretto a scendere e aprire quando a chiamarlo è il procuratore della sua azienda, accorso per assicurarsi che il suo dipendente abbia una scusa accettabile per giustificare l’assenza.
Gregor spalanca faticosamente la porta, ma tutti gli altri si spaventano e scappano alla sua vista; tranne il padre che impugna un bastone e con un fare minaccioso ricaccia lo scarafaggio gigante nella camera da letto.
Ripresosi, Gregor trova del latte in una ciotola: subito si getta su di esso, ma resta deluso di non riuscire a berlo.
Inizia così la lunga prigionia di Gregor, che deve restare chiuso in camera ed origlia i discorsi dei genitori mentre l'unica ad occuparsi di lui è Grete, la sorella, che gli porta del cibo e riordina la sua stanza.
Mentre la sorella sta preparando lo spostamento del mobilio della stanza per permettere a Gregor di muoversi liberamente sui muri e sul soffitto Gregor si oppone però allo spostamento di un quadro che ritrae al sua fidanzata, appiccicandocisi sopra. La madre lo scorge e sviene; sopraggiunge il padre e punisce il parassita scagliandogli addosso con violenza delle mele; una di esse colpisce lo scarafaggio che ferito gravemente si rifugia stordito nella sua tana.
La famiglia disgraziata conduce una vita sempre più faticosa e annoiante; ben presto anche la sorella nega le cure all'insetto, il quale da tempo non tocca più cibo.
Una sera degli ospiti cenano nel salotto attiguo alla camera di Gregor , che esce dalla porta e li spia incuriosito. Terminato il pasto, gli ospiti si fermano ad ascoltare Grete alle prese con il violino; lo scarafaggio è sempre più interessato alla musica e si espone, invece gli ospiti, che non gradiscono più lo spettacolo, restano solo per cortesia. All'improvviso notano Gregor che avanza: nello stupore generale,spaventati gli ospiti si rifugiano in camera e annunciano di disdire immediatamente il contratto affittuario. Gregor è immobile, paralizzato; sua sorella denuncia il suo comportamento deleterio per tutta la famiglia, accusandolo di essere la causa di tutti i guai.
Il padre concorda e si avvicina cupo verso quello che non considera più suo figlio; questi, sempre più debole, ritorna in camera e decide di liberare i suoi da tante sofferenze, lasciandosi morire di inedia. Il mattino seguente la donna di servizio lo trova disteso inerte per terra , e dà l'annuncio della sua morte ai familiari; essi accorrono e considerano il fatto come una liberazione.
I pensionanti vengono cacciati da casa, come pure la domestica; l' intera famiglia si congeda dal lavoro, per ritrovare la serenità e la prosperità che il parassita Gregor aveva tolto.
Riconquistata la pace, eliminato il problema , essi sono finalmente liberi.
Attraverso la condizione ripugnante del protagonista e la sostanziale incapacità dei parenti di instaurare con lui un rapporto umano, l'autore vuole rappresentare l'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società. L'insetto altro non simboleggerebbe che questo "diverso". La metafora dell'insetto rappresenta la dipendenza di Gregor dalla famiglia e la negazione della sua libertà artistica nella letteratura. Già in una lettera alla sorella Elli, Kafka aveva definito la famiglia come un "contesto veramente animale", che soffoca la libera espressione dell'individuo con l'egoismo oppressivo di un amore "assurdo e bestiale". Nonostante la famiglia di Gregor tenti, almeno inizialmente, di mantenere un contatto con lo sventurato, si percepisce da subito il ribrezzo che suscita in loro la vista della condizione ributtante nella quale egli versa. Nemmeno lo stretto grado di parentela e il ricordo di un passato normale riescono a salvare Gregor dalla condanna alla quale sembra, fin dalle prime battute, destinato. Dapprima, scoperta la nuova condizione dell'uomo, raccapriccio; poi paura di avere contatti diretti con esso, tant'è che il poveretto decide di nascondersi, quando gli viene portato il cibo, per non suscitare spavento; poi insofferenza (che si manifesta nel lancio di mele, da parte del padre, al povero Gregor che viene gravemente ferito) e infine rassegnazione: Gregor è diventato un peso, i familiari stessi si augurano che muoia. La madre, il padre e la sorella ne sono comprensibilmente affranti, tuttavia sanno che quella è l'unica via d'uscita da una situazione divenuta oramai insostenibile.
Quindi mi volto ancora verso la luce e proseguo dando una spaventosa testata contro lo stipite della porta.
Che cosa avrà voluto dirmi dio?
Convinzione nella guarigione, dopotutto non vi è tanta differenza fra ciò che facciamo durante la sofferenza, durante l'ultimo mal di testa tu hai pregato io ho bestemmiato, ad entrambi è passato, mio nonno non pregava ne ingeriva medicinali per il mal di testa, mia nonna gli dava un bicchiere d'acqua con la pseudo medicina effervescente che non c'era, il mal di testa gli passava, non è forse questo un effetto placebo?
Ch'io lo sappia è normale, sarei interessato a sapere il privilegio piuttosto.
che tu sappia è normale che un mal di testa pazzesco (avevo un dolore fortissimo) scompaia in un attimo e definitivamente?
perchè è questo il punto cruciale
quando tua nonna da il bicchiere d'acqua a tuo nonno, appena deglutisce gli passa tutto in un batter d'occhio?
quando tu bestemmi, immediatamente dopo la prima bestemmia il mal di testa si è gia spento e definitivamente?
Poi convinzione nella guarigione non ne avevo tanta ne nel primo caso ne nel secondo (quello del mal di testa) tant'è che ho iniziato ad andare in Chiesa successivamente a questo secondo fatto.
Nel caso del mal di testa poi, non ho "pregato", ho solo pensato di provare a chiedere a Gesù dicendo dentro di me "Gesù aiutami tù" . Immediatamente il fortissimo mal di testa s'è spento e definitivamente.
Per Sergio: non si può forzare nessuno a credere, perciò le tue prese per i fondelli nei miei confronti non mi danno fastidio.
scusate, ma cristo si è incarnato ed è morto per redimerci dal peccato originale. ma perchè io devo esser colpevole per le azioni di un mentecatto migliaia di anni fa? obiettivamente, non ha senso...e va beh, la risposta è che il peccato originale è un mistero...dogma...una easy way out, direi che si tira sempre fuori dal cilindro quando si vuole ancora mantenere in piedi l'ingiustificabile e l'assurdo
Non vorrei sembrare inquisitorio, però mi interesserebbe conoscere non tanto l'opinione sulla legittimità di porsi il problema, ma proprio le risposte che Richard si è dato in merito: esiste un Dio? è quello cristiano, quello di un altro credo o un "principio" ancora più astratto?
pensare ad un universo infinito che ancora oggi non ha una spiegazione sulla sua nascita sulla formazione della materia e d'ogni altra cosa che lo costituisce farebbe pensare all'esistenza di un Dio fautore di tutto... MA chi ha creato Dio... uno e' solo...poverino dovra' annoiarsi.
Molti sono gli spiriti supremi per altre religioni, tanti gli Dei per altre ancora...o esseri superiori venuti dallo spazio....
Perche' allora credere in un unico Dio? ha creato due uomini , un maschio e una femmina... si sono accoppiati ed anno procreato , scacciati per aver disubbidito...poi hanno continuato a peccare nell'incesto per popolare il mondo accoppiandosi tra loro madre e figli fratelli e sorelle padre e figlie... (se fosse vero farebbe alquanto schifo)Dio e tutto il resto nasce come esigenza sociale di spiegare l'inspiegabile e di regolamentare uomini e donne...ancora poco inclini al sociale....la storia ha fatto il resto....
spesso ho desiderato che esistesse...che ascoltasse... ma il giorno in cui ho imparato ad ascoltare me stesso ho capito che dio e' in me...ma non perche' esiste ma perche' l'unico dio siamo noi stessi , disegnatori della nostra esistenza ...e la mia vita e' cambiata...ho ascoltato la mia testa , interrogato il mio cuore , rimboccato le maniche e sono andato avanti incontro il mio destino...per il resto e' tutto come vincere al super enalotto...solo un gioco di probabilita',,,cinico ma vero.
tu sostanzialmente fai un atto di fede nel nulla e nel caso e continui ad ignorare i miracoli oltre che ignorare completamente ciò che m'è accaduto e che ho raccontato.
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