Ma quasi quasi ha ragione feltri

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  • Sartorio
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    • Società Civile
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    #76
    Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggio
    spazzatura semmai e' patteggiare una condanna penale per 500 euro ed aver insultato e molestato una donna al telefono , a ragione o a torto ... bastava rispondere che per quello aveva comunque pagato cio' che prevede la legge e che forse aveva sbagliato a commettere un reato ma che tutto era capitato in un momento delicato della sua vita, avrebbero capito tutti si sarebbe preso la fiducia della cei comunque e ne sarebbe uscito da galantuomo facendo fare a feltri la figura del rovistatore da bidoni...ma pretendere di passare soltanto da vittima mi pare un po' troppo
    Concordo pienamente, ma forse teme di ammettere la propria omosessualità, se lo facesse dovrebbe dimettersi per forza.
    Mentre bollare come spazzatura gli attacchi equivale al suo negare fino alla fine. Tra l'altro il premier stesso continua a spergiurare di non aver conosciuto signorine, e di non aver pagato meretrici, finchè la strategia paga va benissimo.
    Originariamente Scritto da gorgone
    il capitalismo vive delle proprie crisi.

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    • Liam & Me
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      #77
      L'Avvenire, intanto, passa (un po' fumosamente) al contrattacco.


      La persona molestata ha querelato ignoti: conosceva la mia voce, sapeva che non ero io»

      Su Avvenire le dieci verità di Boffo:
      «Ecco le deformazioni del Giornale»


      In dieci punti la smentita di Boffo alle accuse del quotidiano di Vittorio Feltri



      Dino Boffo, direttore di «Avvenire» (Fotogramma) MILANO - Dino Boffo racconta la sua verità. Il direttore di Avvenire, attraverso le pagine dello stesso quotidiano, pubblica oggi un testo articolato in dieci punti, allo scopo di chiarire definitivamente i contorni della vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto nel 2001 e che nei giorni scorsi è stata richiamata dal Giornale diretto da Vittorio Feltri per un duro attacco contro quello che era stato definito il «supermoralista». La querelle tra il quotidiano della famiglia Berlusconi e il direttore del giornale dei vescovi italiani va avanti ormai da una settimana. E oggi Boffo decide di condensare nelle sue dieci risposte la smentita alle accuse a lui rivolte. Ecco di seguito ampi stralci del dossier («Dieci falsità: le deformazioni del Giornale e la realtà dei fatti) pubblicato da Avvenire.
      «1) Boffo "noto omosessuale" e protagonista di una "relazione" con un uomo sposato segnalata in atti del Tribunale di Terni. Questo - scrive Avvenire - è stato affermato dal Giornale sulla base di una lettera anonima diffamatoria, definita falsamente "nota informativa" di matrice giudiziaria e fatta altrettanto falsamente assurgere addirittura alla dignità di risultanza "dal casellario giudiziario" che in realtà, come ogni altro atto del procedimento, non conteneva alcun riferimento alle "inclinazioni sessuali" e a "relazioni" del direttore di Avvenire. Lo ha confermato il gip di Terni Pierluigi Panariello il 31 agosto: Nel fascicolo riguardante Dino Boffo non c'è assolutamente alcuna nota che riguardi le sue inclinazioni sessuali
      «2) Boffo "attenzionato" dalla Polizia di Stato per le sue "frequentazioni". Anche questa affermazione, grave e ridicola al tempo stesso, è tratta non da atti giudiziari ma dalla stessa lettera anonima che il Giornale ha utilizzato per il suo attacco a Boffo. La schedatura è stata smentita dal ministro dell'Interno dopo pronta verifica fatta compiere nella struttura centrale e periferica della pubblica sicurezza.
      «3) Boffo "querelato" da una signora di Terni. A Terni fu sporta denuncia/querela non contro Boffo, ma contro ignoti da soggetti che ben conoscevano Boffo e la voce di Boffo e che, quando hanno scoperto che era stato ipotizzato il coinvolgimento del cellulare in uso al suo ufficio, hanno rimesso la querela.
      «4) Ci sono "intercettazioni" che accusano Boffo. Solo la lettera anonima parla di intercettazioni. Agli atti, invece, ci sono tabulati dai quali emergono telefonate partite da una delle utenze mobili che erano nella disponibilità di Boffo. Il gip di Terni Panariello lo ha confermato il 31 agosto.
      «5) Boffo ha dichiarato di "non aver mai conosciuto" la donna di Terni colpita da molestie telefoniche. Come già detto, Boffo conosceva i destinatari delle telefonate, i quali, dunque, conoscevano la sua voce. Il Giornale non può, tuttavia, nella sua montatura accettare un elemento antitetico alla sola idea della colpevolezza di Boffo.
      «6) Boffo si è difeso indicando un'altra persona come coinvolta in una storia a sfondo "omosessuale". L'omosessualità in questa vicenda è stata pruriginosamente tirata in ballo dall'estensore della famigerata "informativa" anonima e dal Giornale che ha coagulato l'attacco diffamatorio proprio su questo punto. Boffo ha solo e sempre dichiarato ai magistrati di essere arrivato alla conclusione che quel telefono cellulare, che era nella disponibilità sua e del suo Ufficio, fosse stato utilizzato da una terza persona che si trovava nelle condizioni lavorative per farlo. Il gip di Terni ha dichiarato che tale pista sul piano giudiziario non è stata "approfondita" perchè non "ritenuta attendibile da chi indagava", il quale evidentemente non conosceva i tempi e gli orari della professione giornalistica.
      «7) Nelle telefonate attribuite a Boffo ci sarebbero state "intimidazioni" e "molestie" a sfondo "sessuale", anzi "omossessuale". E sarebbero state accompagnate da "pedinamenti". Le affermazioni del Giornale sono prive di fondamento. Boffo si è sempre dichiarato estraneo a una vicenda nella quale, anche presa solo come è stata presentata, sul piano giudiziario non include "pedinamenti" nè molestie legate alla sfera "sessuale". L'appiglio per chi ha cercato di far circolare un'idea opposta giace nel fatto che agli atti c'è un riferimento ad "allusioni" a "rapporti sessuali" Ma, ha specificato il gip di Terni il primo settembre, 'tra la donna e il suo compagno".
      «8) Boffo in qualche modo ammise di essere colpevole e diede incarico al suo legale di "patteggiare" la pena. Boffo non ha patteggiato alcunchè e ha sempre rigettato l'accusa di essere stato autore di telefonate moleste. Ha considerato a lungo la questione giudiziaria ternana senza sostanziale importanza, in particolare successivamente alla remissione di querela sporta dalle persone interessate, tanto che in occasione della ricezione del decreto penale di condanna - lo si ribadisce: successivamente alla remissione di querela da parte delle interessate - non si rivolse ad alcun legale. Boffo non aveva dato soverchio peso al decreto in questione, in quanto l'aveva ritenuto una semplice definizione amministrativa, conseguente agli effetti della remissione.
      «9) Boffo ha reso pubbliche "ricostruzioni" della vicenda. Boffo non ha reso pubblica alcuna ricostruzione della vicenda e ciò che Avvenire ha pubblicato è sotto gli occhi di tutti. Nessun'altra persona, nessun particolare, nessun ente e istituzione è stato indicato, citato o chiamato in causa dal direttore di Avvenire. Boffo nonostante il pesantissimo attacco diffamatorio del Giornale non intende consegnare niente e nessuno al tritacarne mediatico generato e coltivato dal Giornale. Sul Giornale anche a questo proposito si scrive il contrario. È l'ennesima dimostrazione di come su quella testata si stia facendo sistematica e maligna disinformazione.
      «10) La "nota informativa" non è una lettera anonima diffamatoria e una "patacca" ma il contenuto del decreto penale relativo alla vicenda di Terni. La cosiddetta "informativa" è un testo gravemente diffamatorio contro Boffo di incerta (per ora) origine, ma sicuramente non scritto in sede giudiziaria nè per sede giudiziaria e non attinente alla vicenda ternana alla quale è stato surrettiziamente "appiccicato" all'interno di una missiva anonima dopo essere stato ideato allo scopo. Sul Giornale i giornalisti autori dell'aggressione contro il direttore di Avvenire continuano, persino dopo i chiarimenti intervenuti, a sostenere la sua autenticità. Dire che è una "patacca", secondo costoro, sarebbe una "bugia". E questo è comprensibile visto che la campagna diffamatoria incredibilmente ingaggiata dal Giornale si basa, sin dall'inizio, sulle gravissime affermazioni e deformazioni contenute in quel testo anonimo».
      B & B with a little weed










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      • ma_75
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        #78
        Boffo si è dimesso.
        Con tutta la solidarietà che aveva avuto dall gerarchie vaticane....
        Strano
        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
        ma_75@bodyweb.com

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        • Liam & Me
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          #79
          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
          Boffo si è dimesso.
          Con tutta la solidarietà che aveva avuto dall gerarchie vaticane....
          Strano
          se non lo "hanno dimesso" la cosa gli fa anche onore, magari altri seguissero il suo esempio
          B & B with a little weed










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          • Sean
            Csar
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            #80
            Boffo dà le dimissioni, Bagnasco le accetta

            Non sarà più direttore di «Avvenire». La decisione al termine dei durissimi attacchi da parte del «Giornale»



            MILANO - Il direttore di Avvenire Dino Boffo si è dimesso con una lettera inviata al cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Boffo era stato oggetto di duri attacchi da parte de Il Giornale quotidiano edito dal fratello del premier Paolo Berlusconi e proprio oggi aveva pubblicato sul suo quotidiano un dossier con le «dieci verità» che, nelle intenzioni, dovrebbero smontare tutti i punti della campagna avviata contro di lui da Vittorio Feltri. Nel pomeriggio i giornalisti del quotidiano cattolico si sono riuniti in assemblea: parlano di «imbarimento mediatico» e annunciano per la serata la comunicazione sulla posizione che il corpo redazionale intenderà tenere a seguito della vicenda che ha portato alle dimissioni del loro direttore.

            «LA MIA VITA VIOLENTATA» - «Non posso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora per giorni e giorni una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani» ha scritto Boffo nella lettera a Bagnasco, presidente della Cei, nella quale presenta le dimissioni «irrevocabili» e «con effetto immediato» sia da Avvenire che dalla tv dei vescovi Tv2000 e da Radio Inblu. «La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere» ha scritto ancora Boffo nella lettera al card. Angelo Bagnasco.



            «FEROCIA SMISURATA» - «L'attacco smisurato, capzioso, irritualmente feroce che è stato sferrato contro di me dal quotidiano Il Giornale guidato da Feltri e Sallusti, e subito spalleggiato da Libero e dal Tempo - ha scritto ancora Boffo nella lettera di accompagnamento delle dimissioni -, non ha alcuna plausibile, ragionevole, civile motivazione: un opaco blocco di potere laicista si è mosso contro chi il potere, come loro lo intendono, non ce l'ha oggi e non l'avrà domani». «Se si fa così con i giornalisti indipendenti, onesti e per quanto possibile, nella dialettica del giudizio, collaborativi - ha aggiunto - , quale futuro di libertà e responsabilità ci potrà mai essere per la nostra informazione? Quando si andranno a rileggere i due editoriali firmati da due miei colleghi, il "pro" e "contro" di altri due di essi, e le mie tre risposte ad altrettante lettere che Avvenire ha dedicato durante l'estate alle vicende personali di Silvio Berlusconi, apparirà ancora più chiaramente l'irragionevolezza e l'autolesionismo di questo attacco sconsiderato e barbarico».


            «FELTRI HA VINTO» - Le dimissioni sono poi state accettate dal nmumero uno della Cei. Nel dare la notizia delle dimissioni, il Giornale, attraverso il proprio sito web, ha parole di esultanza: : «Vittorio Feltri vince la sua prima "battaglia" da quando ha preso le redini del quotidiano di via Negri», si legge nell'articolo sulle dimissioni di Boffo. Lo stesso Feltri, però. interpellato dalle agenzie di stampa, ha poi detto che quello dell'abbandono di Boffo non era un obiettivo premeditato: «Non ci pensavo minimamente mentre lavoravamo su questa vicenda».


            LA CEI: «INQUALIFICABILE ATTACCO» - Dal canto suo, invece, il cardinale Angelo Bagnasco, prende atto, con rammarico delle dimissioni e rinnova a Boffo «l'inalterata stima per la sua persona, oggetto di un inqualificabile attacco mediatico». Il numero uno della Cei - si legge in un comunicato - «nel confermare a Dino Boffo, personalmente e a nome dell'intero episcopato, profonda gratitudine per l'impegno profuso in molti anni con competenza, rigore e passione, nel compimento di un incarico tanto prezioso per la vita della Chiesa e della società italiana, esprime l'inalterata stima per la sua persona, oggetto di un inqualificabile attacco mediatico». «No comment», invece, dalla sala stampa della Santa Sede. Interpellato, padre Federico Lombardi dichiara di non voler fare commenti. Anche la Conferenza episcopale italiana riferisce di non voler aggiungere altro rispetto alla nota diffusa.


            Boffo dà le dimissioni, Bagnasco le accetta - Corriere della Sera

            Ieri mattina Boffo era andato a Roma per presentare le sue dimissioni a Bagnasco, che le aveva rifiutate riconfermando piena fiducia in lui, e oggi, ripresentate "irrevocabilmente", le accetta...E' chiaro che Boffo era diventato una pietra d'inciampo per tutti, forse, alla direzione di Avvenire, anche per egli stesso.
            Vincono Feltri e Berlusconi, perdono tutti gli altri, italiani compresi, perchè passa la linea più pericolosa, ovvero quella che basta confezionare una lettera anonima che ricostruisca, romanzandola, una vecchia condanna penale per essere distrutti, o, nel caso di un giornale, ammutoliti.
            Guai a chi tocca il governo ed i suoi scagnozzi, mentre la verità non interessa nessuno:
            Meglio, molto meglio guardare scorrere il sangue.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • ma_75
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              #81
              Io noto una stridente contraddizione tra le dichiarazioni di stima della CEI a Boffo ed il fatto che lo stesso si dimetta dalla direzione del giornale di cui la CEI è editore. Secondo me qualcuno recita, dalla parti d'Oltretevere.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • Sartorio
                Non utente di Bodyweb
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                #82
                E secondo me recita anche male...
                Originariamente Scritto da gorgone
                il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                • ciotu
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                  #83
                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Perchè per la Chiesa una cosa è l'omosessuale (ovvero l'individuo, la persona umana che merita il rispetto che si deve, cristianamente, ad ogni uomo) e un'altra le pretese del mondo gay, matrimonio, famiglia, adozioni e compagnia cantante.
                  Se Boffo (che non partecipa a marce gay, e non sbandiera la sua omosessualità) vale tot come direttore, è per quel suo lavoro che deve essere giudicato, ed il giudizio, in ultima analisi, spetta, come fatto notare, al suo editore, la CEI in questo caso.
                  Qui l'operazione è subdola, perchè Feltri (e il suo mandante) vuol far passare l'idea che non si può criticare la vita privata del premier di un paese se non si ha una vita propria che sia specchio di ogni virtù, ragion per cui la critica non può essere esercitata (o magari si, ma solo da qualche santo).
                  Un direttore di giornale, invece, ha tutto il diritto di poter scrivere dei pubblici vizi di chi governa un paese, perchè si analizza un fatto, e che la penna la tenga in mano un omosessuale o meno non diminuisce (sarebbe difficile) la statura del premier e la gravità delle cause di cui si discute.
                  capisco il tuo discorso
                  ma alla fine, stringi stringi, il concetto della questione è: scagli la prima pietra chi è senza peccato
                  e siccome di vita privata del premier si sta parlando, allora sul medesimo piano Boffo non ha molto da condannare
                  sul fatto che poi la chiesa riconosca gli omosessuali in quanto individui degni di rispetto ho i miei seri dubbi

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                  • Leonida
                    Filosofo del *****
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                    #84
                    ma in che modo i peccati del Boffo redimono quelli pubblici del premier? cioè come è possibile? avviene per magia , c'è un pezzo di carta che lava i peccati?....non mi è chiaro...
                    Originariamente Scritto da gorgone
                    è plotino la chiave universale per le vagine
                    Originariamente Scritto da gorgone
                    secondo me sono pazzi.

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                    • ciotu
                      Banned
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                      #85
                      Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                      ma in che modo i peccati del Boffo redimono quelli pubblici del premier? cioè come è possibile? avviene per magia , c'è un pezzo di carta che lava i peccati?....non mi è chiaro...
                      nulla redime nulla
                      semplicemente se si lanciano delle accuse bisogna se non altro non avere scheletri nell'armadio che poi potrebbero essere usati con di sè
                      il motto "chi è senza peccato scagli la prima pietra" vale in ogni contesto
                      sappiamo tutti il valore del Berlusconi individuo e del Berlusconi politico, ma se proprio deve essere attaccato che almeno venga fatto da chi sa di "poter scagliare la prima pietra"
                      la Chiesa, regina incontrastata dell'ipocrisia, ha per l'ennesima volta dimostrato di fare dell'incoerenza il proprio motto principale
                      non è tanto l'omosessualità di Boffo a creare scalpore, quanto l'accusa di molestie proprio quando Avvenire addossa a berlusconi altrettante molestie

                      parliamoci chiaro: Berlusconi è quanto di più esecrabile un paese democratico possa avere al governo, ma tutto il contorno clericale e politico non è da meno, ed è per questo che Silvio ci sguazza e rimane continuamente a galla

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                      • ma_75
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                        #86
                        Originariamente Scritto da ciotu Visualizza Messaggio
                        capisco il tuo discorso
                        ma alla fine, stringi stringi, il concetto della questione è: scagli la prima pietra chi è senza peccato
                        e siccome di vita privata del premier si sta parlando, allora sul medesimo piano Boffo non ha molto da condannare
                        sul fatto che poi la chiesa riconosca gli omosessuali in quanto individui degni di rispetto ho i miei seri dubbi
                        Peccato che il premier le sue puttane le candidi e le faccia ministro. Cosa faccia Boffo dei suoi amanti, uomini o donne che siano, a chi interessa?
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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