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Psicologo: figura utile?
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Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
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Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggiosì, questo è vero. Una buona percentuale dei frequentanti di psicologia voleva fare il medico
Avrebbero pure avuto migliori prospettive lavorative.Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
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Originariamente Scritto da NakMuay84 Visualizza Messaggionon vedo cosa ci sia da rosicare... se uno voleva fare lo psichiatra poteva benissimo farlo.
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioma non è vero: l'accesso a medicina grazie alla provvidenza ora sbarra alquanto, e poi vi è l'accesso alla specializzazione. a monte di tutto ciò, di solito uno che va per medicina è molto più disposto al sacrificio e disciplina di uno che va a psicologia. è la realtà dei fatti
Siamo già arrivati al momento topico "facoltà per per intelligente Vs facoltà per cretini"? Nel caso ancora non ci fossimo, mi avvisi per PM quando la discussione è calda al punto giusto?In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioForse ho frainteso il tuo post. Però voglio sottolineare che la psicoterapia non ha nulla a che fare con la frase che hai messo in corsivo, e che dire una frase del genere a una persona non è psicoterapia.
poi si può usare il linguaggio che vuoi... aumentare la coesione del sé, enfatizzare il proprio vero sé, aggiungere modelli operativi interni flessibili, integrare parti dissociate, interiorizzare una figura d'attaccamento sufficientemente buona, aumentare le proprie capacità di mentalizzazione, migliorare la propria funzione metacognitiva, migliorare la coesione e flessibilità della propria cognizione... in fondo si tratta sempre di "crescere" come individui, facendo maturare la propria struttura di personalità."In chess, nobody is an expert, but everybody plays. In boxing everybody is an expert, but nobody fights." - Vitali Klitschko
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioForse ho frainteso il tuo post. Però voglio sottolineare che la psicoterapia non ha nulla a che fare con la frase che hai messo in corsivo, e che dire una frase del genere a una persona non è psicoterapia.
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Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioma non è vero: l'accesso a medicina grazie alla provvidenza ora sbarra alquanto, e poi vi è l'accesso alla specializzazione. a monte di tutto ciò, di solito uno che va per medicina è molto più disposto al sacrificio e disciplina di uno che va a psicologia. è la realtà dei fatti"In chess, nobody is an expert, but everybody plays. In boxing everybody is an expert, but nobody fights." - Vitali Klitschko
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSiamo già arrivati al momento topico "facoltà per per intelligente Vs facoltà per cretini"? Nel caso ancora non ci fossimo, mi avvisi per PM quando la discussione è calda al punto giusto?
all'interno di medicina, poi vi sono gli stessi rosicamenti: ovvio che un chirurgo (non ortopedico, urologo o ste cose brutte) è un eroe....tutti i reumatologi, pneumologi, allergologi, nefrologi, insomma tutti quelli delle specializzazioni polverose e secondarie rosicano e fanno gli infami. ma chi detiene la cima tiene conto delle infamità dei rosiconi sottostanti
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Originariamente Scritto da NakMuay84 Visualizza Messaggioinfatti... ma credo che, anche se in maniera molto grossolana, possa essere una definizione di ciò che è la psicoterapia.
poi si può usare il linguaggio che vuoi... aumentare la coesione del sé, enfatizzare il proprio vero sé, aggiungere modelli operativi interni flessibili, integrare parti dissociate, interiorizzare una figura d'attaccamento sufficientemente buona, aumentare le proprie capacità di mentalizzazione, migliorare la propria funzione metacognitiva, migliorare la coesione e flessibilità della propria cognizione... in fondo si tratta sempre di "crescere" come individui, facendo maturare la propria struttura di personalità.
(n.b.: quello che scrivo non si applica a ogni forma di psicoterapia: ad esempio, nella TBS si stabilisce a priori cosa sia salute e si cerca di raggiungere quello stato attraverso strategie. Io mi riferisco invece a quelle che vengono in linea di massima definite "terapie espressive", come ad esempio la psicoanalisi o la psicologia analitica.)
E' già un errore creare una equivalenza tra guarigione e crescita personale. Stabilire cosa si cerchi attraverso una psicoterapia è già un grosso compito, che può richiedere dei mesi, e di solito fa già parte di una trama di cambiamento. Estremizzando il concetto, si può dire che non possiamo sapere quale sia lo scopo ultimo di una particolare analisi fino alla sua conclusione, perché gli obiettivi del paziente si modificano man mano che si evolve la sua struttura di personalità.
Questa fluidità degli obiettivi dell'alleanza terapeutica è una delle ragioni per cui diventare psicoterapeuti è tanto difficile: non c'è un libro che dica cosa è giusto e cosa è sbagliato e cosa dobbiamo cercare, ci sono personalità ed individualità.Last edited by Bob Terwilliger; 10-10-2009, 21:10:03.Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioIn realtà pensavo al dibattito intorno al concetto di salute e di malattia.
(n.b.: quello che scrivo non si applica a ogni forma di psicoterapia: ad esempio, nella TBS si stabilisce a priori cosa sia salute e si cerca di raggiungere quello stato attraverso strategie. Io mi riferisco invece a quelle che vengono in linea di massima definite "terapie espressive", come ad esempio la psicoanalisi o la psicologia analitica.)
E' già un errore creare una equivalenza tra guarigione e crescita personale. Stabilire cosa si cerchi attraverso una psicoterapia è già un grosso compito, che può richiedere dei mesi, e di solito fa già parte di una trama di cambiamento. Estremizzando il concetto, si può dire che non possiamo sapere quale sia lo scopo ultimo di una particolare analisi fino alla sua conclusione, perché gli obiettivi del paziente si modificano man mano che si evolve la sua struttura di personalità.
Questa fluidità degli obiettivi dell'alleanza terapeutica è una delle ragioni per cui diventare psicoterapeuti è tanto difficile: non c'è un libro che dica cosa è giusto e cosa è sbagliato e cosa dobbiamo cercare, ci sono personalità ed individualità.
se non si tratta semplicemente di far "sparire" un sintomo, come giustamente scrivi, ma di far "evolvere" la struttura della personalità... io questo lo chiamo "crescere"... infatti, nella crescita, non si sa qual è lo "scopo" o il fine ultimo, dove si arriverà... si scopre vivendo, così come in terapia si scoprono punti di vista e obiettivi che prima il paziente nemmeno immaginava.
così il "depresso", dopo la terapia, non sarà semplicemente un "non-depresso", ma una persona diversa da quella che entrò per la prima volta nello studio dello psicoterapeuta.
questo non significa che esista una strada predeterminata comune a tutti gli individui... la "crescita"/evoluzione è qualcosa che riguarda strettamente ogni soggetto... ognuno, come un esploratore, trova la SUA di strada."In chess, nobody is an expert, but everybody plays. In boxing everybody is an expert, but nobody fights." - Vitali Klitschko
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioForse ho frainteso il tuo post. Però voglio sottolineare che la psicoterapia non ha nulla a che fare con la frase che hai messo in corsivo, e che dire una frase del genere a una persona non è psicoterapia.
Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioCome mai non hanno fatto i medici allora?
Avrebbero pure avuto migliori prospettive lavorative.
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSiamo già arrivati al momento topico "facoltà per per intelligente Vs facoltà per cretini"? Nel caso ancora non ci fossimo, mi avvisi per PM quando la discussione è calda al punto giusto?
Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggioma è un dato di fatto: tutti gli psicologi vorrebbero barattare la loro laurea per una in medicina.
all'interno di medicina, poi vi sono gli stessi rosicamenti: ovvio che un chirurgo (non ortopedico, urologo o ste cose brutte) è un eroe....tutti i reumatologi, pneumologi, allergologi, nefrologi, insomma tutti quelli delle specializzazioni polverose e secondarie rosicano e fanno gli infami. ma chi detiene la cima tiene conto delle infamità dei rosiconi sottostanti
tutti? Mi forniresti questa scala gerarchica delle discipline degne e indegne? Io piuttosto mi domando il perchè gran parte dei frequentanti/laureati in ingegneria, medicina e via dicendo, siano così insoddisfatti del proprio lavoro da avere la necessità di sparare cacca sulle altre discipline in cerca di una forma di legittimazione di quello che fanno.
Insomma, capisco il fascino di quelle facoltà che a inizio 900 facevano trend perchè la nonna paesana voleva a tutti i costi sistemare la nipote con uno "scienziadeh dottorah", ma è un fascino sorpassato, oggi come oggi questa cosa si è tramutata in una sovrappopolazione paesanotta delle suddette.
E' bellissimo, e mi è capitato ultimamente, vedere gli aspiranti medici uscire dai test di ingresso ed essere accolti da tutto l'albero genealogico che esclama parole come "come è andadhe? ccà tu si brav figghie mie!", "aaaa o nipoteh mieee quand'è belle tra pocah sarà dottorahhh". Sono scene che ogni volta mi fanno commuovere, il riscatto sociale in primis.
Comunque tonga, sinceramente, chiusa questa parentesi, il tuo stile è finito sotto i piedi.
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Originariamente Scritto da NakMuay84 Visualizza Messaggiodavvero? da noi chi voleva fare il medico si è iscritto a medicina/farmacia....
io non ho mai pensato di fare medicina, e sono d'accordo con chi guarda con disprezzo al DSM.
gli psicofarmaci invece possono essere utili, se usati con giudizio.
Anche io disprezzo il dsm IV, penso che sia in buona parte inutile allo psicoterapeuta, ma è bene conoscerlo prima di condurre crociate personali contro di esso. Io ho la fortuna di conoscerlo molto bene, riconosco i suoi grandissimi limiti ma anche la sua necessità oggettiva in alcuni frangenti. Questo interesse non l'ho mai visto nei collettivi di psicologia, e in chi appende questi teloni, anzi generalmente ho potuto constatare che tutto quest'astio nasce da una scarsissima conoscenza del DSM IV.
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Originariamente Scritto da NakMuay84 Visualizza Messaggiosono d'accordo... ma proprio per questo non capisco la tua premessa sul fatto che la guarigione non sia crescita personale.
se non si tratta semplicemente di far "sparire" un sintomo, come giustamente scrivi, ma di far "evolvere" la struttura della personalità... io questo lo chiamo "crescere"... infatti, nella crescita, non si sa qual è lo "scopo" o il fine ultimo, dove si arriverà... si scopre vivendo, così come in terapia si scoprono punti di vista e obiettivi che prima il paziente nemmeno immaginava.
così il "depresso", dopo la terapia, non sarà semplicemente un "non-depresso", ma una persona diversa da quella che entrò per la prima volta nello studio dello psicoterapeuta.
questo non significa che esista una strada predeterminata comune a tutti gli individui... la "crescita"/evoluzione è qualcosa che riguarda strettamente ogni soggetto... ognuno, come un esploratore, trova la SUA di strada.
Ho detto che ridurre il processo di evoluzione mosso da una psicoterapia alla "guarigione", intesa come l'eliminazione di qualche sintomo, è riduttivo
Originariamente Scritto da Black87 Visualizza Messaggioper il test d'ingresso. Bobby sto parlando di una percentuale, non di tutti. Io a medicina non ci ho francamente mai pensato, ma neanche da lontano.
Di tutte le persone che conosco bene che hanno studiato psicologia (e parlo di decine di persone) nessuno a parte me era interessato anche alla medicina, per questo ero stupito. Gli unici due che erano indecisi, dopo la laurea in psicologia si sono iscritti a medicina passando il relativo test , e ora stanno frequentando.
Probabilmente c'è davvero qualche studente che prova entrambi i test e passa solo quello di psicologia. Per quello che ne so, può anche succedere il contrario. Ma comunque sono percentuali talmente esigue da non essere degne di menzione. O tu hai visto nella tua esperienza percentuali significative, che so il 20%?Originariamente Scritto da SeanBob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
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Un articolo interessante...
Psichiatria, psicoterapia e psicologia: 8625 click dal 14/10/2007 | MEDICITALIA.it
Con l'intenzione di dare sempre la massima informazione sul mondo dei professionisti della salute, riportiamo questo articolo del Dr. Ruggiero che tratta le differenti caratteristiche delle tre specilità PSI: psichiatria, psicoterapia e psicologia.
"Lo psicologo è un laureato in psicologia. Lo psicologo che abbia, dopo la laurea, superato l’esame di stato e sia iscritto all’Ordine degli Psicologi, è un laureato che da quel momento è anche abilitato all’esercizio della professione di psicologo fornendo un aiuto non farmacologico (tecniche di rilassamento, colloqui di sostegno, consulenze, ecc.).
Lo psicologo non può prescrivere farmaci, effettuare diagnosi e/o dare indicazioni di tipo medico, e, se non ha conseguito il titolo di psicoterapeuta non può esercitare la psicoterapia e non può dirsi psicoterapeuta.
Per svolgere la professione di psicoterapeuta lo psicologo deve effettuare una scuola di psicoterapia quadriennale che abiliti all’esercizio della psicoterapia.
Per essere certi che lo psicologo a cui ci rivolgiamo sia anche psicoterapeuta, la strada più sicura è consultare l’Ordine Professionale, al quale deve essere iscritto con entrambi i titoli.
La stessa distinzione va fatta fra psichiatra, neurologo e psicoterapeuta: esse non sono figure equivalenti e sovrapponibili.
Tuttavia, a differenza dello psicologo non psicoterapeuta il quale non può prendere in cura nessuno, lo psichiatra e il neurologo, in quanto laureati in medicina, possono prendere in cura i pazienti per praticare le terapie mediche. Lo psichiatra è un laureato in Medicina che ha ottenuto la specializzazione in Psichiatria.
È un errore pensare che lo psichiatra, in quanto medico, sappia intervenire solo tramite le medicine. Dipende dall’approccio che egli sceglie di seguire.
Accanto a specialisti che privilegiano l’uso dei farmaci si trovano altri che affrontano le malattie associando ai farmaci un intervento anche psicologico (gestito da loro o da altri professionisti). Lo psichiatra non sempre svolge l’attività di psicoterapeuta.
Lo psicoterapeuta è uno specialista qualificato in psicoterapia.
Lo psicoterapeuta proviene indifferentemente sia dalla laurea in psicologia, che dalla laurea in medicina.
Una volta formatosi, lo psicoterapeuta è uno specialista qualificato alla diagnosi e cura dei disturbi psichici e delle malattie mentali.
La psicoterapia è un intervento che va più in profondità della consulenza psicologica. Ci sono moltissime scuole di psicoterapia, ognuna delle quali ha un suo orientamento teorico e tecnico.
Poichè, nella maggior parte dei casi, il trattamento dei disturbi psichici e delle malattie mentali, richiede la somministrazione sia della psicoterapia che della farmacoterapia, ovviamente lo psicoterapeuta psicologo deve affiancarsi ad una o più figure mediche.
Ciò non significa, che lo psicoterapeuta psicologo non sia competente dei disturbi e delle malattie che tratta, ma significa che, non essendo medico, non può stabilire nè diagnosi, nè terapie, quando implicano anche valutazioni di medicina generale o specialistica. Perciò deve avvalersi della collaborazione di medici.
Questa collaborazione dello psicoterapeuta psicologo, è indispensabile affinchè possa essere evitato il rischio di mantenere in psicoterapia un paziente che potrebbe, invece, trarre giovamento tempestivamente del supporto degli psicofarmaci, o di altre terapie mediche.
Oppure per evitare che disturbi psicologici con eziologia organica, vengano trattati non considerando la malattia somatica che li produce.
Teoricamente, lo psicoterapeuta medico, potrebbe anche agire da solo nei vari passaggi descritti, poichè potrebbe riunire in sè sia la figura psicoterapeutica che quella medica."
sono tutte cose già dette, però mi ha colpito il passaggio
"il rischio di mantenere in psicoterapia un paziente che potrebbe, invece, trarre giovamento tempestivamente del supporto degli psicofarmaci, o di altre terapie mediche"
perchè riporta al nodo principale, ovvero come scegliere lo specialista...e non credo che sia come descritto nell'articolo, non credo che ci sia questa grande "stima" fra lo psicologo/psicoterapeuta e lo psichiatra...sempre a svantaggio di chi attende un aiuto concreto...
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