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grazie mille...qst cosa me l'ero persa e sinceramente chiedo scusa dato ke ricordavo dati dello scorso anno (o 2 anni fa..) quando feci 1 prova data a livello nazionale a noi rgazzi dele superiori
cmq bisognerebbe valutare la cosa su + anni imho
grazie mille...qst cosa me l'ero persa e sinceramente chiedo scusa dato ke ricordavo dati dello scorso anno (o 2 anni fa..) quando feci 1 prova data a livello nazionale a noi rgazzi dele superiori
cmq bisognerebbe valutare la cosa su + anni imho
Più che altro la cosa che mi fa ridere è questa: si sottolinea come la scuola del nord sia superiore a quella del sud e, contestualmente, si stigmatizza l'eccessiva presenza di insegnanti meridionali al nord. Direi che i due dati messi insieme dovrebbero fornire una conclusione che credo faccia poco piacere a chi si sostiene entrambe le affermazioni di cui sopra.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Guarda i dati dell'Invalsi sono usciti pochi giorni fa e sono stati molto criticati per come sono stati gestiti. Faccio prima a postare il link qui
Il Sud batte il Nord anche alle scuole medie
Repubblica — 14 agosto 2009 pagina 13 sezione: CRONACA
Aspetta che c'è anche la seconda puntata
L'ESAME DI STATO
«Test copiati alle Medie, Sud declassato»
Il ministero rovescia la classifica. «Sono al Nord gli studenti migliori»
ROMA — In terza media i ragazzi del Sud bravi come i ragazzi del Centro. E quelli del Nord leggermente indietro rispetto ai coetanei del Centro e del Sud. Sembrava questo il risultato della prova Invalsi (Istituto nazionale di valutazione dell'apprendimento scolastico) dell'esame di terza media, quella oggettiva, a base di test. Poi qualcuno ha scoperto il «trucco»: molte delle prove inviate dalle scuole meridionali presenti nel campione rappresentativo (1304) erano quasi uguali, molto simili a fotocopie. Dopo l'applicazione di una metodologia piuttosto complicata per salvare l'attendibilità della ricerca scientifica minacciata dall'arte di arrangiarsi, ecco il definitivo responso Invalsi: più bravi al Nord e al Centro con una percentuale di 7 domande azzeccate su 10, mentre il Sud si ferma a 6. Ancora una volta i «comportamenti opportunistici» del Sud — così l'Invalsi definisce la copiatura generalizzata — minacciano la credibilità di un esame di Stato: 560 mila candidati, 6000 scuole, decine di migliaia di prof. E oscurano un risultato positivo: almeno il 60 per cento di risposte giuste, magari non saranno le più difficili (lo sapremo tra sei mesi), ma è già qualcosa. I «comportamenti opportunistici» sono emersi anche lo scorso anno. Stavolta sono stati misurati. Per i test di Italiano il coefficiente di copiatura più elevato (coefficiente di cheating, dicono quelli dell'Invalsi)è stato riscontrato in alcune scuole della Calabria e a seguire della Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata. Per la matematica la graduatoria vede al primo posto la Campania seguita da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Molise. Tra le regioni meno copione Veneto, Emilia e la provincia di Trento, mentre la Lombardia è in una posizione intermedia. I risultati dell'indagine confermano il divario già noto (basti pensare alle più quotate indagini internazionali) tra gli apprendimenti nel Nord e nel Centro e quelli nel Sud. E dicono anche altre cose, come la scarsa utilità delle bocciature come opportunità di recupero e le persistenti difficoltà di alfabetizzazione dei figli degli immigrati. Ma un aspetto non meno preoccupante è l'ammissione da parte dell'Invalsi di anomalie nello svolgimento della prova in certe zone del Paese. «Dal campione emergono, in maniera evidente, dei segnali che indicano comportamenti opportunistici in alcune scuole», si legge nella presentazione ufficiale dei dati. «Il fenomeno è abbastanza marcato», afferma Roberto Ricci, esperto di valutazione. È evidente che in alcune scuole del Sud presidenti di commissione e commissari continuano a voler dare una mano ai ragazzi, nonostante la dimensione dell'esame, le finalità scientifiche della prova, le raccomandazioni del ministero.
I test per misurare l'apprendimento, nazionali o internazionali tipo Ocse Pisa, sono ormai la norma in tutti i Paesi sviluppati. Da noi continuano a incontrare difficoltà. Qualcuno si chiede se non sia il caso di ridimensionare i programmi. «No, assolutamente — dice Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi —. Il test unico nazionale va salvato. Il problema è rendere la prova Invalsi assolutamente affidabile. Propongo di nominare il presidente di commissione al di fuori della provincia, con una mobilità territoriale Nord-Sud e viceversa. Rinunciare alla prova significherebbe abdicare al malcostume». «Serve un apparato scientifico e tecnico che purtroppo non abbiamo — dice Benedetto Vertecchi, pedagogista —. All'Istituto nazionale di valutazione sono 4 gatti». Per il pedagogista alcuni prof del Sud temono che i risultati vengano utilizzati per valutare le scuole e quindi gli stessi docenti. Una soluzione, aggiunge, potrebbe essere quella di valutare solo alcuni ragazzi per classe, in modo da non coinvolgere in un eventuale giudizio negativo i docenti e l'istituto di appartenenza. Una strada opposta a quella delle terze prove Invalsi negli esami di Stato che coinvolgono tutti.
Giulio Benedetti
Più che altro la cosa che mi fa ridere è questa: si sottolinea come la scuola del nord sia superiore a quella del sud e, contestualmente, si stigmatizza l'eccessiva presenza di insegnanti meridionali al nord. Direi che i due dati messi insieme dovrebbero fornire una conclusione che credo faccia poco piacere a chi si sostiene entrambe le affermazioni di cui sopra.
questo è vero, x la mia esperienza devo dire ke tutta questa invasione di insegnanti dal sud nn l'ho vista ma evidentemente c'è (o almeno a quantoi dice la lega...perkè è questa che si preoccupa del lavoro "rubato" ai maestri/prof del nord)...certo se davvero la presenza fosse così capillare allora la questione ha 2 soluzioni: o la scuola è uguale (o poco cambia) oppure al nord arrivano i + bravi professori meridionali (coincidenza abbastanza particolare se nn improbabile)
la mia opinione comunque è ke tutta questa invasione nn ci sia, la cosa è gonfiata
mettiamola così ma, insegnanti al nord 50% autoctoni 50%meridionali, insegnanti al sud 100% meridionali, se le scuole al nord sono migliori di chi sarà il merito?
Il ministero rovescia la classifica. «Sono al Nord gli studenti migliori»
ROMA — In terza media i ragazzi del Sud bravi come i ragazzi del Centro. E quelli del Nord leggermente indietro rispetto ai coetanei del Centro e del Sud. Sembrava questo il risultato della prova Invalsi (Istituto nazionale di valutazione dell'apprendimento scolastico) dell'esame di terza media, quella oggettiva, a base di test. Poi qualcuno ha scoperto il «trucco»: molte delle prove inviate dalle scuole meridionali presenti nel campione rappresentativo (1304) erano quasi uguali, molto simili a fotocopie. Dopo l'applicazione di una metodologia piuttosto complicata per salvare l'attendibilità della ricerca scientifica minacciata dall'arte di arrangiarsi, ecco il definitivo responso Invalsi: più bravi al Nord e al Centro con una percentuale di 7 domande azzeccate su 10, mentre il Sud si ferma a 6. Ancora una volta i «comportamenti opportunistici» del Sud — così l'Invalsi definisce la copiatura generalizzata — minacciano la credibilità di un esame di Stato: 560 mila candidati, 6000 scuole, decine di migliaia di prof. E oscurano un risultato positivo: almeno il 60 per cento di risposte giuste, magari non saranno le più difficili (lo sapremo tra sei mesi), ma è già qualcosa. I «comportamenti opportunistici» sono emersi anche lo scorso anno. Stavolta sono stati misurati. Per i test di Italiano il coefficiente di copiatura più elevato (coefficiente di cheating, dicono quelli dell'Invalsi)è stato riscontrato in alcune scuole della Calabria e a seguire della Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata. Per la matematica la graduatoria vede al primo posto la Campania seguita da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Molise. Tra le regioni meno copione Veneto, Emilia e la provincia di Trento, mentre la Lombardia è in una posizione intermedia. I risultati dell'indagine confermano il divario già noto (basti pensare alle più quotate indagini internazionali) tra gli apprendimenti nel Nord e nel Centro e quelli nel Sud. E dicono anche altre cose, come la scarsa utilità delle bocciature come opportunità di recupero e le persistenti difficoltà di alfabetizzazione dei figli degli immigrati. Ma un aspetto non meno preoccupante è l'ammissione da parte dell'Invalsi di anomalie nello svolgimento della prova in certe zone del Paese. «Dal campione emergono, in maniera evidente, dei segnali che indicano comportamenti opportunistici in alcune scuole», si legge nella presentazione ufficiale dei dati. «Il fenomeno è abbastanza marcato», afferma Roberto Ricci, esperto di valutazione. È evidente che in alcune scuole del Sud presidenti di commissione e commissari continuano a voler dare una mano ai ragazzi, nonostante la dimensione dell'esame, le finalità scientifiche della prova, le raccomandazioni del ministero.
I test per misurare l'apprendimento, nazionali o internazionali tipo Ocse Pisa, sono ormai la norma in tutti i Paesi sviluppati. Da noi continuano a incontrare difficoltà. Qualcuno si chiede se non sia il caso di ridimensionare i programmi. «No, assolutamente — dice Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi —. Il test unico nazionale va salvato. Il problema è rendere la prova Invalsi assolutamente affidabile. Propongo di nominare il presidente di commissione al di fuori della provincia, con una mobilità territoriale Nord-Sud e viceversa. Rinunciare alla prova significherebbe abdicare al malcostume». «Serve un apparato scientifico e tecnico che purtroppo non abbiamo — dice Benedetto Vertecchi, pedagogista —. All'Istituto nazionale di valutazione sono 4 gatti». Per il pedagogista alcuni prof del Sud temono che i risultati vengano utilizzati per valutare le scuole e quindi gli stessi docenti. Una soluzione, aggiunge, potrebbe essere quella di valutare solo alcuni ragazzi per classe, in modo da non coinvolgere in un eventuale giudizio negativo i docenti e l'istituto di appartenenza. Una strada opposta a quella delle terze prove Invalsi negli esami di Stato che coinvolgono tutti.
Giulio Benedetti
Il ministero rovescia la classifica. «Sono al Nord gli studenti migliori»
ROMA — In terza media i ragazzi del Sud bravi come i ragazzi del Centro. E quelli del Nord leggermente indietro rispetto ai coetanei del Centro e del Sud. Sembrava questo il risultato della prova Invalsi (Istituto nazionale di valutazione dell'apprendimento scolastico) dell'esame di terza media, quella oggettiva, a base di test. Poi qualcuno ha scoperto il «trucco»: molte delle prove inviate dalle scuole meridionali presenti nel campione rappresentativo (1304) erano quasi uguali, molto simili a fotocopie. Dopo l'applicazione di una metodologia piuttosto complicata per salvare l'attendibilità della ricerca scientifica minacciata dall'arte di arrangiarsi, ecco il definitivo responso Invalsi: più bravi al Nord e al Centro con una percentuale di 7 domande azzeccate su 10, mentre il Sud si ferma a 6. Ancora una volta i «comportamenti opportunistici» del Sud — così l'Invalsi definisce la copiatura generalizzata — minacciano la credibilità di un esame di Stato: 560 mila candidati, 6000 scuole, decine di migliaia di prof. E oscurano un risultato positivo: almeno il 60 per cento di risposte giuste, magari non saranno le più difficili (lo sapremo tra sei mesi), ma è già qualcosa. I «comportamenti opportunistici» sono emersi anche lo scorso anno. Stavolta sono stati misurati. Per i test di Italiano il coefficiente di copiatura più elevato (coefficiente di cheating, dicono quelli dell'Invalsi)è stato riscontrato in alcune scuole della Calabria e a seguire della Campania, Puglia, Sicilia e Basilicata. Per la matematica la graduatoria vede al primo posto la Campania seguita da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Molise. Tra le regioni meno copione Veneto, Emilia e la provincia di Trento, mentre la Lombardia è in una posizione intermedia. I risultati dell'indagine confermano il divario già noto (basti pensare alle più quotate indagini internazionali) tra gli apprendimenti nel Nord e nel Centro e quelli nel Sud. E dicono anche altre cose, come la scarsa utilità delle bocciature come opportunità di recupero e le persistenti difficoltà di alfabetizzazione dei figli degli immigrati. Ma un aspetto non meno preoccupante è l'ammissione da parte dell'Invalsi di anomalie nello svolgimento della prova in certe zone del Paese. «Dal campione emergono, in maniera evidente, dei segnali che indicano comportamenti opportunistici in alcune scuole», si legge nella presentazione ufficiale dei dati. «Il fenomeno è abbastanza marcato», afferma Roberto Ricci, esperto di valutazione. È evidente che in alcune scuole del Sud presidenti di commissione e commissari continuano a voler dare una mano ai ragazzi, nonostante la dimensione dell'esame, le finalità scientifiche della prova, le raccomandazioni del ministero.
I test per misurare l'apprendimento, nazionali o internazionali tipo Ocse Pisa, sono ormai la norma in tutti i Paesi sviluppati. Da noi continuano a incontrare difficoltà. Qualcuno si chiede se non sia il caso di ridimensionare i programmi. «No, assolutamente — dice Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi —. Il test unico nazionale va salvato. Il problema è rendere la prova Invalsi assolutamente affidabile. Propongo di nominare il presidente di commissione al di fuori della provincia, con una mobilità territoriale Nord-Sud e viceversa. Rinunciare alla prova significherebbe abdicare al malcostume». «Serve un apparato scientifico e tecnico che purtroppo non abbiamo — dice Benedetto Vertecchi, pedagogista —. All'Istituto nazionale di valutazione sono 4 gatti». Per il pedagogista alcuni prof del Sud temono che i risultati vengano utilizzati per valutare le scuole e quindi gli stessi docenti. Una soluzione, aggiunge, potrebbe essere quella di valutare solo alcuni ragazzi per classe, in modo da non coinvolgere in un eventuale giudizio negativo i docenti e l'istituto di appartenenza. Una strada opposta a quella delle terze prove Invalsi negli esami di Stato che coinvolgono tutti.
Giulio Benedetti
Per quello dicevo che sono dati "contrastanti", nel senso che prima sono stati pubblicati in maniera grezza, poi revisionati secondo il metodo spiegato dall'esperto in questo articolo. Rimane da chiedersi, però, come mai, se quei dati non erano stati revisionati siano stati pubblicati subito
Comunque i dati contestati, citati nel tuo articolo, sono quelli relativi ai test Invalsi, mentre quelli dell'articolo che ho citato io sono relativi all'esito della licenza media.
Trovo, comunque, che un dibattito di questo genere sia ridicolo per il semplice motivo che, si sa, esistono scuole d'eccellenza ovunque, nord-centro-sud. Non solo, ma esistono sezioni d'eccellenza in pratica in ogni istituto. Per questo sono ridicole le campagne che pretenderebbero di ponderare i voti, magari con un esame perequativo, tra nord e sud. Sulla qualità della scuola al nord, invece, e sulla lamentata colonizzazione di essa da parte dei docenti meridionali, invece, ho già detto sopra
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
mettiamola così ma, insegnanti al nord 50% autoctoni 50%meridionali, insegnanti al sud 100% meridionali, se le scuole al nord sono migliori di chi sarà il merito?
E' un periodo ipotetico dell'irrealtà, quindi, come tale, la discussione sarebbe pura accademia
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
cmq giunti a questo livello di degrado del sentimento nazionale io ritengo che indietro non si possa più tornare, indi per cui avessero il coraggio di dividere definitivamente la nazione.
cmq giunti a questo livello di degrado del sentimento nazionale io ritengo che indietro non si possa più tornare, indi per cui avessero il coraggio di dividere definitivamente la nazione.
Ma io l'ho sempre detto. Facciano i croati della situazione, che magari da questa parte c'è chi si organizza per fare il serbo
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
le ultime in ordine cronologico: gabbie salariali, dialetti eletti equiparati a lingue ufficiali.....
ma poi, sbaglio a dire che tra le file della lega il tasso di ignoranza è molto più alto che negli altri partiti?
secondo me non sbagli, ma non è questo il punto immagino. Quella dei dialetti però mi ha fatto ridere parecchio, un po' meno mia sorella che stà tentando la specialistica in lingue straniere . . sbaglio o vogliono togliere alcune ore di lingue straniera dai corsi . . magari per sostiurla con qualche lingua dialettale, io scherzo ma . .
Per quello dicevo che sono dati "contrastanti", nel senso che prima sono stati pubblicati in maniera grezza, poi revisionati secondo il metodo spiegato dall'esperto in questo articolo. Rimane da chiedersi, però, come mai, se quei dati non erano stati revisionati siano stati pubblicati subito
Comunque i dati contestati, citati nel tuo articolo, sono quelli relativi ai test Invalsi, mentre quelli dell'articolo che ho citato io sono relativi all'esito della licenza media.
Trovo, comunque, che un dibattito di questo genere sia ridicolo per il semplice motivo che, si sa, esistono scuole d'eccellenza ovunque, nord-centro-sud. Non solo, ma esistono sezioni d'eccellenza in pratica in ogni istituto. Per questo sono ridicole le campagne che pretenderebbero di ponderare i voti, magari con un esame perequativo, tra nord e sud. Sulla qualità della scuola al nord, invece, e sulla lamentata colonizzazione di essa da parte dei docenti meridionali, invece, ho già detto sopra
io spero solo che le conclusioni dell'articolo siano sbagliate.
Cioè, come ci si aspetta che venga su un ragazzino delle medie se anche gli insegnanti gli trasmettono il messaggio che barare si può e si deve?
io spero solo che le conclusioni dell'articolo siano sbagliate.
Cioè, come ci si aspetta che venga su un ragazzino delle medie se anche gli insegnanti gli trasmettono il messaggio che barare si può e si deve?
Questa sarebbe una cosa gravissima. Però dico la verità, chi parla mi sembra pregidizialmente orientato quando dice, ad esempio, che in molte scuole del sud i commissari si ostiano ad aiutare duarante gli esami. Verissimo. Ma accade ovunque, al nord come al sud, in tutte le scuole, in certe sezioni sì, in altro no perchè quello che conta è il fattore umano che hai di fronte, non la sua provenienza geografica. Uno stronzo è tale, al nord come al sud. Quello che si vorrebbe far emergere è una moralità degenerata, da parte dei docenti, che si radicherebbe solo al sud, lasciando, isola felice, del tutto immune il nord. Ecco a chi abbia un minimo di esperienza dell'italianità questo suona falso.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Questa sarebbe una cosa gravissima. Però dico la verità, chi parla mi sembra pregidizialmente orientato quando dice, ad esempio, che in molte scuole del sud i commissari si ostiano ad aiutare duarante gli esami. Verissimo. Ma accade ovunque, al nord come al sud, in tutte le scuole, in certe sezioni sì, in altro no perchè quello che conta è il fattore umano che hai di fronte, non la sua provenienza geografica. Uno stronzo è tale, al nord come al sud. Quello che si vorrebbe far emergere è una moralità degenerata, da parte dei docenti, che si radicherebbe solo al sud, lasciando, isola felice, del tutto immune il nord. Ecco a chi abbia un minimo di esperienza dell'italianità questo suona falso.
Per un risultato come quello riportato dall'articolista basterebbe che certi comportamenti fossero più radicati in certe zone piuttosto che in altre, però.
Questo come semplice pour parler, senza pensare di esaurire un problema così complesso da dietro un pc.
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