Cronaca
Uccise la fidanzata, condannato a 30 anni: adesso è libero per decorrenza dei termini
E’ un caso destinato a far discutere e sollevare nuovamente le polemiche sulla giustizia e sulla certezza della pena. Luigi Campise, condannato in primo grado a 30 anni di carcere per l'omicidio della sua ex fidanzata, Barbara Bellerofonte, uccisa nel 2007 a Montepaone (Catanzaro), è tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare. A denunciare la vicenda è stato Giuseppe Bellorofonte, il padre della giovane, che ha scritto una lettera al Corriere della Sera.
La lettera scritta dal padre di Barbara Bellerofonte - "Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l'assassino di mia figlia - ha commentato Bellorofonte nella sua lettera al quotidiano - ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo è se è giusto tutto questo! Se è giusto additare ai nostri giovani questo esempio di comportamento e far capire che in Italia tutto è permesso, tutto è possibile, compreso un omicidio, tanto poi si riesce sempre a trovare il modo di essere liberati. Mi resta solo l'amarezza di sapere che l'assassino di mia figlia è libero".
Alfano mobilita gli ispettori - "Ho immediatamente incaricato i miei ispettori di fare degli accertamenti preliminari per acquisire delle informazioni in tempi rapidissimi e per comprendere subito, già oggi, come è potuto accadere. E dunque - ha detto il ministro Alfano in un'intervista al TG5 - ho inviato gli ispettori in via d'urgenza". Alla domanda su cosa si sente di dire alla famiglia della giovane uccisa, il Guardasigilli esprime "un senso di forte vicinanza ai famigliari della ragazza uccisa. Ma soprattutto - aggiunge - una considerazione: a volte l'ossequio formale della legge contrasta fortemente con il senso profondo di giustizia di ciascuno di noi. Quando ciò accade, evidentemente qualcosa non va. Verificherò con gli ispettori se la legge è stata rispettata”.
La legge italiana rende possibile anche questo - “La scarcerazione del mio assistito - spiega l'avvocato Salvatore Staiano, difensore di Luigi Campise - è conseguenziale alla scadenza dei termini di custodia cautelare e quindi, pur comprendendo le doglianze della parte offesa, va osservato che quel che è accaduto è tecnicamente ineccepibile. Tutto questo s'inserisce nell'alveo di norme assolutamente in linea con i valori costituzionali in tema di libertà personale".
Telefono Rosa chiede un intervento del governo sul caso del giovane libero dopo aver ucciso la fidanzata: "questa non è giustizia, questi episodi condannano a morte altre donne - afferma la presidente Gabriella Mascatelli -. Chiediamo l'intervento immediato del Ministro Alfano e del Ministro dell' Interno Maroni. Quale giustizia degna di questo nome può concedere a un uomo che ha ucciso senza pietà una ragazza, Barbara Bellorofonte, di essere libero dopo due anni? A cosa servono i 30 anni di una condanna in primo grado se solo per un cavillo burocratico si arriva alla scarcerazione di chi ha commesso un assassinio che ha spezzato la vita di una ragazza e della sua famiglia? Come si può ritenere che una persona con procedimenti in corso per droga e che ha sparato davanti ai genitori della donna, uccidendola, possa godere della libertà di qualunque cittadino? Se è la legge a consentirlo, che si cambi subito la legge! E se invece non è la legge, che si verifichi come sia potuta accadere una cosa simile." Moscatelli, in un comunicato, sottolinea anche la gravità del messaggio: "Episodi simili non gettano solo nella disperazione chi ha diritto alla giustizia, ma dà segnali terribili: questi episodi di incomprensibile clemenza verso chi uccide le donne, non possono che condannarne altre a un uguale destino. E' inutile nascondersi o usare mezzi termini: se la vita di una donna vale tanta 'comprensione', molte altre continueranno a morire per mano dei loro uomini!".
Una ragazza è stata uccisa, ma il suo assassino ottiene la libertà - Campise, dopo un anno di detenzione per l'omicidio, nell'aprile del 2008 è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Nel maggio del 2008 è stato nuovamente arrestato perché coinvolto in un'indagine dei carabinieri su spaccio di droga ed estorsioni. Nei giorni scorsi l’uomo, già condannato ma in libertà per l'omicidio dopo l'accoglimento da parte del Tribunale della libertà del ricorso del difensore contro la proroga delle indagini preliminari. Il giovane è stato successivamente scarcerato dopo la condanna a quattro anni per i reati legati al secondo arresto.
10 agosto 2009
scandaloso pensate il padre come si sentirà adesso..in pratica è un invito ad ammazzare donne e non..
Uccise la fidanzata, condannato a 30 anni: adesso è libero per decorrenza dei termini
E’ un caso destinato a far discutere e sollevare nuovamente le polemiche sulla giustizia e sulla certezza della pena. Luigi Campise, condannato in primo grado a 30 anni di carcere per l'omicidio della sua ex fidanzata, Barbara Bellerofonte, uccisa nel 2007 a Montepaone (Catanzaro), è tornato in libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare. A denunciare la vicenda è stato Giuseppe Bellorofonte, il padre della giovane, che ha scritto una lettera al Corriere della Sera.
La lettera scritta dal padre di Barbara Bellerofonte - "Ignoro i motivi che hanno indotto la giustizia italiana a liberare l'assassino di mia figlia - ha commentato Bellorofonte nella sua lettera al quotidiano - ma quello che mi chiedo da padre, da cittadino, da uomo è se è giusto tutto questo! Se è giusto additare ai nostri giovani questo esempio di comportamento e far capire che in Italia tutto è permesso, tutto è possibile, compreso un omicidio, tanto poi si riesce sempre a trovare il modo di essere liberati. Mi resta solo l'amarezza di sapere che l'assassino di mia figlia è libero".
Alfano mobilita gli ispettori - "Ho immediatamente incaricato i miei ispettori di fare degli accertamenti preliminari per acquisire delle informazioni in tempi rapidissimi e per comprendere subito, già oggi, come è potuto accadere. E dunque - ha detto il ministro Alfano in un'intervista al TG5 - ho inviato gli ispettori in via d'urgenza". Alla domanda su cosa si sente di dire alla famiglia della giovane uccisa, il Guardasigilli esprime "un senso di forte vicinanza ai famigliari della ragazza uccisa. Ma soprattutto - aggiunge - una considerazione: a volte l'ossequio formale della legge contrasta fortemente con il senso profondo di giustizia di ciascuno di noi. Quando ciò accade, evidentemente qualcosa non va. Verificherò con gli ispettori se la legge è stata rispettata”.
La legge italiana rende possibile anche questo - “La scarcerazione del mio assistito - spiega l'avvocato Salvatore Staiano, difensore di Luigi Campise - è conseguenziale alla scadenza dei termini di custodia cautelare e quindi, pur comprendendo le doglianze della parte offesa, va osservato che quel che è accaduto è tecnicamente ineccepibile. Tutto questo s'inserisce nell'alveo di norme assolutamente in linea con i valori costituzionali in tema di libertà personale".
Telefono Rosa chiede un intervento del governo sul caso del giovane libero dopo aver ucciso la fidanzata: "questa non è giustizia, questi episodi condannano a morte altre donne - afferma la presidente Gabriella Mascatelli -. Chiediamo l'intervento immediato del Ministro Alfano e del Ministro dell' Interno Maroni. Quale giustizia degna di questo nome può concedere a un uomo che ha ucciso senza pietà una ragazza, Barbara Bellorofonte, di essere libero dopo due anni? A cosa servono i 30 anni di una condanna in primo grado se solo per un cavillo burocratico si arriva alla scarcerazione di chi ha commesso un assassinio che ha spezzato la vita di una ragazza e della sua famiglia? Come si può ritenere che una persona con procedimenti in corso per droga e che ha sparato davanti ai genitori della donna, uccidendola, possa godere della libertà di qualunque cittadino? Se è la legge a consentirlo, che si cambi subito la legge! E se invece non è la legge, che si verifichi come sia potuta accadere una cosa simile." Moscatelli, in un comunicato, sottolinea anche la gravità del messaggio: "Episodi simili non gettano solo nella disperazione chi ha diritto alla giustizia, ma dà segnali terribili: questi episodi di incomprensibile clemenza verso chi uccide le donne, non possono che condannarne altre a un uguale destino. E' inutile nascondersi o usare mezzi termini: se la vita di una donna vale tanta 'comprensione', molte altre continueranno a morire per mano dei loro uomini!".
Una ragazza è stata uccisa, ma il suo assassino ottiene la libertà - Campise, dopo un anno di detenzione per l'omicidio, nell'aprile del 2008 è stato scarcerato per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Nel maggio del 2008 è stato nuovamente arrestato perché coinvolto in un'indagine dei carabinieri su spaccio di droga ed estorsioni. Nei giorni scorsi l’uomo, già condannato ma in libertà per l'omicidio dopo l'accoglimento da parte del Tribunale della libertà del ricorso del difensore contro la proroga delle indagini preliminari. Il giovane è stato successivamente scarcerato dopo la condanna a quattro anni per i reati legati al secondo arresto.
10 agosto 2009
scandaloso pensate il padre come si sentirà adesso..in pratica è un invito ad ammazzare donne e non..
Commenta