C'è sempre una via di mezzo anche quando si tratta di priorità anche perchè non sempre è un aut/aut, non sempre l'una esclude l'altra, spesso si può arrivare ad un piacevole compromesso
Per anni (e quando dico anni intendo anni, almeno 15) non ho assolutamente badato alla mia alimentazione, un pò per ignoranza (se ne dovrebbe parlare molto di più a scuola) non mi passava neanche per la mente che una sana alimentazione fosse importante, un pò per spensieratezza degli anni e allineamento con le tendenze imposte dalla società a coloro che in un determinato campo non sono molto attenti e ferrati.
Ovviamente ne ho pagato le conseguenze però le mie priorità erano altre, non avevo certo il desiderio di avere il six pack in vista nè quello di sfoggiare un fisico da urlo per far colpo sulle ragazze (anche perchè al liceo quelli atletici si contavano sulle dita di una mano e le ragazze andavano sempre con quelli simpatici e brillanti)... ultimamente le mie priorità sono cambiate e quindi di conseguenza anche il mio stile di vita.
Tuttavia non ho nessuna intenzione di perseguire lo scopo di nutrirmi in modo maniacale soltanto per poter raggiungere il massimo potenziale fisico a mia disposizione, come dicevo è questione di priorità: mi piacerebbe avere un fisico notevole (non da pro, diciamo da copertina di una rivista del settore fitness-avanzato) ma non sono disposto a sacrificarmi in toto ma solo nei limiti del possibile anche perchè ci sono così tante altre cose da fare ogni giorno che spesso l'obiettivo ipertrofia scende parecchi gradini nella scala delle priorità . Credo altresì che l'aspetto mentale sia fondamentale e chi rinuncia completamente ai piaceri della gola conducendo maniacalmente una vita quasi da asceta in fondo in fondo non fa altro che illudersi e autoconvincersi che è sbagliato, per esempio, mangiare un piatto di pasta quando invece non lo è. Persino una frittura o un panino col salame vanno bene, semplicemente tendo ad evitarli perchè ripeto, per 15 anni ne ho abusato ed è giusto che adesso mi limiti un pò.
A tal proposito vorrei esprimere un mio pensiero sul "godersi la vita" attraverso i piaceri della gola. Non ho basi scientifiche per poterne parlare però ho esperienza diretta di entrambi i lati della barricata: ci sono certi cibi, certi condimenti e certi additivi che sono scientificamente testati per creare un senso di appagamento del senso del gusto. A lungo andare questi sapori, molto spesso artificiali, portano ad assuefazione... il cervello si autoconvince che quel particolare cibo ha un gusto "irresistibile" e non se ne può fare a meno, esempio classico: le patatine fritte e la Nutella. Si mangiano in quantità industriali, quasi tutti non possono farne a meno e chi sostiene di non esserne particolarmente attratto viene visto come alieno o bugiardo, qualcuno che sta cercando di autoconvincersi ma che in realtà è uguale a tutti gli altri. In realtà le patatine fritte non sono questa gran prelibatezza, specialmente quelle comprate nei pub o nei fast food, patatine surgelate fritte in olio idi semi di girasole sottomarca e strausato... eppure la maggior parte delle persone non possono farne a meno, perchè sono ormai assuefatti dall'abitudine, un pò come per le sigarette... sfido un fumatore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, a sostenere che le sigarette hanno un ottimo gusto per la gola tanto da giustificarne l'uso
Comunque mi sto dilungando troppo, concludo dicendo che per anni mi sono ingozzato di patatine fritte e/o in busta, merendine, salumi grassi e condimenti esagerati e io stesso non riuscivo a capire quelli a cui non piaceva la cioccolata, adesso che ho cambiato stile di vita e alimentare e ho rinunciato a quei cibi ormai da quasi 2 anni posso dire che non ne sono più assuefatto, rinunciare ad un piatto di patatine fritte surgelate non mi costa alcuna fatica così come la nutella, tuttavia i miei amici hanno continuato imperterriti su quella strada e mi vedono come un alieno quando al pub loro ordinano patatine fritte e maionese e io non voglio neanche assaggiarle, a me non costa alcuna fatica anzi, a volte li faccio contenti e poi me ne pento subito perchè al cervello arriva un impulso che suona più o meno così "quel cibo è dannoso e ha pure un sapore che non è nulla di speciale, perchè dovrei mangiarlo quando il mio gusto depurato ormai apprezza altre fonti di cibo più nobili"?
scusate la lunghezza, non avevo nulla da fare, ora però vado a cenare
P.S.: la pizza, la pasta, i gelati e tante altre cose non me li faccio certo mancare, però con moderazione... e ogni volta riesco a cogliere il vero sapore di quei cibi che, per assuefazione, non vengono spesso apprezzati per quello che davvero sono.
Per anni (e quando dico anni intendo anni, almeno 15) non ho assolutamente badato alla mia alimentazione, un pò per ignoranza (se ne dovrebbe parlare molto di più a scuola) non mi passava neanche per la mente che una sana alimentazione fosse importante, un pò per spensieratezza degli anni e allineamento con le tendenze imposte dalla società a coloro che in un determinato campo non sono molto attenti e ferrati.
Ovviamente ne ho pagato le conseguenze però le mie priorità erano altre, non avevo certo il desiderio di avere il six pack in vista nè quello di sfoggiare un fisico da urlo per far colpo sulle ragazze (anche perchè al liceo quelli atletici si contavano sulle dita di una mano e le ragazze andavano sempre con quelli simpatici e brillanti)... ultimamente le mie priorità sono cambiate e quindi di conseguenza anche il mio stile di vita.
Tuttavia non ho nessuna intenzione di perseguire lo scopo di nutrirmi in modo maniacale soltanto per poter raggiungere il massimo potenziale fisico a mia disposizione, come dicevo è questione di priorità: mi piacerebbe avere un fisico notevole (non da pro, diciamo da copertina di una rivista del settore fitness-avanzato) ma non sono disposto a sacrificarmi in toto ma solo nei limiti del possibile anche perchè ci sono così tante altre cose da fare ogni giorno che spesso l'obiettivo ipertrofia scende parecchi gradini nella scala delle priorità . Credo altresì che l'aspetto mentale sia fondamentale e chi rinuncia completamente ai piaceri della gola conducendo maniacalmente una vita quasi da asceta in fondo in fondo non fa altro che illudersi e autoconvincersi che è sbagliato, per esempio, mangiare un piatto di pasta quando invece non lo è. Persino una frittura o un panino col salame vanno bene, semplicemente tendo ad evitarli perchè ripeto, per 15 anni ne ho abusato ed è giusto che adesso mi limiti un pò.
A tal proposito vorrei esprimere un mio pensiero sul "godersi la vita" attraverso i piaceri della gola. Non ho basi scientifiche per poterne parlare però ho esperienza diretta di entrambi i lati della barricata: ci sono certi cibi, certi condimenti e certi additivi che sono scientificamente testati per creare un senso di appagamento del senso del gusto. A lungo andare questi sapori, molto spesso artificiali, portano ad assuefazione... il cervello si autoconvince che quel particolare cibo ha un gusto "irresistibile" e non se ne può fare a meno, esempio classico: le patatine fritte e la Nutella. Si mangiano in quantità industriali, quasi tutti non possono farne a meno e chi sostiene di non esserne particolarmente attratto viene visto come alieno o bugiardo, qualcuno che sta cercando di autoconvincersi ma che in realtà è uguale a tutti gli altri. In realtà le patatine fritte non sono questa gran prelibatezza, specialmente quelle comprate nei pub o nei fast food, patatine surgelate fritte in olio idi semi di girasole sottomarca e strausato... eppure la maggior parte delle persone non possono farne a meno, perchè sono ormai assuefatti dall'abitudine, un pò come per le sigarette... sfido un fumatore, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, a sostenere che le sigarette hanno un ottimo gusto per la gola tanto da giustificarne l'uso
Comunque mi sto dilungando troppo, concludo dicendo che per anni mi sono ingozzato di patatine fritte e/o in busta, merendine, salumi grassi e condimenti esagerati e io stesso non riuscivo a capire quelli a cui non piaceva la cioccolata, adesso che ho cambiato stile di vita e alimentare e ho rinunciato a quei cibi ormai da quasi 2 anni posso dire che non ne sono più assuefatto, rinunciare ad un piatto di patatine fritte surgelate non mi costa alcuna fatica così come la nutella, tuttavia i miei amici hanno continuato imperterriti su quella strada e mi vedono come un alieno quando al pub loro ordinano patatine fritte e maionese e io non voglio neanche assaggiarle, a me non costa alcuna fatica anzi, a volte li faccio contenti e poi me ne pento subito perchè al cervello arriva un impulso che suona più o meno così "quel cibo è dannoso e ha pure un sapore che non è nulla di speciale, perchè dovrei mangiarlo quando il mio gusto depurato ormai apprezza altre fonti di cibo più nobili"?
scusate la lunghezza, non avevo nulla da fare, ora però vado a cenare
P.S.: la pizza, la pasta, i gelati e tante altre cose non me li faccio certo mancare, però con moderazione... e ogni volta riesco a cogliere il vero sapore di quei cibi che, per assuefazione, non vengono spesso apprezzati per quello che davvero sono.
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