Michael Jackson, il lutto, il ricordo.

[Bad Girl]

credevo che tenessero aperta la bara come si vede nei film americani.

[Gore]

questo è improbabile... sono trascorsi diversi giorni...
lascerebbe un brutto ricordo ...

[alessandrocar88]

sì anche io sono contento di averla seguita in lingua (grazie sean )
i pianti in effetti un po' finti (solo alcuni)...quello della figlia però sicuramente molto toccante

[Bad Girl]

questo è improbabile... sono trascorsi diversi giorni...
lascerebbe un brutto ricordo ...

dici?

sì anche io sono contento di averla seguita in lingua (grazie sean )
i pianti in effetti un po' finti (solo alcuni)...quello della figlia però sicuramente molto toccante

la figlia?mhm si è girata subito ed è andata via subito senza neanche piangere non so

mi convincerò..

[Sean]

L'addio a Michael Jackson
Migliaia di fan a Los Angeles

Una cerimonia privata per la famiglia ha preceduto il memorial allo Staples Center. Diretta tv in tutto il mondo. La salma di Jacko, una bara dorata coperta di fiori rossi, ha fatto il suo ingresso accompagnata da un coro gospel



LOS ANGELES - E' il giorno dell'addio a Michael Jackson. Centinaia di milioni di persone hanno seguito nel mondo il memorial, la celebrazione organizzata allo Staples Center di Los Angeles, preso d'assedio fin dalle prime luci dell'alba da migliaia di fan, tenuti d'occhio da un imponente servizio d'ordine. Una cerimonia pubblica, quella allo Staples, di quasi tre ore tra musica, ricordi e immagini, che è stata preceduta da un funerale in forma strettamente privata, con i familiari e agli amici più intimi, al cimitero di Forest Lawn, quello delle star di Hollywood.

Il feretro sotto il palcoscenico. Dopo la funzione, il corteo con in testa la limousine nera con la bara di Jacko - dorata, coperta di fiori rossi - si è diretta all'auditorium dove il feretro ha fatto il suo ingresso accompagnato da un coro gospel ed è stato sistemato alla base del palcoscenico. Sullo sfondo una gigantesca foto di Jacko sorridente con la scritta "In loving memory of Michael Jackson King of pop 1958-2009", la prima di una lunga serie. Quindi, pochi minuti dopo le 10 (le 19 in Italia) è iniziata la commemorazione con un messaggio di Nelson Mandela e di Diana Ross letti da William "Smokey" Robinson, artista legato all'etichetta che lanciò Michael Jackson, la Motown Records.

Parole e musica. Sul palco hanno sfilato gli amici lasciando messaggi e ricordi alternati a commosse e vibranti esibizioni delle star della musica, a cominciare da Mariah Carey che in duetto con Trey Lorenz ha cantato "I'll be there", seguiti dalle parole dell'attrice Queen Latifah che ha parlato a nome di milioni di fan. Quindi Lionel Richie (amico di Jackson, con il quale scrisse We are the world) che ha interpretato "Jesus is love", poi il ricordo del boss della Motown, Berry Gordy, che ha preceduto una carrellata di immagini e video di Jackson. Prima di cantare una sua vecchia canzone, "Never dreamed you'd leave in summer", Stevie Wonder ha rivolto un breve messaggio: "Michael ti voglio bene, te l'ho detto tante volte e perciò sono in pace con te. Che tu sia in pace".


Prediche e canzoni. Dalla musica allo sport, la parola è passata alle leggende del basket dei Los Angeles Lakers, Kobe Bryant e Magic Johnson, padroni di casa dello Staples. Jennifer Hudson - all'ottavo mese di gravidanza - ha interpretato uno pezzo di Michael, "Will you be there". Il ricordo del reverendo Al Sharpton e poi di nuovo musica con John Mayer che con la chitarra ha proposto la versione strumentale di "Human nature", uno dei brani portati al successo da Jacko. Brooke Shields è entrata piangendo e ha raccontato dell'amicizia che la legava a Michael da quando aveva 13 anni, introducendo l'esibizione di uno dei fratelli, Jermaine Jackson, che ha cantato "Smile", un classico di Charlie Chaplin, e al termine è stato abbracciato dagli altri fratelli, seduti in prima fila, tutti vestiti in abito scuro, cravatta gialla, un fiore rosso all'occhiello e un guanto bianco ricoperto di paillettes. E' stata poi la volta di Martin Luther King III e Bernice King. Ancora musica con Usher che si è commosso cantando "Gone too soon", ha ricevuto l'abbraccio dei fratelli e ha voluto salutare la madre e i figli di Michael, anche loro in prima fila. Infine la testimonianza di Smokey Robinson e l'esibizione di Shaheen Jafargholi, finalista di "Britain's got talent", che ha interpretato il giovane Michael Jackson nel musical "Thriller - Live" e che era stato invitato al tour che Jackson stava preparando.

We are the world. L'esecuzione di "We are the world" cantata tutti insieme sul palco ha concluso il tributo a Michael Jackson allo Staples Center. Un palco affollato di artisti che hanno voluto ricordare in musica l'amico scomparso, raggiunti da alcune decine di bambini, compresi i figli di Jacko, che si sono uniti per l'ultima canzone, "Heal the world". Quindi è rimasta la famiglia, e dopo le parole commosse dei fratelli è toccato alla figlia, Paris, 11 anni, chiudere la cerimonia: "Da quando sono nata sei stato il miglior papà che potessi avere. Ti voglio bene" ha detto tra le lacrime prima di essere abbracciata dalla zia Janet. Così come l'avevano accompagnata all'inizio, i fratelli hanno portato fuori la bara mentre una sola luce sul palco illuminava l'asta solitaria di un microfono.

La cerimonia privata. La famiglia Jackson è stata scortata al Forest Lawn Memorial Park, dove si è svolta la cerimonia funebre alla presenza della madre, Katherine, che è arrivata insieme ai tre figli di Jacko. Chiusa, in parte, la California Highway, per permettere al convoglio di passare. Gli spostamenti del corteo funebre sono stati seguiti in diretta dalla principali tv, con riprese dagli elicotteri.

Migliaia allo Staples Center. Fuori e all'interno dello Staples Center in migliaia si sono ritrovati per il tributo finale. Grandi transenne sono state erette a protezione dell'auditorium, lo stesso dove Jackson nei giorni precedenti alla sua morte stava provando lo show che avrebbe dovuto sancire il suo ritorno sul palco in questi giorni all'Arena 02 di Londra. Le richieste per assistere alla cerimonia sono state più di un milione 600 mila, a fronte degli 11.000 pass disponibili. Altri 6.500 biglietti sono stati emessi per assistere alla cerimonia sullo schermo del vicino Nokia Theatre. In totale, 8.750 persone sono state sorteggiate per ricevere due biglietti per l'evento. Ma molti fan senza ticket sono arrivati comunque a Los Angeles sperando di poter accedere in qualche modo allo Staples.

La diretta tv. La cerimonia è stata trasmessa in diretta dalle tv di tutto il mondo e proiettata sugli schermi di molti cinema negli Stati Uniti, in Inghilterra, Australia e Hong Kong.

Le star assenti giustificate. Secondo The Hollywood Reporter, una delle riviste americane specializzate, dopo la cerimonia-concerto circa 200 persone, per lo più amici della famiglia Jackson e vip, si ritroveranno in un grande albergo, il Beverly Wilshire Hotel. Non si esclude la presenza di Liz Taylor, Diana Ross e Liza Minnelli, che non partecipano alla cerimonia dello Staples. "Non credo che Michael avrebbe voluto che io condividessi il mio dolore con milioni di persone" ha detto Liz Taylor. "Quello che sento appartiene a noi. Non è un evento pubblico".

L'addio a Michael Jackson Migliaia di fan a Los Angeles - Persone - Repubblica.it

[MadBebe]

credevo che tenessero aperta la bara come si vede nei film americani.

dopo due autopsie?

[Bad Girl]

una sola luce sul palco illuminava l'asta solitaria di un microfono.

and this is it
29.8.1958-25.6.2009

[alessandrocar88]

la figlia?mhm si è girata subito ed è andata via subito senza neanche piangere non so

mi convincerò..

ma no dai, la figlia si vedeva che era molto scossa.

[Bad Girl]

ma no dai, la figlia si vedeva che era molto scossa.

quindi...



ok....

[alessandrocar88]

quindi...



ok....

dicevo così perchè da come avevi scritto sembrava che non fosse scossa
cmq, alla fine della fiera, come cerimonia mi è piaciuta...anche se alcune cose potevano evitarle (vedi fratelli con il guanto)...imho ovviamente

[Bad Girl]

dicevo così perchè da come avevi scritto sembrava che non fosse scossa
cmq, alla fine della fiera, come cerimonia mi è piaciuta...anche se alcune cose potevano evitarle (vedi fratelli con il guanto)...imho ovviamente

si per certe cose era un po' troppo un americanata

il padre sul palco ad alzare le braccia in heal the world
i fratelli con gli occhiali.
il reverendo stile il prete nel film viaggi di nozze con verdone

non so mi è sembrata strana
saranno attori che hanno nascosto il loro dolore o ormai dopo ben 10 giorni dalla sua morte avranno pianto così tanto che non hanno avuto + lacrime per piangere

[alessandrocar88]

si per certe cose era un po' troppo un americanata

il padre sul palco ad alzare le braccia in heal the world
i fratelli con gli occhiali.
il reverendo stile il prete nel film viaggi di nozze con verdone

non so mi è sembrata strana
saranno attori che hanno nascosto il loro dolore o ormai dopo ben 10 giorni dalla sua morte avranno pianto così tanto che non hanno avuto + lacrime per piangere

in effetti molte cose erano in stile "americanata", ma tutto sommato è stata abbastanza sobria.
per il pianto...probabile che dopo 10 giorni abbiano già pianto abbastanza

[germanomosconi]

il padre e il fratello sul palco..
quelli che gli hanno rovintato la vita

[naturalmentebig]

il padre e il fratello sul palco..
quelli che gli hanno rovintato la vita

che schifosi

[Sean]

Molto bella questa intervista ad Anjelica Huston:



Jacko, il ricordo di Anjelica Huston
"Un bambino sincero e fragile"

Intervista all'attrice, che aveva girato con lui un corto per Disneyland. "Lo avevo rivisto un mese fa, mi disse che gli avevano rubato un sogno. E' morto di crepacuore"



LOS ANGELES - "Michael era come uno sciamano capace di penetrare nei tuoi sogni. Un essere unico al mondo. E' morto di crepacuore". Così dice Anjelica Huston, che nel 1986 aveva lavorato con Michael Jackson nel cortometraggio in 3-D Captain Eo, diretto da Francis Ford Coppola e realizzato per Disneyland e DisneyWorld. Un film in cui la Huston interpretava una strega contro la quale Jackson, nel ruolo dell'eroe del titolo, si batteva salvando l'umanità. L'attrice, 58 anni, figlia del leggendario regista John Huston, aveva appena cominciato a riprendersi dal dolore per la scomparsa, lo scorso dicembre, del marito, lo scultore Robert Graham, quando ha saputo della morte di Jackson. "Un altro terribile lutto - dice, raggiunta nella sua casa di Venice - per lui nutrivo un affetto speciale."

Signora Huston, come ricorda Michael Jackson al tempo delle riprese di Captain Eo?
"Ricordo la prima volta che è arrivato sul set, alle cinque del mattino, era già truccato, bellissimo, un po' androgino, vagamente alieno. Ero strabiliata".

Lo conosceva già?
"No, lo avevo visto solo sui giornali o in tv. Ma di persona era diverso. Faceva impressione, in senso positivo intendo. Il modo in cui lavorava, la sua professionalità, il perfezionismo con cui studiava ed eseguiva ogni coreografia e canzone era ammirevole. Io dopo due ore di trucco cominciavo a spazientirmi, lui non batteva ciglio. Mi prendeva la mano e mi calmava subito".

A quel tempo Michael era una mega- superstar. Si notava?
"Eccome! Sul set disponeva di una gigantesca roulotte e veniva seguito da un avvocato, dal manager e da guardie del corpo. Aveva il suo chef personale, era come uno sceicco. Ogni giorno riceveva visite di star: il primo giorno di riprese venne a trovarlo Sofia Loren, poi Elizabeth Taylor e praticamente tutte le più grandi dive di quegli anni".


Diventaste amici?
"Si. Lui era molto dolce e timido. Mi invitava a pranzare nella sua roulotte, dove si divertiva a guardare in tv i cartoni animati. Per certi aspetti era, in effetti, come un bambino, cresciuto solo nel fisico, un vero Peter Pan, introverso ma anche eccentrico, elettrizzante, si caricava a mille davanti al pubblico".

Era bravo a recitare?
"All'inizio stentava a esprimere sentimenti come la rabbia, come se nel suo dna non esistesse quel gene. Sapeva invece esprimere il dolore e la tenerezza. Ricordo la mattina in cui, dopo una settimana di macchina da presa rivolta su di me, avremmo dovuto girare le sue scene, ed ero irritata perché aveva preteso che io, pur non essendo "in camera", recitassi le mie battute completamente truccata e vestita da strega. Eppure, nel momento in cui lui salì sulla piattaforma e cominciò a cantare e ballare, il mio cuore iniziò a battere forte, mi vennero i brividi. Una magia, una forza della natura. Un'esibizione di puro talento che non avevo mai visto prima".

Lo aveva rivisto di recente?
"Dopo Captain Eo l'ho incontrato solo di rado... Ma, ironia della sorte, l'ho visto circa un mese fa, per caso, nello studio del nostro dermatologo, Arnie Klein. Ci siamo abbracciati e ci siamo rinchiusi in una delle stanze dello studio a chiaccherare per un paio d'ore. Abbiamo parlato di quanto si era sentito umiliato con l'accusa di molestie sessuali. E del dispiacere per la perdita di Neverland, dove aveva vissuto tanti anni".

Cosa le disse?
"Ricordo le sue parole: 'Hanno rovinato il mio sogno. Avevo questo sogno, magari infantile e sciocco, di un luogo concepito per celebrare l'innocenza di quell'infanzia che non ho mai avuto, e me l'hanno tolto. Io amo i bambini, non potrei mai fare loro del male. Ho passato tutta la vita ad amarli e cercare di fare cose buone per loro. Una diffamazione, quella di aver fatto dal male a un minore, che mi spezza il cuore. Un dolore insostenibile, sono accuse ingiuste e terribili...'. Mentre diceva queste cose si mise a piangere. Lo strinsi tra le mie braccia. Era così magro e fragile..."

Le parlò dei progetti futuri?
"Mi disse che stava prepaparando i concerti di Londra. Gli dissi 'ti consiglio di non cancellare nemmeno una serata, se no ti massacrano'. Mi rispose 'lo so, per questo mi sto preparando al meglio, perché altrimenti non avrò più speranze di tornare e di farmi amare'. Era magro e pallido, ma con tutto il trucco che aveva, perfino per andare dal dermatologo, non si capiva cosa ci fosse sotto. Una cosa posso dire: si sentiva in lui tanto dolore per il passato e tanta ansia e incertezza per il futuro".

Cosa crede che davvero abbia ucciso Michael Jackson?
"Michael aveva il cuore a pezzi. Per questo è morto. Certo, con l'autopsia troveranno chissà quante cose, farmaci e così via. Ma la verità è che gli hanno spezzato il cuore".

Che eredità lascia?
"Michael ha cambiato il mondo. Ha cambiato tutto nella vita degli afroamericani, provando che non esiste barriera tra il bianco e il nero. Lui era davvero sia bianco che nero. Ci sono stati altri come Elvis Presley, ma mai come Michael Jackson. Aveva qualcosa di extraterrestre che nessun altro aveva, e nessun altro avrà mai".

Jacko, il ricordo di Anjelica Huston "Un bambino sincero e fragile" - Persone - Repubblica.it