Michael Jackson, il lutto, il ricordo.

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    L'informatore Esoterico
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    scusa ma bad girl.....mica tutti esprimono doloro in modo uguale...non vuol dire ad esempio che uno che pianga abbia piu' dolore di uno cghe piange...semplicemente ognuno esprimere a modo suo il suo dolore...magari chi piange lo sfoga all'esterno mentre chi non piange si tiene il dolore tutto interno..che cavolo c'entra piangere o no ?.

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    • laplace
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      come presenza di star musicali ci si poteva aspettare qualche cosina in più....tipo madonna...u2....

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      • Sean
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        L'addio all'eterno ragazzino
        che sognava di non crescere mai


        Migliaia di persone allo Staples Center di Los Angeles per l'ultimo saluto al re del pop. Diretta tv in mondovisione. Sul palco artisti e amici. E i ricordi struggenti di chi gli era più vicino



        LOS ANGELES - L'aspetto più toccante della cerimonia è stato senza dubbio l'accenno alle qualità umane di Michael Jackson. La figlia che ha pianto come si piange per un bravo papà che non c'è più, le parole di Brooke Shields che ha descritto il giovane Michael come un tenero amico, uno che amava ridere, scherzare, che risolveva con un sorriso ogni questione, che entrava con lei di nascosto nella stanza di Liz Taylor per scoprire com'era il suo vestito di nozze.

        Questi racconti hanno restituito una umanità che il mito aveva reso invisibile, misteriosa. Jackson l'alieno, l'extraterrestre dalla irreale consistenza, l'icona che si era disegnato come sognava di essere, bianco, e con un viso che ricordava le sue adorate Diana Ross e Liz Taylor.

        E notevoli sono stati anche i predicatori che hanno ricordato come la vicenda artistica di Jackson abbia aperto le porte a molte conquiste del mondo afroamericano: l'artista del crossover che aveva saputo parlare a tutti, amato in ogni angolo del mondo, senza distinzioni di razza, lingua, cultura. Il Jackson che con Lionel Ritchie ha scritto We are the world per combattere la fame nel mondo del sottosviluppo.

        Più debole l'omaggio musicale, con l'eccezione di uno straziante e delicato Stevie Wonder che ha usato una sua vecchissima e struggente canzone, I never dreamed you'd leave on summer, che sembrava cucita apposta per la tragica occasione, un addio in piena estate, un addio che nessuno si sarebbe mai immaginato di dover celebrare, a pochi giorni da un trionfale ritorno alle scene, programmato per il 13 luglio alla 02 Arena di Londra, dopo anni di buio, di incertezze, di indegni sospetti.


        Considerando la statura di Jackson, ci si poteva aspettare qualcosa di più, o almeno qualcosa di più del pur bravo John Mayer, di Usher e Mariah Carey. Per una celebrazione planetaria, per essere all'altezza del personaggio ci sarebbe voluto Paul McCartney, che una volta ha duettato con lui, oppure Madonna, l'altra grande icona pop cresciuta in perfetta sincronia con la sua vicenda.

        Mancanze musicali a parte l'addio è stato potente. Era quasi palpabile la partecipazione mondiale all'evento, la si poteva intuire dalle immagini della Cnn che inquadravano piazze sparse per l'America, tra cui il palazzo della Motown a Detroit, la grande famiglia dove Jackson era cresciuto artisticamente, come ha ben spiegato il grande capo, l'ottantenne Berry Gordy, il primo che ha strappato un sorriso alla accorata platea raccontando gli aneddoti della rivalità positiva che si viveva all'interno dell'etichetta.

        Abbiamo visto molte immagini ma di sicuro le più impressionanti sono quelle di Jackson bambino che già cantava come un adulto, come ha spiegato Smokey Robinson, riusciva a interpretare sentimenti che un ragazzino non avrebbe neanche dovuto poter immaginare.

        Questo è l'addio al re che l'America ha voluto incoronare, il re che la cultura pop ha spinto sulla cima del mondo dello spettacolo. Il re, o meglio, come ha spiegato Brook Shields, il piccolo principe, l'immagine che più si adatta all'eterno ragazzino che sognava di non dover mai crescere per vincere la sua battaglia di innocenza contro il mondo.

        L'addio all'eterno ragazzino che sognava di non crescere mai - Persone - Repubblica.it
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        forse, tra mille inverni
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        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          esatto...mi domando se fosse antipatico a qualcuno di questi "colleghi"...

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          • Sean
            Csar
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            • In piedi tra le rovine
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            Ricordiamoci che era una commemorazione, non un concerto.
            Poi ci sono le scelte personali:
            La stessa Taylor non si è sentita di vivere il dolore in maniera così pubblica.
            Gli U2 e Madonna, d'altra parte, il loro omaggio lo avevano già fatto.
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              si hanno fatto un omaggio sul palco di un loro concerto...mi pare il minimo.
              non entro nel merito di scelte e decisioni che non posso conoscere, però mi sarei aspettato che al funerale di uno dei più grandi artisti musicali viventi (di fatto lo era) la presenza più importante fosse stata qualcosa in più di mariah carey e stevie wonder...con tutto il rispetto...

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              • Sean
                Csar
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                Ragazzi, non tutti amano il carrozzone...Fino a qualche giorno fa non si sapeva poi neppure come si sarebbero dovuti organizzare sti funerali, si era nell'incertezza più assoluta.
                Si è comunque preferito chiamare chi avesse un legame con Michael, perchè appunto non è stato principalmente uno spettacolo musicale, ma, stando lì una bara, il ricordo di un uomo morto.
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                  si ok non era per fare polemica.
                  io sono ancora un casino triste fra l'altro...

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                  • epico
                    L'informatore Esoterico
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                    Michael jackson vive.

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                      YouTube - [HD] Paris Michael Katherine Jackson Speaks At Memorial

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                        Un memorial, una speranza

                        E’ stata una celebrazione, come era giusto che fosse, come doveva essere. E ci sono stati pochi momenti musicali davvero toccanti, come l’esibizione di Stevie Wonder



                        E’ stata una celebrazione e uno show, anche se la parte di “show” non è stata determinante, non è stata il centro del memorial. Non era la musica ad essere protagonista. Al centro ci sono state le parole, di amici, di colleghi, di familiari, di personalità, che sono arrivate allo Staples Center per ricordare Michael Jackson ma soprattutto per raccontarlo agli altri, per stabilire quello che da domani sarà l’immagine di Michael Jackson. E dopo questa celebrazione Michael Jackson non sarà più lo stesso, non sarà più soltanto il “re del pop”. Perchè l’eredità che la famiglia, gli amici e le personalità come Martin Luther King III o il reverendo Al Sharpton hanno deciso di lasciare è la migliore, quella di un messaggio di pace, di tolleranza, di cambiamento, di unità, di speranza, al di la delle “scelte alle volte sbagliate” che Jackson ha fatto, come ha ricordato Barry Gordy.
                        Da domani ci saranno tre Michael Jackson diversi che verranno ricordati. L’uomo, con tutti i suoi problemi, con tutti i suoi misteri, con tutti i suoi dolori, le sue difficoltà, le sue follie. L’artista, con i successi da bambino, la fama con la disco music, il trionfo di Thriller, il moonwalk, la danza, le canzoni che in molti continueranno a cantare. Il mito, quello che ha preso vita allo Staples Center, il personaggio che ha aperto la strada al futuro degli afroamericani in America, che ha contribuito ad abbattere barriere e differenze, che ha “spalancato molte porte” per i neri d’America fino ad arrivare alla presidenza di Obama di oggi. Forse non sarà vero del tutto, ma lo è certamente in parte, perchè è stato il primo nero a scavalcare il muro, ad entrare nella cultura pop e cambiarla, definitivamente, cambiando se stesso, né nero né bianco, né giovane né vecchio, con un volto indefinibile e una voce inconfondibile. Se sarà questo quello che resterà non sarà un male. Se questo resterà, il resto conterà poco, saranno solo dischi venduti, gli affari del padre e della famiglia, i poster e il merchandising, quello che accade per ogni star che muore.



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                        • GalDregon
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                          ma è vero che lo interreranno dentro una bara d'oro ?

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                          • speedo
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                            Avrei gestito diversamente il memoriale dedicato a questo personaggio amato da milioni di persone.
                            Un simile evento circoscritto in un palazzetto sportivo e di manifestazioni ha soffocato lo spirito del memoriale.
                            Un simile evento, sempre secondo me, doveva svolgersi in un luogo aperto e libero a a tutti per partecipare in prima persona al lutto di re Michael.
                            Putroppo chi gestisce lo Staples (AEG) è pure l'organizzatore del tour di Jackson e quindi....credo sia tutto chiaro...

                            Ora è finita, auguro a Jacko ogni bene nell'alto dei cieli, lontano da chi gli ha fatto del male.

                            La salma è stata sepolta al Forrest Lawn giusto? Ma quale? Io credo a Glendale ma non sono sicuro...qualcuno mi sa aiutare?
                            Forest Lawn Memorial-Parks and Mortuaries - Locations & Directions

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                            • Sean
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                              La bara è quella che si è vista ieri in tv, dorata, non d'oro, e tutto sommato neanche di cattivo gusto, mi aspettavo davvero qualcosa di pacchiano e ultrakitsch, modello faraone.
                              Come e dove per ora è stato sepolto non c'è a dire il vero alcuna conferma...La famiglia insiste per Neverland, ma per ora credo lo abbiano portato al cimitero delle star di LA.
                              ...ma di noi
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                              • IL MASCELLONE
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                                Originariamente Scritto da laplace Visualizza Messaggio
                                come presenza di star musicali ci si poteva aspettare qualche cosina in più....tipo madonna...u2....

                                glu u2 sarebbero venuti,ma erano e sono a san siro per il concerto.
                                sigpic

                                INDIAN PARK DESFASS

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