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Industrie alimentari come le multinazionali del tabacco? Incredibile ma vero (?)

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    Industrie alimentari come le multinazionali del tabacco? Incredibile ma vero (?)

    da repubblica.it
    Un articolo che fa riflettere....


    Scienze

    ALIMENTAZIONE


    Il mix segreto delle industrie
    che ci tiene ostaggi del cibo


    Best seller Usa denuncia: così le industrie alimentari creano dipendenza verso i loro prodotti. Una sapiente miscela di zuccheri, sali e grassi: quasi impossibile resistere. Ma una via d'uscita c'è di TARA PARKER-POPE





    NEW YORK - Nelle vesti di responsabile della Food and Drug Administration, il dottor David A. Kessler ha ricoperto il suo incarico sotto due presidenti, combattendo molte battaglie al Congresso e contro le multinazionali del tabacco. Ma ha scoperto di essere totalmente indifeso nei confronti di un semplice biscotto al cioccolato. Kessler ha condotto su se stesso un piccolo esperimento: per mettere alla prova la propria forza di volontà, si è comperato due bei biscotti succulenti con pezzetti di cioccolato, intenzionato a non mangiarli. A casa sua si è ritrovato a fissarli, molto spesso. Una volta uscito senza averli toccati si è sentito vincente. Ma appena ha visto dei biscotti analoghi nella vetrina di un bar si è fermato e ne ha ingurgitato subito uno.

    "Perché quei biscotti hanno un simile potere su di me?" si è chiesto Kessler. "È il cioccolato a rendermeli irresistibili? O il pensiero del biscotto che mi frulla nella testa? Ho trascorso sette anni a cercare di trovare una risposta a questo quesito". La risposta che il dottor Kessler ha finalmente trovato è contenuta in un libro appena uscito che si intitola The end of overeating: taking control of the insatiable american appetite ("La fine dell'eccessivo consumo di cibo: come tenere sotto controllo l'insaziabile appetito americano").

    Quando dirigeva la Food and Drug Administration, Kessler ha modernizzato e reso più efficiente l'agenzia, ha esercitato pressioni per un'approvazione più tempestiva di alcuni farmaci, ha sovrinteso alla creazione di etichette standard da apporre agli alimenti con i dati nutrizionali del prodotto. È forse ancora più famoso per aver svolto indagini sul fumo, per aver cercato di applicare severe normative all'industria del tabacco, ed è sempre lui ad aver accusato i produttori di sigarette di aver manipolato il contenuto della nicotina perché creasse dipendenza nei fumatori.

    Ora, nel suo libro, Kessler riporta di aver riscontrato alcune affinità tra le strategie adottate dall'industria del tabacco e quelle del settore alimentare, che riesce a mettere in commercio cibi in grado di instaurare nel cervello un desiderio forte e pressoché irresistibile di consumarne di più. Se si parla di semplice stimolazione cerebrale, ha fatto notare Kessler, di per sé i singoli ingredienti non sono particolarmente potenti, ma combinando grassi, zucchero e sale in innumerevoli modi, i produttori di alimenti hanno in un certo senso fatto breccia nel sistema cerebrale dell'auto-gratificazione, creando un circolo vizioso di feedback che stimola incessantemente il nostro desiderio di mangiare, lasciandoci smaniosi di continuare a farlo, anche quando siamo sazi.

    Il dottor Kessler non è sicuro che i produttori di alimenti comprendano fino in fondo i principi neuroscientifici delle forze che hanno scatenato, ma di certo le aziende alimentari conoscono bene il comportamento umano, le preferenze, i gusti, i desideri del palato. Nel suo libro, egli descrive in che modo ristoratori e aziende alimentari impastino gli ingredienti di base fino a raggiungere quello che egli ha denominato "il punto di massima estasi". Vi sono catene di ristoranti come Chili's, è uno degli esempi del libro, che offrono "cibo estremamente appetibile, che richiede di essere masticato poco e va giù con grande facilità". Kessler riporta anche il caso delle barrette di cioccolato Snickers, prodotte con "tecnica straordinaria": quando le si mastica, infatti, lo zucchero si scioglie, il grasso si fonde, il caramello avvolge le noccioline così che la confluenza di più aromi porti il palato a provare un'esperienza quasi estatica.

    Gli alimenti ricchi di zuccheri e grassi sono arrivati soltanto in tempi relativamente recenti nel panorama alimentare: il dottor Kessler osserva però che oggi gli alimenti sono qualcosa di più che una semplice combinazione di più ingredienti. Vi sono infatti creazioni estremamente complesse, farcite strato dopo strato di sapori stuzzicanti che danno vita a livello cerebrale a un'esperienza multisensoriale. "Il mio obiettivo - scrive Kessler - è spiegare alle persone quello che accade a livello cerebrale quando mangiano un dato alimento, e spiegare loro in che modo il loro cervello sia letteralmente prigioniero di quell'alimento".
    Il libro di Kessler, un best seller nella classifica del New York Times, contiene anche la candida ammissione da parte dell'autore di non sapersi controllare e di mangiare in eccesso. "Probabilmente non mi sarei interessato a cercare di capire per quale motivo non sappiamo resistere di fronte a certi cibi se io stesso non lottassi di continuo contro questo fenomeno: ho perso chili e li ho ripresi più volte e ho abiti di ogni taglia, ormai".

    Uno dei principali messaggi che Kessler lancia è che mangiare troppo non è sintomo di mancanza di forza di volontà, quanto una sfida biologica resa ancora più difficile da una stimolazione sovrabbondante da parte dell'ambiente alimentare che ci circonda. E così come molti di noi trovano ripugnante fumare, Kessler è convinto che sia possibile arrivare a percezioni analoghe in relazione a dosi troppo abbondanti e a cibo troppo lavorato.
    (c.2009, The New York Times, traduzione di Anna Bissanti)

    (24 giugno 2009)

    sigpic
    hana wa sakuragi, hito wa bushi.

    #2
    IMHO
    sto dottor Kessler non fa altro che dare una giustificazione a chi non riesce a resistere alle tentazioni della gola; è ovvio che chi produce un certo alimento cerca di renderlo il più appetibile possibile. a chi di noi non piacerebbe mangiare un bello sneackers? però ci controlliamo. è ovvio che se una cosa è buona viene più voglia di mangiarla, mi sembra un discorso alquanto banale.
    scriverci un libro su, sempre IMHO, è solo un modo per fare una valanga di soldi, ed ad avvalorare questa mia ipotesi parla la classifica dei libri del New York Times.
    Owner - CEO Wellness Project

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      #3
      Una pagliacciata. Fosse anche vero, non vedo dove sia il problema. Dovrebbero fare alimenti schifosi o "buoni fino a un certo punto"? Ma su....
      Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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        #4
        Beh luca, in fondo hai ragione, lo scopo del libro è solo lo spiegare scientificamente questa cosa.
        Che poi non è nemmeno una gran novità: la novità è certo trattare le reazioni che si sviluppano a livello cerebrale,quello si, però è risaputo che il piccolo insulinico generato da un certo tipo di alimenti con conseguente precipitazione del livello glicemico crei un circolo vizioso che induce a mangiare, il concetto è sostanzialmente lo stesso

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          #5
          ma ragazzi è un discorso ancora più semplice di quello che stiamo facendo:
          la merendina è gustosa, ne mangeremmo 100 al giorno, tutto qui.
          non si può dire che le industrie ci prendano per la gola perchè fanno le cose troppo buone! dai su, è ridicolo!
          Owner - CEO Wellness Project

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            #6
            Originariamente Scritto da lukasmile Visualizza Messaggio
            ma ragazzi è un discorso ancora più semplice di quello che stiamo facendo:
            la merendina è gustosa, ne mangeremmo 100 al giorno, tutto qui.
            non si può dire che le industrie ci prendano per la gola perchè fanno le cose troppo buone! dai su, è ridicolo!
            ovviamente le critiche a chi produce lasciano il tempo che trovano.
            L'unica cosa interessante di questo libro può essere appunto cosa avviene a livello cerebrale, per chi è appassionato magari di fisiologia o argomenti del genere

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              #7
              certo, quello si che può essere un interessante spunto di riflessione. ma da come parla l'articolo, non mi pare che il discorso principe del libro sia quello
              Owner - CEO Wellness Project

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                #8
                Se l'argomento principale è il seguente può essere interessante:

                "Il mio obiettivo - scrive Kessler - è spiegare alle persone quello che accade a livello cerebrale quando mangiano un dato alimento, e spiegare loro in che modo il loro cervello sia letteralmente prigioniero di quell'alimento".

                se invece è questo (Uno dei principali messaggi che Kessler lancia è che mangiare troppo non è sintomo di mancanza di forza di volontà, quanto una sfida biologica resa ancora più difficile da una stimolazione sovrabbondante da parte dell'ambiente alimentare che ci circonda) è come hai detto tu spazzatura, un cercare di giustificare la golosità

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                  #9
                  che certi aromi diano dipendenza psicologica è noto, ma questo accade per tutte le cose buone che "eccitano" e quindi ricche di zuccheri spesso...

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                    #10
                    Originariamente Scritto da lukasmile Visualizza Messaggio
                    ma ragazzi è un discorso ancora più semplice di quello che stiamo facendo:
                    la merendina è gustosa, ne mangeremmo 100 al giorno, tutto qui.
                    non si può dire che le industrie ci prendano per la gola perchè fanno le cose troppo buone! dai su, è ridicolo!
                    non sono affatto d'accordo...
                    che certi cibi creino dipendenza non mi sembra affatto una cosa sbagliata e non direi che si tratta semplicemente di "bontà"...
                    dai dolciumi lo si sa bene, lì si tratta soprattutto dello zucchero....
                    ma prendiamo come esempio il mac: io non ci vado (per un certo periodo ci sono andato spesso) e non sento particolare bisogno di andarci... non mi fa schifo per quanto riguarda il gusto, ma preferisco tante altre cose....
                    eppure se una volta vado dal mac, poi nei giorni successivi ho molta (ma molta) più voglia di tornarci e mi devo trattenere... e non è perché di colpo scopro che è molto più buono di quanto pensassi (non è così)...
                    ma la stessa cosa per esempio l'ho notata a suo tempo con i quattro salti in padella findus (che non mangio da anni).... prendevo il pollo alla diavola... era buono, ma niente di incredibile... eppure dopo averlo mangiato poi veniva molta più voglia di rimangiarlo...

                    e la frase "dà una scusa a chi non riesce a resistere alle tentazioni" è assurda.... in realtà non è che tu abbia torto, ma allora anche per le sigarette puoi dire che chi parla di dipendenza dia soltanto una giustificazione a chi non sa resistere... se sai resistere è meglio... ma non per questo non creano dipendenza... e che certi tipi di cibo creino dipendenza (e non direi proprio che sia proporzionale alla "bontà") a me non sembra proprio una cavolata...
                    Originariamente Scritto da Mizard
                    ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
                    Originariamente Scritto da Barone Bizzio
                    Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
                    Originariamente Scritto da TheSandman
                    Silvio compreso.
                    Originariamente Scritto da TheSandman
                    Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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                      #11
                      beh in questo passaggio "lo zucchero si scioglie, il grasso si fonde, il caramello avvolge le noccioline così che la confluenza di più aromi porti il palato a provare un'esperienza quasi estatica." sembra evidenziare più che altro lo stato "estatico" dato dalla bontà del prodotto. E'chiaro poi che se i meccanismi per indurre a una sorta di "dipendenza" sono escogitati proprio per quello scopo e prescindono dall'effettiva bontà del prodotto in effetti è subdolo da parte di chi produce. Ma essendo la dipendenza solo psicologica e non fisica, basta la volontà delle persone a contrastarla, quindi si, è comunque un tentativo di giustificare la golosità

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                        #12
                        Avete il link dell'articolo postato? oppure un video che ne parla?
                        "Quanti BodyBuilder servono per avvitare 1 lampadina?3!1 che avvita la lampadina e 2 che gli dicono quanto è definito"

                        http://www.nothingtoxic.com/media/11...ld_Kill_a_Lion

                        sigpic

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                          #13
                          Originariamente Scritto da IncredibileBulk Visualizza Messaggio
                          Avete il link dell'articolo postato? oppure un video che ne parla?
                          Il mix segreto delle industrie che ci tiene ostaggi del cibo - Scienze - Repubblica.it

                          sigpic
                          hana wa sakuragi, hito wa bushi.

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                            #14
                            Deng iu
                            "Quanti BodyBuilder servono per avvitare 1 lampadina?3!1 che avvita la lampadina e 2 che gli dicono quanto è definito"

                            http://www.nothingtoxic.com/media/11...ld_Kill_a_Lion

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                              #15
                              "il mix segreto delle industrie" è questo che non condivido. ma per piacere, ma quale mix segreto
                              Owner - CEO Wellness Project

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