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Spero che questo grande popolo rialzi la testa e mandi a casi i teocratici
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
...dio le pupille che si rigirano.. il sangue che esce dalla bocca e la morte... terribile... io davvero mi chiedo come sia possibile che una persona possa far del male ad un altro essere umano è una cosa che non capirò mai
Spero solo che il sangue versato ed ancora da versare(secondo me ne scorrerà molto) servi a cambiare le cose in una delle nazioni + belle e ricche di cultura e storia del mondo.
Tutto ciò che ami rimane, il resto è scorie. Tutto ciò che ami non ti può essere sottratto. Tutto ciò che ami è la tua stessa eredità..." (Ezra Pound)
temo che la repressione sarà sempre più feroce e che la protesta verrà soffocata...non vedo ancora maturi i tempi per il rovesciamento dall'interno del regime
Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.
il regime rivela il suo volto, come è stato detto la Persia non merita questi pazzi assetati di potere che usano dio per perpetrare ingiustizia.
molto difficile anche capire cosa sia realmente accaduto alle urne....se siano davvero accaduti brogli e intimidazioni o se in realta' il voto rurale abbia consentito ad Ahkmadinejad ( o come kaz si scrive) di vincere lealmente.....
le proteste sono esplose ...profonde molteplici....quasi ovunque pacifiche....e abbiamo visto arresto di manifestanti e anche qualche vittima...
al di la degli aspetti religiosi di questo governo , la realta' è che Akhmad. aveva promesso riforma....lotta alla disoccupazione , crescita economiche ecc......e non ha mantenuto nessuna delle sue promesse
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
Brogli? Stiamo scherzando? Ahmadinejad ha vinto col 62,64% dei voti contro il 34,7% di Mousavi.Ora,non ci sono brogli che tengano: una maggioranza schiacciante,stiamo parlando del 30%,o quasi,di differenza
Perchè poi la gente dovrebbe "rovesciare il regime"? Due terzi della popolazione è con Ahmadinejad,evidentemente sentendosi rappresentata; piuttosto l'antagonista,supportato a pieno dall'Occidente,deve essere immagine per lo più di ricchi internazionalisti e alta borghesia
il re si è disteso e non sorgerà più,
il Signore di Kullab non sorgerà più;
egli ha vinto il male,non verrà più;
benchè fosse forte di braccio,non sorgerà più.
il mio prof di storia diceva sempre: "noi abbiamo fatto le nostre rivoluzioni nei secoli passati ed è corso sangue, fu necessario. nel medio oriente deve ancora accadere"
L'ayatollah Khamenei si è espresso a favore della legittimità del voto dato ad Ahmadinejad, e quando in un regime teocratico parla la guida suprema, la questione è chiusa.
Come facciamo poi a dire che la verità stia dalla parte di Mousavi?
Solo perchè viene presentato come "riformatore"?
E gli undici milioni di voti che separano Ahmadinejad dal rivale, dove li mettiamo?
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Brogli? Stiamo scherzando? Ahmadinejad ha vinto col 62,64% dei voti contro il 34,7% di Mousavi.Ora,non ci sono brogli che tengano: una maggioranza schiacciante,stiamo parlando del 30%,o quasi,di differenza
Perchè poi la gente dovrebbe "rovesciare il regime"? Due terzi della popolazione è con Ahmadinejad,evidentemente sentendosi rappresentata; piuttosto l'antagonista,supportato a pieno dall'Occidente,deve essere immagine per lo più di ricchi internazionalisti e alta borghesia
A Tal proposito Incollo questo sondaggio Americano del Washington Post,finanziato dalla "The Rockefeller Brothers Fund".
Iran, parla il popolo iranianodi Ken Ballen e Patrick Doherty
The Washington Post, 15 giugno 2009
I risultati elettorali in Iran potrebbero riflettere la volontà del popolo iraniano. Molti esperti stanno sostenendo che il margine di vittoria del presidente in carica, Mahmoud Ahmadinejad, è stato il risultato di frodi o manipolazioni, tuttavia il nostro sondaggio dell’opinione pubblica iraniana a livello nazionale tre settimane prima del voto mostrava Ahmadinejad in testa con un margine di oltre 2 a 1 – superiore a quello con cui apparentemente ha vinto nelle elezioni di tre giorni fa.
Mentre i servizi giornalistici da Tehran nei giorni che hanno preceduto il voto rappresentavano una opinione pubblica iraniana entusiasta del principale avversario di Ahmadinejad, Mir Hossein Mussavi, il nostro campionamento scientifico in tutte e 30 le province dell’Iran mostrava Ahmadinejad in testa di parecchio.
I sondaggi nazionali indipendenti e non censurati dell’Iran sono rari. Di solito, i sondaggi pre-elettorali vengono condotti o monitorati dal governo, e sono notoriamente inaffidabili. Invece, il sondaggio realizzato dalla nostra organizzazione no-profit dall’11 al 20 maggio era il terzo di una serie negli ultimi due anni. Condotto per telefono da un Paese confinante, le rilevazioni sul campo sono state eseguite in Farsi da una società di sondaggi il cui lavoro nella regione per conto di ABC News e della BBC ha ricevuto un Emmy Award. Il nostro sondaggio è stato finanziato dal Rockefeller Brothers Fund.
L’ampiezza del sostegno per Ahmadinejad era evidente nel nostro sondaggio pre-elettorale. Nel corso della campagna elettorale, ad esempio, Mussavi ha sottolineato la sua identità di azero, il secondo gruppo etnico in Iran dopo quello dei persiani, per cercare di accattivarsi gli elettori azeri. Il nostro sondaggio indica, tuttavia, che gli azeri preferivano Ahmadinejad a Mussavi nel rapporto di due contro uno.
Gran parte dei commenti hanno rappresentato i giovani iraniani e Internet come precursori del cambiamento in queste elezioni. Ma il nostro sondaggio ha scoperto che solo un terzo degli iraniani hanno accesso a Internet, mentre, di tutti i gruppi di età, quello dei giovani fra i 18 e i 24 anni comprendeva il blocco di voti più forte a favore di Ahmadinejad.
Gli unici gruppi demografici nei quali Mussavi era in testa o competitivo rispetto ad Ahmadinejad, secondo i risultati del nostro sondaggio, erano gli studenti universitari e i laureati, e gli iraniani con la fascia di reddito più alta. Quando è stato realizzato il nostro sondaggio, inoltre quasi un terzo degli iraniani erano ancora indecisi. Tuttavia, le distribuzioni di riferimento che abbiamo trovato allora rispecchiano i risultati riferiti dalle autorità iraniane, il che indica la possibilità che il voto non sia il prodotto di frodi diffuse.
Alcuni potrebbero argomentare che il sostegno dichiarato per Ahmadinejad da noi rilevato riflettesse semplicemente la riluttanza degli intervistati impauriti a fornire risposte oneste ai rilevatori. Tuttavia, l’integrità dei nostri risultati è confermata dalle risposte politicamente rischiose che gli iraniani erano risposti a dare a un sacco di domande. Ad esempio, quasi quattro iraniani su cinque – compresa la maggioranza dei sostenitori di Ahmadinejad – hanno detto di voler cambiare il sistema politico per avere il diritto di eleggere la Guida Suprema, che attualmente non è soggetta al voto popolare. Analogamente, gli iraniani hanno definito libere elezioni e una libera stampa come le loro priorità più importanti per il governo, praticamente alla pari con il miglioramento dell’economia nazionale. Non propriamente risposte "politically correct" da esprimere pubblicamente in una società generalmente autoritaria.
Anzi, e coerentemente in tutti e tre i nostri sondaggi nel corso degli ultimi due anni, più del 70 % degli iraniani si sono detti favorevoli a dare pieno accesso agli ispettori sugli armamenti, e a garantire che l’Iran non sviluppi o possieda armi nucleari, in cambio di aiuti e investimenti esterni.
E il 77 % degli iraniani era favorevole a rapporti normali e commercio con gli Stati Uniti, un altro dato in accordo con i nostri risultati precedenti.
Gli iraniani considerano il loro sostegno a un sistema più democratico, con rapporti normali con gli Stati Uniti, in armonia con il loro appoggio ad Ahmadinejad. Non vogliono che lui continui con le sue politiche intransigenti. Invece, gli iraniani apparentemente considerano Ahmadinejad il loro negoziatore più tosto, la persona meglio posizionata per portare a casa un accordo favorevole – una sorta di Nixon persiano che va in Cina.
Le accuse di frodi e manipolazioni elettorali serviranno a isolare ulteriormente l’Iran, e probabilmente ne aumenteranno la belligeranza e l’intransigenza nei confronti del mondo esterno. Prima che altri Paesi, compresi gli Stati Uniti, saltino alla conclusione che le elezioni presidenziali iraniane sono state fraudolente, con le conseguenze serie che accuse di questo tipo potrebbero portare, essi dovrebbero valutare tutte le informazioni indipendenti. Potrebbe darsi semplicemente che la rielezione del presidente Ahmadinejad sia quello che voleva il popolo iraniano.
Ken Ballen è presidente di Terror Free Tomorrow: The Center for Public Opinion, un istituto senza fini di lucro che si occupa di ricerche sugli atteggiamenti nei confronti dell’estremismo. Patrick Doherty è vice direttore dell’American Strategy Program presso la New America Foundation. Il sondaggio condotto dai due gruppi dall’11 al 20 maggio si basa su 1.001 interviste in tutto l’Iran, e ha un margine di errore di 3,1 punti percentuali.
(Traduzione di Ornella Sangiovanni – Osservatorio Iraq)
il re si è disteso e non sorgerà più,
il Signore di Kullab non sorgerà più;
egli ha vinto il male,non verrà più;
benchè fosse forte di braccio,non sorgerà più.
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