non è questione di età: si da del tu a gente sconosciuta di 60 anni e del lei a gente di 25.
SENTIRSI VECCHI A 30 ANNI:analisi di un problema
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Originariamente Scritto da lukasmile Visualizza Messaggiosimones una cosa è certa, la morte non potremo mai conoscerla:
quando saremo morti, non avremo la consapevolezza di esserlo, ovviamente IMHO.
certo ma la consapevolezza del morire è en peggio della morte stessa"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
L.F.Celine
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ma in realtà noi non avremo mai la consapevolezza di morire, al massimo avremo la consapevolezza dello stare invecchiando.
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Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggiobeh non sonbo affatto probelmi seri.
io sto benino invece eppure mi rendo conto che quando morirai questo 3ead non sarà servito a niente.
Ecco cosa fa sentire vecchi.
Invece dobbiamo capire la morte ed il perchè della morte, dobbiamo restituire il valore a quella che Francesco arriva a chiamare sorella.
Se quando nasciamo è giusto dire che veniamo alla vita, è ancora più corretto affermare che veniamo alla morte:
La morte, assieme alla vita, è a fondamento del mondo, e allora si deve imparare a morire, che altro non vuol dire che imparare a vivere.
Ci deve essere un termine perchè l'opera si possa dire perfetta, lungo o breve che esso sia.
Anche la vecchiaia va vista entro questi termini sani, è la fase della vita anzi dove l'azione speculativa supera la prassi, dove, se calano le forze del corpo giganteggiano quelle della mente e dello spirito, giunte a maturazione.
Temere la morte è temere la vita, è la stessa cosa....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioNonostante le teorie di Master....Dubito
Esatto. Siamo stai educati al sacro rispetto della vecchiaia, di quell'etàeufemisticamente definita della saggezza. Eppure non riesco a trovare nulla di positivo nell'invecchiare e so bene che il minimo segno di cedimento suonerà per me come un prematuro rintocco funebre.
ritorno a quanto postato ponendo l'accento sul riferimento alla natura della quale mi pare di cogliere bellezza e tragicità in un binomio indissolvibile.
mi torna alla mente nietzsche"Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
L.F.Celine
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Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggioargomenta,so che ne sei in grado
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compio 31 anni oggi e non mi sono mai sentito così in forma. Anni fa, attorno ai 26, avevo trascurato molto l'allenamento e mi sentivo molto più "vecchio" di adesso.
Sarà una questione mentale, saranno le abitudini, lo stile di vita ma mi sento sempre uguale, sempre giovane dentro e fuori.
A 20 anni proiettavo una immagine di me completamente diversa dall'attuale, adesso invece per i 40 ho idea non sarò cambiato così tanto!
Molti miei amici coetanei dimostrano gli anni che hanno (se non di più) e ho notato che sono quelli che si "sentono" già vecchi ad invecchiare prima.
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Originariamente Scritto da pina colada Visualizza MessaggioIo inizio a sentirmi vecchia, non scherzo..
credo che passati i 20 anni, chiunque con senno debba cominciare a lasciare perdere un po' di cavolate, specialmente nella gestione dei rapporti umani.
poi non è così ovviamente perché c'è gente che a 50anni ancora fa ciò che neanche i ventenni fanno, però mi auguro siano eccezioni - anche se oggi il cordone ombelicale e la testa sulle spalle si taglia e si mette mediamente molto tardi (palese).
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIn questo senso possiamo applicare la maschera della morte, dunque dell' "inutilità" a tutto e a tutti, partendo dagli uomini per finire alle opere, ammantando ogni cosa di un senso di inutilità:
Ecco cosa fa sentire vecchi.
Invece dobbiamo capire la morte ed il perchè della morte, dobbiamo restituire il valore a quella che Francesco arriva a chiamare sorella.
Se quando nasciamo è giusto dire che veniamo alla vita, è ancora più corretto affermare che veniamo alla morte:
La morte, assieme alla vita, è a fondamento del mondo, e allora si deve imparare a morire, che altro non vuol dire che imparare a vivere.
Ci deve essere un termine perchè l'opera si possa dire perfetta, lungo o breve che esso sia.
Anche la vecchiaia va vista entro questi termini sani, è la fase della vita anzi dove l'azione speculativa supera la prassi, dove, se calano le forze del corpo giganteggiano quelle della mente e dello spirito, giunte a maturazione.
Temere la morte è temere la vita, è la stessa cosa.
molto bello.
l'ultima in particolare modo creda sia inconfutabile."Nulla è gratuito in questo basso mondo. Tutto si sconta, il bene come il male, presto o tardi si paga. Il bene è necessariamente molto più caro."
L.F.Celine
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioNonostante le teorie di Master....Dubito
Esatto. Siamo stai educati al sacro rispetto della vecchiaia, di quell'etàeufemisticamente definita della saggezza. Eppure non riesco a trovare nulla di positivo nell'invecchiare e so bene che il minimo segno di cedimento suonerà per me come un prematuro rintocco funebre.
resto invece convinto che con un allenamento costante e fatto con il cervello si possa mantenere un fisico forte e importante anche ben dopo i 40...nell'uomo la decadenza fisica non è cosi veloce e vedo 50-60 enni che sono ancora molto forti. ripeto...è per questo che 2 di quelle 3 non ti devono spaventare
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioIn questo senso possiamo applicare la maschera della morte, dunque dell' "inutilità" a tutto e a tutti, partendo dagli uomini per finire alle opere, ammantando ogni cosa di un senso di inutilità:
Ecco cosa fa sentire vecchi.
Invece dobbiamo capire la morte ed il perchè della morte, dobbiamo restituire il valore a quella che Francesco arriva a chiamare sorella.
Se quando nasciamo è giusto dire che veniamo alla vita, è ancora più corretto affermare che veniamo alla morte:
La morte, assieme alla vita, è a fondamento del mondo, e allora si deve imparare a morire, che altro non vuol dire che imparare a vivere.
Ci deve essere un termine perchè l'opera si possa dire perfetta, lungo o breve che esso sia.
Anche la vecchiaia va vista entro questi termini sani, è la fase della vita anzi dove l'azione speculativa supera la prassi, dove, se calano le forze del corpo giganteggiano quelle della mente e dello spirito, giunte a maturazione.
Temere la morte è temere la vita, è la stessa cosa.
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Originariamente Scritto da simones Visualizza Messaggioritorno a quanto postato ponendo l'accento sul riferimento alla natura della quale mi pare di cogliere bellezza e tragicità in un binomio indissolvibile.
mi torna alla mente nietzsche
Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggiopoi non è così ovviamente perché c'è gente che a 50anni ancora fa ciò che neanche i ventenni fanno, però mi auguro siano eccezioni - anche se oggi il cordone ombelicale e la testa sulle spalle si taglia e si mette mediamente molto tardi (palese).In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggiomi sembra che qui ci sia o bianco o nero... in generale: non sentirsi più bambini non significa sentirsi vecchi o adulti in stadio "avanzato" d'evoluzione.
credo che passati i 20 anni, chiunque con senno debba cominciare a lasciare perdere un po' di cavolate, specialmente nella gestione dei rapporti umani.
poi non è così ovviamente perché c'è gente che a 50anni ancora fa ciò che neanche i ventenni fanno, però mi auguro siano eccezioni - anche se oggi il cordone ombelicale e la testa sulle spalle si taglia e si mette mediamente molto tardi (palese).
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioCredo che questi cinquantenni che si atteggiano a giovincelli, coi capelli tinti, iperlampadati, col ciondolo al collo, siano, in realtà, i più atterriti dalla prospettiva della morte e la esorcizzino nell'impossibile speranza di una giovinezza infinita.
Francamente mi fa pena: lo guardo negli occhi e vedo una persona fallita che ha paura di andare avanti...
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