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credo che quelle cose, per quanto uno ci possa stare attento, le trovi sempre e comunque... nel senso, avessi evitato certe persone probabilmente ne avresti trovate altre..
come si dice...con i "se" e con i "ma" non si conclude niente
guardiamo avanti...
e tu non fare il pirla che ti affaccia adesso alla vita, quella vera!
Powerlifting instructor level III FIPL/AIF Certified Personal Trainer by International Sports Sciences Association
Master Slim coach by 4move
traggo spunto da quanto riportato da jpp.
egli sostiene,a ragion veduta,ciò che io fortemente appprovo.
esiste un limite d'età per tutto oltre il quale si scivola nell'indecenza qual'ora si voglia tentare di assumere atteggiamenti propri di una classe d'età differente.
ora,a parte qualche giuntura che cigola quanto e più del castello di dracula e qualche capello bianco che piace solo alle 40-50enni io mi mantengo piuttosto attivo.
eppure quando la barista di 20 anni si rivolge a me dandomi del lei vengo preso dalla sensazione che la vita mi scivoli dalle mani come un pugno di sabbia.
Quando presi la cintua marrone di karate, tanti tanti anni fa (ero sui 30 anni penso), andai al negozio per comperarmela, tutto orgoglioso ... il commesso mi chiese "quanto è alto suo figlio" ... ho capito che qualche cosa stava cambiando ...
Scherzi a parte (l'episodio comunque è reale), se uno misura la proprio felicità sull'efficenza fisica, l'aspetto, le prestazioni sessuali e il colore dei capelli, è OVVIO che dopo i 25-30 anni è destinato, chi prima chi dopo, a peggiorare più o meno rapidamente.
Non fraintendetemi, lo dico con terrore e non con fare da saputello, mi sento molto coinvolto nella problematica.
Io adesso ho 45 anni, mi alleno da quando ne avevo 16, sono pienamente consapevole dei danni, oltre che i benefici, che il bb mi ha dato. Mi accorgo che non miglioro più, anzi, lavoro sostanzialmente per cercare di mantenrmi, convivendo con dolorini, sciatichine e quantaltro.
Se la mia vita fosse SOLO il bb, o anche soprattutto il bb, sarebbe veramente una vita in declino ...
Da un punto di vista "economico" penso sia opportuno differenziare gli investimenti: il fisico ok, ma anche lavoro, famiglia, figli, amicizie, interessi vari NON legati sempre e solo al fisico, in modo che, quando uno scende si può potenziare gli altri, e si rimane "in bilancio".
Discorso molto cinico forse, ma l'unico che ho trovato darmi un appiglio sensato.
Eagle
Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza.
NEUROPROLOTERAPIA - la nuova cura per problemi articolari e muscolari. Mininvasiva ma soprattutto, che funziona! kluca64@yahoo.com
Quando presi la cintua marrone di karate, tanti tanti anni fa (ero sui 30 anni penso), andai al negozio per comperarmela, tutto orgoglioso ... il commesso mi chiese "quanto è alto suo figlio" ... ho capito che qualche cosa stava cambiando ...
Scherzi a parte (l'episodio comunque è reale), se uno misura la proprio felicità sull'efficenza fisica, l'aspetto, le prestazioni sessuali e il colore dei capelli, è OVVIO che dopo i 25-30 anni è destinato, chi prima chi dopo, a peggiorare più o meno rapidamente.
Non fraintendetemi, lo dico con terrore e non con fare da saputello, mi sento molto coinvolto nella problematica.
Io adesso ho 45 anni, mi alleno da quando ne avevo 16, sono pienamente consapevole dei danni, oltre che i benefici, che il bb mi ha dato. Mi accorgo che non miglioro più, anzi, lavoro sostanzialmente per cercare di mantenrmi, convivendo con dolorini, sciatichine e quantaltro.
Se la mia vita fosse SOLO il bb, o anche soprattutto il bb, sarebbe veramente una vita in declino ...
Da un punto di vista "economico" penso sia opportuno differenziare gli investimenti: il fisico ok, ma anche lavoro, famiglia, figli, amicizie, interessi vari NON legati sempre e solo al fisico, in modo che, quando uno scende si può potenziare gli altri, e si rimane "in bilancio".
Discorso molto cinico forse, ma l'unico che ho trovato darmi un appiglio sensato.
Eagle
saggio come sempre
Powerlifting instructor level III FIPL/AIF Certified Personal Trainer by International Sports Sciences Association
Master Slim coach by 4move
non ti pare che un certo produttivismo abbia in qualche maniera intaccato quella visione della vecchiaia quale deposito di esperienze vissute e quindi tramandabili?
non ti pare che il vecchio,minato nel corpo lo sia ancor più nell'animo se svuotato di qualsiasi valore nell'attesa che la morte lo liberi dal peso della sua improduttività mentale e fisica?
Credo che il problema sia legato alla scomparsa delle comunità. Oggi, soprattutto nelle città, manca quella rete di contatti sociali diretti che un uomo è portato a sviluppare naturalmente (il che spiega parzialmente il boom delle comunità virtuali).
Finchè si è adolescenti, la spinta a confrontarsi con il gruppo dei pari è fortissima ed è rinforzata socialmente. Poi, all'arrivo della maturità, nella maggior parte dei casi ci si isola e il proprio ruolo sociale si sviluppa quasi esclusivamente nell'ambito del lavoro. Così, all'arrivo della pensione, perso anche questo ruolo, ci si ritrova senza valore. In primo luogo di fronte a sé stessi.
Io trovo un'assurdità che le persone, nelle occasioni sociali, chiacchierino esclusivamente delle rispettive carriere: come se non bastasse lavorare 40 e più ore alla settimana, ci trasciniamo il lavoro anche nel tempo libero. L'impressione, alla fine, è di aver parlato del nulla.
Originariamente Scritto da Sean
Bob è pure un fervente cattolico.
E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.
Alice - How long is forever? White Rabbit - Sometimes, just one second.
credo che la paura della vecchiaia, almeno per me, non riguarda solo il decadimento fisico.
Io non riesco a accettare che le cose che ancora ricordo, che sembrano appena successe, sarebbero le cose di venti anni fa, lontane e irreali.
Non riesco a accettare che al mio posto ci sarebbe un omino di mezza età: quel tizio non lo conosco, non lo voglio, non voglio che venga qui.
Da quando sono nato, ho sempre saputo di essere giovane, ma ora questa cosa inizia a non essere più vera.
Mi rendo conto di essere io quello sbagliato: i ragazzini se la godono e poi saranno gli adulti, e se la godranno ancora, in altro modo.
Ma andare avanti significa anche accettare che la realtà conosciuta vada via: il babbo, la mamma, i nonni, gli zii e tu ragazzo... Quello che era il tuo mondo resterà nel tempo, come sono restati nel tempo gli anni delle elementari, le medie, ma quelli li hai lasciati andare senza rimpianto, invece qui si tratta di staccarti da tutto quello che sapevi.
Sposarti, farti una nuova famiglia, entrare in una nuova realtà.
Io non sono stato capace, e tra dieci anni vedo un fallito che vive con la vecchia madre. Per questo la mia unica scelta è finire giovane: perchè è l'unico modo in cui conservo la mia dignità.
Non è una critica per i vecchi, anzi, colpa mia che non sono stato capace di entrare nell'età adulta
credo che la paura della vecchiaia, almeno per me, non riguarda solo il decadimento fisico.
Io non riesco a accettare che le cose che ancora ricordo, che sembrano appena successe, sarebbero le cose di venti anni fa, lontane e irreali.
Non riesco a accettare che al mio posto ci sarebbe un omino di mezza età: quel tizio non lo conosco, non lo voglio, non voglio che venga qui.
Da quando sono nato, ho sempre saputo di essere giovane, ma ora questa cosa inizia a non essere più vera.
Mi rendo conto di essere io quello sbagliato: i ragazzini se la godono e poi saranno gli adulti, e se la godranno ancora, in altro modo.
Ma andare avanti significa anche accettare che la realtà conosciuta vada via: il babbo, la mamma, i nonni, gli zii e tu ragazzo... Quello che era il tuo mondo resterà nel tempo, come sono restati nel tempo gli anni delle elementari, le medie, ma quelli li hai lasciati andare senza rimpianto, invece qui si tratta di staccarti da tutto quello che sapevi.
Sposarti, farti una nuova famiglia, entrare in una nuova realtà.
Io non sono stato capace, e tra dieci anni vedo un fallito che vive con la vecchia madre. Per questo la mia unica scelta è finire giovane: perchè è l'unico modo in cui conservo la mia dignità.
Non è una critica per i vecchi, anzi, colpa mia che non sono stato capace di entrare nell'età adulta
Finalmente...
Ci mancava la deriva grottesco-depressiva del buon Bandini.
P.S.: conserva la tua dignità, ma fallo al più presto.
credo che la paura della vecchiaia, almeno per me, non riguarda solo il decadimento fisico. Io non riesco a accettare che le cose che ancora ricordo, che sembrano appena successe, sarebbero le cose di venti anni fa, lontane e irreali.
Non riesco a accettare che al mio posto ci sarebbe un omino di mezza età: quel tizio non lo conosco, non lo voglio, non voglio che venga qui.
Da quando sono nato, ho sempre saputo di essere giovane, ma ora questa cosa inizia a non essere più vera.
Mi rendo conto di essere io quello sbagliato: i ragazzini se la godono e poi saranno gli adulti, e se la godranno ancora, in altro modo. Ma andare avanti significa anche accettare che la realtà conosciuta vada via: il babbo, la mamma, i nonni, gli zii e tu ragazzo... Quello che era il tuo mondo resterà nel tempo, come sono restati nel tempo gli anni delle elementari, le medie, ma quelli li hai lasciati andare senza rimpianto, invece qui si tratta di staccarti da tutto quello che sapevi.
Sposarti, farti una nuova famiglia, entrare in una nuova realtà.
Io non sono stato capace, e tra dieci anni vedo un fallito che vive con la vecchia madre. Per questo la mia unica scelta è finire giovane: perchè è l'unico modo in cui conservo la mia dignità.
Non è una critica per i vecchi, anzi, colpa mia che non sono stato capace di entrare nell'età adulta
poi, per ora abbiamo alle nostre spalle relativamente pochi anni, e i nostri ricordi sono tutti abbastanza vicini, racchiusi in uno spazio limitato. Io non riesco proprio a immaginare che senso fa guardarsi indietro e capire che la nostra giovinezza, quel giorno in pineta con la nonna, nostro padre che fuma sul balcone... tutto questo era quando c'era mussolini, quando cantava nilla pizzi, quando si vestiva alla marinara...
bene o male, se ora ripenso a un giorno al supermercato con mia madre, era una cosa che è ancora normale, niente di strano. Ma un vecchio che ripensa all'emporio, le caramelle sfuse nei barattoli di vetro, come fa a non impazzire?
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