http://www.vnunet.it/it/vnunet/news/2009/06/11/sulla_blogosfera_italiana__la_scure_dell__obbligo_di_rettificaIl maxi-emendamento sulle intercettazioni del Governo Berlusconi ipoteca la libertà di espressione su blog e Web 2.0: obbligo di rettifica per tutti entro 48 ore. Anche su Post e commenti amatoriali sta per calare il nuovo cyber-bavaglio alla Rete italiana
Nel maxi-emendamento del Governo Berlusconi, non ci sono solo le intercettazioni telefoniche e altre spinose questioni. In ballo è anche l'obbligo di rettifica per tutti.
La Legge, se confermata, darà 48 ore di tempo a blogger e gestori di siti per rettificare. Anche su Post e commenti, purchè pubblicati online.
Il rischio, in caso di mancata rettifica, fioccheranno multe da migliaia di euro.
Dopo il Ddl Levi e il salva-blog Cassinelli, ora la blogosfera italiana rischia un nuovo bavaglio telematico contro la libertà d'espressione nella Rete italiana.
La blogosfera amatoriale non potrà permettersi l'obbligo di rettifica in 48 ore, così come sono a rischio il giornalismo dal basso su Youtube, Facebook e MySpace.
Ancora una volta il Parlamento italiano dimostra di non voler capire il medium nè il linguaggio della Rete. La nuova legge è un blog killer: senza se e senza ma
Giornal.it - Il quotidiano della provincia di Alessandria - Più legalità in Rete?
Oltre al ddl appena approvato alla Camera sulle intercettazioni, c’è un’altra proposta di legge che fa discutere, mettendo soprattutto in allarme il popolo del web. Si tratta della proposta di legge 2195, presentata dall’on. Gabriella Carlucci, che detta regole più rigide per assicurare la legalità su Internet. In pratica, la normativa vieterebbe di immettere in Rete qualsiasi contenuto in forma anonima e, per ciò che riguarda il reato di diffamazione, applicherebbe, oltre alle disposizioni del codice penale, la disciplina prevista dalla legge sulla stampa, la quale obbliga fra l’altro chi ha commesso un reato a mezzo stampa a rettificare entro 48 ore dalla richiesta.
Gli internauti temono già di doversi autocensurare per non incorrere in sanzioni di legge e multe più severe qualora blog, forum, socialnetwork o qualsiasi altra forma “domestica” di espressione dovesse essere equiparata a un giornale on-line.
“Per il momento il dettato della proposta in questione è piuttosto vago e in sede di discussione sarà necessario chiarire e operare dei distinguo sulle disposizioni previste per qualsiasi forma espressiva on-line non equiparabile a un giornale”, spiega Osvaldo Ominelli, avvocato di Torino che si occupa di reati legati all’utilizzo di Internet. “Inoltre, esiste già un esplicito orientamento della giurisprudenza che ritiene blog, socialnetwork e forme affini non assimilabili al concetto di “stampa”, di conseguenza già sequestrabili o oscurabili qualora ritenuti strumento di commissione di reati, senza le garanzie previste dalla Costituzione”.
La pubblicazione sul web è disciplinata anche da un altro ddl, il n° 733/09, approvato in Senato nel febbraio scorso che, se ricevesse l’ok anche dalla Camera, introdurrebbe una nuova norma per consentire il filtro dei blog qualora si prefigurino apologia di reato, istigazione a delinquere o disobbedienza alle leggi. “Il filtraggio dovrebbe essere realizzato obbligatoriamente dal provider – prosegue Ominelli – nel caso in cui lo disponesse il ministro dell’Interno, a seguito di una comunicazione dell’autorità giudiziaria, che ravvisasse gli estremi dei reati in questione, avviando un procedimento penale: si tratta invero di fattispecie penali la cui configurabilità è sempre stata discussa dall’avvento dello stato democratico”.
Nel maxi-emendamento del Governo Berlusconi, non ci sono solo le intercettazioni telefoniche e altre spinose questioni. In ballo è anche l'obbligo di rettifica per tutti.
La Legge, se confermata, darà 48 ore di tempo a blogger e gestori di siti per rettificare. Anche su Post e commenti, purchè pubblicati online.
Il rischio, in caso di mancata rettifica, fioccheranno multe da migliaia di euro.
Dopo il Ddl Levi e il salva-blog Cassinelli, ora la blogosfera italiana rischia un nuovo bavaglio telematico contro la libertà d'espressione nella Rete italiana.
La blogosfera amatoriale non potrà permettersi l'obbligo di rettifica in 48 ore, così come sono a rischio il giornalismo dal basso su Youtube, Facebook e MySpace.
Ancora una volta il Parlamento italiano dimostra di non voler capire il medium nè il linguaggio della Rete. La nuova legge è un blog killer: senza se e senza ma
Giornal.it - Il quotidiano della provincia di Alessandria - Più legalità in Rete?
Oltre al ddl appena approvato alla Camera sulle intercettazioni, c’è un’altra proposta di legge che fa discutere, mettendo soprattutto in allarme il popolo del web. Si tratta della proposta di legge 2195, presentata dall’on. Gabriella Carlucci, che detta regole più rigide per assicurare la legalità su Internet. In pratica, la normativa vieterebbe di immettere in Rete qualsiasi contenuto in forma anonima e, per ciò che riguarda il reato di diffamazione, applicherebbe, oltre alle disposizioni del codice penale, la disciplina prevista dalla legge sulla stampa, la quale obbliga fra l’altro chi ha commesso un reato a mezzo stampa a rettificare entro 48 ore dalla richiesta.
Gli internauti temono già di doversi autocensurare per non incorrere in sanzioni di legge e multe più severe qualora blog, forum, socialnetwork o qualsiasi altra forma “domestica” di espressione dovesse essere equiparata a un giornale on-line.
“Per il momento il dettato della proposta in questione è piuttosto vago e in sede di discussione sarà necessario chiarire e operare dei distinguo sulle disposizioni previste per qualsiasi forma espressiva on-line non equiparabile a un giornale”, spiega Osvaldo Ominelli, avvocato di Torino che si occupa di reati legati all’utilizzo di Internet. “Inoltre, esiste già un esplicito orientamento della giurisprudenza che ritiene blog, socialnetwork e forme affini non assimilabili al concetto di “stampa”, di conseguenza già sequestrabili o oscurabili qualora ritenuti strumento di commissione di reati, senza le garanzie previste dalla Costituzione”.
La pubblicazione sul web è disciplinata anche da un altro ddl, il n° 733/09, approvato in Senato nel febbraio scorso che, se ricevesse l’ok anche dalla Camera, introdurrebbe una nuova norma per consentire il filtro dei blog qualora si prefigurino apologia di reato, istigazione a delinquere o disobbedienza alle leggi. “Il filtraggio dovrebbe essere realizzato obbligatoriamente dal provider – prosegue Ominelli – nel caso in cui lo disponesse il ministro dell’Interno, a seguito di una comunicazione dell’autorità giudiziaria, che ravvisasse gli estremi dei reati in questione, avviando un procedimento penale: si tratta invero di fattispecie penali la cui configurabilità è sempre stata discussa dall’avvento dello stato democratico”.
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