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le canne..

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    Volevo aggiungere una cosa sul caso Olanda che alcuni hanno citato più volte come esempio reale di legalizzazione della canapa. In particolare avete provato a fare dei ragionamenti sul fatto che nonostante la legalizzazione ci sia un mercato clandestino e sommerso alternativo a quello legale.

    Sappiate che ufficialmente in Olanda la canapa non è del tutto legale ma ne è tollerato l'uso e la vendita in contesti quali i coffe-shop. Per completezza di analisi quando citate il caso Olanda tenete conto di questo scenario legislativo:

    Limiti previsti dalla legge olandese


    Politica dei Paesi Bassi in materia di stupefacenti.
    Nella politica e nella legislazione dei Paesi Bassi esiste una distinzione tra le droghe pesanti (come eroina e cocaina) e i derivati della canapa (marijuana, hashish).
    Si noti che il termine "droghe leggere" (Softdrugs) non viene usato nella legislazione olandese, dove si parla genericamente di "sostanza", ma si differenzia tra sostanze di categoria I ("droghe pesanti") e II (tra cui la cannabis). Tale distinzione è basata sui differenti livelli di dipendenza e sul calcolo del rischio per la salute indotto dall'uso delle diverse sostanze.
    Nonostante la cosiddetta "Politica della tolleranza" (Gedoogbeleid), nei Paesi Bassi, al contrario di quanto spesso si creda all'estero, è vietata la produzione, detenzione, vendita e acquisto di qualsiasi droga (inclusi i derivati della canapa). È però consuetudine il non procedere contro l'acquisto di 5 gr di cannabis nei coffee-shop, contro la detenzione di una piccola quantità di droghe per consumo personale e contro la coltivazione di un numero limitato di piante di canapa, sempre per utilizzo personale. Nei Paesi Bassi, infatti, per ogni tipo di droga sono punibili il commercio, la vendita, la produzione e la detenzione. Solo l'uso di droghe non è punibile.
    Secondo la direttiva del PM del 1º gennaio 2001 non si persegue la vendita di cannabis nei coffee-shop in cui siano rispettati i seguenti criteri:
    • non è permesso vendere alla stessa persona più di 5 grammi al giorno
    • non è permesso vendere droghe pesanti (quindi non è permesso vendere ecstasy)
    • non è permesso fare pubblicità alla droga
    • non è permesso turbare la quiete e l'ordine del vicinato
    • non è permesso vendere ai minorenni (fino a 18 anni) e i minorenni non possono entrare nei coffee-shop.

    Limiti previsti dalla legge olandese

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      Ecco un altro articolo interessante:

      In Olanda, cannabis con il badge. Norma per contrastare l'acquisto di droga. In Olanda, cannabis con il badge. 13.05.09 Al coffee shop solo se identificati con un apposito badge. Otto comuni di confine, in Olanda, hanno dichiarato guerra al turismo d

      di cui riporto:

      In Olanda esistono 702 coffee shop autorizzati a vendere cannabis, ma sono autorizzati ad averne solo 500 grammi in negozio. La vendita e la coltivazione all'ingrosso sono invece proibite.

      questa descritta non è una vera e propria legalizzazione. Si potrebbe pensare che se il mercato legale abbia questi limiti è normale che i consumatori sentano l'esigenza di rivolgersi anche al mercato nero (leggi lo spaccio illegale per strada).

      Ora mi chiedo nel mondo esiste uno stato in cui la canapa è veramente legale per avere un giusto esempio di scenario liberale?

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        Droghe, la svolta dell'Onu - "La repressione ha fallito"

        Posto di seguito questo interessante articolo .....

        Droghe, la svolta dell'Onu - "La repressione ha fallito"
        Un secolo di repressione non è bastato: a cent'anni dalle prime misure contro l'uso di stupefacenti è arrivato il momento di ragionare sulle possibili alternative. Lo chiede in modo aperto l'Ufficio dell'Onu su droga e crimine, ponendo l'accento, per la prima volta da quando è stato fondato, sulla necessità di modificare l'approccio al problema. Serve "meno impegno della polizia con gli utenti, più sforzo con i trafficanti", si legge nella prefazione firmata dal direttore Antonio Maria Costa.

        Con le inevitabili prudenze del suo ruolo, l'agenzia "apre" all'ipotesi di politiche diverse dal carcere per i tossicodipendenti. "La droga continua a essere una minaccia per la salute", si legge nelle prime righe del rapporto 2009 Unodc, e viene ribadito che "legalizzare le droghe sarebbe un errore storico". Ma è come se lo studio mettesse le mani avanti, per poi avanzare riflessioni più "rivoluzionarie", tanto che l'Huffington Post arriva a titolare con entusiasmo: "L'Onu sostiene la depenalizzazione". L'agenzia ammette persino che per la pubblica opinione "il controllo delle droghe non sta funzionando". Esaminando con un'inedita apertura le ragioni portate dagli antiproibizionisti, l'Unodc rivendica a sé l'allarme per i grandi incassi che i divieti portano alla criminalità organizzata e sottolinea: "Questi sono argomenti validi".

        Secondo Costa, la soluzione è elementare: "Più controllo sul crimine, ma senza diminuire i controlli sulla droga". Poche righe più avanti si ribadisce l'esigenza della "tutela della salute dei tossicodipendenti", insistendo sulla necessità di combattere il traffico, invece che reprimere il consumo.



        Antonio Maria Costa ribadisce che il compito della sua agenzia è quello di tutelare allo stesso tempo salute e sicurezza. L'Unodc pone un "doppio NO": no alle droghe, no al crimine. "Il crimine organizzato", scrive il direttore, "non scomparirà con la legalizzazione della droga": per tenere in vita le mafie bastano altri traffici.

        L'ipotesi di una "raccomandazione" delle Nazioni unite ai paesi membri, simile alla campagna contro la pena di morte, non sembra praticabile: "È una decisione che spetta alle singole nazioni", dice Costa al telefono, ribadendo poi che "per l'Onu i reati legati agli stupefacenti non vanno considerati delitti capitali". In sostanza, sono tre le osservazioni da fare: la prima, riguarda le campagne d'ordine che chiedono di punire con il carcere chi viene sorpreso con uno spinello. "È come mandare un giovane all'università del crimine", dice il direttore dell'Unodc, "con il rischio di rendere irreversibile una tendenza che ancora può cambiare".

        Costa critica anche "le legislazioni che impongono pene troppo severe, poi non applicate". E l'abitudine a cambiare prospettiva - e leggi - su base politica. "La dipendenza è una malattia. E non esistono terapie di destra o di sinistra per cancro e diabete". L'allusione è a molti governi occidentali: da quello Usa a quello italiano, che nel 2006 ha cancellato la distinzione fra sostanze "leggere" e "pesanti". Ma soprattutto a quello di Gordon Brown, che sulla base di valutazioni elettorali voleva spostare la cannabis nell'elenco delle sostanze più pericolose, ignorando platealmente le raccomandazioni degli scienziati, dallo stesso premier mobilitati sull'argomento.

        (25 giugno 2009)
        -----------------------------------------------
        mette in lucce tre aspetti che fino ad oggi tutti (dal politico al tuttologo / opinionista o esperto in materia) dicono il contrario:
        1. "il controllo delle droghe non sta funzionando"
        2. "le campagne d'ordine che chiedono di punire con il carcere chi viene sorpreso con uno spinello --> "È come mandare un giovane all'università del crimine",
        3. "le legislazioni che impongono pene troppo severe, poi non applicate".
        che ne pensate

        comunque se io beccasi mio figlio che si fuma gli spinelli ..... ps non sono bigotto o con una mentalità vecchia .... capisco che certe esperienza vanno fatte e soprattutto all'età giusta ... non mi arrebbieri più di tanto se lo farebbe una volta tanto per provare ... mi preoccuberebbe se diventassi un vizio ---> con tranquillità cercheri di spiegarli cosa sta facendo etc etc cercheri di farlo ragionare .. etc e se alla fine se è tutto inutile gli direi che fino a quando mi fa 100kg di panca piana non esce di casa

        una cosa per cui invece ho zero tolleranza sono le altre droghe ... in primis ecstasi ............ lo sballo distruggendosi mente e corpo ...............
        Originariamente Scritto da BLOOD black
        anche io odio l'odore di bucato sulla patata ma c'è una tecnica semplice ed infallibile per farle riprendere il suo aroma naturale basta portarla a passeggio per un'oretta e mezza prima di imboscarvi

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          Ne abbiamo discusso ampiamente qui, in questo topic dove unisco il tuo per evitare sia i doppioni sia la ripetizione delle posizioni al riguardo.
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Ne abbiamo discusso ampiamente qui, in questo topic dove unisco il tuo per evitare sia i doppioni sia la ripetizione delle posizioni al riguardo.
            ti ringrazio e scusami ... non avevo prestato attenzione a questo topic
            Originariamente Scritto da BLOOD black
            anche io odio l'odore di bucato sulla patata ma c'è una tecnica semplice ed infallibile per farle riprendere il suo aroma naturale basta portarla a passeggio per un'oretta e mezza prima di imboscarvi

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              Originariamente Scritto da Federico86 Visualizza Messaggio
              inoltre io sono della filosofia che ognuno è libero di fare cio che vuole con il suo corpo senza limiti o divieti imposti dallo stato...gli unici divieti devono essere imposti quando la mia libertà "intacca" quella degli altri....
              in un sistema che prevede la sanità pubblica, come quello italiano, in un certo senso i comportamenti autodistruttivi "intaccano" la libertà altrui.
              se un malato dovesse pagare di tasca propria le cure per il cancro causato dal fumo di sigarette o per la cirrosi causata da abuso di alcolici, sarei anche d'accordo con il tuo ragionamento.

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                Originariamente Scritto da maigap Visualizza Messaggio
                in un sistema che prevede la sanità pubblica, come quello italiano, in un certo senso i comportamenti autodistruttivi "intaccano" la libertà altrui.
                se un malato dovesse pagare di tasca propria le cure per il cancro causato dal fumo di sigarette o per la cirrosi causata da abuso di alcolici, sarei anche d'accordo con il tuo ragionamento.
                http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8

                sigpic

                "Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "

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