Prostituzione maschile

[lukasmile]

io ho una proposta ancora valida da parte di un mio ex professore universitario:
vorrebbe massaggiarmi per 50 euro a seduta.

[raspa]

l'assurdo non è tanto l'uomo che paga. La vera sconceria sta nel comportamento della donna, che si vende per una manciata di euro, come se fosse una triglia al mercato del pesce di Milano.

mah.. da che pulpito
non so se vale la pena risponderti ma
-se esistono certe donne è solo perchè c'è questo tipo di domanda da parte di persone come nel caso specifico te.
-di solito si paga una prestazione e non per fare una prestazione: è un enorme illogico controsenso maschile

sisi Warry parlo proprio di voi uomini

[PrinceRiky]

mah.. da che pulpito
non so se vale la pena risponderti ma
-se esistono certe donne è solo perchè c'è questo tipo di domanda da parte di persone come nel caso specifico te.
-di solito si paga una prestazione e non per fare una prestazione: è un enorme illogico controsenso maschile



sisi Warry parlo proprio di voi uomini

non diciamo le solite vaccate

il piacere può stare anche nel fare e non nel ricevere... questa tua preplessità fa di te - a mio parere - una pessima amante in quanto d'animo fondamentalmente egoista.

e poi "illogico controsenso maschile" eheh hai per caso idea che la situazione accada anche con donne e soprattutto tra donne?

[naturalmentebig]

non diciamo le solite vaccate

il piacere può stare anche nel fare e non nel ricevere... questa tua preplessità fa di te - a mio parere - una pessima amante in quanto d'animo fondamentalmente egoista.

e poi "illogico controsenso maschile" eheh hai per caso idea che la situazione accada anche con donne e soprattutto tra donne?

quoto,con la partner giusta è splendido effettuare determinate cose, sicuramente i gay pensano questo quando si presentano con i soldi in mano dinanzi qualche giovane proponendo le peggiori lordure.

[600]

mah.. da che pulpito
non so se vale la pena risponderti ma
-se esistono certe donne è solo perchè c'è questo tipo di domanda da parte di persone come nel caso specifico te.
-di solito si paga una prestazione e non per fare una prestazione: è un enorme illogico controsenso maschile



sisi Warry parlo proprio di voi uomini

Nello specifico a me hanno sempre detto che la gioia maggiore sarebbe stata bere la s****a.

Passate le prime esperienze ovvio che ognuno se ne va un po' verso le proprie trasgressioni personali, sennò sai che noia?

[crostantino]

Mi era sembrato che la discussione avesse preso una bella direzione con le riflessioni di Sean e 600.
E' chiaro che qui il problema riguarda la morale, in particolare si tratta della "fondazione". Non è di certo possibile parlarne in un post di un forum di bb, ma volevo fare presente che molto spesso con le proprie affermazioni si tende a dare per scontata la questione della fondazione della morale, che scontata non è.
Il relativismo ha sempre affascinato anche me; forse non è capitato almeno una volta un po' a tutti?
Riguardo al problema della morale, dell'archè e della presunta naturalità ecc.ecc. : io credo che la morale debba essere affermata, "detta", non di certo rilevata a partire da un fantomatico ordine naturale delle cose (se ne è già parlato riguardo l'omosessualità in un thread che riguardava il film "Milk"). Ammesso anche che un ordine naturale esista, perchè mai l'uomo dovrebbe imporsi di esserne un prolungamento? Non sarebbe un negarsi la libertà? Forse che allora la libertà umana non fa' parte di questo ordine naturale? (Ma si potrebbe continuare: ma allora la libertà umana non deve essere direzionata verso nulla? ecc.ecc.)
Insomma è un terreno scivoloso, inutile stare a cercare di risolvere il tutto in poche righe intransigenti. Quello che mi premeva sottolineare è che al più occorre combattere per imporre/mantenere l'ordine, ma è assurdo che noi, insignificanti, ci si stia ad appellare all'immenso ordine cosmico di un universo che probabilmente non ci calcola neppure. L'abolizione della pena di morte in Pakistan non impedirà al sole di spegnersi tra 5 miliardi di anni (sono 5??boh). I fatti umani possono sembrare qualcosa di piccolo, quasi meschino di fronte alla maestosità di tutto quello che ci circonda. Non mi sembra (intellettualmente) onesto coinvolgere l' "ordine naturale" e compagnia bella per queste "sciocchezze".
Fatta questa premessa, occorre comunque occuparsi dei fatti umani. Secondo me sarebbe più fruttuoso cercare di comprendere i meccanismi che ci hanno portato sino a qui piuttosto che portare argomentazioni "ideologiche" senza starle a giustificare.
La morale è una costruzione umana, non è un PRIMA che si è attualizzato DOPO. E' semplicemente la storia che si è fatta, non un dio che ha dettato all'uomo le leggi da seguire. Già questo dovrebbe farci guadagnare un certo distacco nei confronti della morale.
Epperò si è soliti dire che "la morale è sacra", anzi nella fattispecie si può parlare di "sacralità del corpo" intesa come "inviolabilità". Nell'antichità era la parte inaccessibile del tempio ad esser "sacra". A ben vedere "sacro" è ciò che è "separato dal dirsi", ciò che non può essere detto (sec+reor) ed è connesso col "mistero" (myo = serro, chiudo--->e il cerchio si chiude). Sacro è un qualcosa cui non ci è dato di accedere.
E perchè mai il nostro corpo è sacro? Non è "nostro" il nostro corpo?
Qui ci sarebbe da discutere. Io, limitandomi al piano "descrittivo", mi limito a dire che "il corpo ce lo troviamo". Noi nasciamo, "ci troviamo nati", non siamo noi a farci nascere. La nostra contingenza originaria è la chiave di lettura della sacralità del corpo. Il nostro corpo è sacro senza che vi sia alcuna divinità a cui tributare questa sacralità; è sacro perchè non è nostro; ci è stato dato, ma non sappiamo da chi. Lo spunto rimanda a una discussione più generale sulla sacralità della vita umana con evidenti connessioni alle discussioni di bioetica.

*piccola postilla sulla citazione kantiana di Sean: Kant è sempre affascinante, la formula citata ne è la dimostrazione. Occorre dire però che per accettare Kant bisogna accettarne anche le premesse, non solo raccogliere i frutti del suo buon lavoro. La soggettività trascendentale è tramontata, siamo nel terreno del "soggetto psicologico"; e qui si ritorna al discorso che ho fatto sopra:
l'umanità come fine e non come mezzo va' affermata con forza, la propria forza, non con la forza di una legge morale universale che probabilmente non esiste. (La posizione resta sostanzialmente identica negli esiti, ma è una precisazione che va fatta). Secondo me bisogna rassegnarsi al fatto che non ci si può affezionare troppo alle cose, al punto da conferire loro una "fondazione trascendentale".

[diavolettoroma81]

Ma cacchio capitano tutte a voi!!!

Leggendo questo thread sembrerebbe che sia all'ordine del giorno ricevere proposte !!!

[raspa]

non diciamo le solite vaccate

il piacere può stare anche nel fare e non nel ricevere... questa tua preplessità fa di te - a mio parere - una pessima amante in quanto d'animo fondamentalmente egoista.

affatto, in quanto io certe cose le farei solo gratis- e dico farei perchè non voglio parlare di me.

e poi "illogico controsenso maschile" eheh hai per caso idea che la situazione accada anche con donne e soprattutto tra donne?

quoto,con la partner giusta è splendido effettuare determinate cose, sicuramente i gay pensano questo quando si presentano con i soldi in mano dinanzi qualche giovane proponendo le peggiori lordure.

beh, dite quello che volete ma queste cose le donne non le fanno

Nello specifico a me hanno sempre detto che la gioia maggiore sarebbe stata bere la s****a.

sennò sai che noia

[600]

....

Direi che sostanzialmente concordiamo. Solo che te fai un discorso che non ha solo un punto di vista diverso, ma anche un argomento diverso, rispetto a quello uscito con Sean.
Se la moralità di per se forse è nulla (per me la è ) una volta creata una società di riferimento ragionare in astratto per quanto meraviglioso rimane fine a se stesso, e forse discorsi come quelli di Sean anche se possono sembrare un po' "chiusi" offrono comunque spunti interessanti per i tempi che viviamo e per quelli che comunque potremmo vivere.

"Bisogna descrivere qualcosa di molto locale, di molto circoscritto, qualcosa che si conosce benissimo, per poter essere capiti da tutti. Io mi sono convinto che devo essere parrocchiale, nel senso di profondamente, religiosamente legato alla mia realtà, per poter essere universale". cit Botero.

[600]

affatto, in quanto io certe cose le farei solo gratis- e dico farei perchè non voglio parlare di me.




beh, dite quello che volete ma queste cose le donne non le fanno

Ah oh io ci son dentro da relativamente pochi anni essendo ancora giovane e già l'ordinario mi sta piuttosto stretto.

Del resto quello che faccio deve piacere a me

A ognuno le sue preferenze insomma

[PrinceRiky]

affatto, in quanto io certe cose le farei solo gratis- e dico farei perchè non voglio parlare di me.




beh, dite quello che volete ma queste cose le donne non le fanno

il corrispettivo economico non c'entra nulla - in assoluto -

a me sembrava proprio tu non comprendessi (o mettessi su piani nettamente nettamente inferiori) il piacere di dare piacere...
se comprendi questo comprendi anche la possibilità che vi sia gente pagante per dare piacere (visto che comprendi la possibilità di pagare per ricevere piacere)

[JPP]

C'è una profonda differenza tra l'uomo che si prostituisce e la donna che si prostituisce. Prima di tutto numerica. Non c'è termine di paragone alcuno tra le due categorie. Secondo le recenti stime, parlando dell'Italia i clienti di prostitute da strada si aggirano sui 9 milioni, buona parte della popolazione maschile italiana. Stime sui gigolò italiani non ce ne sono, comunque trascurabili rispetto alle equivalenti donne.
Esiste poi una differenza di stile incommensurabile. L'uomo che si prostituisce generalmente è di altissimo livello culturale, è un profondo conoscitore del galateo, spesso è poliglotta e cura in maniera maniacale il proprio aspetto. Diametralmente opposto rispetto alla prostituta che generalmente è ignorante, di bassa levatura sociale, sporca e di aspetto abbastanza trasandato.
Se volessi paragonare i due ambienti potremmo solo assimilare la prostituzione maschile a una certa categoria di escort femminili d'elite ma talmente d'elite da non poter essere considerate numero sufficiente per una statistica.
Infine il modus operandi è completamente differente. La prostituta si fa pagare al momento per una sveltina che si riduce ad un momentaneo appagamento del desiderio sessuale maschile. Nel caso del prostituto invece l'atto sessuale è solo uno dei fattori per altro nemmeno il più importante. L'ingresso nella vita sociale della donna che richiede il gigolò è l'aspetto essenziale e il pagamento, ben più esoso è spesso non in denaro ma in benefit, o nell'acquisizione di uno status sociale avanzato con tutti i nessi e connessi.
In pratica se vogliamo essere spicci e semplificare in modo estremo la ***** da strada sta al gigolò come un mucchio di letame per concimare un giardino sta all'opera di un giardiniere di alto livello

[PrinceRiky]

la ***** da strada sta al gigolò come un mucchio di letame per concimare un giardino sta all'opera di un giardiniere di alto livello

ho la pelle d'oca

in ogni modo, concorto.

[JPP]

ho la pelle d'oca

in ogni modo, concorto.

lo so, ma a volte devo usare metafore forti, se no non capiscono. In qusto caso ho preferito usare una similitudine botanica affinchè raspa essendo una femmina (credo) potesse meglio compprendere il concetto

[600]

Ma scusa in un caso del genere, dello studentello o comunque l'etero approcciato dal gay di professione, il discorso sulle differenze gigolò-prostitute c'entra relavitamente poco...