Espulso dall'Italia Azouz Marzouk
"Me l'aspettavo, ma tornerò"
MILANO - Azouz Marzouk è stato espulso dal territorio italiano per reati legati alla droga. L'uomo che nella strage di Erba perse la moglie Raffaella Castagna e il figlio Youssef, due anni, è stato imbarcato su un volo Milano-Roma intorno alle 18. Nella capitale lo aspettava l'aereo per Tunisi. La sua destinazione è Zaghouan, dove vivono i suoi genitori. "Me l'aspettavo, ma sono sicuro che tornerò", ha detto prima di partire, secondo quanto riferito dal suo legale Roberto Tropenscovino.
L'ordinanza di espulsione è stata firmata dal giudice del tribunale di sorveglianza di Varese, Francesca Ghezzi ed è collegata alla condanna a 13 mesi, su patteggiamento, per reati legati alla droga. In seguito alla condanna Azouz Marzok è stato ritenuto persona socialmente pericolosa e quindi indesiderata.
Il provvedimento di espulsione non c'entra con il ricorso in Cassazione presentato dall'avvocato dopo il patteggiamento deciso nel settembre scorso. Un patteggiamento a 13 mesi di reclusione, con espulsione dall'Italia a fine pena, per l'inchiesta lariana che vedeva accusato il tunisino di diversi episodi di spaccio di droga in provincia di Como.
All'espulsione Azouz Marzouk si è sempre opposto: nel carcere di Vigevano, per diversi giorni, aveva fatto lo sciopero della fame per protestare contro l'allontanamento dal territorio italiano e la decisione del Ministero dell'Interno di rigettare l'istanza per ottenere la cittadinanza italiana.
Azouz dopo un periodo di detenzione in carcere aveva trascorso parte della sua condanna ai domiciliari, in un appartamento non lontano dal bar in cui, dal marzo scorso, aveva iniziato a lavorare insieme alla nuova compagna. Da oggi, non potrà più rimettere piede in Italia fino a quando non avrà un'autorizzazione per farlo.
"Me l'aspettavo, ma tornerò"
MILANO - Azouz Marzouk è stato espulso dal territorio italiano per reati legati alla droga. L'uomo che nella strage di Erba perse la moglie Raffaella Castagna e il figlio Youssef, due anni, è stato imbarcato su un volo Milano-Roma intorno alle 18. Nella capitale lo aspettava l'aereo per Tunisi. La sua destinazione è Zaghouan, dove vivono i suoi genitori. "Me l'aspettavo, ma sono sicuro che tornerò", ha detto prima di partire, secondo quanto riferito dal suo legale Roberto Tropenscovino.
L'ordinanza di espulsione è stata firmata dal giudice del tribunale di sorveglianza di Varese, Francesca Ghezzi ed è collegata alla condanna a 13 mesi, su patteggiamento, per reati legati alla droga. In seguito alla condanna Azouz Marzok è stato ritenuto persona socialmente pericolosa e quindi indesiderata.
Il provvedimento di espulsione non c'entra con il ricorso in Cassazione presentato dall'avvocato dopo il patteggiamento deciso nel settembre scorso. Un patteggiamento a 13 mesi di reclusione, con espulsione dall'Italia a fine pena, per l'inchiesta lariana che vedeva accusato il tunisino di diversi episodi di spaccio di droga in provincia di Como.
All'espulsione Azouz Marzouk si è sempre opposto: nel carcere di Vigevano, per diversi giorni, aveva fatto lo sciopero della fame per protestare contro l'allontanamento dal territorio italiano e la decisione del Ministero dell'Interno di rigettare l'istanza per ottenere la cittadinanza italiana.
Azouz dopo un periodo di detenzione in carcere aveva trascorso parte della sua condanna ai domiciliari, in un appartamento non lontano dal bar in cui, dal marzo scorso, aveva iniziato a lavorare insieme alla nuova compagna. Da oggi, non potrà più rimettere piede in Italia fino a quando non avrà un'autorizzazione per farlo.
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