Domenica 8 Ottobre 1995 - RAI 1 - Trasmissione "SPECIALE TG1"
IL TESTO DELLA CONVERSAZIONE:
L’avvistamento del Belgio è una testimonianza unica nel suo genere.
Per la prima volta nella storia, infatti, l’aeronautica belga svela gli elementi più scottanti di un fenomeno che scienziati e militari non hanno esitato a definire inspiegabile.
È il 30 maggio del 1990, a pochi chilometri dal confine con l’Olanda, centinaia di persone, tra cui tre pattuglie della polizia, osservano per diversi minuti le evoluzioni di uno strano apparecchio di forma triangolare. I radar di Glons e Semmerzake, che controllano il traffico aereo della zona, captano un segnale anomalo. Nessuno immagina ancora quello che da lì a pochi minuti accadrà.
Alle 00,05 dal quartier generale dell’aeronautica militare belga, parte l’ordine di far decollare due F-16. Gli aerei si portano immediatamente in contatto radar con quello che in seguito verrà definito "oggetto volante non identificato".
Improvvisamente, l’oggetto sconosciuto, passando dai 300 a 1700 piedi d’altezza, accelera da 280 a 1700 km orari, in un solo secondo, facendo perdere le proprie tracce. Una accelerazione impossibile per qualsiasi aeromobile di fabbricazione terrestre, che provocherebbe la morte immediata di ogni essere umano, poiché il limite massimo che può sopportare un pilota da caccia, è cinque volte più basso.
Al termine dell’inchiesta, il colonnello De Brouwer, capo della sezione operazione dell’aviazione belga, rilascia una dichiarazione inquietante:
DOMANDA: Quando degli scienziati seri dicono che bisogna avere il coraggio di affrontare l’ipotesi di fenomeni di origine extraterrestre lei come reagisce?
De Brouwer: Siamo sempre prudenti perché noi abbiamo bisogno di prove concrete, ma questa ipotesi, è chiaro, rimane aperta...
Capt. Yves Meelbergs ( Aeronautica Militare Belga )
"...nell'89/90 ci giunsero molti avvistamenti da terra, in molti videro strane cose nel cielo e, l'Aeronautica Militare Belga, incaricò due F 16 di verificare quello che numerosi testimoni avevano visto da terra.I due F 16 furono fatti decollare nella notte, io ero uno dei due piloti,ero il capopattuglia della missione.Ci arrivavano molti dati da terra e, quelle persone, ci fornirono l'esatta posizione di quello che potrebbe essere definito un Ufo." I radar, da terra, rilevavano un segnale che si spostava molto rapidamente dal sud di Brixelles verso Est-per tre o quattro volte avemmo un contatto definito con il bersaglio,potendo contare sia sul radar di terra sia su quello degli F 16. in almeno due occasioni, fummo sicuri di avere lo stesso segnale del radar di terra.Accelerava molto rapidamente, passava da 90 a circa 1900 Km orari, cambiava quota rapidamente, invertendo improvvisamente direzione,e il più delle volte viaggiava a velocità supersonica... Non era un prototipo e non penso proprio potesse essere un effetto dovuto ad un fenomeno meterorologico.
IL TESTO DELLA CONVERSAZIONE:
L’avvistamento del Belgio è una testimonianza unica nel suo genere.
Per la prima volta nella storia, infatti, l’aeronautica belga svela gli elementi più scottanti di un fenomeno che scienziati e militari non hanno esitato a definire inspiegabile.
È il 30 maggio del 1990, a pochi chilometri dal confine con l’Olanda, centinaia di persone, tra cui tre pattuglie della polizia, osservano per diversi minuti le evoluzioni di uno strano apparecchio di forma triangolare. I radar di Glons e Semmerzake, che controllano il traffico aereo della zona, captano un segnale anomalo. Nessuno immagina ancora quello che da lì a pochi minuti accadrà.
Alle 00,05 dal quartier generale dell’aeronautica militare belga, parte l’ordine di far decollare due F-16. Gli aerei si portano immediatamente in contatto radar con quello che in seguito verrà definito "oggetto volante non identificato".
Improvvisamente, l’oggetto sconosciuto, passando dai 300 a 1700 piedi d’altezza, accelera da 280 a 1700 km orari, in un solo secondo, facendo perdere le proprie tracce. Una accelerazione impossibile per qualsiasi aeromobile di fabbricazione terrestre, che provocherebbe la morte immediata di ogni essere umano, poiché il limite massimo che può sopportare un pilota da caccia, è cinque volte più basso.
Al termine dell’inchiesta, il colonnello De Brouwer, capo della sezione operazione dell’aviazione belga, rilascia una dichiarazione inquietante:
DOMANDA: Quando degli scienziati seri dicono che bisogna avere il coraggio di affrontare l’ipotesi di fenomeni di origine extraterrestre lei come reagisce?
De Brouwer: Siamo sempre prudenti perché noi abbiamo bisogno di prove concrete, ma questa ipotesi, è chiaro, rimane aperta...
Capt. Yves Meelbergs ( Aeronautica Militare Belga )
"...nell'89/90 ci giunsero molti avvistamenti da terra, in molti videro strane cose nel cielo e, l'Aeronautica Militare Belga, incaricò due F 16 di verificare quello che numerosi testimoni avevano visto da terra.I due F 16 furono fatti decollare nella notte, io ero uno dei due piloti,ero il capopattuglia della missione.Ci arrivavano molti dati da terra e, quelle persone, ci fornirono l'esatta posizione di quello che potrebbe essere definito un Ufo." I radar, da terra, rilevavano un segnale che si spostava molto rapidamente dal sud di Brixelles verso Est-per tre o quattro volte avemmo un contatto definito con il bersaglio,potendo contare sia sul radar di terra sia su quello degli F 16. in almeno due occasioni, fummo sicuri di avere lo stesso segnale del radar di terra.Accelerava molto rapidamente, passava da 90 a circa 1900 Km orari, cambiava quota rapidamente, invertendo improvvisamente direzione,e il più delle volte viaggiava a velocità supersonica... Non era un prototipo e non penso proprio potesse essere un effetto dovuto ad un fenomeno meterorologico.
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