Originariamente Scritto da Kalos
and the stars? richard..
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Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggiosogno: immerso nella luce.
forse troppe canne, ma nel sogno ho rielaborato qualcosa che avevo pensato durante il giorno ma che non ho assimilato (sai quei pensieri che fai mentre ti fai la barba ma che non hanno una logica, sono come impulsi random)
Se le stelle sono infinite....perchè vedo il cielo stellato ? in teoria dovrei essere immerso nella luce delle stelle infinite visto che, se sono infinite dovrebbero coprire tutti i vuoti (prima o poi, qui o la). Olbers mi fa una ****...
però fino a qui è spiegabile...il sogno però mi trasmette una sensazione: anche il vuoto è infinito.
quindi: in quale infinito finiremo ?
Ora come ora distinguiamo, in natura, gli stati dei sistemi dai valori delle misure.
Il vuoto è uno stato, non ha senso "misurarlo"; quindi non è né "infinito", né finito, né 1, né 100.
Però l'interrogativo finale, riformulato come "in quale stato finiremo?", ha perfettamente senso; potrebbe in effetti essere anche uno stato di vuoto.
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Ha senso il paragone tra il cielo che potrebbe appararire luminoso per via delle stelle infinite ma lontanissime con quello matematico di chiedersi se una somma di infiniti termini positivi porti sempre a un risultato "infinito" secondo voi?Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioHa senso il paragone tra il cielo che potrebbe appararire luminoso per via delle stelle infinite ma lontanissime con quello matematico di chiedersi se una somma di infiniti termini positivi porti sempre a un risultato "infinito" secondo voi?
Una stella ha una luminosità media L. La luminosità scala come 1/D^2 (come riportava zajka) se la stella si trova a distanza D dalla Terra. Però, se supponiamo una distribuzione omogenea di stelle nell'universo, il numero di stelle a distanza D sarà proporzionale a D^2 (all'area cioè della sfera di raggio D). Quindi la luminosità che giunge sulla Terra da quelle stelle a distanza D è pari ad L. Se consideriamo tutte le distanze a partire dalla stella più vicina (il Sole) abbiamo una luminosità divergente contro una luminosità media effettiva nulla del cielo notturno. Ecco il paradosso.
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Originariamente Scritto da ciccio.html Visualizza Messaggiosi vede che non hai mai studiato astronomia e la magnitudine apparente di una stella
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioA chi ti riferisci, scusa?però forse una segnalazione "ufficiale" alle autorità te la saresti beccata pure tu.
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Originariamente Scritto da ciccio.html Visualizza Messaggioa gal,mi sono dimenticato di quotare, era la frase del primo post dove diceva che dovremmo essere inondati dalla luce delle stelle o una cosa del genere. Comunque non voleva essere cattiva neanche nei confronti di gal,l'ho posta male come frase
Il problema non si risolve di certo e semplicemente invocando la magnitudine apparente, come ho cercato di spiegare nel precedente post.
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Originariamente Scritto da ciccio.html Visualizza Messaggiosi vede che non hai mai studiato astronomia e la magnitudine apparente di una stella
sallilo
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioMmm ... il concetto di "vuoto" è affascinante e ostico al contempo.
Ora come ora distinguiamo, in natura, gli stati dei sistemi dai valori delle misure.
Il vuoto è uno stato, non ha senso "misurarlo"; quindi non è né "infinito", né finito, né 1, né 100.
Però l'interrogativo finale, riformulato come "in quale stato finiremo?", ha perfettamente senso; potrebbe in effetti essere anche uno stato di vuoto.
)
ma se, ma se la distanza è costante tutto potrebbe "tornare". bene, anzi male. Immaginiamo che la spugna sia in continua espansione..buchi qua e la "vuoto vero" antimatieria ecc ecc...
ma chi mi dice che la zona "A" via lattea si espanda con stessa velocità di zona "B342" andromeda 4 ??
se tutto nasce da densità infinite chi mi dice che torni a densità infinite ?
ma soprattutto: chi è esploso dalla periferia del BBang si espande con legge diversa di chi è partito dal medio raggio o ancor peggio dal nucleo...
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioBeh, in effetti il paradosso viene fuori proprio da un discorso di somme di intensità a tutte le distanze. Mi spiego.
Una stella ha una luminosità media L. La luminosità scala come 1/D^2 (come riportava zajka) se la stella si trova a distanza D dalla Terra. Però, se supponiamo una distribuzione omogenea di stelle nell'universo, il numero di stelle a distanza D sarà proporzionale a D^2 (all'area cioè della sfera di raggio D). Quindi la luminosità che giunge sulla Terra da quelle stelle a distanza D è pari ad L. Se consideriamo tutte le distanze a partire dalla stella più vicina (il Sole) abbiamo una luminosità divergente contro una luminosità media effettiva nulla del cielo notturno. Ecco il paradosso.Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggiociccio, anche se appaiono semplici le mie domande sono sempre "non scontate"
sallilo
Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggiosapevo che ti avrei attratto quà (legge newtoniana)
ma se, ma se la distanza è costante tutto potrebbe "tornare". bene, anzi male. Immaginiamo che la spugna sia in continua espansione..buchi qua e la "vuoto vero" antimatieria ecc ecc...
ma chi mi dice che la zona "A" via lattea si espanda con stessa velocità di zona "B342" andromeda 4 ??
se tutto nasce da densità infinite chi mi dice che torni a densità infinite ?
ma soprattutto: chi è esploso dalla periferia del BBang si espande con legge diversa di chi è partito dal medio raggio o ancor peggio dal nucleo...
Originariamente Scritto da 600 Visualizza MessaggioBeh una somma di infiniti termini positivi di fatto non arriva sempre a un risultato "infinito", io volevo fare un discorso meno tecnico ma più poetico-matematico.
E' questo il paradosso.
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Originariamente Scritto da richard Visualizza MessaggioSì, va bene. Però ora non ci allarghiamo.
Prima ho cercato di salvare il salvabile, ma qui la vedo dura.
Sì, ma qui il discorso andrebbe proposto allora in questi altri termini: una somma di infiniti termini positivi (le luminosità medie a varie distanze) può dare zero (la luminosità media del cielo notturno)?
E' questo il paradosso.
almeno una certezza la abbiamo. ora non c'è che da studiare la legge che regola l'espansione universale
e qui ripasso la palla a te, ovviamente.
tvb
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Originariamente Scritto da KalosQuesto da te citato è il paradosso del buio e della notte formulato da Keplero prima ancora che da Olbers.
La soluzione fu data,può sembrare strano,da uno scrittore (Poe) nel suo libro Eureka. L'osservare lontano nello spazio, dice Poe,equivale ad osservare il passato: Supponiamo che una stella esista solo da un miliardo di anni,dato che la luce si propaga a 300000 km al secondo essa può percorrere in un miliardo di anni solo la distanza di un miliardo di anni luce. Se la stella è più lontano da noi rispetto a tale distanza la sua luce non ha avuto ancora modo di raggiungerci.
Risolto il paradosso.
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Originariamente Scritto da GalDregon Visualizza Messaggioil paradosso dimostra solo che siccome la realtà dei fatti è che adesso il cielo è stellato...il tempo Esiste. se il tempo esiste l'universo è dinamico.
almeno una certezza la abbiamo. ora non c'è che da studiare la legge che regola l'espansione universale
e qui ripasso la palla a te, ovviamente.
tvb
Hubble e le sue leggi a noi ci fanno un baffo.
Non è tuttavia escluso che i limiti si ricontraggano, come in una brusca frenata. Ci ritroveremmo allora l'inerzia della luce stellare travolgere la tenebra notturna; e il cielo in un attimo divamperebbe d'onde e violenti strattoni elettromagnetici, prima di riconfluire nella simmetria totale della singolarità primordiale.
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