Originariamente Scritto da ma_75
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Italiani: egli risorse a Natale
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
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Ho visto il video: beh, insomma, don Capitani non le manda a dire. Non usa espressioni forti contro il solo Berlusconi, ma anche contro la sua stessa Chiesa. Mi tengo le mie riserve su alcuni passaggi del suo discorso, ma dico anche che noi non siamo più abituati alla sana, vigorosa e anche politicamente scorretta polemica, dato che l'anestesia mediatica ci ha rimbambiti. Comunque, questo prete da solo vale più di tutta l'opposizione in parlamento....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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E per sdoganare la prostituzione minorile, un bel servizio ieri sera alle iene show, ripreso oggi da Il Giornale
Un video delle Iene smaschera la doppia morale "Prostituta minorenne? Va bene lo stesso..."
di Redazione
Ancora un ideo choc delle Iene. Una ragazza travestita da minorenne (sostiene di avere 16 anni) adesca clienti su un marciapiede di Milano in pieno giorno: su 20 "clienti" che si fermano solo 4 si rifiutano farla salire in macchina perché è minorenne. GUARDA IL VIDEO
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Due pesi e due misure. Le Iene smascherano la doppia morale degli italiani con un servizio-choc andato in onda ieri sera su Italia Uno. (GUARDA IL VIDEO) La scena è questa: una ragazza sul ciglio della strada lungo la criconvallazione di Milano. E' pieno giorno. Stivali alti, gonna corta, chioma biona e sorriso brillante. C'è poco margine di interpretazione, anche per un automobilista che passa a 50 chilometri orari: è una prostituta. In molti si fermano e si fanno avanti con delle proposte. Economiche, ovviamente. La ragazza è travestita da prostituta e, per di più, sostiene di essere minorenne. Quando i "clienti" si avvicinano lei, sorridendo con malizia, ammette candidamente di avere sedici anni: "E' un brutto periodo per me e sono costretta a fare questo lavoro. Ho anche abbassato i prezzi". La reazione degli automobilisti? Su 20 uomini, solo quattro si sono tirati indietro. Tutti gli altri hanno (avrebbero) accettato. L'ennesimo video choc delle Iene che squarcia il velo si una realtà molto diffusa.
sigpic
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Originariamente Scritto da Claudio M Visualizza MessaggioE per sdoganare la prostituzione minorile, un bel servizio ieri sera alle iene show, ripreso oggi da Il Giornale
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioNon ti fidavi
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Andiamo avanti,
IL CRAC - I TERMINI SCADONO, LA SENTENZA ATTESA PER IL 18 APRILE SERVIRÀ A POCHI DANNEGGIATI
L'ultima beffa del caso Parmalat
La prescrizione blocca i risarcimenti
Processo ai banchieri per aggiotaggio, a rischio 80 mila risparmiatori
Calisto Tanzi MILANO - Dicembre del 2003: dopo un rocambolesco e ancora oscuro viaggio di Calisto Tanzi in Ecuador per la Parmalat non ci sono più speranze. Per il manager scattano le manette. Per la multinazionale si arriva allo spaventoso crac da 14 miliardi e si apre il paracadute della Marzano Bis, l'amministrazione straordinaria. Per oltre 120 mila obbligazionisti del re del latte Uht e delle carte false inizia una dolorosa Via Crucis. Aprile del 2011, il 18 per l'esattezza, tra pochissimi giorni: le banche potrebbero non pagare e per 80 mila di quei risparmiatori si potrebbe chiudere l'ultima finestra per sperare nei rimborsi.
La questione è complessa: il 18 è attesa la sentenza di primo grado nel processo per aggiotaggio presso il Tribunale di Milano contro le banche Citigroup, Bank of America, Deutsche Bank e Morgan Stanley e i cinque manager degli istituti esteri. Le date sono importanti: perché nel caso di aggiotaggio la prescrizione del reato per le persone fisiche scatta dopo sette anni e mezzo. Cioè tra poche settimane. Dunque c'è il rischio di una beffa per chi seguiva il processo speranzoso sulla strade della giustizia. La verità è che per i manager che - secondo l'accusa sostenuta dai magistrati Eugenio Fusco, Carlo Nocerino e Francesco Greco - sono coinvolti nelle vicende del crac, anche se si dovesse arrivare a una sentenza di colpevolezza di primo grado, seppure molto importante, sarebbe penalmente una vittoria di Pirro. Con l'appello, per Carlo Pagliani, Paolo Basso (Morgan Stanley), Marco Pracca, Tommaso Zibordi (Deutsche Bank) e Paolo Botta (di Citi) scatterebbe senz'altro la prescrizione del reato.
Il punto è che l'aggiotaggio è un reato puntuale: se c'è stato deve essere stato compiuto un giorno preciso. Sull'argomento c'è un'ampia manualistica. E inoltre con le nuove norme non sarebbe comunque possibile tentare di dimostrare che si tratterebbe di reiterazione del reato. Già la Chiaruttini nella sua famosa analisi all'inizio del primo processo aveva adombrato il rischio prescrizione. Non che i giudici non se ne siano resi conto: dallo scorso gennaio il processo ha subito un'accelerazione proprio per evitare il rischio di arrivare alla prescrizione addirittura prima della sentenza. Va detto onestamente che il processo principale, quello per le responsabilità del crac vero e proprio, è quello di Parma. Un avvocato di una delle banche considera l'appuntamento milanese una «scheggia». Anche perché la stessa persona sottolinea come la maggior parte dei risparmiatori che si sono costituiti parte civile nel processo (32 mila rappresentati dall'avvocato Carlo Federico Grosso e circa 8 mila rappresentati dalle associazioni dei consumatori) abbiano già sottoscritto degli accordi con le banche nel processo.
Ma sembra un punto di vista di parte. Perché da un punto di vista mediatico e di partecipazione emotiva, al processo sono in molti che attendono di vedere cosa succederà agli istituti di credito tra gli ex creditori di Tanzi. Basterebbe una passeggiata nella blogosfera. La posizione delle banche estere è comunque diversa perché in un'affollata aula del Tribunale meneghino, lo scorso gennaio, Fusco ha chiesto in base alla legge 231 - non aver predisposto delle strutture atte a evitare che i propri dipendenti si possano rendere responsabili di comportamenti contro il mercato - di procedere contro le banche confiscando parallelamente la cifra monstre di 120 milioni.
Contro la 231 non c'è prescrizione. Ma in ogni caso la Cassazione ha già chiarito che non è possibile costituirsi parte civile contro le società per le responsabilità amministrative. Dunque, in soldoni, da un'eventuale sentenza di colpevolezza delle banche come persone giuridiche non arriverà nulla ai risparmiatori. L'unica speranza era la sentenza contro le persone fisiche che avrebbe permesso ai risparmiatori di chiedere di fronte al giudice civile il risarcimento del danno subito. Ma gli unici che potrebbero trarne vantaggio a questo punto sono 1.200 parti civili che non hanno firmato per vari motivi gli accordi con le banche. Per loro, in caso di sentenza favorevole, potrebbe aprirsi qualche spiraglio. Per tutti gli altri, se ancora hanno le azioni che hanno ricevuto sulla base del concordato in cambio dei Tanzi-bond, non resta che sperare in una ripresa del titolo Parmalat in Borsa nella contesa in corso tra Italia e Francia.
Massimo Sideri
08 aprile 2011"Solo gli imbecilli non cambiano mai idea"
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IL PROGRAMMA SULL'UNITA'
Baudo e Vespa: flop, liti e qualche sputo
Il giornalista si è arrabbiato per l'inclusione di Santoro in una galleria dei vip Rai. E in precedenza Pippo aveva sputato su uno degli autori del collega-rivale
MILANO — Così è finita l’avventura di «Centocinquanta», programma di Raiuno dedicato all’anniversario dell’Unità d’Italia, nelle mani di Bruno Vespa e Pippo Baudo che mercoledì (quarta e ultima puntata, anche se avrebbero dovuto essere sei, ma gli ascolti insoddisfacenti hanno portato alla chiusura anticipata) si sono scontrati duramente. Sul finale dello show, mentre suonava la banda dei carabinieri, venivano proiettate fotografie di personaggi di punta della Rai (Frizzi, Conti, Giletti, Venier, Magalli). Ecco che d’improvviso sul monitor (che il pubblico a casa però non ha visto) compare il volto di Santoro. Vespa — è noto che tra i due giornalisti non corre buon sangue — si infuria: «La serata si conclude qui». E lascia lo studio prendendosela con gli autori che hanno avuto «la trovata geniale», chiudendosi in camerino.
In diretta intanto Baudo prosegue come se nulla fosse e, a luci spente, fa partire pure un festeggiamento con tanto di brindisi, in un clima di fortissima tensione (e pure un po’ surreale). Tanto che ieri sera anche «Striscia la notizia» si è chiesto che cosa fosse successo. Del resto la tensione era palpabile da 15 giorni. Perché solo la prima puntata, con ottimi ascolti, aveva illuso. Quando un pessimo 14% ha segnato gli ascolti della seconda, era stata convocata una riunione. Pare che Vespa non gradisse l’eccesso di «intrattenimento» del programma e così sono cominciate a volare parole grosse tra Claudio Donat Cattin, autore storico di «Porta a porta», e Baudo, culminate in uno scambio senza precedenti. Donat Cattin avrebbe accusato Baudo di «comportamento mafioso» e Pippo avrebbe replicato con uno sputo in faccia all’autore (mancando però il bersaglio). Ora si sussurra che sia pronta una lettera di richiamo per Baudo e una possibile multa (80 mila euro?). Ma si parla pure di una sanzione a Vespa per «abbandono di programma».
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Cl4ud Visualizza Messaggio
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Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggiohttp://www.corriere.it/politica/11_a...8f8e57cb.shtml
La nota di Leoluca Orlando: «Presenteremo un'interrogazione»
L'Idv a La Russa: «Volo di Stato per
la partita dell'Inter? Venga in aula»
Su «Il Fatto» il caso del ministro della DifesaCiao.
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La giustizia dei tribunali è impotente verso questa gentaglia, ma anche Luigi XVI si sentiva al di sopra della legge. La sorte ha riservato gli anni migliori ai miei avi del XVIII secolo. A loro la ghigliottina, a me il ghigno di La RussaIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da mik92 Visualizza Messaggiomamma mia freddato proprio,annichilito,addirittura la signora dietro ha dato consiglio di applaudire(in modo per niente convinto)e a quel punto si è sentito un battito di mani,uno di numeroCiao.
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