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Io non ci credo che siano così idioti anche nell' organizzarsi auto-attentati fasulli.
E' assurdo
Perchè? Si distoglie l'attenzione pubblica, si spaccia Belpietro come un eroe dell'informazione e si aumenta pure la tiratura del noto pamphlet.
L'organizzazione del film, basata su effetti speciali quali una vetrata andata in frantumi, non richiede grossi sforzi di produzione.
Perchè? Si distoglie l'attenzione pubblica, si spaccia Belpietro come un eroe dell'informazione e si aumenta pure la tiratura del noto pamphlet.
L'organizzazione del film, basata su effetti speciali quali una vetrata andata in frantumi, non richiede grossi sforzi di produzione.
Hai ragione, mi dimentico sempre che l' Italia senziente è estremamente minoritaria
Io non ci credo che siano così idioti anche nell' organizzarsi auto-attentati fasulli.
E' assurdo
L'Italia ci ha abituati a non stupirci più di nulla; in queste ore, a leggere anche l'intervista a Belpietro, sono sospetti che girano...
MILANO - «No, non è semplice proprio per niente. Vivono con me. Se devo andare in un luogo, debbo farlo con loro. Ascoltano, a volte, le mie telefonate, in auto per esempio, mi manca l'intimità. Se mangio fuori casa, li invito al tavolo: non posso stare in un angolino con quelli dietro in piedi a vigilare, ovvio. Una vita da recluso per quello che scrivo? Non è una vita facile nemmeno per i ragazzi della scorta, li capisco».
Lo sa che sembra di ascoltare Roberto Saviano?
«Beh, sono le stesse cose».
Venerdì aveva fatto il genitore, ieri il figlio. La mattina dopo l'agguato, il direttore Maurizio Belpietro, nato nel 1958 in provincia di Brescia, direttore di Libero, aveva preso le bambine per «spiegare cosa fosse successo. Meglio saperlo da me che dai compagni di classe». Il sabato, che nella sua redazione hanno definito un «sabato sabbatico», Belpietro l'ha trascorso da mamma e papà, «volevo tranquillizzarli, di persona, l'avevo fatto solo al telefono».
Ci è riuscito?
«In famiglia sono preoccupati. C'erano stati altri episodi... ma gli spari... sul pianerottolo...».
Le è arrivata solidarietà da tutte la parti?
«Sì. Da tutte».
Berlusconi l'ha chiamata?
«Il premier? Sì, naturalmente. E tanti altri, dal centrodestra».
E dall'opposizione?
«Fassino, Veltroni».
Antonio Di Pietro?
«No, Di Pietro no».
Belpietro, sul serio, ma in giro non si urla e litiga troppo? Non si alimenta troppa tensione? Poi i giornali: dossieraggi, campagne...
«Quando un giornale di sinistra fa un'inchiesta vince i premi; se la faccio io, un moderato, tutto è considerato fango e basta».
Se non abbiamo contato male, sull'accaduto ha rilasciato una cinquantina di interviste, fra giornali, radio, televisioni. Le sono venuti in mente altri dettagli, su giovedì sera?
«No. Io sono in casa. Da fuori, sento le esplosioni. Nient'altro».
Lei che opinione si è fatto? Un matto, un commando, chi mai può esser stato?
«Non ne ho idea».
Ha saputo dell'episodio del 1995, quando il suo caposcorta sventò un presunto attentato contro D'Ambrosio, presunto perché l'inchiesta fu archiviata?
«L'ho scoperto in queste ore».
Cosa ci dice di questo agente?
«Molto professionale».
L'ha sentito?
«Venerdì gli ho mandato un sms, per conoscere come stesse».
Ha risposto?
«Ha risposto "tutto bene", ma ieri mattina: un giorno esatto dopo. Si vede che era stanco, che avrà dormito: quella notte, del resto, l'ha passata insonne».
Più tardi andrà al suo giornale? Ha in mentre di scrivere altro?
«Farò un salto. Mi stavano giusto chiamando, dal giornale, mentre io e lei eravamo al telefono. Mi dovranno commissionare un articolo...».
Vabbè, intanto "l'attentato" è servito per assimilare Belpietro a Saviano (!), per creare il martire che, a causa delle sue idee, rischia la vita, per mettere su, insomma, tutto il solito teatrino.
Io, tanto per parlare, la butto qua:
Non escluderei, in via assolutamente ipotetica, che l'agente - sua sponte - abbia deciso che era ora di meritarsi un elogio ed una promozione, e quale migliore occasione che far passare il suo assistito (in questi giorni al centro delle notizie di cronaca, dato il caso-Fini) come oggetto di un attentato che lui stesso, eroicamente, avrebbe sventato?
D'altra parte tutta la dinamica, la ricostruzione ed i personaggi coivolti è assai strana e alimenta sospetti forse legittimi.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Hai ragione, mi dimentico sempre che l' Italia senziente è estremamente minoritaria
Una persona realmente senziente non scarta come impossibile un'ipotesi probabile.
Se tutti i misteri dell'Italia si limitassero solo ad un paio di vetrate in frantumi...
Ma guarda che infatti son d'accordo con quello che hai scritto
Semplicemente, davvero, non ho pensato che nell' organizzarsi un auto-attentato se ne siano fregati di far le cose per bene
Intervista a D'Ambrosio. Attenzione alla strana analogia dello scavalcare il muro e sparire con l' "attentato" a Belpietro e quello al procuratore nel '95...
MILANO - "Quel poliziotto non è un novellino. Ha una grande esperienza di scorte. Lascia stupiti il fatto che si sia lasciato ancora una volta sfuggire l'attentatore. Capitano tutte a lui...". Gerardo D'Ambrosio, oggi senatore del Pd, era il capo della procura di Milano quando, il 14 aprile del 1995, Alessandro M. - il caposcorta che ha sventato l'attentato nei confronti di Maurizio Belpietro - mise in fuga un uomo armato di fucile pronto a colpirlo. Un episodio inquietante del quale non si venne mai a capo. E che oggi lo stesso ex capo di Mani Pulite richiama, parlando della vicenda che coinvolge il direttore di Libero.
Cosa ne pensa, senatore?
"La ricostruzione dell'agguato che ho letto sui giornali presenta diverse stranezze. Se è vero che ha sparato tre colpi di pistola, mi stupisce che un professionista come lui, con una calibro nove parabellum non abbia colpito il bersaglio da quella distanza. A meno che non abbia sparato a scopo intimidatorio. Ma io di quest'indagine non so niente, lasciamo che siano i magistrati a occuparsene e vediamo cosa emerge. A occuparsene, del resto, è Ferdinando Pomarici, lo stesso che si occupò del mio caso".
A coordinare l'inchiesta è il procuratore aggiunto Armando Spataro, sul cui conto ha espresso le sue riserve Maurizio Gasparri, chiedendosi se non ci fossero altri magistrati a cui affidare le indagini...
"Spataro, oltre a essere un ottimo magistrato, è il coordinatore della sezione antiterrorismo: le indagini non potevano essere affidate che a lui. Gasparri si occupi dei fatti suoi, se non conosce come funzionano gli uffici giudiziari, eviti di parlare. Forse dice quello che pensa il suo capo che vorrebbe una commissione d'inchiesta sui magistrati. Lasciamolo parlare e aspettiamo gli sviluppi delle indagini".
Nel suo caso finì con un'archiviazione. "L'ipotesi dell'agguato nei miei confronti è rimasta solo un'affermazione di Alessandro M.".
Vuol ricordare come andò?
"Era un mattino piovoso di aprile. Ero a casa che aspettavo l'auto che mi avrebbe accompagnato in procura. Alessandro citofonò e disse: "Procuratore non scenda". Mi affacciai alla finestra del mio appartamento e vidi un uomo che parlava con una donna nell'asilo sotto casa mia. Quella persona fu poi sospettata come complice. A distanza di un po' di tempo lo incontrai in un supermercato. Si avvicinò a me sorridendo e con garbo mi disse: "Procuratore, permette che mi presenti. Sa, io sono quello che secondo qualcuno doveva ammazzarla...".
E l'agente cosa disse?
"Bagnato fradicio e in stato di alterazione, mi spiegò che aveva inseguito una persona dentro l'asilo. Un uomo armato di fucile che poi aveva saltato un muro ed era scappato su una moto guidata da un complice".
Lei non ci ha mai creduto.
"Io dovevo credere a un uomo della mia scorta. Resta il fatto, oggettivo, che non ci sono mai stati altri riscontri". "Le indagini sono in buone mani chiariranno i dubbi sulla vicenda" - Repubblica.it
Mah...
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
ma scommettiamo che anche stavolta berlusca supera con sorriso compiacente l'ennesima bufera, scatanata dai disperati che cercano di appigliarsi a tutto?
io scommetto, si va sul sicuro
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