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Italiani: egli risorse a Natale
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Berlusconi: ''Viene meno la fiducia per Fini'' - Video - RepubblicaTv - la Repubblica.it
Siamo ai lunghi coltelli. FinalmenteIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Mi pare evidente che ci sia una crisi di governo. Berlusconi deve andare in parlamento e vedere se ha ancora la fiducia. Non ci sono alternative...non si può continuare facendo finta di nulla.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMi pare evidente che ci sia una crisi di governo. Berlusconi deve andare in parlamento e vedere se ha ancora la fiducia. Non ci sono alternative...non si può continuare facendo finta di nulla.
Andassero al peggio per il Nano le cose, si va a rivotare.
E al momento, se non schiatta prima, rivince lui, con il sovrappiù che il prossimo sarà un governo di soli leccapiedi full optional
Tessera N° 6
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Il presidente della Repubblica prima di sciogliere le camere è tenuto ad eseguire delle consultazioni coi capi gruppo per vedere se una nuova maggioranza è possibile.
Io sospetto che non sarebbe così complesso trovarla,trasversalmente,su temi di interesse comune.
Forse dopo un anno e mezzo si inizierebbe a parlare di politica e non di leggi e leggine per salvare,nani,mafiosi,massoni e figli di buona donna vari.
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Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza MessaggioCaro Mauro, al di la delle simpatie/antipatie verso il Nano, penso che di fatto non cambi nulla.
Andassero al peggio per il Nano le cose, si va a rivotare.
E al momento, se non schiatta prima, rivince lui, con il sovrappiù che il prossimo sarà un governo di soli leccapiedi full optional
Ma infatti questo è quello che lui crede. Per questo si agita straparlando di governo legittimato dal popolo. Però i passaggi parlamentari devono essere fatti e se, come io credo, si trovasse una maggioranza alternativa in parlamento, per quanto male assortita, capace di governare per il resto della legislatura a Berlusconi non rimarrebbe altro da fare che farsi da parte, altro che elezioni subito da vincere a mani basse gettando al croce su Fini. Una crisi formale deve essere aperta, a meno che Napolitano non stia già in vacanza.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza MessaggioIl presidente della Repubblica prima di sciogliere le camere è tenuto ad eseguire delle consultazioni coi capi gruppo per vedere se una nuova maggioranza è possibile.
Io sospetto che non sarebbe così complesso trovarla,trasversalmente,su temi di interesse comune.
Forse dopo un anno e mezzo si inizierebbe a parlare di politica e non di leggi e leggine per salvare,nani,mafiosi,massoni e figli di buona donna vari.
Potrebbero anche essere condivisibili, ma non scherziamo...
la maggioranza alternativa quale sarebbe?
Una maggioranza trasversale?
Le differenze, oltre alla cementazione che sarebbe l'antiberlusconismo, sarebbero immense sotto ogni punto di vista, dalla politica economica a quella energetica a quella sull'immigrazione ecc.ecc.....
Se cade il Nano si va a rivotare, vedrai.
Tessera N° 6
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Suggerisco la lettura del documento odierno del PDL. Ci sono perle di umorismo involontario come non se ne leggevano da tempo.
Ecco il documento del Pdl
che epura i finiani
L’Italia necessita di profondicambiamenti sia nella sfera economica che in quella politica e istituzionale. L’azione del nostro governo presieduto da Silvio Berlusconi e la nascita del Pdl rappresentano ciascuno nella propria sfera, la risposta più efficace alla crisi del Paese. Il governo ha dovuto agire nel pieno della crisi economica più grave dopo quella del 1929, riuscendo ad evitare, da un lato, gli effetti più dirompenti della crisi sul tenore di vita delle famiglie e dei lavoratori, e, dall’altro lato, preservando la pace sociale e la tenuta dei conti pubblici. Con la nascita del Pdl, dall’altra parte, la vita politica italiana ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione e il bipolarismo. Occorre aggiungere che, in questi anni, gli elettori hanno sostenuto e premiato sia l’azione del governo che la nuova realtà politica rappresentata dal Pdl.
Immediatamente dopo il nostro congresso fondativo, tuttavia, e soprattutto dopo le elezioni regionali, sono intervenute delle novità che hanno mutato profondamente la situazione, al punto da richiedere oggi una decisione risolutiva. Invece di interpretare correttamente la chiara volontà degli elettori, nella vita politica italiana hanno ripreso vigore mai spente velleità di dare una spallata al governo in carica attraverso l’uso politico della giustizia e sulla base di una campagna mediatica e scandalistica, indirizzata contro il governo e il nostro partito, che non ha precedenti nella storia di un Paese democratico. L’opposizione, purtroppo, non ha cambiato atteggiamento rispetto al passato, preferendo cavalcare l’uso politico delle inchieste giudiziarie e le speculazioni della stampa piuttosto che condurre un’opposizione costruttiva con uno spirito riformista. Ciò che non era prevedibile è il ruolo politico assunto dall’attuale Presidente della Camera. Soprattutto dopo il voto delle regionali che ha rafforzato il governo e il ruolo del Pdl, l’On. Gianfranco Fini ha via via evidenziato un profilo politico di opposizione al governo, al partito ed alla persona del Presidente del Consiglio.
Non si tratta beninteso di mettere in discussione la possibilità di esprimere il proprio dissenso in un partito democratico, possibilità che non è mai stata minimamente limitata o resa impossibile. Al contrario, il Pdl si è contraddistinto dal momento in cui è stato fondato per l’ampia discussione che si è svolta all’interno degli organismi democraticamente eletti. Le posizioni dell’On. Fini si sono manifestate sempre di più, non come un legittimo dissenso, bensì come uno stillicidio di distinguo o contrarietà nei confronti del programma di governo sottoscritto con gli elettori.e votato dalle Camere, come una critica demolitoria alle decisioni prese dal partito, peraltro note e condivise da tutti, e infine come un attacco sistematico diretto al ruolo e alla figura del Presidente del Consiglio. In particolare, l’On. Fini e taluni dei parlamentari che a lui fanno riferimento hanno costantemente formulato orientamenti e perfino proposte di legge su temi qualificanti come ad esempio la cittadinanza breve e il voto agli extracomunitari che confliggono apertamente con il programma che la maggioranza ha sottoscritto solennemente con gli elettori. Sulla legge elettorale, vi è stata una apertura inaspettata a tesi che contrastano con le costanti posizioni tenute da sempre dal centro-destra e dallo stesso Fini. Persino il tema della legalità per il quale è innegabile il successo del Governo e della maggioranza in termini di contrasto alla criminalità di ogni tipo e di riduzione dell’immigrazione clandestina, è stato impropriamente utilizzato per alimentare polemiche interne. Il PdL proseguirà con decisione nell’opera di difesa della legalità, a tutti i livelli, ma non possiamo accettare giudizi sommari fondati su anticipazioni mediatiche.
Le cronache giornalistiche degliultimi mesi testimoniano d’altronde meglio di ogni esempio la distanza crescente tra le posizioni del PDL, quelle dell’0n. Fini e dei suoi sostenitori, sebbene tra questi non siano mancati coloro che hanno seriamente lavorato per riportare il tutto nell’alveo di una corretta e fisiologica dialettica politica. Tutto ciò è tanto più grave considerando il ruolo istituzionale ricoperto dall’On. Fini, un ruolo che è sempre stato ispirato nella storia della nostra Repubblica ad equilibrio e moderazione nei pronunciamenti di carattere politico, pur senza rinunciare alla propria appartenenza politica. Mai prima d’ora è avvenuto che il presidente della Camera assumesse un ruolo politico così pronunciato perfino nella polemica di partito e nell’attualità contingente, rinunciando ad un tempo alla propria imparzialità istituzionale e ad un minimo di ragionevoli rapporti di solidarietà con il proprio partito e con la maggioranza che lo ha designato alla carica che ricopre. L’unico breve periodo in cui Fini ha “rivendicato”nei fatti un ruolo super partes è stato durante la campagna elettorale per le regionali al fine di giustificare l’assenza di un suo sostegno ai candidati del PDL.
I nostri elettori non tollerano più che nei confronti del governo vi sia un atteggiamento di opposizione permanente , spesso oggettivamente in sintonia con posizioni e temi della sinistra e delle altre forze contrarie alla maggioranza, condotto per di più da uno dei vertici delle istituzioni di garanzia. Non sono più disposti ad accettare una forma di dissenso all’interno del partito che si manifesta nella forma di una vera e propria opposizione, con tanto di struttura organizzativa, tesseramento e iniziative, prefigurando già l’esistenza sul territorio e in Parlamento di un vero e proprio partito nel partito, pronto, addirittura, a dar vita a una nuova aggregazione politica alternativa al PDL. I nostri elettori, inoltre, ci chiedono a gran voce di non abbandonare la nuova concezione della politica, per la quale è nato il Pdl, che si fonda su una chiara cornice culturale e di valori, sulla scelta di un chiaro e definito programma di governo, su una compatta maggioranza di governo e sull’indicazione di un Presidente del Consiglio, in una logica di alternanza fra schieramenti alternativi. Questo atteggiamento di opposizione sistematica al nostro partito e nei confronti del governo che, ripetiamo, nulla ha a che vedere con un dissenso che legittimamente può essere esercitato all’interno del partito, ha già creato gravi conseguenze sull’orientamento dell’opinione pubblica e soprattutto dei nostri elettori, sempre più sconcertati per un atteggiamento che mina alla base gli sforzi positivi messi in atto per amalgamare le diverse tradizioni politiche che si riconoscono nel Pdl e per costruire un nuovo movimento politico unitario di tutti coloro che non si riconoscono in questa sinistra.
La condivisione di principi comuni e il vincolo di solidarietà con i propri compagni di partito sono fondamenti imprescindibili dell’appartenenza a una forza politica. Partecipare attivamente e pubblicamente a quel gioco al massacro che vorrebbe consegnare alle Procure della Repubblica, agli organi di stampa e ai nostri avversari politici i tempi, i modi e perfino i contenuti della definizione degli organigrammi di partito e la composizione degli organi istituzionali, è incompatibile con la storia dei moderati e dei liberali italiani che si riconoscono nel Popolo della Libertà. Si milita nello stesso partito quando si avverte il vincolo della comune appartenenza e della solidarietà fra i consociati. Si sta nel Popolo della Libertà quando ci si riconosce nei principi del popolarismo europeo che al primo posto mettono la persona e la sua dignità. Assecondare qualsiasi tentativo di uso politico della giustizia; porre in contraddizione la legalità e il garantismo; mostrarsi esitanti nel respingere i teoremi che vorrebbero fondare la storia degli ultimi sedici anni su un “patto criminale” con quella mafia che mai come in questi due anni è stata contrastata con tanta durezza e con tanta efficacia, significherebbe contraddire la nostra storia e la nostra identità. Per queste ragioni questo ufficio di Presidenza considera le posizioni dell’On. Fini assolutamente incompatibili con i principi ispiratori del Popolo della Libertà, con gli impegni assunti con gli elettori e con l’attività politica del Popolo della Libertà. Di conseguenza viene meno, allo stato, anche la fiducia del PdL nei confronti del ruolo di garanzia di Presidente della Camera indicato dalla maggioranza che ha vinto le elezioni.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Sand,non è che sono del manuale anti nano,è la legge che lo impone
Un governo di unità nazionale,per cambiare la legge elettorale(porcata immensa) e occuparsi della crisi,credo non sarebbe per nulla impossibile.
Casini si tuffa al volo,i finiani idem e il pd non credo avrebbe problemi.
Non è che devono fare il governo del futuro e far convivere pecore e lupi,semplicemente occuparsi di cose specifiche.
Classico governo tecnico o giù di lì.
Il documento è bellissimo,sopratutto quando parla di probiviri
Fantascienza pura trovarne nel pdl,li avranno ingaggiati apposta per questo incarico!!Last edited by _Jamez_; 30-07-2010, 00:40:20.
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Originariamente Scritto da _Jamez_ Visualizza MessaggioSand,non è che sono del manuale anti nano,è la costituzione che lo impone
Un governo di unità nazionale,per cambiare la legge elettorale(porcata immensa) e occuparsi della crisi,credo non sarebbe per nulla impossibile.
Casini si tuffa al volo,i finiani idem e il pd non credo avrebbe problemi.
Non è che devono fare il governo del futuro e far convivere pecore e lupi,semplicemente occuparsi di cose specifiche.
Classico governo tecnico o giù di lì.
Se i numeri sono quelli che girano ora, ossia una trentina di deputati alla camera in meno, semplicemente il governo non ha i numeri per procedere. A questo punto è quasi certo che Berluscini cercherà i voti di Casini e quello sarà il vero spartiacque, perchè se al posto dei finiani entra l'UDC il governo (dopo una crisi formale) si riscostituisce e lo teniamo per 3 anni. In caso contrario il destino è segnato.
Questo, ovviamente, a meno che non sia Fini ad aver sbagliato i conti e non sia sovrastimata la consistenza numerica del suo gruppo.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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COmunque Mauro io mi chiedo a questo punto Fini perchè abbia aderito al PDL.
Penso che bisognerebbe davvero discuterne.
Non è una critica di merito che gli faccio, ma di metodo.
Di fatto ha sposato un progetto che, a quanto pare, ha sempre schifato.
Il fatto che schifi quel progetto può anche essere condivisibile, ma c'è da chiedersi perchè ci si sia immischiato, se tanto gli faveva schifo.
Non mi si dica che prima non la pensava così, perchè tutti sappiamo le sue posizioni post-predellino.
Io penso che avrebbe fatto bene a starne fuori, magari anche a stare fermo un giro e lasciare entrare i vari LaRussa, Gasparri ecc.ecc.
Penso che lui per primo ne avrebbe guadagnato.
Tessera N° 6
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