Originariamente Scritto da Leonida
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Italiani: egli risorse a Natale
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In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioSì. Infatti Napolitano dev premere per una maggioranza alternativa. Che duri possiblmente tre anni. Il tempo di togliere Berlusconi da ogni schermo dell'orbe terracqueo.
poveretto anche lui, quello al massimo il campanello di casa riesce a premere.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggiopoveretto anche lui, quello al massimo il campanello di casa riesce a premere....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioChiaro che con Scalfaro a quest'ora il governo sarebbe già a casa
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioMa seriamente, cosa può fare un presidente della repubblica che non è sostenuto da alcuna maggioranza possibile oltre al blocco berlusconiano?Ciao.
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Originariamente Scritto da VINICIUS Visualizza MessaggioDifendere la costituzione fino alla morte, difenderla dai continui attacchi di leggi che ne minano l'integrità. Rispedendole al mittente la prima e la seconda volta, senza aver paura di esser costretto a dare le dimissioni e aprire una crisi di governo.
Esatto.
In piu' a 85 anni cosa vuoi che ti accada, al massimo per una volta fai la figura del galantuomo e ti ritiri a vita privata.B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza MessaggioMa seriamente, cosa può fare un presidente della repubblica che non è sostenuto da alcuna maggioranza possibile oltre al blocco berlusconiano?In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Il premier si liberi dei politicanti con un’altra rivoluzione
Aldo Schiavone ha scritto un articolo pubblicato sulle pagine della Repubblica intitolato «La solitudine del Cavaliere». Per una volta sono d’accordo con l’autorevole editorialista del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Sì, è difficile negare la solitudine politica del presidente del Consiglio. Sarebbe interessante, tuttavia, discutere delle cause e della natura di questa solitudine. In Italia avviene un fenomeno curioso: Berlusconi è un leader politico che registra un altissimo indice di consenso nell’opinione pubblica, tanto più significativo se paragonato a quello degli altri capi di Stato e di governo degli altri Paesi europei, e nello stesso tempo viene descritta una sua presunta solitudine.
La prima riflessione che scaturisce da questo paradosso è la seguente: questa presunta solitudine non deriva evidentemente dalla mancanza o dalla diminuzione della fiducia e di consenso da parte degli elettori. E siccome la forza di un leader politico deriva dai consensi degli elettori, questa supposta solitudine di Berlusconi non equivale a una debolezza politica.
In che cosa consisterebbe allora questa solitudine?
La mia opinione è che questa solitudine rappresenti quasi plasticamente una profonda estraneità di Berlusconi al mondo politico, istituzionale e culturale dominante in questo Paese.
Un mondo, quello formato dalle alte magistrature istituzionali, dagli instancabili professionisti della politica, da una parte della magistratura e dalla stragrande maggioranza della cultura fanatizzata, un ambiente che è totalmente avulso dalla realtà del Paese, ma che continua a esercitare un potere di veto derivante da un’architettura istituzionale, dalla sedimentazione di norme burocratiche e da privilegi medievali superati dalla storia.
In questo modo gli interessi generali del Paese vengono sacrificati sull’altare della retorica costituzionale, mentre la democrazia viene continuamente svilita come espressione della volontà popolare.
L’Italia è l’unico Paese in cui agisce e prospera una nomenclatura politica, istituzionale e culturale, simile a quella di certi regimi comunisti nella loro fase di declino, capace di accreditarsi come la vera e più autentica rappresentante dell’Italia, in alternativa a tutte le libere consultazioni democratiche.
Questo corto circuito della verità spiega come sia possibile da parte della stampa e dei poteri dominanti far passare una legge come quella delle intercettazioni, in seguito alla quale l’Italia diventerebbe un Paese più moderno, più civile ed europeo, come un attentato alla libertà e alla democrazia; come sia possibile urlare al rischio della dittatura se solamente si accenna a una riforma istituzionale che assegni maggiori poteri al premier o al presidente della Repubblica, in linea con la realtà codificata di tutti gli altri Paesi; come sia possibile contrabbandare una riforma della giustizia che sarebbe la regola perfino nei Paesi in via di sviluppo come un attacco alla Costituzione; come sia possibile affibbiare alla riforma dell’università o delle fondazioni liriche l’etichetta di attentato alla scuola e alla cultura. Questo corto circuito della verità, messo in atto da chi detiene le chiavi ancora oggi non della democrazia bensì della legittimazione democratica o, per citare l’ultima formula in voga, della «lealtà costituzionale», spiega come sia possibile che coloro che utilizzano l’informazione come una clava contro gli avversari politici siano poi gli stessi a denunciare l’assenza di libertà d’informazione.
Se tutto questo è vero, la solitudine di Berlusconi, e la sua percezione di un mondo in cui non si riconosce, è propriamente l’estraneità a un mondo vecchio, conservatore, venato da grossolane ipocrisie, che purtroppo alligna anche nel partito che, nelle intenzioni di Berlusconi, sarebbe dovuto essere una novità assoluta nel panorama politico italiano.
Ecco perché sono convinto che la solitudine di Berlusconi non sia la conseguenza di errori politici, quanto dell’incompatibilità del suo programma di rinnovamento con tutti i conservatorismi della politica politicante, delle istituzioni reali, della cultura dell’odio e perfino di alcuni interessi economici consolidati. Per questo c’è ancora la possibilità, anzi la necessità, di una rivoluzione berlusconiana.
Sandro Bondi
Coordinatore Pdl e ministro dei Beni culturali
Il premier si liberi dei politicanti con un’altra rivoluzione - Interni - ilGiornale.it del 05-07-2010
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMa Berlusconi non è solo. Con lui ci sarà sempre Bondi.
Che culo.
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Manovra, Berlusconi blinda voto con fiducia
Di Pietro: “Dittatore, al voto o rivolta sociale”
Il premier Silvio Berlusconi è pronto a porre la fiducia in aula sulla manovra economica, dopo aver incassato nel pomeriggio le rassicurazioni di Italo Bocchino. E il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, si scaglia contro Berlusconi, chiede di tornare alle urne, invoca la rivolta sociale.
“Come tutti i dittatori – dice Di Pietro – si è chiuso nel suo bunker e impone il voto di fiducia su un provvedimento che non vuole nessuno. E’ giunto il momento di alzare le barricate – prosegue Di Pietro – per riportare il Paese alle urne al più presto, prima che accada l’irrimediabile, cioè la rivolta sociale. Mentre il paese sprofonda, il Nerone di turno appicca il fuoco e se la ride”. Nel pomeriggio il finiano Bocchino era stato fin troppo chiaro. “L’ipotesi di una verifica parlamentare non ci spaventa ma non ne comprenderemmo le ragioni. Se Berlusconi chiedesse al Parlamento una nuova fiducia, noi saremmo i primi, senza se e senza ma, a dargli fiducia”. Anche se rimanevano le critiche sulla manovra.
La volontà del Governo di porre la fiducia l’ha resa nota Palazzo Chigi, diffondendo una nota. “Il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi ed il ministro Tremonti hanno preso atto del buon lavoro finora sviluppato in Parlamento ed hanno valutato tutti i miglioramenti proposti e realizzabili, fermo il vincolo dell’invarianza dei saldi”. E’ quanto afferma una nota diffusa dall’ufficio stampa di palazzo Chigi. “Il presidente del Consiglio dei ministri -prosegue la nota- valutati i tempi per la conversione, considerando che il bene comune non è fatto dalla somma dei pur legittimi interessi particolari, sotto la sua responsabilità e nell’interesse del paese, ha ritenuto di orientare il governo verso la richiesta di fiducia al Parlamento”.
Manovra, Berlusconi blinda voto con fiducia Di Pietro: “Dittatore, al voto o rivolta sociale” | Il Fatto Quotidiano"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioMa Berlusconi non è solo. Con lui ci sarà sempre Bondi.
Che culo.
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Always the beautiful answer who asks a more beautiful question
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