Italiani: egli risorse a Natale

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  • ma_75
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    Originariamente Scritto da Noodles Visualizza Messaggio
    "...avvolte leggere le leggi è uno sforzo evidente..."
    vabbè ma per Gasparri è difficile anche capire in che verso si legge un libro.
    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
    ma_75@bodyweb.com

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    • Barone Bizzio
      Bodyweb Senior
      • Dec 2008
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      Non per prendere le difese di gasparri, ma avete mai letto una legge che non siano gli articoli dei codici fatti in epoca fascista?
      No perchè ci sono cose davvero imbarazzanti

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      • ma_75
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        • Sep 2006
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        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
        Non per prendere le difese di gasparri, ma avete mai letto una legge che non siano gli articoli dei codici fatti in epoca fascista?
        No perchè ci sono cose davvero imbarazzanti
        basta leggere un qualunque documento ministeriale, da decreti a interpretazioni autentiche, a semplici circolare...tutte scritte nel medesimo burocratese, una lingua morta che vive solo nelle stanze dei ministeri
        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
        ma_75@bodyweb.com

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        • gorgone
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          • May 2008
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          • nel cuore di chi è nel mio cuore
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          Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
          Non per prendere le difese di gasparri, ma avete mai letto una legge che non siano gli articoli dei codici fatti in epoca fascista?
          No perchè ci sono cose davvero imbarazzanti
          sì ma sta parlando delle leggi che discutono attualmente in parlamento.

          in verità dice una cosa vera per lui come per gli altri: i parlamentari non leggono per intero le leggi che discutono, spesso neanche i firmatari le hanno lette per intero.
          chi sta in commissione forse, per il resto il politico detta le linee e i tecnici partoriscono le leggi ed ecco dove si insinuano i cosiddetti lobbisti, ma questo è un altro discorso.

          a pensarci è cosa ovvia che non sia un ing. un arc. un dentista o un semi analfabeta a scrivete le leggi; tuttavia la prima volta in cui, parlando con un parlamentare di un disegno di legge contro cui mi battevo, io e altri con me chiaramente (erano i tempi in cui non ero ancora sprofondata nel totale qualunquismo che mi attanaglia ora) gli dissi una cosa come: insomma nell'ultimo comma, davvero, questa cosa è incredibile.

          egli spalancò gli occhi, incredulo, solo quando gli mostrai il testo - di cui era firmatario - accettò l'idea che ci fosse davvero scritto quello che gli stavo dicendo.


          il disegno di legge fu immediatamente cambiato, ma poi comunque si arenò nei meandri della macchina democratica italiana.


          il lavoro del politico, in effetti, non è quello di scrivere le leggi, è ben altro, egli è il tramite tra i tecnici ed il popolo, una sorta di sacerdote nel tempio della democrazia, ma aspetto l'avvento dell'era in cui la classe politica sarà completamente spazzata via e la tecnologia permetterà il ritorno alla democrazia diretta.

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          • gorgone
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            • May 2008
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            • nel cuore di chi è nel mio cuore
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            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
            tuttavia la prima volta in cui, parlando con un parlamentare ecc ecc..
            non ho chiuso il pensiero, scrivo prima che ma_75 sia costretto a completare i miei percorsi mentali.. dicevo, la prima volta che quella verità mi si palesò rimasi un po' male, così come fa scalpore la dichiarazione di gasparri, mentre, invece, sta dicendo una banalità e basta.

            detto questo gasparri ha la faccia di uno a cui è entrato un insetto nel naso per deporre le uova e non ne è più uscito. luttazzi.

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            • ma_75
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              • Sep 2006
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              Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
              sì ma sta parlando delle leggi che discutono attualmente in parlamento.

              in verità dice una cosa vera per lui come per gli altri: i parlamentari non leggono per intero le leggi che discutono, spesso neanche i firmatari le hanno lette per intero.
              chi sta in commissione forse, per il resto il politico detta le linee e i tecnici partoriscono le leggi ed ecco dove si insinuano i cosiddetti lobbisti, ma questo è un altro discorso.

              a pensarci è cosa ovvia che non sia un ing. un arc. un dentista o un semi analfabeta a scrivete le leggi; tuttavia la prima volta in cui, parlando con un parlamentare di un disegno di legge contro cui mi battevo, io e altri con me chiaramente (erano i tempi in cui non ero ancora sprofondata nel totale qualunquismo che mi attanaglia ora) gli dissi una cosa come: insomma nell'ultimo comma, davvero, questa cosa è incredibile.

              egli spalancò gli occhi, incredulo, solo quando gli mostrai il testo - di cui era firmatario - accettò l'idea che ci fosse davvero scritto quello che gli stavo dicendo.


              il disegno di legge fu immediatamente cambiato, ma poi comunque si arenò nei meandri della macchina democratica italiana.


              il lavoro del politico, in effetti, non è quello di scrivere le leggi, è ben altro, egli è il tramite tra i tecnici ed il popolo, una sorta di sacerdote nel tempio della democrazia, ma aspetto l'avvento dell'era in cui la classe politica sarà completamente spazzata via e la tecnologia permetterà il ritorno alla democrazia diretta.

              Il savonarolismo delle ultime righe mi dice che Draquila è ancora presente nel tuo subconscio.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • PrinceRiky
                Bodyweb Senior
                • Apr 2008
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                articolo del sole 24h di ieri sulle statistiche televisive di aprile relative ai minuti di conversazione dedicati nei telegiornali a governo, maggioranza (e quindi lega in primis), opposizione e personaggi singoli.

                questo per vedere cosa sia accaduto dopo il "caso fini".


                detto fatto. fini sparisce da mediaset ed è più presente su rai tre che altrove.

                altri dati interessanti: il tempo dedicato all'opposizione da studio aperto in tutto il mese di aprile è 0 secondi (zero) e il tempo dedicato (sempre da s.a.) al governo è quasi il 90% (quindi niente lega). il tg4 è paradossalmente più democratico, il tg5 non è così lontano dal tg4 (3-4% opposizione, 3-4 volte tanto la maggioranza e il resto per il governo).

                l'unico che si salva (seppur "sbilanciato di quasi il 35% all'opposizione) è il tg3 con circa il 30% per ogni voce (che tuttavia se sommiamo opposizione e maggioranza siamo oltre il 60%)

                tg1 e tg2 grossomodo sulla stessa linea, anche se il tg uno dedica maggior tempo al governo e meno all'opposizione.

                domina la scena dai minuti trasmessi in cui direttamente parla.. ovviamente silvio berlusconi. Fini fra i primi tre solo in tg1 e 2 (vado a memoria), spicca napolitano ovunque, a mediaset i secondi posti sono aggiudicati a bertolaso e letta

                bersani assente anche dal tg3

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                • gorgone
                  for a while
                  • May 2008
                  • 6246
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                  • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                  Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                  Il savonarolismo delle ultime righe mi dice che Draquila è ancora presente nel tuo subconscio.
                  anni fa a calcutta, una vecchia mi disse che in una vita passata ero stata bruciata vita. viva, appena morta, siamo lì.

                  (disse anche che il mio bisogno di calore derivava da questa vita precedente, nutro dubbi che una arsa viva conservi una grande simpatia per il calore, ma non si sa mai)

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                  • thetongue
                    Bodyweb Senior
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                    il fatto e' che la mentalita' italiana ha radici marcie. in fin dei conti, non si e' buoni cittadini: la semplicita' estrema di questa condizione e' pur tuttavia alla base della corruzione del sistema. berlusconi o no, il resto e' desolante

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                    • ikuape86
                      L' oristanese pizzaiolo
                      • Feb 2005
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                      • Oristano
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                      Originariamente Scritto da thetongue Visualizza Messaggio
                      il fatto e' che la mentalita' italiana ha radici marcie. in fin dei conti, non si e' buoni cittadini: la semplicita' estrema di questa condizione e' pur tuttavia alla base della corruzione del sistema. berlusconi o no, il resto e' desolante
                      non si può negare..

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                      • KURTANGLE
                        Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
                        • Jun 2005
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                        • Borgo D'io
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                        Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                        articolo del sole 24h di ieri sulle statistiche televisive di aprile relative ai minuti di conversazione dedicati nei telegiornali a governo, maggioranza (e quindi lega in primis), opposizione e personaggi singoli.

                        questo per vedere cosa sia accaduto dopo il "caso fini".


                        detto fatto. fini sparisce da mediaset ed è più presente su rai tre che altrove.

                        altri dati interessanti: il tempo dedicato all'opposizione da studio aperto in tutto il mese di aprile è 0 secondi (zero) e il tempo dedicato (sempre da s.a.) al governo è quasi il 90% (quindi niente lega). il tg4 è paradossalmente più democratico, il tg5 non è così lontano dal tg4 (3-4% opposizione, 3-4 volte tanto la maggioranza e il resto per il governo).

                        l'unico che si salva (seppur "sbilanciato di quasi il 35% all'opposizione) è il tg3 con circa il 30% per ogni voce (che tuttavia se sommiamo opposizione e maggioranza siamo oltre il 60%)

                        tg1 e tg2 grossomodo sulla stessa linea, anche se il tg uno dedica maggior tempo al governo e meno all'opposizione.

                        domina la scena dai minuti trasmessi in cui direttamente parla.. ovviamente silvio berlusconi. Fini fra i primi tre solo in tg1 e 2 (vado a memoria), spicca napolitano ovunque, a mediaset i secondi posti sono aggiudicati a bertolaso e letta

                        bersani assente anche dal tg3

                        in Italia c'è democrazia hehehe
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        • ma_75
                          Super Moderator
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                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                          • PrinceRiky
                            Bodyweb Senior
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                            • Noodles
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                              • Nov 2006
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                              Intercettazioni, primo sì
                              alla legge bavaglio
                              L'ok al Senato in commissione. Per ascoltare le conversazioni telefoniche saranno necessari gravi indizi di reato. Polemiche perché la Santanché cita la difesa della privacy

                              di LIANA MILELLA



                              ROMA - Sta per cambiare la storia delle inchieste giudiziarie in Italia. Ormai è solo questione di giorni. Uno strumento fondamentale d'indagine come le intercettazioni non sarà più quello di prima. Si cambia definitivamente pagina. Il primo passo c'è stato ieri sera, al Senato, in commissione Giustizia. In una seduta notturna, e del tutto straordinaria trattandosi di lunedì quando a palazzo Madama di solito non c'è neppure l'ombra di un senatore, con un fortissimo scontro tra maggioranza e opposizione, è passata la totale riscrittura delle regole per registrare una telefonata, mettere una microspia, richiedere un tabulato. Con parole grosse volate tra il dipietrista Luigi Li Gotti e il sottosegretario alla Giustizia Ciacomo Caliendo. E con il tentativo disperato dell'opposizione di rinviare ancora un voto che ormai, dopo decine di interventi, era ormai inevitabile.

                              Alle 22, dopo un braccio di ferro durato per tre sedute, è stato votato l'emendamento del governo che riscrive interamente l'articolo 266 del codice di procedura penale. Quello che stabilisce cosa deve fare un pm, cosa deve fare il giudice, quanto può durare un ascolto, quali sono le condizioni per disporlo.

                              Il pm dovrà avere in mano "gravi indizi di reato". È così anche oggi, ma bastano solo quelli, non ci sono altri paletti. Invece, se l'aula del Senato e poi la Camera in terza lettura, dovessero confermare le nuove norme imposte dal governo, accanto ai "gravi indizi" il pm dovrà contare su "specifici atti di indagine" che provino la responsabilità dell'indagato o delle altre persone che si vogliono controllare.

                              Come hanno denunciato tutti i più noti magistrati, il riferimento all'articolo 192 dello stesso codice, quello che disciplina la valutazione della prova, comporterà per il pm l'onere di ottenere le pezze d'appoggio contro l'indagato ancora prima di richiedere l'intercettazione dalla quale, invece, dovrebbe venire lo stesso materiale di prova. Ma non basta. Ecco il colpo per tabulati e microspie. Per gli uni e le altre varranno le stesse regole rigide. Niente tabulati, cioè una documentazione che non certo viola la privacy come le intercettazioni pubblicate sui giornali, senza prove preventive. E niente cimici, a meno che il pm non sia certo che proprio in quel luogo non si stia commettendo o non si commetterà un reato.

                              A queste si aggiungono altre due zeppe: la durata "breve" e la necessità di rivolgersi non più al solo gip, che magari stava al piano di sotto nello stesso palazzo, ma al tribunale collegiale del capoluogo di distretto. Come ha denunciato l'Anm, una scelta incomprensibile e destabilizzante. Gli ascolti, che oggi possono essere prorogati finché è necessario alle indagini, non potranno superare i 75 giorni, 30 per la prima fase, poi di 15 in 15 giorni con continue richieste di conferma. Ogni volta il pm dovrà mandare le carte ai tre giudici che, per scritto, dovranno confermare il lasciapassare motivandone di loro pugno l'effettiva necessità. Una gara ad ostacoli. Che l'opposizione ha cercato di fermare. Con momenti di pesante polemica, come quando Li Gotti ha gridato a Caliendo: "Lei è davvero ignorante. Se non conosce il codice se lo vada a studiare". I due litigavano sul rapporto tra gli articoli 266 (intercettazioni) e 295 (ricerca dei latitanti) del codice. Per Li Gotti, cambiato il primo bisogna sistemare il secondo, e c'è il rischio che non si possano più disporre ascolti contro i latitanti. Il secondo la pensava all'opposto. E proprio sulla mafia, che secondo le toghe non potrà più essere investigata come prima dopo la riforma, la pd Donatella Ferranti ha chiesto conto delle dichiarazioni di Daniela Santanché a Mattino5, dove la sottosegretaria ha sostenuto che registrare i colloqui tra i boss e i loro familiari significa violarne la privacy. La Ferranti chiede al governo di "prendere le distanze". Palazzo Chigi tace.
                              (18 maggio 2010)
                              [SIGPIC]

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                              • Noodles
                                Bodyweb Senior
                                • Nov 2006
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                                LE NORME AL SENATO
                                La Lega chiede piu' sicurezza
                                ma sulle intercettazioni tace


                                di LIANA MILELLA

                                ROMA - L'ossessione "securitaria" della maggioranza, e in particolare della Lega, passa nettamente in secondo piano quando si parla di intercettazioni. La necessità inderogabile di aggravare le pene, di evitare qualsiasi norma che assomigli anche solo da lontano all'indulto vale sempre, ma se c'è da tagliare la possibilità per il pubblico ministero e per le forze di polizia di registrare una telefonata che sia utile per incastrare un potenziale colpevole, allora il centrodestra all'improvviso cambia direzione. Fa marcia indietro. Perché, come scrivono gli aderenti all'appello di Rodotà, "l'importante è proteggere la cricca".

                                Firma la petizione sul sito Nobavaglio.it

                                O puoi metterci la faccia su Facebook

                                E così va in scena una politica bifronte e contraddittoria: da una parte si approvano i decreti legge e le leggi sulla sicurezza, con tanto di reato di immigrazione clandestina e l'aggravante per chi, straniero, commette un crimine che viene punito con una pena maggiore rispetto allo stesso delitto commesso da un italiano, oppure si blocca il disegno di legge sulla messa in prova (lavori di pubblica utilità per pene sotto i tre anni) e sulla possibilità di scontare gli ultimi 12 mesi di carcere residui agli arresti domiciliari. Ma dall'altra si tenta di approvare una legge come quella sulle intercettazioni che, all'opposto, impedirà di disporre gli ascolti, di richiedere i tabulati telefonici, di mettere le microspie, su telefoni e luoghi per cui non si abbia già la certezza che si tratti di un potenziale indagato.

                                Al Senato il Pd e l'Idv si stanno sgolando su questa incredibile e antistorica contraddizione. L'ha detto più volte la capogruppo del Pd in commissione Giustizia Silvia Della Monica, per anni pm a Firenze: "Non si può, in un ramo del Parlamento, fare la leggi sugli ascolti, e nell'altro contrastare la possibilità di scontare ai domiciliari l'ultimo anno di pena". La ragione è evidente: con una legge che dà la possibilità di tenere le utenze sotto controllo per non più di 75 giorni (e solo nei casi gravissimi, perché altrimenti la durata ordinaria è di 30 giorni prorogabili per altri 30, per di più in due successive tranche), magistrati e agenti arresteranno meno persone, e di conseguenza ci saranno più criminali in giro e meno gente in galera.

                                Perché, si chiede l'opposizione, la Lega alla Camera, con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, cerca in tutti i modi di ridimensionare il provvedimento sulle carceri, anche mettendo in difficoltà il collega della Giustizia Angelino Alfano che già si prefigura l'agosto caldo delle rivolte, all'insegna della tolleranza zero, ma al Senato tace e vota per tagliare le intercettazioni? È un interrogativo che finora resta senza risposta, mentre il governo marcia sicuro verso il definitivo sì alla legge.


                                (17 maggio 2010)
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