Piano salva euro, Berlusconi si prende il merito dell'accordo - Repubblica.it
Piano salva euro, Berlusconi si prende il merito dell'accordo
Palazzo Chigi: "La situazione si è sbloccata grazie all'intervento del premier". La Merkel: "Sforzo necessario per garantire un futuro all'euro". De Benedetti: "Europa tentennante, è stata smossa da Obama con il forcone"
Silvio Berlusconi
ROMA - "Il governo italiano esprime piena soddisfazione per la positiva conclusione del Vertice di Bruxelles a sostegno dell'euro". E' quanto si legge in un comunicato della Presidenza del consiglio. "Un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio dell'euro ieri all'Ecofin - si legge nel comunicato - l'ha dato il Presidente Berlusconi quando, poco prima dell'1 di notte, ha chiamato al telefono il Cancelliere Merkel. Fino a quel momento le trattative a Bruxelles si stavano arenando sulle diverse proposte presentate che non riuscivano a raccogliere il necessario consenso".
Meno enfatico il commento del cancelliere tedesco Angela Merkel, una delle protagoniste del vertice. "Il maxi-piano - ha detto - è necessario per garantire il futuro dell'euro. E' necessario attaccare i problemi alla radice e combattere realmente le cause delle tensioni che pesano sulla moneta unica". Anche il ministro francese delle Finanze Cristine Lagarde ha evitato di attribuire meriti al proprio Paese. "Abbiamo serrato le file per salvare l'euro", ha detto.
Anche Carlo De Benedetti commenta il risultato dell'Ecofin. "Il piano - dice l'ingegnere - risolve i problemi immediati dei mercati ma è una questione di breve periodo: non può invece risolvere i problemi di fondo delle divergenze tra le economie europee". De Benedetti sostiene di aver visto "come sempre un'Europa tentennate, che se non c'era Obama col forcone che la muoveva, era piuttosto divisa, ma a quest'Europa ci siamo abituati".
Tuttavia, secondo l'ingegnere, "non cambia nulla sul piano di fondo perché il vero problema è la divergenza dell'economia nel tema dell'area europea, che non può essere cambiata da questo provvedimento. Se i Paesi più in difficoltà, o i paesi del sud Europa, non ricominciano una strada di crescita, non c'è nessuna ragione per cui un finanziamento possa risolvere i loro problemi".
(10 maggio 2010)
...ed anche in Europa canteranno "meno male che Silvio c'è"
Piano salva euro, Berlusconi si prende il merito dell'accordo
Palazzo Chigi: "La situazione si è sbloccata grazie all'intervento del premier". La Merkel: "Sforzo necessario per garantire un futuro all'euro". De Benedetti: "Europa tentennante, è stata smossa da Obama con il forcone"
Silvio Berlusconi
ROMA - "Il governo italiano esprime piena soddisfazione per la positiva conclusione del Vertice di Bruxelles a sostegno dell'euro". E' quanto si legge in un comunicato della Presidenza del consiglio. "Un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio dell'euro ieri all'Ecofin - si legge nel comunicato - l'ha dato il Presidente Berlusconi quando, poco prima dell'1 di notte, ha chiamato al telefono il Cancelliere Merkel. Fino a quel momento le trattative a Bruxelles si stavano arenando sulle diverse proposte presentate che non riuscivano a raccogliere il necessario consenso".
Meno enfatico il commento del cancelliere tedesco Angela Merkel, una delle protagoniste del vertice. "Il maxi-piano - ha detto - è necessario per garantire il futuro dell'euro. E' necessario attaccare i problemi alla radice e combattere realmente le cause delle tensioni che pesano sulla moneta unica". Anche il ministro francese delle Finanze Cristine Lagarde ha evitato di attribuire meriti al proprio Paese. "Abbiamo serrato le file per salvare l'euro", ha detto.
Anche Carlo De Benedetti commenta il risultato dell'Ecofin. "Il piano - dice l'ingegnere - risolve i problemi immediati dei mercati ma è una questione di breve periodo: non può invece risolvere i problemi di fondo delle divergenze tra le economie europee". De Benedetti sostiene di aver visto "come sempre un'Europa tentennate, che se non c'era Obama col forcone che la muoveva, era piuttosto divisa, ma a quest'Europa ci siamo abituati".
Tuttavia, secondo l'ingegnere, "non cambia nulla sul piano di fondo perché il vero problema è la divergenza dell'economia nel tema dell'area europea, che non può essere cambiata da questo provvedimento. Se i Paesi più in difficoltà, o i paesi del sud Europa, non ricominciano una strada di crescita, non c'è nessuna ragione per cui un finanziamento possa risolvere i loro problemi".
(10 maggio 2010)
...ed anche in Europa canteranno "meno male che Silvio c'è"
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