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questo clima d'odio di sta ceppa che gli antiberlusconiani sbandiereranno insistentemente per giustificare l'attacco -è colpa sua sempre e comunque- non c'entra niente. Stiamo parlando del gesto di un disturbato mitomane.
Lo credo anche io che sia un gesto isolato. Non a caso all'inizio della discussione ho detto che speravo che questo non desse adito a polemiche. Invece vedete bene come la politica sta gestendo la cosa in quste ore...e quanto si ricamerà su questa vicenda per le prossime settimane...
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
L'attacco a berlusconi sul piano fisico è servito a oscurare completamente il No Berlusconi day. E a farlo diventare un mezzo martire. Tirando le somme ne esce ancora più forte di prima. E io tutto questo lo trovo giusto. Hanno cercato di demolire Berlusconi in tutte le maniere possibili e inimmaginabili senza farlo dal punto di vista naturale, ossia sul dibattito politico. E giusto o sbagliato che sia questo dal suo posto non lo schiodano più
"Qualsiasi cosa che non sia la morte è un leggero infortunio"
L'attacco a berlusconi sul piano fisico è servito a oscurare completamente il No Berlusconi day. E a farlo diventare un mezzo martire. Tirando le somme ne esce ancora più forte di prima. E io tutto questo lo trovo giusto. Hanno cercato di demolire Berlusconi in tutte le maniere possibili e inimmaginabili senza farlo dal punto di vista naturale, ossia sul dibattito politico. E giusto o sbagliato che sia questo dal suo posto non lo schiodano più
Il giornalista: «Premier preoccupato, eccessiva atmosfera di violenza». A Bonaiuti aveva detto: «Troppo odio»
MILANO - «Sono miracolato». Con queste parole Silvio Berlusconi si è rivolto al direttore del Tg4 Emilio Fede che è andato a trovare il premier al San Raffaele, dopo l'aggressione in Piazza Duomo.
«È PREOCCUPATO» - «Mi ha detto di sentirsi miracolato - ha raccontato il giornalista amico del premier, che ha trascorso una «notte tranquilla» in ospedale, secondo quanto hanno riferito i sanitari del San Raffaele - perché un centimetro più su e avrebbe perso l'occhio. Naturalmente è dolorante, gli sono stati somministrati analgesici e non credo proprio - sottolinea Fede - che si tratterà di una cosa di sole 24 ore perché ha la frattura del setto nasale, due denti fratturati, ferite alle labbra». Ma, riferisce il direttore del Tg4, il premier si è detto soprattutto «preoccupato perché c'è una eccessiva atmosfera di violenza. Non è spaventato - ha precisato Fede - ma preoccupato». «Faccio questo mestiere da cinquant'anni ma una cosa del genere, con un capo del governo fatto oggetto di un'aggressione non l'avevo mai vista» ha aggiunto anche Fede. «D'altra parte - è stato poi l'affondo del direttore del Tg4 sui nemici politici - se ecciti alla violenza le piazze... e naturalmente faccio riferimento a Di Pietro, mi chiedo come faccia a dire quello che ha detto oggi». Il leader dell'Italia dei Valori ha detto che «Berlusconi con i suoi comportamenti e il suo menefreghismo istiga alla violenza». Secondo Fede si tratta di un «atto di delinquenza che dovrebbe far riflettere tutti quelli, politici e giornalisti, che a vario titolo hanno fatto certi interventi. Credo che bisognerebbe smetterla e spero che dal male possa magari nascere qualcosa di positivo cioè un rapporto più civile all'interno del confronto politico».
«È PROVATO» - Berlusconi «è provato», ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che come Fede si è recato al San Raffaele. Il presidente del Consiglio nasconde l'amarezza. Ma dell'aggressione in Piazza Duomo aveva avuto quasi un presentimento. A raccontarlo è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti al Tg1. «Berlusconi è stato preveggente. Nel viaggio da Arcore verso Milano oggi Berlusconi mi ha detto: "Non ti pare che ci sia un clima eccessivo di odio? Io temo qualcosa. Speriamo non succeda niente". Il premier è stato purtroppo buon profeta», ha aggiunto il sottosegretario. «Avevo cercato di rasserenarlo, ma devo dire che aveva ragione lui» ha concluso Bonaiuti. Le preoccupazioni del premier non lo indurranno comunque a fare passi indietro, non lo fermeranno nell'azione di governo e alla guida del Pdl. «Sono ancora qui e non mi fermeranno», ha detto ai diversi amici ed esponenti politici che sono andati a trovarlo al San Raffaele.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
Una falla nell’ultimo cerchio della scorta. La Questura aveva avvertito: possibili incidenti
ROMA — Una ventina di uomini schierati in doppio anello per fare scudo mentre è in mezzo alla folla. La falla nel dispositivo di si*curezza di Silvio Berlusconi si è aperta nel cer*chio più stretto, quello che ha il compito di proteggerlo dalle eventuali aggressioni diret*te o dal lancio di oggetti.
Il dispositivo deve essere a maglie strettissi*me perché nel contatto con la folla il rischio altissimo è quello di un ordigno oppure un colpo d’arma da fuoco. Ma in piazza del Duo*mo qualcosa non ha funzionato e dopo il feri*mento provocato da Massimo Tartaglia c’è sta*to quello che i tecnici ritengono sia stato il se*condo errore. L’auto con il presidente del Con*siglio è infatti rimasta ferma, Berlusconi è ad*dirittura sceso e ha mostrato il volto insangui*nato. In caso di pericolo la personalità dovreb*be invece essere portata immediatamente via per scongiurare rischi maggiori.
Un centinaio di agenti, tecnologie supersofi*sticate, collegamento costante tra tutti gli ad*detti al servizio di scorta e con le centrali ope*rative di polizia e carabinieri: a proteggere Ber*lusconi ci sono uomini che lui stesso ha scel*to, alcuni lo seguono da quando era alla Finin*vest. Fino al 2007 erano inquadrati all’interno del Cesis, l’organo di coordinamento dei servi*zi segreti, ma con piena autonomia. E anche ora che dipendono dall’Aisi, l’ intelligence in*terna, sono di fatto svincolati da qualsiasi ti*po di gerarchia. Lo scambio informativo con il vertice - direttore è il generale Giorgio Picci*rillo - è costante, così come l’analisi di ogni possibile minaccia, ma alla fine le decisioni vengono prese dal responsabile della scorta in accordo con i suoi collaboratori più stretti. Due giorni fa dalla questura di Milano ave*vano comunicato la possibilità che in piazza ci fossero intemperanze. Nulla di organizzato, tanto che i primi controlli escludono la pre*senza di giovani dei centri sociali o di altri gruppi antagonisti. L’eventualità di contesta*zioni anche forti era stata però messa nel con*to.
Del resto già un paio di mesi fa - pur sottoli*neando l’assenza di un allarme specifico - pro*prio gli analisti dell’Aisi misero in guardia il capo del governo dalla possibilità che «isolati mitomani mettano a segno gesti violenti». In particolare veniva sottolineata la necessità di «evitare contatti ravvicinati con il pubblico so*prattutto in occasione di circostanze occasio*nali e non pianificabili che per la loro natura non consentono la puntuale e preventiva pre*disposizione riguardante i servizi di tutela». Dopo aver visitato Berlusconi in ospedale, il ministro dell’Interno Roberto Maroni si è spostato in prefettura e ha convocato per que*sta mattina una riunione che possa servire a fare il punto della situazione, ma anche a riba*dire la massima fiducia nei responsabili del*l’ordine pubblico nel capoluogo lombardo. «Si tratta di un fatto gravissimo. Il presidente è provato, ma sereno. Certo la botta è stata se*ria », ha commentato il titolare del Viminale. Subito dopo ha annullato tutti gli altri impe*gni previsti per oggi e non esclude la convoca*zione di un comitato nazionale «per valutare misure adeguate a proteggere la campagna elettorale per le amministrative, che sta per cominciare».
Esclusa la pista del terrorismo, i responsabi*li della polizia di prevenzione rimangono co*munque al lavoro per monitorare la situazio*ne. E per controllare la rete Internet, con atten*zione particolare ai social network dove già si inneggia a Massimo Tartaglia. A ottobre la procura di Roma avviò un’inchiesta per istiga*zione a delinquere sulla creazione del gruppo «Uccidiamo Berlusconi» nato su Facebook e dispose l’acquisizione dell’elenco di chi aveva aderito. Ora sono state sollecitate nuove verifi*che alla polizia postale. I parlamentari del Popolo della Libertà chie*dono che il Copasir, l’organismo parlamenta*re di controllo dei servizi segreti, «accerti il livello di protezione del presidente del Consi*glio che è questione di sicurezza nazionale». Una verifica immediata sarà compiuta anche dal sottosegretario alla presidenza Gianni Let*ta, titolare della delega ai servizi segreti che già ieri sera ha preso contatto con i vertici del*l’ intelligence .
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Una figura di merda a livello mondiale, è solo questo il risultato di quello che è successo ieri pomeriggio nulla più nulla meno! Mi viene spontaneo pensare se chi odia Berlusconi si sia mai fatto questa domanda...Se l'Italia è un paese di merda la colpa può essere di un solo uomo?
mi ricorda la scena di Rocky4 , dove Rocky dopo aver incassato 300-400 pugni di Drago , riesce a colpirlo e a farlo sanguinare...
e l ex allenatore di Apollo gli urla....." lo vedi ?? non è una macchina !!! è umano anche luiii"
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
mi ricorda la scena di Rocky4 , dove Rocky dopo aver incassato 300-400 pugni di Drago , riesce a colpirlo e a farlo sanguinare...
e l ex allenatore di Apollo gli urla....." lo vedi ?? non è una macchina !!! è umano anche luiii"
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cmq non capisco fino in fondo i processi che si possono fare alla sicurezza,Berlusconi è stato imprudente, continuo a ritenere che una situazione del genere è incontrollabile: ci sei tu che ti avvicini alla folla , un cordone di guardie del corpo e poi la gente.
Dopodichè, però, io non capisco il seguito, una volta che il presidente è stato colpito le guardie avrebbero dovuto fare quadrato, e costringerlo a rientrare di corsa nell' auto e via , invece gli si è permesso di stare ancora lì ; mediaticamente è stata la scelta migliore, ma chi poteva escludere, nei momenti successivi, un " secondo attacco" di qualsiasi natura? Se fossi stato un suo bodyguard . alla vista del sangue,l' avrei placcato nella macchina per uscire in fretta dalla piazza.
L'attacco a berlusconi sul piano fisico è servito a oscurare completamente il No Berlusconi day. E a farlo diventare un mezzo martire. Tirando le somme ne esce ancora più forte di prima. E io tutto questo lo trovo giusto. Hanno cercato di demolire Berlusconi in tutte le maniere possibili e inimmaginabili senza farlo dal punto di vista naturale, ossia sul dibattito politico. E giusto o sbagliato che sia questo dal suo posto non lo schiodano più
"Tutti i piani e le stragegie crollano nel momento in cui ti becchi un pugno in faccia" (cit. Mike Tyson)
L'uomo più potente d'Italia è diventato un vecchio inerme non appena ricevuto il colpo.
Tutti i soldi, i media, il potere non valgono più nulla in quei momenti: è un ritorno alla natura primordiale. La fisicità prevale.
Quando la Santabarbara alla fine esploderà, i loro soldi, il lusso e le parole di cui si riempiono la bocca non serviranno a nulla. Diventeranno prede.
cmq non capisco fino in fondo i processi che si possono fare alla sicurezza,Berlusconi è stato imprudente, continuo a ritenere che una situazione del genere è incontrollabile: ci sei tu che ti avvicini alla folla , un cordone di guardie del corpo e poi la gente.
Dopodichè, però, io non capisco il seguito, una volta che il presidente è stato colpito le guardie avrebbero dovuto fare quadrato, e costringerlo a rientrare di corsa nell' auto e via , invece gli si è permesso di stare ancora lì ; mediaticamente è stata la scelta migliore, ma chi poteva escludere, nei momenti successivi, un " secondo attacco" di qualsiasi natura? Se fossi stato un suo bodyguard . alla vista del sangue,l' avrei placcato nella macchina per uscire in fretta dalla piazza.
Questo è stato, se possibile, un errore anche più grande del primo, perchè oramai l'effetto sorpresa era caduto e qua dei professionisti avrebbero dovuto ragionare, ma sempre qua io credo sia entrato in ballo Berlusconi stesso, cioè lui ha espressamente chiesto di uscire e farsi immortalare così, se è vero, come dicono le cronache, che una sua guardia del corpo per aiutarlo è salito sul tetto dell'auto per prenderlo per la giacca e issarlo sopra alla folla, mentre un altro lo sorreggeva da sotto:
L'icona doveva essere mostrata.
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