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visto report, come sempre.
E come sempre la trovo una trasmissione fantastica, di vero giornalismo.
E come sempre mi mette una depressione addosso indicibile.
Presidente siamo con Te,
meno male che Silvio muore.
visto report, come sempre.
E come sempre la trovo una trasmissione fantastica, di vero giornalismo.
E come sempre mi mette una depressione addosso indicibile.
si ma... insomma, che abbia da parte qualche milioncino non dichiarato mi pare anche ovvio per uno come lui, non immaginavo invece che avesse una banca tutta sua per fare queste ed altre porcate
Giustizia: Gelmini "ci sono magistrati che lavorano 4 ore al giorno"
BRESCIA - Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e' intervenuta, a Brescia, sui problemi della Giustizia. "Ci sono magistrati che fanno il loro lavoro e anche in maniera seria, e non guadagnano piu' di chi invece scalda la sedia. E invece ce ne sono altri di magistrati che o si occupano di Berlusconi o lavorano quattro ore al giorno''. (RCD)
Ora, già non capisce una mazza dell'argomento di cui si occupa come ministro, ora deve dire la sua anche sulla giustizia?
Ecco una di quelle figure che, caduto il papi, smetteranno, se Dio vuole, di fare politica, pe tornare ad un umile lavoro sul marciapiede.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Giustizia: Gelmini "ci sono magistrati che lavorano 4 ore al giorno"
BRESCIA - Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e' intervenuta, a Brescia, sui problemi della Giustizia. "Ci sono magistrati che fanno il loro lavoro e anche in maniera seria, e non guadagnano piu' di chi invece scalda la sedia. E invece ce ne sono altri di magistrati che o si occupano di Berlusconi o lavorano quattro ore al giorno''. (RCD)
Ora, già non capisce una mazza dell'argomento di cui si occupa come ministro, ora deve dire la sua anche sulla giustizia?
Ecco una di quelle figure che, caduto il papi, smetteranno, se Dio vuole, di fare politica, pe tornare ad un umile lavoro sul marciapiede.
sarebbe il caso di ricordare a questa mentecatta che nel 2000 è stata cacciata dal consiglio comunale di Desenzano per inoperosità e magari anche che loro alla camera di ore di lavoro ne fanno 7 in media.. alla settimana
Il premier e il governo. I nuovi dati confermano il trend non positivo del presidente del Consiglio. Berlusconi, che aveva perso 11 punti negli ultimi quattro rilevamenti e riesce a frenare la caduta, ma resta al suo minimo: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la fiducia degli italiani nei suoi confronti è scesa di ben 13 punti. Il 45% delle persone intervistate da Ipr Marketing si dichiara infatti molto o abbastanza "fiducioso" in lui, contro un 51% che dice di avere poca o addirittura nessuna fiducia. Solo il 4% non sa rispondere alla domanda. Le difficoltà di Silvio Berlusconi non aiutano il suo governo che, a novembre, perde due punti percentuali: la fiducia nell'esecutivo scende al 40%, contro il 42% di ottobre. Molto lontano dal 50% del novembre scorso. Una parabola discendente iniziata a gennaio di quest'anno.
Ho come l'impressione che non abbia più tanta fretta di andare a votare
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
Mafia, dalla Sicilia e da Firenze
nuove insidie sul Cavaliere
«Il boss Graviano spiegò che così avevamo il Paese in mano». Attesa per la nuova testimonianza di Spatuzza
ROMA - Secondo qualcuno abituato a leggere trasversalmente gli avvenimenti siciliani, perfino l’ultimo «allarme spazzatura » a Palermo potrebbe assumere i connotati di un avvertimento a Silvio Berlusconi. Un segnale per fargli intendere che la mafia può manovrare i fatti fino a metterlo in difficoltà, provocando una crisi come quella di due anni fa a Napoli; oppure, cambiando decisamente settore, dando il via libera a qualche nuovo pentito. Che non deve inventarsi nulla, solo raccontare quello che ha visto o sentito. Come sta facendo ormai da un anno e mezzo - secondo i magistrati che l’hanno considerato attendibile al punto da chiederne l’inserimento nell’apposito programma di protezione - Gaspare Spatuzza, ex «uomo d’onore» del quartiere palermitano di Brancaccio, vicinissimo ai fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, giovani boss stragisti condannati a svariati ergastoli che cominciano a pesare. Spatuzza aveva già manifestato l’intenzione di collaborare coi magistrati poco dopo la sua cattura, nel 1998, ma fece marcia indietro perché la moglie non voleva. Si limitò a qualche colloquio investigativo, un po’ d’indicazioni. Dieci anni dopo la moglie è rimasta contraria, ma lui s’è messo a verbalizzare. Con qualche batticuore, come ha confessato di recente, perché l’inizio dei suoi interrogatori è coinciso con l’ultima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi: «Il soggetto che io dovevo accusare me lo trovo capo del governo!». Ha cominciato parlando d’altro, ha fatto riaprire l’indagine sulla strage di via D’Amelio e la morte di Paolo Borsellino, ma alla fine (dopo aver ottenuto il programma di protezione) ha messo sul piatto anche i nomi del presidente del Consiglio e del suo principale collaboratore in Sicilia, prima e dopo la nascita di Forza Italia: Marcello Dell’Utri, già condannato in primo grado a nove anni di carcere per concorso in associazione mafiosa, in attesa del giudizio d’appello. Nel quale all’ultimo momento utile l’accusa ha chiamato a deporre proprio Gaspare Spatuzza. È intorno all’imminente testimonianza dell’ultimo pentito di mafia che si addensano le sempre più insistenti voci sui rischi giudiziari palermitani per Silvio Berlusconi, che in qualche occasione li ha pubblicamente paventati. Tutti aspettano di vedere l’esito dell’interrogatorio davanti a giudici e difensori. Spatuzza ha già riferito agli inquirenti di Palermo - e prima a quelli di Caltanissetta e Firenze, che indagano rispettivamente sulle stragi mafiose del 1992 e del 1993 - che a gennaio ’94, Giuseppe Graviano gli spiegò che le trattative politiche condotte da Cosa nostra erano finalmente andate in porto: «La persona grazie alla quale avevamo ottenuto tutto era Berlusconi, e c’era di mezzo un nostro compaesano, Dell’Utri. Il Graviano mi disse che grazie alla serietà di queste persone ci eravamo messi il Paese nelle mani». Un paio di settimane dopo quel colloquio, i fratelli Graviano furono arrestati. Non a Palermo, a Milano. «Ho sempre reputato molto strano che conducessero la latitanza a Milano e non nel loro quartiere, che notoriamente è il luogo più sicuro per un mafioso che deve nascondersi», ha spiegato Spatuzza ai pubblici ministeri di Caltanissetta, per concludere come questa e altre circostanze «mi hanno sempre fatto ritenere che i contatti politici dei Graviano fossero ubicati a Milano». A Caltanissetta Berlusconi e Dell’Utri sono stati inquisiti per concorso in strage fino al 2002, quando il giudice archiviò il fascicolo nonostante fosse «ampiamente dimostrata la sussistenza di varie possibilità di contatti tra uomini di Cosa nostra ed esponenti e gruppi societari controllati in vario modo dagli odierni indagati». Per andare a processo servivano altri elementi, che all’epoca non furono trovati. Stessa cosa accadde a Firenze,nel 1998: s’era giunti a poter dimostrare i «rapporti non meramente episodici intrattenuti dai soggetti di cui si tratta (cioè Berlusconi e Dell’Utri, ndr) con i soggetti criminali cui è riferibile il programma stragista realizzato», ma non che ci fosse un legame diretto con le bombe del ’93 sul continente. Oggi, con le dichiarazioni di Spatuzza arrivate mentre Berlusconi è di nuovo a capo del governo, quei fascicoli sono stati rispolverati. E i magistrati si sono messi a caccia di possibili riscontri. Appena due settimane fa, il 5 novembre, i pm di Firenze sono tornati da un altro pentito di mafia: Salvatore Grigoli, altro killer del gruppo di Brancaccio come Spatuzza. Il quale ha rivelato ciò che aveva taciuto in passato sulle confidenze ricevute da un altro «uomo d’onore» di Brancaccio, Nino Mangano, prima e dopo l’arresto dei Graviano: «Mi disse che i Graviano avevano un canale diretto con Dell’Utri... Tutti noi fummo orientati verso il nascente movimento di Forza Italia. Preciso anche che dopo le elezioni tutti confidavamo in Berlusconi, e si diceva che solo lui ci poteva salvare».
Appare ora chiaro che B. non ha solo le mani sporche del corruttore, le ha imbrattatte di sangue, del sangue versato dalla mafia.
Appare ora chiaro che B. non ha solo le mani sporche del corruttore, le ha imbrattatte di sangue, del sangue versato dalla mafia.
Mi pare un po' azzardata una conclusione di questo tipo... Bisogna vedere, sempre che tutto quello che i pentiti stanno dicendo sia vero, se davvero la mafia ne abbia ricevuto dei vantaggi...
Mi pare un po' azzardata una conclusione di questo tipo... Bisogna vedere, sempre che tutto quello che i pentiti stanno dicendo sia vero, se davvero la mafia ne abbia ricevuto dei vantaggi...
I pentiti lo dicono non da oggi che la mafia invitò a votare FI sin dalla sua nascita. E quando la mafia non ottiene in cambio quello che chiede, ai suoi referenti politici lo fa sapere in maniera molto chiara (vedi Salvo Lima). I rappresentanti di FI in Sicilia, invece, mi pare godano ottima salute.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte. ma_75@bodyweb.com
la mafia agisce trasversalmente , non ha un disegno o un progetto politico :chi crede che FI abbia raccolto piu' voti di mafiosi rispetto ad altri partiti perche' c'e' uno scambio di favori e' un fesso, la mafia agisce sulle persone indipendentemente dall'appartenenza politica , bensi' dall'utilita' che la persona IN politica puo' portare ad essa
altra questione : secondo me Fini entro il 2013 scarica berlusca e lega e si mette con rutelli casini e company ... berlusconi avra' 80 anni e sara' accantonato, la lega ereditera' buona parte degli elettori del pdl e l'altra parte seguira' Fini... In seguito verra' mandato affanculo di pietro dall'idv , dopo che il cavaliere avra' cessato la carriera politica
la mafia agisce trasversalmente , non ha un disegno o un progetto politico :chi crede che FI abbia raccolto piu' voti di mafiosi rispetto ad altri partiti perche' c'e' uno scambio di favori e' un fesso, la mafia agisce sulle persone indipendentemente dall'appartenenza politica , bensi' dall'utilita' che la persona IN politica puo' portare ad essa
hai pienamente ragione. tuttavia forse non si tratta esattamente di un semplice voto di scambio in relazione alle vicende di cui si parla. c'è qualcosa in più.
la mafia agisce trasversalmente , non ha un disegno o un progetto politico :chi crede che FI abbia raccolto piu' voti di mafiosi rispetto ad altri partiti perche' c'e' uno scambio di favori e' un fesso, la mafia agisce sulle persone indipendentemente dall'appartenenza politica , bensi' dall'utilita' che la persona IN politica puo' portare ad essa
Ma per favore, mai sentite tante idiozie tutte in una volta...
...ti dico solo questo: vatti a vedere per cosa è accusato (e condannato in primo grado) il fondatore di Forza Italia, tale Marcello Dell'Utri...
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