Italiani: egli risorse a Natale

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  • rocky 80
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    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    quando schiatterà saro' davanti al parlamento con le trombe..
    spero che arrivi entro natale questo momento
    http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8

    sigpic

    "Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "

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    • Max_79
      L'antitrolls
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      Cir: maxi risarcimento da Fininvest De Benedetti: sentenza fa giustizia - economia - Repubblica.it

      L'azienda di Berlusconi dovrà pagare 750 milioni di euro per il danno patrimoniale
      da "perdita di chance" di un giudizio imparziale. Il verdetto ha carattere esecutivo
      Cir: maxi risarcimento da Fininvest
      De Benedetti: sentenza fa giustizia
      L'ingegnere: "Stabiliti in modo inequivocabile gli illeciti che mi hanno impedito
      di realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano"


      Carlo De Benedetti

      ROMA - Fininvest dovrà risarcire Cir del danno patrimoniale da "perdita di chance" di un giudizio imparziale, quantificato in circa 750 milioni (749.955.611,93, per l'esattezza).

      Nella nota della Cir si legge che "è stata depositata oggi la sentenza del tribunale di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati professor Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del lodo Mondadori. La sentenza che ha carattere esecutivo decide che Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da 'perdita da chance' di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93; Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio".

      "In questo modo - si legge ancora nella nota della Cir - dopo la definitiva condanna penale per corruzione intervenuta nel 2007, anche il giudice civile porta luce su una vicenda che ha inflitto un enorme danno a carico di Cir, ferendo al contempo fondamentali valori di corretto funzionamento del mercato e delle istituzioni. Cir esprime soddisfazione per una sentenza che rende giustizia alla società e ai suoi azionisti".

      La sentenza del Tribunale di Milano "non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano - scrive l'ingegner Carlo De Benedetti - ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito". Per il presidente onorario di Cir "dopo quasi vent'anni dalla cosiddetta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro gruppo la legittima proprietà della Mondadori - aggiunge De Benedetti - finalmente la magistratura, dopo la sentenza che ha confermato definitivamente in sede penale l'avvenuta corruzione di un giudice, ci rende giustizia anche sul piano civile".

      Cesare Previti, nel 2007, venne condannato a un anno e mezzo di reclusione al termine del secondo processo d'appello celebrato a Milano nell'ambito del caso lodo-Mondadori. La Terza corte d'appello di Milano aveva accolto tutte le richieste di condanna avanzate dal sostituto pg Pietro De Petris anche per gli altri imputati. La pena più alta era stata per il giudice Vittorio Metta, condannato a 2 anni e 9 mesi di reclusione in continuazione con i 6 anni riportati per Imi-Sir. L'avvocato Attilio Pacifico aveva invece subito la stessa condanna di Cesare Previti, mentre l'avvocato Giovanni Acampora era stato condannato a 1 anno e 6 mesi. L'assoluzione dei quattro imputati dal parte della Corte d'appello di Milano era stata annullata dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo.

      In particolare il giudice Metta, secondo l'accusa, sarebbe stato corrotto dagli altri imputati per annullare, attraverso una sentenza di cui fu relatore, il lodo arbitrale che assegnava a Carlo De Benedetti il controllo azionario della Mondadori, a favore di Silvio Berlusconi. Non a caso, all'inizio del processo l'ex presidente del Consiglio figurava tra gli imputati, ma nel 2001 la Cassazione stabilì nei suoi confronti la prescrizione dei reati contestati.
      (3 ottobre 2009)
      Io li farei pagare a chi l'ha votato...

      Bye
      Originariamente Scritto da TheSandman
      Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

      .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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      • ma_75
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        Non sono mai stato condannato (cit.)
        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
        ma_75@bodyweb.com

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        • odisseo
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          • Oct 2008
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          Assenze, choc a Montecitorio Pdl in crisi, si allo scudo per soli 20 voti

          di Luca Telese


          Attraversi il Transatlantico un attimo dopo il voto sullo Scudo fiscale, ieri a Montecitorio, e per un attimo ti pare di sorvolare una trincea bombardata da un ordigno fuori bersaglio. I due eserciti si contemplano stupiti, rintronati, cercano di capire cosa sia successo. Sul tabellone luminoso brillano numeri irrevocabili: 522 presenti, 520 votanti, 2 astenuti. Lo scudo fiscale è passato per soli 20 voti, in una Camera in cui il centrodestra vanta un vantaggio incolmabile. Incolmabile? Balle.

          La rabbia di La Russa. Nulla è andato come doveva, nè da una parte, nè dall’altra. E adesso, sui tre portoni di accesso all’aula si formano i capannelli. I primi conti sono facili: nel centrodestra è crollato il Pdl, falcidiato da tanti deputati “doppiolavoristi”, che hanno preso l’abitudine di disertare le sedute più importanti. Il Pdl ha visto sottrarsi al voto ben 56 dei suoi deputati, ed è stato salvato dal fatto che 51 leghisti su 60 hanno garantito la tenuta della maggioranza. Ecco perchè Ignazio La Russa non tratteneva il suo sconcerto: “Ma siamo impazziti? Trenta deputati in meno? Questo è un fatto grave”. Subito dopo il ministro della Difesa puntava il dito sui presunti colpevoli, rompendo ogni diplomatismo: “Dovremo fare bene i conti con tutti. Anche con chi si rifugia nelle missioni per giustificare l’assenza grazie ai suoi incarichi istituzionali...”. Con chi ce l’aveva? Lo vedremo fra poco. Intanto continuiamo la nostra carrellata e passiamo nell’altro campo. Se Atene piange Sparta non ride. E infatti il vero choc - paradossalmente - si abbatte sul centrosinistra, che in tutta la mattinata, nei primi voti, era apparso in forte vantaggio. E che nel passaggio più importante, però, ha mancato il colpaccio per un soffio. Bastava che 22 dei 33 voti dispersi per diversi motivi non sfuggissero all’appello (un risultato possibile, per chi ha pratica del Parlamento) e ieri l’opposizione avrebbe festeggiato la caduta del governo Berlusconi.

          Anche molti che avevano criticato questo giornale per la pubblicazione della lista degli assenti di martedì (soprattutto in casa Pd) ieri si mordevano le mani. Ed anche escludendo l’ irrecuperabile Capodicasa (risulta ricoverato) e l’errore di sistema che ha bloccato Furio Colombo (era in Aula, ha votato e ha fatto mettere immediatamente a verbale il suo No) sono molti gli assenti decisivi. E’ come attraversare un campo di battaglia, questa passeggiata dopo-voto. Nel capannello dell’Italia dei valori il vicecapogruppo Fabio Evangelisti sospira: “Ci è mancato solo un voto. Sarebbe stato meglio avere anche quello. Ma c’era il 96% di presenze, se le altre opposizioni fossero state presenti come noi. Avremmo vinto.”. Il disperso dipietrista, Aurelio Misiti era sotto un treno. “Da tre anni non manco un voto! Ma dovevo accompagnare mio fratello a una risonanza magnetica. L’avevo programmata da tre mesi, lo slittamento del voto mi ha fregato”. Già: alcuni sono stati spiazzati dalla dilazione dettata dall’ostruzionismo. Ma altri? A voto concluso si scopre che la presidenza del gruppo Pd aveva fatto una stima: “Erano 11 - spiega il piddino Emilio Quartiani - quelli che si erano giustificati con motivi inoppugnabili”: Lo stesso deputato, poco prima del voto, aveva chiesto lo scrutinio segreto: “Il motivo? Semplice: liberando i deputati dall’identificazione avremmo favorito i dissidenti”.

          Il giallo. E su questo punto prende forma l’ultimo giallo. Con chi ce l’aveva La Russa? L’elenco dei deputati in missione a destra ha acceso qualche sospetto: oltre al ministro Ronchi mancavano un finiano di ferro come Roberto Menia, e l’uomo più vicino all’ex leader di An, Donato Lamorte. Fra quelli che non hanno partecipato al voto, un altro deputato un tempo molto legato al presidente della Camera, Manlio Contento, e l’ex ministro Mirko Tremaglia. Solo un caso? Oppure l’anima finiana e legalitaria del Pdl ha fornito un assist? Se così fosse stato, il Pd non l’ha capito, e l’Udc, con 7 assenti, non è stata all’altezza della sfida. Le frasi più dure, ieri, erano di Pierferdinando Casini: “Per gli assenti ingiustificati, che comunque non sarebbero stati determinanti ai fini del voto, la presidenza del gruppo prendera' immediate sanzioni". Casini annunciava - addirittura! - “sanzioni economiche”. Anche Antonello Soro, vergava parole di fuoco: “Ci saranno sanzioni per 11 deputati non giustificati”. Ma in casa Pd molti notano le assenze dell’ala rutelliana teodem: Binetti, Fioroni, Lanzillotta... Un altro caso? Nel Transatlantico bombardato aleggia di nuovo l’ombra del congresso Pd.

          l'AnteFatto | Il Cannocchiale blog
          "
          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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          • ikuape86
            L' oristanese pizzaiolo
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            • Oristano
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            verranno esclusi dal pd e udc? no,temo
            meglio scagliarsi contro di pietro perchè insulta il presidente della repubblica più inutile della storia d'Italia

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            • ma_75
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              E Minzolini getta la maschera, abbandona ogni forma di finta imparzialità e si svela per quel che è: il re dei servi. Consiglio attenta lettura a chi crede che, in Italia, non esista un problema informazione


              "Lo dico senza spirito polemico: la manifestazione di oggi per la libertà di stampa per me è incomprensibile". In un editoriale, il direttore del Tg1, Augusto Minzolini in diretta nell'edizione delle ore 20 dà un giudizio negativo della protesta organizzata oggi a Roma, in piazza del Popolo, dalla Fnsi, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, sulla libertà di stampa.

              Spiega Minzolini: "Manifestare è sempre legittimo e salutare per la democrazia, ma in un Paese dove negli ultimi tre mesi sono finiti nel tritacarne mediatico Berlusconi, l'avvocato Agnelli, l'ingegner De Benedetti, l'ex direttore di Avvenire, il direttore di Repubblica e tanti altri, denunciare che la libertà di stampa è in pericolo è un assurdo".

              Secondo Minzolini "è in atto uno scontro di poteri nell'informazione e la manifestazione di oggi fotografa una realtà: una manifestazione convocata contro la decisione del premier di presentare due querele, a Repubblica e all'Unità. In realtà negli ultimi 10 anni sono 430 le querele dei politici, per il 68% di esponenti di sinistra. E' possibile che la libertà di stampa venga messa in pericolo solo da due querele di Berlusconi?".

              Per il direttore del Tg1, "la manifestazione di oggi è un episodio di questo scontro perché fotografa una disparità. E' stata convocata contro la decisione del premier di querelare due giornali, Repubblica e Unità. Si confessano due sole querele ma non quelle che colpiscono gli altri giornali, magari di diverso orientamento".


              "Vediamo poi quello che succede all'estero - Prosegue il direttore del Tg1 - Nel 2004, Tony Blair dopo un lungo braccio di ferro che arrivò quasi in tribunale costrinse alle dimissioni i vertici della Bbc, che lo accusavano di aver falsificato i dossier sulla guerra in Iraq. Non si può pensare che i giornali abbiano sempre ragione", sostiene Minzolini.

              "La difesa corporativa non fa bene all'autorevolezza dei media; specie in Italia, dove si ha una strana concezione del pluralismo dell'informazione. Ci sono giornali che si considerano depositari della verità e che giudicano gli altri che la pensano in modo diverso come nemici o servi: chi ha questa concezione, manifesta contro un ipotetico regime politico, per insediare un inaccettabile regime mediatico", è il giudizio finale del direttore del Tg1.

              Reazioni. "L'editoriale di Minzolini è una svolta per il Tg1 - commenta Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Pd - Il principale tg italiano abbandona, anche formalmente, ogni profilo istituzionale e scende in campo con una polemica contro una manifestazione di forze sindacali e di opposizione cui hanno partecipato centinaia di migliaia di persone. Non ci sono precedenti di un simile stravolgimento di un telegiornale del servizio pubblico", dice l'esponente del Pd. "Chiedo che la Commissione di vigilanza sulla Rai accerti se il direttore del Tg1 può darsi ad una militanza degna del miglior Fede", conclude Gentiloni.

              Durissimo anche il commento del consigliere di amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo: "Che il direttore del Tg1 si esibisse in un editoriale contro la libertà di stampa non mi meraviglia, essendo abituato soltanto alla libertà di nascondere le notizie. Il suo è stato un vero e proprio comizio contro la manifestazione di oggi, in verità meno efficace di quanto poco prima aveva detto il portavoce del Pdl Daniele Capezzone".

              "Poiché sono comunque convinto che il direttore del Tg1 è uno strenuo difensore del contraddittorio nel suo telegiornale - continua Rizzo Nervo - non ho dubbi che domani il Tg1 ospiterà sul tema della libertà di stampa un editoriale del direttore di Repubblica. Se non lo farà, sarà anche questa la testimonianza che dirige ormai un telegiornale di parte - conclude il consigliere - e questo non è compatibile con il servizio pubblico radiotelevisivo".

              "Il direttore Minzolini può avere idee diverse da noi e ha tutto il diritto di esporle ma il principale tg del servizio pubblico non può negare la completezza e la correttezza dell'informazione - commenta il segretario generale della Fnsi Franco Siddi. Ignorare l'organizzazione della Federazione della stampa - prosegue Siddi - ignorare e cancellare le relazioni che spiegavano cosa fosse la manifestazione per dare l'idea che anziché una giornata di libera informazione e di espressione della coscienza civile sia stata una passerella di politici dell'opposizione, che invece hanno partecipato con rispetto dell'autonomia dei giornalisti e di tutti gli organizzatori, è un'operazione miserabile, una manipolazione imperdonabile". Per Siddi "il Tg2, dichiaratamente affidato alla destra, ha prima di tutto dato conto delle notizie come stanno. Il Tg1 invece non ha rispettato neppure la minima par condicio. Al direttore generale Masi - conclude Siddi - l'invito a fare anche su queste cose le sue indagini".

              "Vogliamo ringraziare il direttore del Tg1 perché con il suo editoriale ha confermato come la libertà di informazione sia davvero a rischio", commenta Giuseppe Giulietti di Articolo 21. "Nei paesi normali il coraggio si esprime nella capacità di criticare il potere. In Italia invece si misura nella capacità di inchinarsi di fronte al conflitto di interessi", aggiunge Giulietti.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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              • Icarus
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                Io oggi ero in piazza.

                Minzolini crepa
                Presidente siamo con Te,
                meno male che Silvio muore.

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                • Sartorio
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                  Vorrei che si ricordassero della libertà di stampa sempre, non solo quando c'è Berlusconi al governo. Vedere personaggi del calibro di D'Alema alla manifestazione è ridicolo. Il servilismo mezzo stampa/tv è sempre stato normalità in questo paese.
                  Originariamente Scritto da gorgone
                  il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                  • Icarus
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                    Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza Messaggio
                    Vorrei che si ricordassero della libertà di stampa sempre, non solo quando c'è Berlusconi al governo. Vedere personaggi del calibro di D'Alema alla manifestazione è ridicolo. Il servilismo mezzo stampa/tv è sempre stato normalità in questo paese.
                    Infatti questo è stato sottolineato in molti interventi:
                    con Berlusconi e i suoi editti si è raggiunto l'apice, ma la lottizzazione della Rai e l'impossibilità di fare giornalismo slegato da controllori politici è un problema radicato nel nostro paese.

                    Molto interessante anche Saviano.
                    Presidente siamo con Te,
                    meno male che Silvio muore.

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                    • Icarus
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                      Non so se sia stato già oggetto di discussione, nel caso i mods editino:

                      ROMA - Fininvest è stata condannata dal tribunale di Milano a risarcire Cir del danno patrimoniale da "perdita di chance" di un giudizio imparziale, (in merito al Lodo Mondadori) quantificato in circa 750 milioni (749.955.611,93, per l'esattezza). Ma Fininvest non ci sta: "Sentenza ingiusta, faremo appello".

                      La Cir. Nella nota della Cir si legge che "è stata depositata oggi la sentenza del tribunale di Milano nella causa civile promossa da Cir, assistita dagli avvocati professor Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini, contro Fininvest per il risarcimento del danno causato dalla corruzione giudiziaria nella vicenda del lodo Mondadori. La sentenza che ha carattere esecutivo decide che Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest del danno patrimoniale da 'perdita da chance' di un giudizio imparziale, quantificato in euro 749.955.611,93; Cir ha diritto al risarcimento da parte di Fininvest anche dei danni non patrimoniali sopportati in relazione alla medesima vicenda. La liquidazione di tali danni è riservata ad altro giudizio".

                      La sentenza di oggi nasce da quella penale del 2007 nella quale Cesare Previti (legale della Fininvest) e altri vennero condannati per "corruzione in atti giudiziari". In sostanza, allora venne riconosciuto un comportamento fraudolento di persone legate a Finivest contro la Cir. Oggi il gruppo di Berlusconi è chiamato a risarcire i danni causati da quei comportamenti.

                      "In questo modo - si legge ancora nella nota della Cir - dopo la definitiva condanna penale per corruzione intervenuta nel 2007, anche il giudice civile porta luce su una vicenda che ha inflitto un enorme danno a carico di Cir, ferendo al contempo fondamentali valori di corretto funzionamento del mercato e delle istituzioni. Cir esprime soddisfazione per una sentenza che rende giustizia alla società e ai suoi azionisti".


                      De Benedetti. La sentenza del Tribunale di Milano "non mi compensa per non aver potuto realizzare il progetto industriale che avrebbe creato il primo gruppo editoriale italiano - scrive l'ingegner Carlo De Benedetti - ma stabilisce in modo inequivocabile i comportamenti illeciti che l'hanno impedito". Per il presidente onorario di Cir "dopo quasi vent'anni dalla condotta fraudolenta messa in atto per sottrarre al nostro gruppo la legittima proprietà della Mondadori - aggiunge De Benedetti - finalmente la magistratura, dopo la sentenza che ha confermato definitivamente in sede penale l'avvenuta corruzione di un giudice, ci rende giustizia anche sul piano civile".

                      La replica. Ma la Fininvest non ci sta e annuncia che "ricorrerà immediatamente in appello, assolutamente certa che la totale fondatezza delle sue tesi non potrà non essere riconosciuta". Per il presidente della Fininvest, Marina Berlusconi, "si tratta di un verdetto incredibile e sconcertante". "La Fininvest - commenta Marina Berlusconi - ha sempre operato nella massima correttezza e ha dimostrato in modo limpido e inconfutabile la validità delle proprie ragioni. Non posso non rilevare che questa sentenza cade in momento politico molto particolare. Non posso non rilevare che dà ragione ad un Gruppo editoriale la cui linea di durissimo attacco al presidente del Consiglio, per non dire altro, è sotto gli occhi di tutti. Sbaglia però chi canta vittoria troppo presto. Sappiamo di essere nel giusto e siamo certi che alla fine questo non potrà non esserci riconosciuto".

                      La vicenda processuale.
                      Cesare Previti, nel 2007, venne condannato (a titolo definitivo) a un anno e mezzo di reclusione al termine del secondo processo d'appello celebrato a Milano nell'ambito del caso lodo-Mondadori. La Terza corte d'appello di Milano aveva accolto tutte le richieste di condanna avanzate dal sostituto pg Pietro De Petris anche per gli altri imputati. La pena più alta era stata per il giudice Vittorio Metta, condannato a 2 anni e 9 mesi di reclusione in continuazione con i 6 anni riportati per Imi-Sir. L'avvocato Attilio Pacifico aveva invece subito la stessa condanna di Cesare Previti, mentre l'avvocato Giovanni Acampora era stato condannato a 1 anno e 6 mesi. L'assoluzione dei quattro imputati dal parte della Corte d'appello di Milano era stata annullata dalla Cassazione che aveva disposto un nuovo processo.

                      In particolare il giudice Metta, secondo l'accusa, sarebbe stato corrotto dagli altri imputati per annullare, attraverso una sentenza di cui fu relatore, il lodo arbitrale che assegnava a Carlo De Benedetti il controllo azionario della Mondadori, a favore di Silvio Berlusconi. Non a caso, all'inizio del processo l'ex presidente del Consiglio figurava tra gli imputati, ma nel 2001 la Cassazione stabilì nei suoi confronti la prescrizione dei reati contestati.
                      Presidente siamo con Te,
                      meno male che Silvio muore.

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                        • Borgo D'io
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                        troppe cose sono successe negli ultimi giorni


                        la d'addario che ammette che il premier sapesse k lei era una escort
                        passa lo scudo fiscale a cause di 20 assenti dell opposizione
                        manifestazione per la liberta' di stampa
                        fininvest condannata a risarcire de benedetti
                        fini che rinuncia all indennita' offertagli dal lodo Alfano


                        il 6 ottobre la Cpnsulta si pronuncera' sulla legittimita' costituzionale di quest ultimo....
                        Fini ha gia' fatto sapere che non ne votera' un altro , qualora la Consulta lo dichiarera' incostituzionale......

                        che dite..ci siamo?
                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        • ma_75
                          Super Moderator
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                          Intanto il PD si scaglia contro Di Pietro colpevole, ancora una volta, solo di avere chiamato con il suo nome "vile" Napolitano, l'uomo di paglia di Berlusconi, quello che ha firmato tutte le leggi vergogna e ha avallato lo scempio della costituzione che il nano ha attuato sistematicamente. Per questo alcuni del PD dicono, oggi, "mai più alleanze con IDV", condannandosi, con tutta evidenza, a restare opposizione a vita e dimostrando, caso mai ce ne fosse bisogno, con chi veramente si sentono in sintonia, con il nano al quale hanno fatto mancare quei voti che avrebbero affossato lo scudo fiscale.
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                          • ma_75
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                            • Sep 2006
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                            Sentenza Mondadori, il Pdl attacca:
                            "Ora una manifestazione popolare"




                            ROMA
                            La sentenza del tribunale di Milano sul Lodo Mondadori che costringere la Finivest a pagare 750 milioni di risarcimento alla Cir di De Benedetti diventa argomento di dibattito politico. Il Pdl insorge e parla di «manovra contro Berlusconi». E per contrastarla serve «una grande manifestazione popolare», rilancia Cicchitto.


                            E ora i fedeli e scodinzolanti elettori del premier scenderanno in piazza per protestare contro il risarcimentro danni ai quali è stato condannato per aver rubato una sentenza, tramite la corruzione di magistrati. Così la libertà di stampa, lo sfascio del paese non sono motivi validi per protestare, le tasche del premier sì, invece. Mi complimento anticipatamente con chi l'ha votato e con chi andrà a manifestare
                            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                            ma_75@bodyweb.com

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                            • Ferdix
                              bibitone ABuser
                              • May 2006
                              • 7391
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                              • Novara
                              • Send PM

                              baaabbbaaa biaaaa... tra dire e il fare c'è di mezzo il mare...

                              se fanno una manifestazione per questa cosa c'è da bruciarli col napalm... altroché

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                              • ikuape86
                                L' oristanese pizzaiolo
                                • Feb 2005
                                • 18572
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                                • Oristano
                                • Send PM

                                Originariamente Scritto da Ferdix Visualizza Messaggio
                                baaabbbaaa biaaaa... tra dire e il fare c'è di mezzo il mare...

                                se fanno una manifestazione per questa cosa c'è da bruciarli col napalm... altroché
                                la faranno..vedrai migliaia di rochy e opositivi scendere in piazza a manifestare senza sapere neanche perchè tanto meno male che silvio c'è

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