Italiani: egli risorse a Natale

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  • temete
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    ...mmm...l'aria sta cambiando!
    La CEI scende in campo con durezza...e parla apertamente di minori!
    Vuol dire che qualcosa di grosso sta per emergere e D'Alema non aveva parlato tanto per dire.
    Se viene meno il placet di madre chiesa si puo' iniziare a sperare

    Il segretario della Cei alla commemorazione di santa Maria Goretti
    "Comportamenti gai e irresponsabili, gravi soprattutto quando coinvolgono minori"

    I vescovi: "Libertinaggio
    non è affare privato"


    LATINA - Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati, soprattutto quando sono implicati minori": lo ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, in una omelia pronunciata a Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria di Santa Maria Goretti.

    "Assistiamo - lamenta il segretario della Cei - ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere".

    Secondo monsignor Crociata, con un riferimento che appare in tutta evidenza diretto alle polemiche degli ultimi mesi che hanno coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, "nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la malvagità. Per questa via - osserva il presule - non c'è liberazione, come da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora più difficile emanciparsi".


    In proposito, mons. Crociata ha citato anche quanto detto di recente dal presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco: 'Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l'influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti".
    Last edited by temete; 06-07-2009, 16:23:42.
    Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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    • temete
      Bodyweb Senior
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      IL COMMENTO / Berlusconi attacca i giornali stranieri
      che si preparano a pubblicare altre foto scattate a Villa Certosa
      Quell'incubo che tormenta il premier

      di GIUSEPPE D'AVANZO

      ALLA vigilia del G8, con i Grandi della Terra attesi a Roma nelle prossime ore, Silvio Berlusconi riscrive nell'agenda dell'attenzione pubblica - non solo nazionale - i suoi incubi, la sua paura, l'ossessione per comportamenti che, da mesi, non può spiegare e giustificare se non mentendo. Il capo del governo mostra alla luce del sole, e ora anche impietosamente all'opinione pubblica internazionale, la sua vulnerabilità e l'abisso su cui pencola il suo destino politico.

      Lo fa nel modo più ufficiale che si conosca. Con un comunicato di Palazzo Chigi. Poche righe che impartiscono ai media internazionali la stessa minacciosa lezione assegnata all'informazione nazionale. Lo si ricorderà: ai giornali italiani andava "chiusa la bocca". Costi quel che costi, anche la rovina economica preparata dall'invito agli imprenditori di non fornire più pubblicità, e quindi i necessari profitti, alle testate e ai gruppi editoriali che non rispettano la consegna del silenzio sugli scandali che vedono il premier mattatore unico e ambiguissimo.

      Ora tocca a tutti gli altri media, quale che sia la loro nazionalità. Si preparano a pubblicare foto raccolte a Villa Certosa, avverte con indignazione Palazzo Chigi. Si preparano a nuovi racconti, altre cronache come se non dovesse essere questo il loro impegno verso il lettore. Con una tecnica che può essere convincente soltanto per un servizio pubblico televisivo sottomesso e servile come il nostro o per media di proprietà del capo del governo, la nota della presidenza del Consiglio parla di "menzogna", "fotomontaggi digitali", "manipolazioni", "morbosa campagna di stampa".


      Consapevole delle tecniche di adulterazione abituali per i media che possiede o indirettamente controlla (il Tg1, su tutti), Berlusconi muove un attacco preventivo e intimidatorio nella presunzione che l'informazione internazionale ne rimanga intimidita e muta.

      La mossa è politicamente catastrofica, per il capo del governo e per la reputazione del Paese che governa. Azzera con un solo gesto il tentativo di Giorgio Napolitano di superare il G8 (8/10 luglio) senza danni d'immagine al nostro Paese. Il calcolo di Berlusconi è clamorosamente miope, buono per un Paese che non conosce il conflitto d'interesse come il nostro, inefficace per un Occidente consapevole che una stampa libera è necessaria alla democrazia come un potere controllato da contrappesi. È facile attendersi che il comunicato di Palazzo Chigi più che congelare l'attenzione dei media internazionali, rafforzerà i loro sforzi per offrire alle opinioni pubbliche occidentali una rappresentazione più puntuale e documentata dell'uomo che governa l'Italia.

      È questo che Berlusconi teme. È questo il suo angoscioso tormento - e d'altronde soltanto lui può essere consapevole di che cosa deve temere. Il capo del governo sa che non può rispondere a nessuna domanda che voglia verificare le sue narrazioni fantastiche. Si è illuso che i suoi dispositivi di dominio mediatico e politico del discorso pubblico fossero sufficienti per dissolvere nel nulla ogni legittimo interrogativo o addirittura la trama stessa della realtà.

      Asini e corifei a parte, chiunque si è reso conto in questi mesi del paradigma berlusconiano, nel "caso veline" (le ragazze del presidente, "gingilli da esibire", conquistano senza alcun merito responsabilità pubbliche); nel "caso Noemi" (minorenni a Villa Certosa); nel "caso D'Addario" (prostitute a Palazzo Grazioli).

      La tecnica è nota. Berlusconi nega con forza l'episodio che gli si contesta. Accusa chi non tace, o trucca i ricordi, di essere al soldo del suo "nemico" politico (anche Rupert Murdoch finisce nell'immaginoso calderone). Scatena l'intero sistema mediatico che controlla contro i malaccorti che hanno aperto la bocca. Inventa dal nulla testimoni e testimonianze che distruggono quei poveretti, con una accorta operazione di character assassination amplificata dai media della Casa o gregari per tendenza o passione.

      Nel silenzio, chi ha avuto la decenza di raccontare quel che ha visto o ascoltato nelle residenze del governo, riceve nel suo appartamento la visita di stravaganti ladri o, una notte, un "pirata" prova a gettarlo fuori strada (accade alla D'Addario).

      Questa scena, questi metodi possono funzionare in un Paese sempre più lobotomizzato nella sua scadente qualità democratica non nei sette Paesi i cui leader saranno presto ospiti in Italia. Berlusconi, consapevole forse che quanto finora emerso è soltanto una piccola parte delle sue condotte e abitudini, se ne renderà presto amaramente conto. Non era senza fondamento il vaticinio che il capo del governo avrebbe trascinato nel suo declino l'intero Paese. Il comunicato di Palazzo Chigi, che apre di fatto il G8, ne è la conferma. La prima.
      Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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        Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
        La CEI scende in campo con durezza...e parla apertamente di minori!
        Si ecco, qui ci andrei un pò cauto fossi nella CEI.
        Mi sembra un questione, quella dei minori, in cui la chiesa è piuttosto vulnerabile, e non aggiungo altro.

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          Bodyweb Advanced
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          Dopo in G8, prevedo e spero nella chiusura dell'indagine da parte della procura di Bari.
          Non si dovrebbero configurare capi di imputazioni per berlus., ma lo scandalo si preannuncia tale da far crollare anche la più solida delle poltrone.
          In più la stampa straniera, facendo il proprio dovere e cioè quello di informare i cittadini, stà lavorando sul fianco dello psico-nano.
          Già mi immagino un Gordon Brown imbarazzato che si presenta al tavolo col "Sun" sottobraccio in cui in prima pagina è ritratto lo psico-nano che simula un matrimonio con una procace mora.

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          • odisseo
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            Franceschini: «Intollerabile che l'ex pm coinvolga il capo dello Stato»

            Intercettazioni, Di Pietro in pressing
            «Napolitano usa la piuma». Insorge il Pd


            Il leader dell'Italia dei Valori: «Il ddl va ritirato, oramai impossibile evitare lo scontro con il governo»

            ROMA - «Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti». Questa la critica che, dal suo blog, il leader dell'Idv Antonio Di Pietro ha rivolto al capo dello Stato Giorgio Napolitano. L'ex pm rimprovera al presidente della Repubblica l'aver aperto la strada, con il suo incontro con il ministro della Giustizia Alfano, a semplici «modifiche di facciata» al ddl sulle intercettazioni. Secondo il leader dell'Italia dei Valori, invece, il disegno di legge deve essere ritirato, anche a costo di arrivare allo scontro con il governo. Ma le dichiarazioni di Di Pietro non sono piaciute al leader del Pd Dario Franceschini. Il segretario dei democratici considera «intollerabile» che l'ex pm «coinvolga il Presidente della Repubblica nella polemica politica. Il Presidente sta svolgendo con intelligenza la sua funzione di garante delle regole e degli equilibri istituzionali - afferma Franceschini -. Di questo l'intero Paese deve essergli grato». «DARIO CAPISCE FISCHI PER FIASCHI» - Pronta la replica di Di Pietro a Franceschini. «Come al solito, capisce fischi per fiaschi» è il commento del leader dell'Italia dei Valori alle dichiarazioni del segretario del Pd. «Nessuno - spiega in una nota l'ex pm - se la prende con il presidente della Repubblica, al quale semmai abbiamo rivolto una supplica, non certo una critica. Noi ce la prendiamo e ce la prenderemo sempre con un governo che vuole, attraverso un provvedimento di legge, bloccare le intercettazioni e mettere il bavaglio all`informazione». «Come al solito - aggiunge Di Pietro -, Franceschini guarda al dito e non alla luna, criticando chi denuncia lo scandalo e non chi lo commette. Ce lo ricorderemo alle prossime regionali».
            «IL PD SI AFFRANCHI DALL'IDV» - Un plauso al leader del Pd arriva invece dal ministro e coordinatore del Pdl Sandro Bondi. «È molto importante che l'onorevole Dario Franceschini, a nome del maggior partito di opposizione, abbia preso le distanze in maniera inequivocabile dalle parole dell'onorevole Antonio Di Pietro, e difeso le prerogative e l'indipendenza del Presidente della Repubblica» afferma Bondi. «Speriamo che anche questa vicenda possa aiutare il Partito Democratico ad affrancarsi definitivamente e nettamente dal partito di Di Pietro, che rappresenta ormai chiaramente un movimento politico dai tratti antidemocratici», conclude il ministro.

            «DDL AL SENATO FORSE DOPO L'ESTATE» - Quanto all'iter sul ddl, il presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama, Filippo Berselli (Pdl) ha detto di «non poter escludere che il ddl sulle intercettazioni arrivi all'esame dell'Aula del Senato dopo l'estate. Domani - ha detto Berselli - è certo che chiuderemo la discussione generale sul provvedimento in commissione, ma poi credo che si possa passare ad una fase di ulteriore approfondimento. Se l'opposizione, ad esempio, chiederà di ascoltare autorevoli fonti per un ulteriore contributo al confronto, non sarò certo io a dire di no».



            da corriere.it
            "
            Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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            • Leonida
              Filosofo del *****
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              hihihihi, l' avete sentito l' ultimo passaparola?
              Originariamente Scritto da gorgone
              è plotino la chiave universale per le vagine
              Originariamente Scritto da gorgone
              secondo me sono pazzi.

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              • temete
                Bodyweb Senior
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                Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggio
                hihihihi, l' avete sentito l' ultimo passaparola?
                che si dice?
                Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                • ma_75
                  Super Moderator
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                  Originariamente Scritto da AndrePlasma Visualizza Messaggio
                  secondo me si continua a guardare dal lato sbagliato...si cerca sempre la "contrapposizione al cavaliere"...

                  io credo il contrario...x "sconfiggere" come dici te berlusconi basterebbe un politico serio che si disinteressa della vita privata di berlusconi e che al posto di controbattere parola per parola la sua politica (come il caro dipietro che si dichiara esplicitamente "l'antiberlusconiano" e la cara vecchia petulante obsoleta cieca sinistra mai rinnovata dal tempo della rivoluzione russa)...il fatto è che tutti si sono stufati di sentire una sinistra che ribatte qualsiasi cosa anche se argomenti più stupidi...anche sulle proposte sensate...che ribatte parlando di veline e di tette senza ribattere le affermazioni di berlusconi da un punto di vista politico e non personale...smetterla di rompere le palle facendo i "bastian cuntrari" su qualsiasi cosa senza MAI fare una cavolo di proposta sensata...quello che fa berlusconi non va bene? ok al posto di rompere e annoiare fai proposte concrete CHIARE efficaci significative e d'impatto...il solito "buonismo" e la solita politica pallosa di "protesta" senza proposte concrete non porta da nessuna parte...

                  Di Pietro non sa neanche da che parte è girato...non sa dire due parole in italiano come può essere un alternativa? per altro è privo di coerenza...basta vedere l'ultimo episodio: propongo referendum --> poi dico a tutti di non andare a votarlo

                  Franceschini è identico a Veltroni solo più palloso...Veltroni era uguale a Prodi solo meno addormentato...e cosi via di conseguenza...se una politica non funziona è inutile concentrarsi sul leader...è il modo di fare che è fallimentare...ci vogliono PROPOSTE CONCRETE PUBBLICIZZATE ESPRESSE CHIARAMENTE! basta lamentele hanno annoiato tutti...basta proposte inconcludenti...basta politiche del buonismo quali "ma si gli immigrati li prendiamo tutti noi che dobbiamo garantire tutti i diritti e gli diamo anche il voto che almeno stanno più sereni"...la gente si è stufata di berlusconi...ma si è doppiamente stufata dall'antiberlusconismo...

                  L'unica alternativa a Berlusconi è un politico serio che si disinteressa di Berlusconi come persona e che ragiona in termini di "proposte" più o meno sensate e che lavora in parlamento e non in televisione criticando le veline che si monta o meno berlusconi (che saranno anche caxxi suoi e se lo fa ben venga...se io mi bombassi una "velina" con un fisico mozzafiato a 60 anni e mi dicessero "oddio ti fai le veline" io risponderei con un grato sorriso di tacita soddisfazione)...

                  L'UNICA POLITICA VINCENTE E' LA POLITICA DEL BUONSENSO E NON L'ANTIBERLUSCONISMO, O IL BERLUSCONISMO O LA RETROGUARDIA RUSSA CHE NEL 2010 FA PROPOSTE A DIR POCO RIDICOLE...

                  Si è vista la politica morbida di Veltroni a cosa ha portato. Berlusconi è forte, solo un uomo più forte di lui lo può battere, non certo un mollaccione prono ai compomessi. Chi dice che non si debba parlare delle porcate di Berlusconi? Dobbiamo tutti partecipare attivamente ad insabbiare, girare la testa dall'altra parte, fingere di non vedere perchè farlo significa fare dell'antiberlusconimo? Per carità questi sono i discorsi di Giordano, Minzolini e gentaglia simile, guarda caso amichetti di Berlusconi che è l'unico a cui giova una linea morbida. Si finge di credere che agl italiani le porcate penali del premier non interessino quando, semplicemente, la gran parte degli italiani le ingora, grazie alla complicità dell'unico organo di informazione che abbia realmente un peso in questo paese, ovvero la TV. Non ci vuole meno antiberlusconimo, ma più antiberlusconismo, perchè la battaglia con lui non si combatte sul piano politico, ma su quello morale. Un uomo col suo curriculum non è legittimato a fare politica, è legittimato a fare l'imputato, stop.


                  E poi basta dare a Di Pietro dell'analfabeta...quando abbiamo un premier che parla disinvoltamente di Romolo e Remolo
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • Liam & Me
                    Bad Blake
                    • Dec 2006
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                    E' la maledizione del family day, tutti i promotori sentono il bisogno di farsene sempre delle nuove


                    Il ministro Bondi firma
                    la separazione dalla moglie


                    Il ministro, sposato dal '93, convive da un anno con Manuela Repetti, deputata del Pdl

                    Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi (LaPresse) MONZA - Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, 50 anni, e la moglie Maria Gabriella Podestà, 48, hanno definito lunedì un accordo di separazione consensuale di fronte al Tribunale di Monza. L'udienza si è tenuta nel capoluogo della provincia lombarda perchè il ministro dei Beni culturali ha da tempo trasferito la sua residenza ad Arcore, vicino alla villa del premier Berlusconi, abbandonando la sua Fivizzano, in Lunigiana, di cui nel 1990 era diventato sindaco nelle file del Pci.

                    PIENO ACCORDO - Il ministro era assistito dall'avvocato Emidia Zanetti Vitali mentre a fianco della moglie c'era l'avvocato Cesare Rimini. I due coniugi hanno raggiunto un pieno accordo anche per l'affidamento del figlio di 11 anni. Bondi, sposato dal '93, convive da almeno un anno con Manuela Repetti, 43 anni, figlia di un costruttore di Novi Ligure e dal 2008 deputata del Pdl. Al termine dell'udienza il ministro ha evitato ogni commento, dribblando giornalisti e fotografi e allontanandosi da un'uscita posteriore del tribunale.

                    06 luglio 2009
                    B & B with a little weed










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                    • temete
                      Bodyweb Senior
                      • Jun 2005
                      • 5491
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                      Dio Patria e Famiglia...da sempre i capisaldi del pdl
                      Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                      • rocky 80
                        Bodyweb Senior
                        • Apr 2005
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                        Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
                        ...Sire, come tutti i sovrani, va detronizzato e non serve a nulla contrapporgli una persona brava e di buonsenso.
                        E' come un Giuca Casella che ha ipnotizzato gli italiani e ha sotto controllo tutte le leve del consenso.

                        Poichè non mi piace la violenza per la detronizzazione mi affido all'evento naturale.
                        io credo che se continua così molti aspetteranno invano e forse verranno colti loro stessi dalla "natura"
                        http://www.youtube.com/watch?v=yjPKP3Y5ZT8

                        sigpic

                        "Avrei potuto ucciderli tutti, avrei potuto uccidere anche te. In città la legge sei tu, qui sono io! Lascia perdere; lasciami stare o scateno una guerra che neanche te la sogni! "

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                        • maurox
                          Bodyweb Senior
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                          Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
                          Dio Patria e Famiglia...da sempre i capisaldi del pdl
                          dai non facciamo i parrucconi pero', i divorzi sono una consuetudine oggi , allora neppure la chiesa dovrebbe parlare di carita' con tutti i beni che possiede e neppure il piu' fervente comunista se ha delle proprieta'
                          sigpic

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                          • Liam & Me
                            Bad Blake
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                            Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggio
                            dai non facciamo i parrucconi pero', i divorzi sono una consuetudine oggi , allora neppure la chiesa dovrebbe parlare di carita' con tutti i beni che possiede e neppure il piu' fervente comunista se ha delle proprieta'
                            ma infatti ognuno puo' fare quello che vuole, ma almeno si eviti di fare pastrocchi tipo family day. Solo per coerenza, mica per altro.
                            B & B with a little weed










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                              "Io, Terry, a Palazzo Grazioli
                              col premier e altre venti ragazze"
                              I regali: "Ciondoli, tartarughe. Ho ballato cobn Silvio e abbiamo fatto le 4 del mattino"
                              Ammette di aver conosciuto Frisullo (Pd). Incontri intimi: "No comment"
                              di GIUSEPPE D'AVANZO e GIULIANO FOSCHINI


                              Il racconto di un'altra donna che ha partecipato ai festini di Berlusconi
                              "Una sola volta. Ho avuto mille euro". Non risponde su aspetti sessuali
                              BARI - C'è a Bari, dopo Patrizia D'Addario, una seconda signora che ha ammesso dinanzi agli investigatori di aver trascorso una notte a Palazzo Grazioli. A invitarla, e poi a rimborsarla con mille euro, è stato Gianpaolo Tarantini. La signora si chiama Maria Teresa De Nicolò, ha 37 anni, è nata e vive a Bari. Repubblica l'ha incontrata insieme con il suo avvocato, Sabino Strambelli.

                              Che subito tiene a dire: "Finora Maria Teresa non ha detto una parola, le sue condotte sono state e continueranno a essere rispettose del segreto istruttorio, ma ora ci sembra giunto il tempo di precisare alcuni fatti. Leggiamo troppe interpretazioni falsate del suo presunto ruolo in questa vicenda, distorsioni che arrecano danno all'immagine e alla reputazione della mia assistita".

                              Maria Teresa De Nicolò tace con il volto un po' rigido mentre il suo avvocato spiega le ragioni del perché "Terry" si sia decisa a rispondere a qualche domanda.
                              "Voglio dire - conclude il legale, Sabino Strambelli - che la signora De Nicolò non è indagata in nessuno dei tronconi di indagine dell'inchiesta del pubblico ministero Giuseppe Scelsi. È vero, è stata ascoltata dagli inquirenti, ma soltanto come persona informata sui fatti: il suo nome, contrariamente a com'è stato riportato da alcuni quotidiani, non è mai stato associato a fatti che attengono né all'uso e allo spaccio di stupefacenti né al reclutamento di ragazze per feste e festini tantomeno sull'asse Bari-Milano".


                              Gianpaolo Tarantini è il giovane imprenditore di Bari che, secondo le provvisorie evidenze raccolte dalla magistratura, ingrassa affari e influenza ingaggiando ragazze per allietare le feste di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa e, interessato agli appalti della sanità pubblica pugliese, ripete lo schema a livello regionale.

                              Signora De Nicolò, lei conosce Gianpaolo Tarantini?
                              "Sì".

                              Quando lo ha conosciuto?
                              "Alcuni anni fa, quando fui invitata a una festa nella sua villa di Giovinazzo, alle porte di Bari".

                              Di che tipo di feste si trattava?
                              "Erano feste molto tranquille. Gianpaolo partecipava con sua moglie, c'erano i suoi amici e molta musica e molta allegria".

                              Gianpaolo Tarantini l'ha mai invitata a feste a Villa Certosa dal presidente Berlusconi?
                              "No, a villa Certosa non sono mai stata invitata".

                              Ma lei ha conosciuto il presidente Berlusconi?

                              "Sì".

                              Quando?
                              "Una sera del settembre del 2008 a Palazzo Grazioli".

                              Come andarono le cose?
                              "Se intendete come andarono prima, andarono così: Gianpaolo non mi dice subito che dobbiamo andare dal presidente del Consiglio. Mi chiede di raggiungerlo a Roma - naturalmente, a sue spese - per partecipare a una festa. Prenota, per me, una stanza in un albergo di via Margutta. Gianpaolo è al de Russie, a piazza del Popolo. Sistemo il mio bagaglio e lo raggiungo. Soltanto allora, lì al de Russie, mi dice che dobbiamo andare a casa del "presidente". Io chiedo: "Quale presidente?". Non avevo mica capito che si trattasse di Berlusconi. E, quando Gianpaolo me lo dice, confesso di sentirmi molto gratificata e anche un po' incuriosita".

                              Bene, come andarono le cose dopo?
                              "Siamo una ventina, diciamo in un rapporto di un uomo ogni quattro ragazze. Dopo una breve attesa in cortile, ci fanno entrare in un salone dove ci vengono offerti champagne e tartine. Attendiamo per una decina di minuti l'arrivo di Berlusconi".

                              Lei com'era vestita?
                              "Con quello che, ho scoperto dalla lettura delle cronache di questi giorni, è una sorta di abitino di ordinanza. Gianpaolo mi aveva detto di indossare un vestito nero con un trucco leggero e io avevo scelto un vestito nero di Prada, scollato. Direi che vestivo con una eleganza frivola e seducente".

                              Bene, siete nel salone. Che cosa accade a questo punto?
                              "Arriva Berlusconi. È sereno, allegro, come al solito sorridente. Gli siamo presentate. Per chi non conosce, il presidente ha subito una parola gentile. Ci sono anche personaggi molto noti all'opinione pubblica e ai telespettatori italiani...".

                              Ci può fare qualche nome?
                              "Non lo ritengo opportuno".

                              Dopo l'aperitivo, tutti a tavola.

                              "Sì. In una grande tavola che ricordo ovale. Cena raffinata e una conversazione non banale, anche intorno ad alcuni temi politici".

                              Quali?
                              "È il settembre del 2008, e sulle prime pagine dei giornali domina la crisi dell'Alitalia. Se ne parlò e io, che ammetto di essere forse un po' invadente, intervengo e mi mostro preoccupata per il destino della nostra compagnia di bandiera. Berlusconi mi chiede: "Sei un'azionista di Alitalia?". "No", rispondo con una battuta: "Ho soltanto un mare di Millemiglia che non vorrei perdere"".

                              Da quel che ormai si sa delle feste di Palazzo Grazioli, le serate hanno diversi tempi. C'è il primo tempo di una cena dove domina la conversazione soprattutto sui successi del presidente: è quella che ci ha raccontato. Poi c'è un secondo tempo, più allegro e festaiolo. Il copione è stato rispettato anche quella sera?
                              "Sì. Dopo la cena arriva il turno di Apicella, con le solite canzoni napoletane. Su tutte ricordo Champagne di Peppino Di Capri. E addirittura, dopo averla richiesta, la canto anch'io, con sprezzo del pericolo. Il presidente mi rimprovera e mi prega di smettere. Non so dargli torto. Sono troppo stonata! Ma in quello che voi chiamate il secondo tempo, più che Apicella, l'attrazione, quella sera, è una cantante dalla voce splendida. Non italiana, e purtroppo non ne ricordo il nome. Era così brava che ero sicura di rivederla, prima o poi, in televisione. Chi lo sa come mai è stata trascurata, nonostante la sua bravura. Il canto è soltanto una parte del "dopo cena". Poi c'è la parentesi delle barzellette e del ballo".

                              Divertenti le barzellette del presidente? Si sa che sono un po' spinte o come direbbe Berlusconi "piccanti".
                              "Beh, io direi caserecce. Mi ha fatto sorridere".

                              Com'erano le ragazze?
                              "Belle. Ripeto, alcune anche famose. C'era un clima allegro".

                              E Berlusconi?
                              "Un ottimo padrone di casa. Quando arrivò scambiammo subito due chiacchiere, raccontò che a breve sarebbe partito per trascorrere una settimana in un centro benessere. Silvio si è dimostrato subito una persona alla mano".

                              Silvio?
                              "All'inizio, naturalmente, gli do del lei e lo chiamo presidente. Ma l'atmosfera è così informale che dopo un po' comincio a dargli timidamente del "tu". Poco dopo, prendo a chiamarlo Silvio".

                              C'era chi lo chiamava Papi?
                              "No, nessuno quella sera lo ha chiamato Papi e francamente mai lo avrei chiamato così".

                              Dunque, il secondo tempo. Dopo le barzellette, diceva, si comincia a ballare.
                              "Ballo con il presidente e anche con gli altri uomini presenti. Quando balla, è molto formale: non allunga le mani, non fa il polipo come ho letto in questi giorni sui giornali hanno raccontato le altre ragazze".

                              Le testimonianze raccolte finora raccontano di un terzo tempo nelle feste di Berlusconi, un tempo più esplicitamente sessuale come quello che il 4 novembre ha visto protagonista Patrizia D'Addario. Le informazioni raccolte da Repubblica indicano che lei ha partecipato a questo terzo tempo e ha dormito, con altre ragazze, a Palazzo Grazioli. È andata così?

                              "No, per favore non fatemi questo tipo di domande".

                              È stata retribuita per la sua partecipazione a Palazzo Grazioli?
                              "No, ho ricevuto a titolo di rimborso spese la cifra di mille euro".

                              Da chi?
                              "Da Gianpaolo Tarantini".

                              Berlusconi le ha regalato qualcosa?
                              "Due statuine e alcuni oggetti di bigiotteria".

                              Bigiotteria? O gioielli?
                              "Se mi dicono gioielli penso a Tiffany... In questo caso parliamo di bigiotteria: ciondoli di tartarughine e farfalle. E anche due soldatini".

                              Che ricordo ha di Berlusconi?
                              "Con me è stato gentile. Un ottimo padrone di casa e un eccellente intrattenitore. Abbiamo fatto le quattro di notte".

                              Ricorda che giorno della settimana era?
                              "No, non ricordo".

                              Quella è stata l'unica volta che è stata a Palazzo Grazioli?

                              "Purtroppo, sì".

                              Perché purtroppo?
                              "Mi sono divertita, sarei tornata volentieri. A chi non piacerebbe partecipare alle feste del capo del governo? Ma ci deve essere qualcosa di me che non è piaciuto a Silvio".

                              Che cosa?
                              "Non lo so, forse il fatto che fossi stonata (sorride). E poi a me piace discutere, dire sempre come la penso".

                              Lei ha mai chiesto a Tarantini perché non è stata più invitata a Palazzo Grazioli?
                              "Sì, una volta gliel'ho chiesto. E Gianpaolo mi ha risposto che forse il presidente vuole facce nuove alla sua tavola".

                              Alcuni giornali hanno scritto che lei a Milano procacciava ragazze per le feste del presidente. È vero?
                              "È assolutamente falso. Io, a Milano, sono andata soltanto in vacanza, non ho mai presentato nessun'amica a Gianpaolo anche perché faccio una vita abbastanza defilata".

                              Ha visto cocaina quella sera a Palazzo Grazioli?
                              "Assolutamente no".

                              Lei fa uso di cocaina?
                              "No".

                              Risulta dalle carte giudiziarie che alcuni testimoni hanno associato il suo nome all'ex vice presidente della giunta regionale pugliese, Sandro Frisullo, politico del Pd. Lei conosce Frisullo?
                              "Sì".

                              Come lo ha conosciuto?
                              "Me lo ha presentato Gianpaolo".

                              Ricorda in che occasione?
                              "No".

                              Vi siete visti soltanto una volta?
                              "No".

                              Fonti vicine all'inchiesta hanno confermato a Repubblica che lei ha avuto rapporti sessuali con il vice presidente della giunta. Ce lo può confermare?
                              "No, non voglio rispondere a questo tipo di domanda".

                              Ha ricevuto benefici economici per questi incontri?
                              "No, non insistete su questo genere di domande".

                              Signora De Nicolò, di cosa si occupa?
                              "Di arredamento e ristrutturazione di immobili. E poi adoro leggere: libri e giornali".

                              Ha letto nei mesi scorsi la lettera e l'intervista di Veronica Lario?
                              "Sì, ma non vorrei entrare nel merito di vicende così strettamente di carattere personale. Non sono un'ipocrita, ma il velinismo non mi piace. Per questo apprezzo quelle donne che hanno il coraggio di rivendicare il proprio ruolo nella società".


                              (7 luglio 2009)
                              Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                                dai non facciamo i parrucconi pero', i divorzi sono una consuetudine oggi , allora neppure la chiesa dovrebbe parlare di carita' con tutti i beni che possiede e neppure il piu' fervente comunista se ha delle proprieta'
                                Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                                ma infatti ognuno puo' fare quello che vuole, ma almeno si eviti di fare pastrocchi tipo family day. Solo per coerenza, mica per altro.
                                ...infatti!
                                nessuno puo' puntare il dito...pero' un minimo di coerenza con quello che si sbandiera signori!
                                Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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