Italiani: egli risorse a Natale

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  • gorgone
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    • May 2008
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    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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    no, ma scherzo nel senso che faccio sempre lo stesso discorso comunque ora sto guardando a vista il mio sformato di pistacchi (perché anche se non posto più ho sempre l'indole metti su culone con gorgone), essendo ricetta che ho appena creato, non ho ancora definito i tempi di cottura, quindi lo guardo e gli chiedo: parlami o sformato, sei tu cotto?
    dopo provo a tirare due inutili somme su due idee che mi rimbalzano in testa sulla situazione italiana.

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    • SonGohan
      Bodyweb Senior
      • Mar 2007
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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      A livello nazionale si rischierebbe l'ingovernabilità. Bisognerà vedere se lo spauracchio-Grillo convincerà il PD ad allearsi con l'UDC, ma in quel caso il programma di governo sarà tutto un gioco di rimessa. La metà non è andata a votare: il dato più pesante è questo.
      Senza voler entrare nel merito della validità o meno del M5S, rimanendo su un ragionamento puramente numerico, non è cosi fantascientifica la possibilità che il M5S da qui alle politiche cresca in modo da raggiungere da solo la maggioranza assoluta.

      In due settimane di comizi/show Grillo ha fatto salire la percentuale in una regione che si considerava tra le più difficili per il M5S. Se inizierà un tour di qualche mese di città in città fino alle politiche?

      ---------- Post added at 21:56:20 ---------- Previous post was at 21:53:03 ----------

      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
      Credo che per Grillo sia stato un risultato straordinario, il migliore possibile: una caterva di voti, senza l'onere di governare.
      Esatto, da qui alle politiche è un vantaggio per loro, non gli avrebbero perdonato nulla dal punto di vista mediatico.

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      • Liam & Me
        Bad Blake
        • Dec 2006
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        Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
        no, ma scherzo nel senso che faccio sempre lo stesso discorso comunque ora sto guardando a vista il mio sformato di pistacchi (perché anche se non posto più ho sempre l'indole metti su culone con gorgone), essendo ricetta che ho appena creato, non ho ancora definito i tempi di cottura, quindi lo guardo e gli chiedo: parlami o sformato, sei tu cotto?
        dopo provo a tirare due inutili somme su due idee che mi rimbalzano in testa sulla situazione italiana.
        ok, ogni tanto passo a controllare allora
        B & B with a little weed










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        • gorgone
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          • May 2008
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          • nel cuore di chi è nel mio cuore
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          eccomi liam, ti sei mai chiesto perché in italia non ci sono mai state rivoluzioni, ma al massimo delle jacqueries, pure sanguinose, ma destinate a durare un fuoco di paglia ?

          da noi, la cultura civica è qualcosa di secondario che non ha mai preso il posto di quella dei legami familiari e di prossimità, perché nell'età moderna non si è mai affermato un potere politico sufficientemente forte da superare la fase autoritaria e avviare quella liberale e poi democratica a partire da valori condivisi;
          il potere è stato sempre "interrotto" in questo sviluppo, per tornare alla delega al clientelismo decentrato, il più delle volte mediato e ordito dalla chiesa, unico ente ramificato e omogeneo, che ha sempre ostacolato la formazione di un entità politica nazionale "forte".

          nel momento in cui il potere costituito esercita una discrezionalità sull'economia dei cittadini, la frittata è fatta, perché in troppi dipendono materialmente dalla conservazione dello statu quo, dato che praticamente tutti i settori economici dipendono direttamente o indirettamente da erogazioni di denaro pubblico.
          le mafie esercitano solo una funzione surrogatoria, altrettanto parassitaria, ma spesso più efficiente per disponibilità di mezzi e spregiudicatezza.


          per questo dicevo che non mi meraviglia, anche se lo trovo interessante, il mancato sviluppo di un'analisi seria dell'esperienza berlusconiana.

          l'economia italiana è sostanzialmente drogata dall'intervento pubblico praticamente i tutti isettori, dall'agricoltura, all'industria e i servizi, in via diretta (sussidi, sgravi fiscali, commesse, ecc...) o indiretta (politiche di tolleranza nei confronti della corruzione, dell'evasione o dell'elusione fiscale, con la relativa distorsione di mercato a favore di imprese e attività altrimenti inefficienti o dall'efficienza molto precaria).

          berlusconi in concreto si è semplicemente adoperato finché ha potuto per conservare questo andazzo a fronte della minaccia che i criteri di maastricht nel '92 hanno iniziato a porre come prospettiva imminente, quando il sussulto di tangentopoli ha appena acceso un fuoco di paglia perché poi le cose tornassero come e peggio di prima, e intanto ha garantito a se stesso e ai suoi potenti sponsor l'acquisizione morbida di posizioni privilegiate di difesa del potere economico in fase di ristrutturazione.

          in questo, e nonostante gli alti lai della parte del paese che gli è esteticamente ostile, il cavaliere ha riscosso un sostanziale e angosciato consenso anche in una grande maggioranza di settori sociali in teoria politicamente opposti a lui, poiché eventuali politiche "virtuose" sarebbero andate a colpire duramente anche gli interessi rappresentati dalla sinistra, e in un modo più che proporzionale rispetto ai vantaggi, inducendo in quelle classi dirigenti di rappresentanza un sostanziale timore e propensione istintiva alla conservazione.

          insomma, è stato il ventennio della paura e della politica dello struzzo, con l'orchestrina (o Apicella) che suona per la festa, mentre la nave affonda


          guarda, voglio portare un ulteriore esempio di come si manifesta la cultura della feudalità in Italia:
          qual è stato l'imprenditore di riferimento più noto e ammirato degli ultimi 50 anni ?
          gianni agnelli (ma vale, mutatis mutandis, per cuccia e le banche, come per altri casi analoghi...):
          pessimo imprenditore, ma principe munifico dello stile, dell'"eleganza", del calcio, ecc..., egli ha rappresentato l'ideale sognato ed emulato dal piccolo imprenditore che, privo di cultura borghese e moderna, vede nel successo economico la scorciatoia per conseguire un'agiatezza da rentier e comprare il palazzotto nobiliare nel piccolo centro di provincia dove i suoi genitori o nonni contadini portavano le uova alla fiera del mattino;


          ai livelli inferiori, abbiamo una classe maggioritaria patrimonialmente fluttuante e indebitata che si percepisce come ceto medio ma è priva di cultura e prassi borghese, e invece manifesta diverse prerogative ideologiche da sottoproletariato, accanto a una minoranza più solidamente borghese quanto a cultura civica, che spesso trova unico rifugio politico nella sinistra, ma non è in grado di esprimere autonomamente idee economiche efficaci e vitali per palese estraneità al mondo della produzione e incapacità di comprenderne gli sviluppi in tempo reale.


          vuoi anche la ricetta dello sformatino?

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          • Liam & Me
            Bad Blake
            • Dec 2006
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            Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
            eccomi liam, ti sei mai chiesto perché in italia non ci sono mai state rivoluzioni, ma al massimo delle jacqueries, pure sanguinose, ma destinate a durare un fuoco di paglia ?

            da noi, la cultura civica è qualcosa di secondario che non ha mai preso il posto di quella dei legami familiari e di prossimità, perché nell'età moderna non si è mai affermato un potere politico sufficientemente forte da superare la fase autoritaria e avviare quella liberale e poi democratica a partire da valori condivisi;
            il potere è stato sempre "interrotto" in questo sviluppo, per tornare alla delega al clientelismo decentrato, il più delle volte mediato e ordito dalla chiesa, unico ente ramificato e omogeneo, che ha sempre ostacolato la formazione di un entità politica nazionale "forte".

            nel momento in cui il potere costituito esercita una discrezionalità sull'economia dei cittadini, la frittata è fatta, perché in troppi dipendono materialmente dalla conservazione dello statu quo, dato che praticamente tutti i settori economici dipendono direttamente o indirettamente da erogazioni di denaro pubblico.
            le mafie esercitano solo una funzione surrogatoria, altrettanto parassitaria, ma spesso più efficiente per disponibilità di mezzi e spregiudicatezza.


            per questo dicevo che non mi meraviglia, anche se lo trovo interessante, il mancato sviluppo di un'analisi seria dell'esperienza berlusconiana.

            l'economia italiana è sostanzialmente drogata dall'intervento pubblico praticamente i tutti isettori, dall'agricoltura, all'industria e i servizi, in via diretta (sussidi, sgravi fiscali, commesse, ecc...) o indiretta (politiche di tolleranza nei confronti della corruzione, dell'evasione o dell'elusione fiscale, con la relativa distorsione di mercato a favore di imprese e attività altrimenti inefficienti o dall'efficienza molto precaria).

            berlusconi in concreto si è semplicemente adoperato finché ha potuto per conservare questo andazzo a fronte della minaccia che i criteri di maastricht nel '92 hanno iniziato a porre come prospettiva imminente, quando il sussulto di tangentopoli ha appena acceso un fuoco di paglia perché poi le cose tornassero come e peggio di prima, e intanto ha garantito a se stesso e ai suoi potenti sponsor l'acquisizione morbida di posizioni privilegiate di difesa del potere economico in fase di ristrutturazione.

            in questo, e nonostante gli alti lai della parte del paese che gli è esteticamente ostile, il cavaliere ha riscosso un sostanziale e angosciato consenso anche in una grande maggioranza di settori sociali in teoria politicamente opposti a lui, poiché eventuali politiche "virtuose" sarebbero andate a colpire duramente anche gli interessi rappresentati dalla sinistra, e in un modo più che proporzionale rispetto ai vantaggi, inducendo in quelle classi dirigenti di rappresentanza un sostanziale timore e propensione istintiva alla conservazione.

            insomma, è stato il ventennio della paura e della politica dello struzzo, con l'orchestrina (o Apicella) che suona per la festa, mentre la nave affonda


            guarda, voglio portare un ulteriore esempio di come si manifesta la cultura della feudalità in Italia:
            qual è stato l'imprenditore di riferimento più noto e ammirato degli ultimi 50 anni ?
            gianni agnelli (ma vale, mutatis mutandis, per cuccia e le banche, come per altri casi analoghi...):
            pessimo imprenditore, ma principe munifico dello stile, dell'"eleganza", del calcio, ecc..., egli ha rappresentato l'ideale sognato ed emulato dal piccolo imprenditore che, privo di cultura borghese e moderna, vede nel successo economico la scorciatoia per conseguire un'agiatezza da rentier e comprare il palazzotto nobiliare nel piccolo centro di provincia dove i suoi genitori o nonni contadini portavano le uova alla fiera del mattino;


            ai livelli inferiori, abbiamo una classe maggioritaria patrimonialmente fluttuante e indebitata che si percepisce come ceto medio ma è priva di cultura e prassi borghese, e invece manifesta diverse prerogative ideologiche da sottoproletariato, accanto a una minoranza più solidamente borghese quanto a cultura civica, che spesso trova unico rifugio politico nella sinistra, ma non è in grado di esprimere autonomamente idee economiche efficaci e vitali per palese estraneità al mondo della produzione e incapacità di comprenderne gli sviluppi in tempo reale.


            vuoi anche la ricetta dello sformatino?
            se c'e'...
            B & B with a little weed










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            • gorgone
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              • May 2008
              • 6246
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              • nel cuore di chi è nel mio cuore
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              Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
              se c'e'...
              perbacco:

              ammollare 3 fogli di colla di pesce in acqua fredda per 5 minuti
              in una casseruola stemperare 4 cucchiai di malto d'orzo in 4 cucchiai di acqua.
              portare ad ebollizione e lasciare cuocere per due minuti.
              nel frattempo frullare mezzo bicchiere di pistacchi e pestarne a mano (possibilmente in un pestello del '500 di un qualche monastero) una ventina.
              aggiungere quelli frullati al composto di malto, tenere gli altri a parte.

              in una terrina montare 4 albumi con un pizzico di sale
              incorporare il tutto, malto, pistacchi frullati, albumi con 400 gr. di yogurt intero bianco (anche fatto in casa) e 200 gr di farina di mandorla.
              mescolare con la frusta.
              versare in uno stampo, cospargere con i pistacchi pestati a mano e infornare a 180 gradi per venti minuti.



              ---------- Post added at 22:48:07 ---------- Previous post was at 22:47:35 ----------

              (devo ancora sentirlo)
              Last edited by gorgone; 30-10-2012, 00:00:13.

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              • SonGohan
                Bodyweb Senior
                • Mar 2007
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                Parlate troppo difficile per me, porto un pò di trash nella discussione va:

                Adesso Rosario Crocetta rispetterà la castità?

                In campagna elettorale aveva preso un insolito impegno: "Se dovessi diventare presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani"

                20:59 - L'ex sindaco di Gela Rosario Crocetta aveva sconvolto l'elettorato siciliano quando in un comizio si era spinto a fare una promessa che mai nessun politico aveva osato fare: "Se dovessi diventare presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani". Ma adesso che le urne lo hanno proclamato vincitore rispetterà questa linea?Crocetta aveva spiegato il motivo di questa decisione così drastica: "L’ex premier (Silvio Berlusconi, ndr) ha rappresentato uno degli esempi di peggior politica in assoluto: ha sacrificato in nome del gossip il proprio impegno politico, facendo intendere una sua considerazione sotto zero dell’universo femminile. Ora per me il tempo della passioni è finito. Mi piace leggere salmi e i grandi poeti sufi".
                Non è dato sapere se con questa uscita a effetto ammiccava agli alleati cattolici dell'Udc oppure se si trattava di un intendimento personale, di sicuro resta il fatto che dopo Nichi Vendola, Crocetta è il secondo governatore regionale dichiaratamente gay, oltre che primo sindaco omosessuale della storia d'Italia.
                Nel 2002 è stato eletto sindaco della cittadina di Gela, dove già da tempo era impegnato in politica. Nella ricerca di una sua collocazione politica all'interno della Sinistra italiana, ha aderito prima al Partito Comunista Italiano e poi a Rifondazione Comunista, con cui è stato assessore alla cultura del comune di Gela dal 1996 al 1998. Poi ha ricoperto anche l'incarico di consigliere comunale con la Federazione dei Verdi. Assessore alla Pubblica Istruzione dal 2000 al 2001, nel maggio del 2002 si candida a sindaco della sua città per l'alleanza di centrosinistra e viene proclamato primo cittadino dopo un ricorso e un secondo scrutinio delle schede.
                In campagna elettorale e durante l'intero mandato si è fatto portavoce della necessità di combattere Cosa Nostra, autodefinendosi "sindaco antimafia". Tra le sue iniziative antimafia lo svolgimento delle gare per l'appalto delle opere pubbliche alla presenza dei Carabinieri ed il licenziamento di impiegati comunali vicini alla mafia.
                Al termine dei cinque anni di mandato, si ricandida nella carica di primo cittadino e viene riconfermato dal voto popolare al termine delle consultazioni amministrative del 2007, in cui stravince al primo turno con il 64,8% dei consensiIn campagna elettorale e durante l'intero mandato si è fatto portavoce della necessità di combattere Cosa Nostra, autodefinendosi "sindaco antimafia". Tra le sue iniziative antimafia lo svolgimento delle gare per l'appalto delle opere pubbliche alla presenza dei Carabinieri e il licenziamento di impiegati comunali vicini alla mafia.
                Nel 2008 aderisce al Partito Democratico e alle elezioni europee del 2009 è eletto al Parlamento Europeo e si dimette da sindaco di Gela dopo due anni dalla riconferma. Il 18 aprile 2012 diviene vicepresidente della Commissione speciale antimafia (Crim) dell'Unione europea.
                E' stato l'obiettivo di due attentati sventati prima dell'esecuzione dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

                In campagna elettorale aveva preso un insolito impegno: "Se dovessi diventare presidente della Regione Sicilia dirò addio al sesso e mi considererò sposato con la Sicilia, le siciliane e i siciliani"

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                • ma_75
                  Super Moderator
                  • Sep 2006
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                  Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggio
                  eccomi liam, ti sei mai chiesto perché in italia non ci sono mai state rivoluzioni, ma al massimo delle jacqueries, pure sanguinose, ma destinate a durare un fuoco di paglia ?

                  da noi, la cultura civica è qualcosa di secondario che non ha mai preso il posto di quella dei legami familiari e di prossimità, perché nell'età moderna non si è mai affermato un potere politico sufficientemente forte da superare la fase autoritaria e avviare quella liberale e poi democratica a partire da valori condivisi;
                  il potere è stato sempre "interrotto" in questo sviluppo, per tornare alla delega al clientelismo decentrato, il più delle volte mediato e ordito dalla chiesa, unico ente ramificato e omogeneo, che ha sempre ostacolato la formazione di un entità politica nazionale "forte".

                  nel momento in cui il potere costituito esercita una discrezionalità sull'economia dei cittadini, la frittata è fatta, perché in troppi dipendono materialmente dalla conservazione dello statu quo, dato che praticamente tutti i settori economici dipendono direttamente o indirettamente da erogazioni di denaro pubblico.
                  le mafie esercitano solo una funzione surrogatoria, altrettanto parassitaria, ma spesso più efficiente per disponibilità di mezzi e spregiudicatezza.


                  per questo dicevo che non mi meraviglia, anche se lo trovo interessante, il mancato sviluppo di un'analisi seria dell'esperienza berlusconiana.

                  l'economia italiana è sostanzialmente drogata dall'intervento pubblico praticamente i tutti isettori, dall'agricoltura, all'industria e i servizi, in via diretta (sussidi, sgravi fiscali, commesse, ecc...) o indiretta (politiche di tolleranza nei confronti della corruzione, dell'evasione o dell'elusione fiscale, con la relativa distorsione di mercato a favore di imprese e attività altrimenti inefficienti o dall'efficienza molto precaria).

                  berlusconi in concreto si è semplicemente adoperato finché ha potuto per conservare questo andazzo a fronte della minaccia che i criteri di maastricht nel '92 hanno iniziato a porre come prospettiva imminente, quando il sussulto di tangentopoli ha appena acceso un fuoco di paglia perché poi le cose tornassero come e peggio di prima, e intanto ha garantito a se stesso e ai suoi potenti sponsor l'acquisizione morbida di posizioni privilegiate di difesa del potere economico in fase di ristrutturazione.

                  in questo, e nonostante gli alti lai della parte del paese che gli è esteticamente ostile, il cavaliere ha riscosso un sostanziale e angosciato consenso anche in una grande maggioranza di settori sociali in teoria politicamente opposti a lui, poiché eventuali politiche "virtuose" sarebbero andate a colpire duramente anche gli interessi rappresentati dalla sinistra, e in un modo più che proporzionale rispetto ai vantaggi, inducendo in quelle classi dirigenti di rappresentanza un sostanziale timore e propensione istintiva alla conservazione.

                  insomma, è stato il ventennio della paura e della politica dello struzzo, con l'orchestrina (o Apicella) che suona per la festa, mentre la nave affonda


                  guarda, voglio portare un ulteriore esempio di come si manifesta la cultura della feudalità in Italia:
                  qual è stato l'imprenditore di riferimento più noto e ammirato degli ultimi 50 anni ?
                  gianni agnelli (ma vale, mutatis mutandis, per cuccia e le banche, come per altri casi analoghi...):
                  pessimo imprenditore, ma principe munifico dello stile, dell'"eleganza", del calcio, ecc..., egli ha rappresentato l'ideale sognato ed emulato dal piccolo imprenditore che, privo di cultura borghese e moderna, vede nel successo economico la scorciatoia per conseguire un'agiatezza da rentier e comprare il palazzotto nobiliare nel piccolo centro di provincia dove i suoi genitori o nonni contadini portavano le uova alla fiera del mattino;


                  ai livelli inferiori, abbiamo una classe maggioritaria patrimonialmente fluttuante e indebitata che si percepisce come ceto medio ma è priva di cultura e prassi borghese, e invece manifesta diverse prerogative ideologiche da sottoproletariato, accanto a una minoranza più solidamente borghese quanto a cultura civica, che spesso trova unico rifugio politico nella sinistra, ma non è in grado di esprimere autonomamente idee economiche efficaci e vitali per palese estraneità al mondo della produzione e incapacità di comprenderne gli sviluppi in tempo reale.


                  vuoi anche la ricetta dello sformatino?
                  Sarebbe interessante poter commentare ogni singolo concetto del tuo post, ma non voglio essere logorroico e cerco di concentrarmi su alcuni punti. In particolare il rapporto tra Berlusconi e il paese, il modo in cui si è costituito il suo consenso, l'appoggio anche da parte di chi, teoricamente, lo avrebbe dovuto avversare. Berlusconi incarna l'antistato, il rifiuto del cittadino italiano verso lo stato centrale, spesso identificato col fisco ma, in genere, con tutta l'amministrazione pubblica. In questo senso, infatti, è risibile il parallelo Berlusconi/Mussolini che spesso viene avanzato con faciloneria: da una parte il totalitarismo in cui nulla è possibile fuori dallo stato, dall'altra la deriva antistatalista per cui tutto ciò che è pubblico è marcio (salvo poi colonizzare la PA con i propri protetti, ma questo è un altro discorso, lo spoil system non se lo nega nessuno in Italia). In questa prospettiva Berlusconi è molto più simile all'ala estrema dei repubblicani americani che vedono nello stato federale in grande nemico delle libertà individuali.
                  Ma non volevo parlare di Berlusconi, quanto degli italiani e del loro difficile rapporto con lo stato centrale. In questo senso tu hai ben messo in evidenza il nefasto ruolo della chiesa che ha osteggiato la formaizone dello stato nazionale e, anche in seguito, ha cercato di ergersi come autorità alternativa. E' interessante vedere cosa succederà, in prospettiva, ora che la capacità di attrazione della chiesa è in netto declino. L'altra minaccia verso lo stato è il campanilismo che altro non è che l'eredità del mondo comunale/signorile/principesco. A questo proposito viene spesso citato il rapporto esistente tra capitale e nazione: il caso della Francia è lampante: Parigi è da sempre il cuore del paese, il centro della sua storia, non esiste in nessuna maniera che Lione o Marsiglia si propongano come vere capitali, morali/economiche/...., nessuna Padania sarebbe possibile in Francia perchè il concetto di unità nazionale è congenito nei francesi come pure quello di una città simbolo del paese stesso. E' badiamo bene che la Francia ha corso rischi di disfacimento non meno che l'Italia, basti pensare alla Vandea, tuttavia nessuno ha mai pensato di dissolvere l'unità nazionale.
                  In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                  ma_75@bodyweb.com

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                  • gorgone
                    for a while
                    • May 2008
                    • 6246
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                    • nel cuore di chi è nel mio cuore
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                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    S E' interessante vedere cosa succederà, in prospettiva, ora che la capacità di attrazione della chiesa è in netto declino.
                    ho un'idea anche in merito a questo, però più nebulosa perché l'indole storica è più forte in me di quella politica (in effetti assente, quest'ultima) quindi faccio più fatica ad avanzar previsioni che a raccogliere le fila del passato, per quanto recente.
                    quindi poi te ne parlo in privato che in pubblico mi vergogno

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                    • ma_75
                      Super Moderator
                      • Sep 2006
                      • 52669
                      • 1,388
                      • 775
                      • Send PM

                      subiremo l'influenza crescente del tantrismo?
                      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                      ma_75@bodyweb.com

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                      • gorgone
                        for a while
                        • May 2008
                        • 6246
                        • 832
                        • 835
                        • nel cuore di chi è nel mio cuore
                        • Send PM

                        ah mi è arrivato un invito per un seminario in india, vuoi andare?

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                        • Viewer
                          Bodyweb Advanced
                          • Sep 2010
                          • 1306
                          • 209
                          • 218
                          • Send PM

                          la lite fra PD e UDC con relativa caduta del governo è data 1,5

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                          • gorgone
                            for a while
                            • May 2008
                            • 6246
                            • 832
                            • 835
                            • nel cuore di chi è nel mio cuore
                            • Send PM

                            serra iscritto a bw, fuori il nick

                            L’AMACA del 30/10/2012 (Michele Serra).

                            La maggioranza dei siciliani non è andata a votare, ma sarà ugualmente governata. Da un governo di altri, eletto da altri. Se il proposito di chi non vota è tirare una bordata alla politica, depotenziarla, dequalificarla, il risultato è (sempre) l’esatto contrario: nei suoi nuovi confini, più ristretti, la politica può ugualmente sommare i voti che le restano dentro il cerchio magico del cento per cento. Chi è andato a votare, per quanto minoranza, pesa come una totalità. E chi non ha votato, per quanto maggioranza assoluta, pesa meno della più insignificante delle listerelle del nostro comicissimo paese (per fare solo tre nomi Popolo dei Forconi, Piazza Pulita e Sturzo Presidente). Di peggio, nel bilancio di chi non vota, si può aggiungere questo: che grazie all’astensione di massa, per vincere e per governare bastano meno voti, sempre meno voti. Lo stesso numero di voti che non erano sufficienti, pochi anni fa, per arrivare secondi o terzi, oggi bastano per vincere. Ovviamente chi non va a votare ha le sue rispettabili ragioni, e il diritto di non farlo. Ma perde il diritto di lamentarsi per quanto accadrà, e acquisisce il dovere di tacere e subire, perché ha taciuto e subito nel giorno delle elezioni.

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                            • 600
                              been there, done that
                              • Mar 2009
                              • 3861
                              • 329
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                              • Quel paese
                              • Send PM

                              In concreto non cambierebbe nulla forse, ma è un peccato che in itala non si faccia come in altri paesi in cui assieme ai vari partiti sulla scheda elettorale compare anche l'opzione "nessun-partito".

                              E' un modo semplice ma direi efficace per distinguere tra l'astensionismo per disinteresse quello di protesta.
                              Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                              • Sean
                                Csar
                                • Sep 2007
                                • 120440
                                • 3,381
                                • 3,440
                                • Italy [IT]
                                • In piedi tra le rovine
                                • Send PM

                                Ai cittadini che arma rimane in "democrazia"? Ti servono alla mensa quei partiti, quelle liste, quei personaggi...ti chiedono pure di votarli e, se non lo fai, ecco la reprimenda. Serra stia attento, perchè poi magari a votare ci vanno ma lassù rischiano per davvero di trovarsi Grillo con la maggioranza assoluta se il partito dell'astensione trasformasse il suo non voto in voto "per dispetto".
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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