Temo...Bagnasco, d'altra parte, gliel'ha giurata fin dai tempi del caso Boffo (ora rimesso in sella, tra l'altro, come direttore dei media vaticani). Aspettava solo, con la pazienza che sanno avere i preti, il momento buono seduto sul fiume.
Italiani: egli risorse a Natale
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza MessaggioTra l'altro la metafora del galleggiamento è interessante... alludeva?
Commenta
-
-
Sulle posizioni della Chiesa alcuni passi di un articolo di Rodari, uno che di solito ha le antenne ben posizionate in Vaticano:
I vescovi italiani si dicono “sconcertati” e “scioccati” da Silvio Berlusconi. Ma un’idea chiara per il dopo non ce l’hanno. Fonti interne alla chiesa dicono che un’idea per il futuro ce l’ha invece il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone: una presidenza di Gianni Letta o, in alternativa, di Giulio Tremonti il quale, giusto l’altro ieri, è stato invitato da Bertone e dal presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, a parlare di economia e finanza ai superiori delle congregazioni religiose. Il problema è che i nomi non sarebbero del tutto graditi al presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, né al suo predecessore, il cardinale Camillo Ruini. I due si dice non facciano fronte comune: hanno semplicemente la medesima visione delle cose.
Che nell’episcopato italiano la misura nei confronti del premier sia colma lo confermano tante parole. Tra queste quelle pronunciate due giorni fa dal presidente del Forum delle associazioni familiari, Francesco Belletti: “La presenza del premier alla conferenza nazionale della famiglia in programma a Milano dall’8 al 10 novembre ci imbarazza”, ha detto lapidario. Al Foglio è il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, a dire: “Sono sconcertato. La condotta del premier è insostenibile. Non c’è nessuna giustificazione. Come vescovi siamo tutti provati da questo degrado istituzionale”. Esiste una soluzione per il dopo? “Il dopo è oscuro. Alternative in questo momento non ne vediamo. Il fronte delle opposizioni è disaggregato. Sembra d’essere alla fine dell’impero. Davanti abbiamo soltanto macerie”.
Qualcuno nel ramo laico della chiesa cattolica sta lavorando per cercare alternative a Berlusconi. Molto attivo è Pellegrino Capaldo, ex Banco di Roma, ex Dc. E’ lui a tessere la rete per il sogno del grande centro che tenga assieme Casini, Francesco Rutelli, Gianfranco Fini con Luca Cordero di Montezemolo. Un’ipotesi che la chiesa italiana guarda con interesse senza tuttavia ritenerla decisiva per il futuro. La politica dei due forni inaugurata da Ruini, e momentaneamente abbandonata da Bertone, è quella preferita, soprattutto oggi che la parabola berlusconiana sembra a molti giunta al capolinea. Dice Andrea Olivero, presidente della Acli: “L’importante è che con Berlusconi non finisca la politica. Ancora oggi entrambi gli schieramenti hanno personalità serie e pronte a lavorare. Personalità che sentono il bisogno di tornare a fare politica. Occorre trovare qualcosa che riunisca le forze omogenee presenti in entrambi gli schieramenti, senza tornare all’Ulivo e senza insistere sul Pdl”.
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
La chiesa non può permettersi di rimanere attaccata a Berlusconi fino alla fine. Per quanto sia stata connivente con lui per tanti anni, deve smarcarsi prima della fine. Perchè è chiaro che alla caduta del berlusconismo seguirà quella di chi l'ha seguito nella sua avventura. Altro che cerino in mano, chi resta con Berlusconi brucerà come un bonzo a SaigonIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
Commenta
-
-
A leggere quanto dice il vaticanista, sanno che Berlusconi è a fine corsa ma sono indecisi su dove e con chi riposizionarsi....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioLa chiesa non può permettersi di rimanere attaccata a Berlusconi fino alla fine. Per quanto sia stata connivente con lui per tanti anni, deve smarcarsi prima della fine. Perchè è chiaro che alla caduta del berlusconismo seguirà quella di chi l'ha seguito nella sua avventura. Altro che cerino in mano, chi resta con Berlusconi brucerà come un bonzo a Saigon
Naturalmente al punto in cui siamo si è andati oltre... a Berlusconi, oramai galleggiante, non resta che fare degna sepoltura.
Commenta
-
-
l'intervento nello spazio delle lettere
Fini, il quotidiano Avvenire all'attacco:
«Nel partito anticlericalismo e ideologia»
Il direttore del quotidiano dei vescovi critica il discorso di Bastia Umbra: «Rischioso futurismo familiare»
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
Commenta
-
-
Già dal discorso in Umbria, me lo aspettavo. Non può venire da una destra che si considera quella "vera" un tale smottamento sinistro e sinistroide sui temi etici. Se Fini pensa di fare lo Zapatero in Italia, auguri a lui ma durerà poco....ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
Nel caso Berlusconi pensasse che Fini barasse, il missile è arrivato alla prima occasione
La maggioranza va sotto a un emendamento sulla cooperazione italia-libia
Governo battuto alla Camera
La maggioranza va sotto a un emendamento sulla cooperazione italia-libia
La maggioranza è stata battuta alla Camera su un emendamento dei Radicali a una mozione sulla emendamento che riguarda i respingimenti degli extracomunitari e gli accordi con la Libia. Fli e Udc hanno votato a favore dell'emendamento, su cui il governo aveva espresso parere contrario. L'emendamento è quindi passato con 274 sì e 261 no.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
Commenta
-
-
Impossibile governare così. Pare si voglia almeno arrivare alla approvazione della finanziaria e del federalismo, poi......ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
C. Campo - Moriremo Lontani
Commenta
-
-
E siamo a 3 in una sola sera. E pare siano anche quasi arrivati alle mani
Sulla Libia governo battuto tre volte
le mozioni passano con i voti di Fli
Con 274 a favore e 261 contrari è stata approvata la modifica presentata da Matteo Mecacci, radicale del Pd, sul trattato di Amicizia Italia-Libia che prevede l'impegno a chiarire i termini degli accordi. La Russa: "Insisteremo per i respingimenti". Cicchitto: "Voto irresponsabile". Bocchino: "Basta con la demagogia"
ROMA - Tre votazioni e tre sconfitte oggi per il governo alla Camera. Prima è stato approvato l'emendamento presentato da Matteo Mecacci, radicale del Pd, alla mozione sul trattato di Amicizia Italia-Libia. Votando con l'opposizione sull'emendamento che di fatto impegna l'esecutivo a rivedere il trattato di "amicizia" con la Libia, Futuro e Libertà ha fatto il primo sgambetto all'esecutivo, dopo la rottura sancita da Gianfranco Fini a Bastia Umbra. L'emendamento - a cui il governo è contrario e dove si chiede che i respingimenti vengano effettuati in base agli accordi internazionali e ai principi umanitari - è passato con 274 voti a favore e 261 voti contrari.
La seconda sconfitta nell'Aula della Camera ha colpito il governo su una mozione presentata dall'Udc sempre sui rapporti tra Italia e Libia. Il parere del governo era contrario, Fli ha votato a favore. Il testo è passato con 281 sì, 269 no e un astenuto. La terza battuta d'arresto per il governo sul trattato Italia-Libia è arrivata con l'approvazione della mozione presentata da Fli, a cui il governo aveva sempre dato parere contrario.
"Prove tecniche, prove tecniche", ha commentato con un sorriso il capogruppo del Pd Dario Franceschini uscendo dall'aula e il capogruppo di Fli alla Camera ha subito replicato "Abbiamo detto che abbiamo le mani libere...". Per Bersani non ci sono dubbi, questi voti "certificano una situazione di crisi che va chiarita fino in fondo".
Il Pdl, come aveva annunciato in aula Roberto Antonione, aveva ritirato la mozione dopo l'approvazione dell'emendamento per evitare l'approvazione del testo ormai non in linea con la volontà del governo. Ma i finiani avevano fatto propria la mozione. A favore del testo hanno votato, oltre al Pd e all'Idv, l'Udc e Fli, che non ha cambiato idea dopo i ripetuti appelli del sottosegretario Alfredo Mantica e di esponenti del Pdl ad allinearsi con il governo. Dopo il voto, tutti i deputati del Pdl e della Lega si sono alzati in piedi tributando un ironico applauso ai colleghi di Fli, cui hanno urlato "Bravi, bravi"!. Il leghista Gianpaolo Dozzo aveva detto prima del voto che l'atteggiamento assunto da Fli su questo emendamento era "una prova di sganciamento" dei finiani dalla maggioranza.
Durante le votazioni dai banchi del Pdl si è gridato contro il capogruppo di Fli Italo Bocchino "Buffone, buffone". Gli animi si sono riscaldati parecchio quando il finiano Roberto Menia stava per raggiungere ai banchi del Pdl, Maurizio Bianconi che aveva accusato i finiani di incoerenza: è stato bloccato da Denis Verdini. A riportare la calma ha contribuito, con la sua possente mole, il sottosegretario Guido Crosetto, che ha incitato i colleghi del Pdl a stare zitti.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
Commenta
-
-
nemmeno nei parlamenti asiatici succedono più queste cose
quanto farà di panca Crosetto (che effettivamentye è un gigante)?
---------- Post added at 21:27:10 ---------- Previous post was at 20:08:46 ----------
Sul sito di Oggi due filmati ripresi lo scorso luglio documentano i viaggi – il 4 e il 12 luglio – di Lele Mora, oggi indagato per favoreggiamento alla prostituzione, fino alla residenza del premier.
Sono i giorni delle polemiche sulla nomina a ministro di Aldo Brancher, in cui si consuma lo strappo con il presidente della Camera Gianfranco Fini. Negli stessi giorni scoppia anche lo scandalo P3, che coinvolge il senatore Marcello Dell’Utri (condannato in secondo grado per concorso esterno in associazione mafiosa) e l’ex sottosegretario Nicola Cosentino, indagato per concosro esterno in associazione camorristica. Con una certa coincidenza di date il 12 luglio, il giorno del secondo “viaggio” di Lele Mora ad Arcore, Berlusconi interviene a Milano al forum Euromed. Dal palco invita ”gli ambasciatori, rappresentanti di quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, a portare qualche volta, anche belle ragazze. Noi l’apprezzeremmo perche siamo latini. E playboy. Ma non io – precisa ridendo – che ormai sono solo un ‘playold’. Ma ci teniamo alla possibilita’ di conquistare, per senso estetico”.
I DUE VIDEO - I due video documentano il tragitto tra viale Monza a Milano, dove si trova il quartier generale di Mora, e Villa San Martino ad Arcore, in due diverse serate, quella del 4 e quella del 12 luglio scorsi. Nulla di pruriginoso, solo un gruppetto che si dirige a cena da un amico. Il valore giornalistico di queste immagini è piuttosto quello relativo alla sicurezza del premier. Guardate e giudicate…
Last edited by odisseo; 09-11-2010, 22:29:25."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
Commenta
-
Commenta