Italiani: egli risorse a Natale

[PrinceRiky]

tu conosci meglio il mondo accademico e quindi mi rendo conto che questa cosa ti possa toccare in maniera differente, però da qui a giudicarlo un incapace e non in grado di fare il suo lavoro, ce ne passa.

ti parlo da aziendalista: se a colloquio d'assunzione mi trovassi davanti la signorina nessuno, leggermente più titolata e il figlio di martone leggermente meno titolato, io assumerei a occhi chiusi martone.

sto un po' estremizzando, ma questa non è ingiustizia, perché sono io il primo a riconoscere la superiore appetibilità in termini lavorativi di molti signor "più qualcuno di me". è gente che magari è meno preparata, magari anche meno sveglia, ma mi mangia gli spaghetti sulla testa per tutta una serie di opportunità. e queste cose non sono scritte sul cv.

poi non entro nello specifico del caso martone perché onestamente non saprei giudicare (se ritieni in assoluto impossibile che martone possa essere stato giudicato migliore, mi fido). dico solo che dalle poche interviste mi è sembrato uno piuttosto in gamba.

[Sartorio]

http://www.adnkronos.com/mobile/Lavo...2949988459.php

De Luca: 'mammoni' non esistono, è mercato lavoro che è asfittico
Roma, 7 feb. (Labitalia) - Giovane, precario e pronto a emigrare pur di lavorare. E' questo il quadro che emerge da un'indagine della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro - categoria di professionisti che gestisce oltre 7 milioni di rapporti di lavoro - che fotografa la realtà giovanile italiana, in questi giorni al centro dell'attenzione mediatica."Uno sguardo alla realtà occupazionale veramente esistente nel nostro Paese -sottolinea Rosario De Luca, presidente della Fondazione Studi consulenti del lavoro- conferma ulteriormente questa equazione, sintomo evidente di uno Stato non in salute. I giovani, anche quelli che restano a casa, non sono 'mammoni' o 'bamboccioni', ma sono costretti ad esserlo per via di un mercato del lavoro asfittico e non sorretto da percorsi accademici disallineati".L'indagine si avvale della collaborazione di più di mille professionisti della categoria dislocati su tutto il territorio nazionale, ricchi dell'esperienza maturata nella gestione dei rapporti di lavoro e dei colloqui normalmente svolti nell'ambito della propria attività professionale. Inoltre, vi sono le testimonianze dei datori di lavoro giornalmente assistiti. "Ne emerge un quadro significativamente diverso -avverte- rispetto al messaggio trasmesso in questi giorni, che quasi voleva rappresentare una debolezza voluttuaria dei 'giovani' che non accedono alla professione perché attratti dalle coccole familiari".

E'particolarmente interessante la considerazione finale:

"Emblematica - conclude - è la risposta dei datori di lavoro sulla questione. Non c'è articolo 18, flessibilità o contratto unico che tenga: il motivo per cui non assumono (62%) è l'elevato costo del lavoro ai limiti della sostenibilità aziendale".

[PrinceRiky]

sono d'accordo sul grave problema che un giovane medio non sia in grado di mantenersi da solo con un primo (ma anche secondo) stipendio. non sono d'accordo sull'accezione negativa della mobilità internazionale.

sono ancor meno d'accordo sull'ultima frase: secondo me non si assume perché il mercato è così incerto e i lavoratori così sostituibili che oggettivamente, in ottica aziendale, per fare pratiche di archivio, per esempio, non conviene assumere. e sono mansioni di cui l'impresa avrà sempre bisogno.

conosco tante imprese, anche molto grandi, che per le pratiche meno strategiche vivono di stagisti che cambiano in continuazione. la gente veramente in gamba viene assunta. quindi, d'accordissimo sulla necessità di riformare (o rivoluzionare) il diritto del lavoro, ma un'impresa con 4 dipendenti aumenterà i propri costi di personale del 25% per un nuovo assunto. per un'impresa che ha 400 dipendenti, sarà lo 0,25%.

[Sartorio]

La "mobilità internazionale" è ottima per il ragazzo (una volta si chiamava emigrazione). Che sia una buona cosa per l'Italia non lo so. Rischiamo di diventare una nazione dormitorio, stile Portogallo.
Mancano 8 milioni di posti di lavoro per arrivare ad un livello di produttività comparabile a quello dei nostri vicini tedeschi e francesi, che impiegano metà della popolazione, contro il nostro 33%.
L'Italia invecchia drammaticamente, nel 2030 20 milioni di persone saranno over 65, voglio proprio vedere chi manderà avanti questa carretta.

[PrinceRiky]

io conosco parecchia gente che è tornata. si è fatta 2-3 anni di lavoro all'estero e poi è tornata accedendo direttamente a posti migliori. è ovvio che non mi riferisco al soggetto che scappa perché qui non sa di che vivere, ma credo siano molti di più gli emigranti per opportunità di quello per stretta necessità. (poi forse i settori non saranno tutti uguali)

[NaturalHardCore]

Un'azienda di quattro persone non ha stagisti perchè ha bisogno di persone che a lavoro producono, non può perdere tempo a formare ogni volta una nuova persona e poi mandarla via. Le grandi catene come Auchan, Mediaworld, vivono sugli stagisti. Per ogni punto vendita forse il 10% dei dipendenti è assunto gli altri sono stagisti che lavorano sempre le loro otto ore giornaliere a 400 euro mensili. Sentire sempre la solita favoletta dell'italiano mammone fa ridere, per lo meno abbiano la dignità di dire che il mercato del lavoro volenti o nolenti è cambiato è purtroppo bisogna adattarsi. Dire il posto di lavoro fisso è noioso è una presa per il culo perchè nella vita per fare un qualsiasi passo in autonomia il primo requito è una fonte di reddito sicura visto che la spesa i mutui e le bollette si pagano tutti i mesi.

[Sartorio]

Il quadro generale è più importante, io conosco gente che se ne è andata e tornerà solo per le vacanze.

[gorgone]

mi pare che sartorio tempo fa spiegò molto bene l'evoluzione del lavoro con apertura della forbice, tra lavori dirigenziali sempre più pagati e lavori in cui l'uno è sostituibile dall'altro (il commesso mediaworld come esempio) con contratti e pagamenti che sono una vergogna per un paese civile (e persino per l'italia).
ovviamente non ho soluzioni, ma è chiaro che occorre fare qualcosa.

non tutti possono essere diriginti, ma tutti hanno diritto ad uno stipendio degno, se lavorano, almeno penso ciò.

(rispondevo a naturalhard)

[PrinceRiky]

forse nelle tue esperienze. ti posso portare l'esempio della più grande agenzia di pubbliche relazioni milanese che ha 4 dipendenti e qualcosa come 30 stagisti.

[PrinceRiky]

Il quadro generale è più importante, io conosco gente che se ne è andata e tornerà solo per le vacanze.

bisogna vedere quanto questa gente sia andata via in lacrime... io giudico l'italia un paese dall'elevatissima qualità di vita, la migliore al mondo. ma questo non significa che vorrò viverci tutta la vita.

che il fenomeno di chi scappa sia in crescita, sono d'accordo. ma il fenomeno dell'emigrazione è da ponderare sotto molti fattori. ho parenti in america che sono andati lì non certo per cercare fortuna, ma semplicemente per opportunità. e tornano per le vacanze. io non li considero profughi.

[Sartorio]

Il migrante non è necessariamente un morto di fame, quella è l'idea che ci siamo fatti per un retaggio culturale passato, e per un presente di disperati, che arrivano con i barconi.
Che sia per opportunismo o per necessità la perdita di "corpi" (uso questo termine perché nel mio settore il bodyrental è pratica comune), in favore dei nostri concorrenti, impoverisce pesantemente l'ecosistema produttivo ed è una zavorra per la crescita interna.
Andrà bilanciata incentivando i flussi migratori verso il nostro paese, con manodopera di basse pretese.

L'unico settore che tirerà da qui in futuro sarà quello delle professioni sanitarie, e quello dell'assistenza agli anziani.
Bisognerebbe essere sinceri, e smetterla di dire ai ragazzi che devono iscriversi ad ingegneria, che poi questi si laureano veramente a 30 anni con una vita sociale menomata, delle turbe psichiche pesanti, e pessimi sbocchi occupazionali (scusa lapide, tvb).

[KURTANGLE]

Andrà bilanciata incentivando i flussi migratori verso il nostro paese, con manodopera di basse pretese.
).

è quello che accadrà....
la domanda è...che ***** saranno in grado di produrre questi ?
camice? arance?

[600]

bio giudico l'italia un paese dall'elevatissima qualità di vita, la migliore al mondo.

Puoi spiegare questa affermazione?

[ma_75]

Per la serie costi inutili per lo stato: Irene Pivetti (un costo inutile anche solo per l'ossigeno che consuma respirando)

Irene Pivetti, ex presidente vandeana della Camera in quota Lega, oggi allontanatasi dal partito e dedita ad altre attività è oggi la protagonista di un bell’articolo di Libero, nel quale si racconta delle sue attuali attività svolte con “l’aiuto” di Montecitorio:

Venerdì si è occupata di mozzarelle di Battipaglia eagrumi del Salernitano, prodotti che sarebbero pronti per l’esportazione in Cina. Anche se, perché una donna è sempre una donna anche se “business is business”, si dice preferisca occuparsi di scarpe e gioielli. Irene Pivetti, presidente emerito della Camera dei deputati, nella sua “terza vita” è una lobbista di successo. Un lavoro che svolge da qualche anno e realizza attraverso una Fondazione, che ha inventato nel 2008, e si chiama “Learn to be free”. Niente di male, anzi. L’onorevole Pivetti, già giovanissima terza carica dello Stato leghista, dopo un fugace passaggio per l’Udeur di Clemente Mastella, si è rimessa in gioco. Non ha rincorso posti in parlamento, né si è accontentata di fare la giornalista e conduttrice tv, ma, anzi, ha deciso di sfruttare la sua preziosa esperienza dentro le istituzioni, di trasformare i suoi rapporti politici in un lavoro. Di quella esperienza che fece da giovanissima conserva due cose: il titolo di “onorevole” e la dotazione che, da sempre, la Repubblica riconosce a chi è stato presidente della Camera. Cioè una automobile, un ufficio a Montecitorio, una segreteria. Ce l’ha come ce l’hanno Luciano Violante o Pier Ferdinando Casini, come ce l’aveva Giorgio Napolitano.

E allora qual è il problema?

Il problema è che quando, settimana scorsa, i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, hanno annunciato di voler mettere mano alle guarentigie degli ex presidenti, Pivetti si è indignata. «Che costo è?», si chiedeva. Si oppone ai tagli perché quell’ufficio alla Camera le è utilissimo. Tanto che proprio venerdì, a polemica iniziata, ha spedito dalla sua email (della Camera, ovviamente) un invito a tutti i colleghi deputati: «Onorevole, il 21 febbraio, l’Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani presenta lo Shoe Report 2012, nella Sala del Mappamondo e mi farebbe molto piacere vederTi partecipare all’iniziativa ». Quindi lo “spot”: «La presentazione del IV rapporto dell’associazione rappresenta un’occasione di coesione tra il modo imprenditoriale e le istituzioni. Un saluto, Irene Pivetti». Classico lavoro da lobbista. Chiosa finale: «La mia segreteria è a disposizione per chi decidesse di partecipare».

L’articolo di Libero ha fatto il giro del web:

Così l’ex presidente, intervistata alla radio, ha ammesso: «Sì, è vero faccio la lobbista per diverse associazioni e aziende, e utilizzo il mio ufficio alla Camera anche per la mia attività professionale », ha detto a la Zanzara su Radio24. «Non vedo cosa ci sia di male a utilizzare l’ufficio per il mio lavoro personale», ha aggiunto. Fare la lobbista è il suo lavoro, l’uf – ficio le spetta: «Non è un privilegio avere questo spazio, non lo sento come tale: non potrei permettermi un ufficio in centro con una segretaria per la onlus che ho creato. Se mi togliessero quell’ufficio sarebbe un’ingiustizia, un inutile accanimento. È giusto che chi è stato presidente continui ad avere con quell’istituzione un rapporto privilegiato. C’è un brutto clima da purghe staliniane: cosa vogliono farci? Mandarci fuori a calci nel sedere?». Pivetti, va detto, non percepisce il vitalizio come fanno moltissimi suoi colleghi parlamentari di inizio anni Novanta. «Sono una felicissima lobbista ed è una cosache accade in tutto il mondo, ma gran parte del mio impegno è per attività no profit», ha aggiunto alla radio. Tra un no profit e l’altro, nell’attesa della conferenza con i produttori di scarpe, venerdì Pivetti è stata a Salerno, a stringere rapporti con le aziende locali, aiutata dall’amministrazione provinciale. E, attraverso la fondazione, porta avanti il suo progetto preferito: il gioiello etico. Che è un gioiello,ma con la filiera “doc”: sia il metallo prezioso che le pietre devono essere originarie di luoghi noti, non alimentare traffici loschi e organizzazioni mafiose.

[motorhead]

ma il titolo di onorevole non decade al cessamento della legislatura?