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Le levata di scudi era già partita prima che si venisse a conoscenza dei suoi excursus accademici
Il che è tremendo perchè vuol dire che se sei figlio di allora sei per forza incapace e non puoi parlare
uhm, ma ti eri riferito a Santoro/Travaglio, che a quanto ne so hanno commentato la cosa insieme al suo CV.
Sul concetto del figlio di puoi avere anche ragione, e' che nel suo caso altro che raccomandato eccellente, gli amici di papa' gli hanno fatto saltare le tappe a 3 alla volta. Il che, ne converrai, e' una pratica rivoltante, figlia del malaffare di cui e' intrisa l'italia.
E quando sei un raccomandato di quelle proporzioni e' ovvio che cio' che dici perde di credibilita'.
E' come se Toto' Riina dicesse che in italia il problema e' l'evasione fiscale. Che e' anche vero, ma insomma, l'orrore per i morti di mafia prevale sul fatto che in questo caso non abbia detto una cosa sbagliata.
Se a 28 anni uno non ha mai lavorato, e continua a farsi mantenere dai suoi, significa che sta bene di famiglia, mi dispiace dirlo ma saran cazzi loro.
Mi preoccupa di più il laureato ventiduenne che "si arrangia" fino ai 30.
Poi nessuno pretende un posto fisso per la vita, ma un lavoro stabile con uno stipendio dignitoso non mi sembra un lusso, anche se lo sta diventando.
L'andazzo è quello di scaricare tutti i problemi economici della nazione sui più giovani, dimenticando probabilmente che abbiamo accumulato questo debito proprio a causa di chi adesso sale in cattedra. Gran parte delle nuove assunzioni è già a tempo determinato, per lavorare si cambia città, ed anche nazione.
Mentre la previdenza sociale sta mantenendo frotte di baby pensionati, di cinquantenni fannulloni, sciami dirigenziali che hanno cumulato vitalizi multipli, chiaramente con un sistema previdenziale retributivo che grava ancora sulla collettività. Queste carcasse putrescenti di derivazione sessantottina non solo hanno ipotecato il futuro dei loro figli e nipoti, vogliono pure insegnargli a campare.
cosa intendi, parliamo di specializzazione post laurea giusto?
si,specializzazione post laurea.
intendevo dire che quello della medicina è un mondo a parte,l'età di laurea e l'età con la quale si finisce la scuola di specializzazione ha poco conto
"
Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
uhm, ma ti eri riferito a Santoro/Travaglio, che a quanto ne so hanno commentato la cosa insieme al suo CV.
Sul concetto del figlio di puoi avere anche ragione, e' che nel suo caso altro che raccomandato eccellente, gli amici di papa' gli hanno fatto saltare le tappe a 3 alla volta. Il che, ne converrai, e' una pratica rivoltante, figlia del malaffare di cui e' intrisa l'italia.
E quando sei un raccomandato di quelle proporzioni e' ovvio che cio' che dici perde di credibilita'.
E' come se Toto' Riina dicesse che in italia il problema e' l'evasione fiscale. Che e' anche vero, ma insomma, l'orrore per i morti di mafia prevale sul fatto che in questo caso non abbia detto una cosa sbagliata.
Quello che contesto a Travaglio è che è bravissimo a spostare l' obiettivo della critica: non importa che quello che hai detto abbia valore, importa che ci sia un sospetto su di te per screditarti. E per me non è niente altro che sospetto: non puoi desumere dalle dichiarazioni della commissione - dove mi sembra ci siano stati anche alcuni ottimi giuslavoristi - che Martone sia stato raccomandato e quindi incapace. Il risultato è che si sarebbe potuto fare un bel discorso sul valore della scelta da parte dei giovani, sulla necessità di avere le idee chiare in giovane età su cosa fare, sulla bellezza di fare un lavoro "manuale" e assicurarsi un futuro. Invece niente: è raccomandato e basta qualche sospetto per mandare tutto a puttane.
Poi per carità, il discorso della credibilità ci sta ma è assolutamente secondario rispetto al fenomeno dei fuori corso
Lo stesso discorso vale anche per il trattamento che Travaglio ha riservato a Monti.
---------- Post added at 23:59:08 ---------- Previous post was at 23:56:38 ----------
Se a 28 anni uno non ha mai lavorato, e continua a farsi mantenere dai suoi, significa che sta bene di famiglia, mi dispiace dirlo ma saran cazzi loro.
Mi preoccupa di più il laureato ventiduenne che "si arrangia" fino ai 30.
Poi nessuno pretende un posto fisso per la vita, ma un lavoro stabile con uno stipendio dignitoso non mi sembra un lusso, anche se lo sta diventando.
L'andazzo è quello di scaricare tutti i problemi economici della nazione sui più giovani, dimenticando probabilmente che abbiamo accumulato questo debito proprio a causa di chi adesso sale in cattedra. Gran parte delle nuove assunzioni è già a tempo determinato, per lavorare si cambia città, ed anche nazione.
Mentre la previdenza sociale sta mantenendo frotte di baby pensionati, di cinquantenni fannulloni, sciami dirigenziali che hanno cumulato vitalizi multipli, chiaramente con un sistema previdenziale retributivo che grava ancora sulla collettività. Queste carcasse putrescenti di derivazione sessantottina non solo hanno ipotecato il futuro dei loro figli e nipoti, vogliono pure insegnargli a campare.
Secondo me sono, semplicemente, due problem ben distinti. E' pieno di gente - tra cui il sottoscritto - che per anni non ha fatto niente di niente all' università. In un sistema funzionante questa gente avrebbe dovuto decadere dagli studi
Ma l'università non è una tappa obbligata prima del lavoro, ci si può laureare a qualsiasi età, semplicemente per il gusto di farlo.
E'anche perfettamente lecito che un ragazzo dopo il diploma voglia lavorare, senza fare i salti mortali.
La parte più interessante del discorso di Martone riguardava proprio gli istituti professionali.
Perché se spingi dei ragazzi a prendere triennali-specialistiche-master-dottorati e poi a 30 e passa anni questi vanno a lavorare nei call-center c'è un problema grosso di fondo, che riguarda proprio il tessuto economico del paese.
E' pieno di gente - tra cui il sottoscritto - che per anni non ha fatto niente di niente all' università. In un sistema funzionante questa gente avrebbe dovuto decadere dagli studi
Non sono d'accordo.
Probabilmente, redento da cotanto spreco di anni, potresti essere più utile alla società tu che uno laureato in tempo.
Non è una tappa obbligata? Non credo, siamo stati fortemente incentivati a frequentare l' università e fortemente disincentivati a finirla in tempo a causa della troppo lassismo del sistema. Questo al di là delle responsabilità personali: perdere tempo e anche fare la scelta sbagliata. E' ovvio che chi sceglie di frequentare facoltà fuffa o facoltà per le quali non c'è offerta di lavoro, come lettere o giurisprudenza, deve mettere in conto che per avere una vita benestante deve, nell' ordine 1) impegnarsi al massimo 2) valutare se andare all' estero 3) sperare in botte di culo
---------- Post added at 00:14:05 ---------- Previous post was at 00:13:12 ----------
Ma l'università non è una tappa obbligata prima del lavoro, ci si può laureare a qualsiasi età, semplicemente per il gusto di farlo.
E'anche perfettamente lecito che un ragazzo dopo il diploma voglia lavorare, senza fare i salti mortali.
La parte più interessante del discorso di Martone riguardava proprio gli istituti professionali.
Perché se spingi dei ragazzi a prendere triennali-specialistiche-master-dottorati e poi a 30 e passa anni questi vanno a lavorare nei call-center c'è un problema grosso di fondo, che riguarda proprio il tessuto economico del paese.
Ma infatti Martone aveva ragione.
Dire che ha detto una fesseria è una panzana degna di un Paese politically correct e finto perbenista come il nostro.
Anche perchè non si può prescindere dal contesto e dal discorso in cui è stata inserita quella frase.
Poi chiaro che ci sono casi e casi.
Io oltre a chi ha lavorato se fossi un capo del personale assumerei anche uno come Barone Bizzio che mi viene a dire "ho fatto una cagata per due anni, ma sono maturato e ora ho competenze" e magari lo preferirei anche al laureato in tempo nerd con 110 e lode che è evidente essere un immaturo sfigato.
E' chiaro che il ciclo universitario si inserisce in un periodo di vita (tarda adolescenza-maturità) dove le esperienze di vita e anche il caso o la necessità possono influire sul percorso e i risultati, ma cercare di infangare Martone per una frase che nel suo complesso e nel contesto ci sta tutta mi sembra roba da mezzi uomini.
---------- Post added at 00:18:32 ---------- Previous post was at 00:15:22 ----------
facoltà per le quali non c'è offerta di lavoro, come lettere o giurisprudenza
Beh oddio...non voglio riaprire la solita tiritera laurea-lavoro, ma tra lettere e giurisprudenza c'è un abisso in quanto a appeal nel lavoro...dai...
Poi comunque a influire è sempre la capacità nel concreto di una persona.
Perchè a parte pochi e più unici che rari casi in cui uno entra direttamente nel lavoro con ruoli super, tutti gli altri te li devi conquistare partendo dal basso...e li a contare non è il voto di laurea...ma quanto sei valido nel lavoro...
Quello che contesto a Travaglio è che è bravissimo a spostare l' obiettivo della critica: non importa che quello che hai detto abbia valore, importa che ci sia un sospetto su di te per screditarti. E per me non è niente altro che sospetto: non puoi desumere dalle dichiarazioni della commissione - dove mi sembra ci siano stati anche alcuni ottimi giuslavoristi - che Martone sia stato raccomandato e quindi incapace.
ordinario a 29 anni con una pubblicazione all'attivo e' una certezza, non un sospetto. Certe cose non si vedono piu' neanche in messico.
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