Originariamente Scritto da Sartorio
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Un governo esclusivamente tecnico, si presume debba varare manovre per determinati obiettivi ed anche piuttosto impopolari.
Quelle che tu chiami "posizioni partigiane" sono, in realtà (benchè in Italia esacerbate ed adulterate da un costume politico marcio e clientelare) il sale della politica.
Per quale motivo, ad esempio, i liberali dovrebbero approvare, a cuor leggero, un'ipotetica patrimoniale?
In fin dei conti difendono gli interessi di chi li ha votati (al netto delle premesse di cui sopra).
Così pure sinistre ed affini.
La democrazia è sopravvalutata, dici tu; io dico che bisognerebbe andarci cauti con gli entusiasmi da tecnocrati.
In fondo, si presume che io, in quanto operaio, voti sinistra e sia iscritto al sindacato (ancora, ceteris paribus) proprio perchè difendano i miei interessi.
Bisogna fare sacrifici, tutti, chiaramente. Ma neanche accettare che i cittadini paghino a cuor leggero i debiti di uno stato portato alla deriva.
Quali sono, allora io mi/ti domando, gli "interessi della collettività"? In che misura coincidono con quelli di ciascuno?
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