Non dimenticarti che è lo stesso governo che ha campato un paio d'anni sulla morte di Biagi, riuscendo allo stesso tempo a definirlo un rompicoglioni.
Italiani: egli risorse a Natale
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Originariamente Scritto da gorgone Visualizza Messaggiooddio, la strategia della tensione era fare stragi, non dire che ci scapperà il morto.
non vedo questa caratura politica (caratura politica di un bush junior eh quindi più o meno caratura puffo a cui, comunque, non riusciamo neanche ad ambire), vedo più probabile sparar la cazzata, se ci si prende, dire: l'avevo detto. basandosi sul fatto che nessuno mai potrà dir loro: avevi previsto il morto, ma non c'è stato gné gné.
certo farlo con le morti è, appunto, a livello infimo.
ma qua si aprono "teorie del complotto" varie ed eventuali che vanno parecchio OT e non so nemmeno quanto senso abbianoLast edited by luigi_ego; 30-10-2011, 18:37:59.le cose più belle della vita, o sono illegali, o sono immorali..o fanno ingrassare! "George Bernard Shaw"
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Originariamente Scritto da luigi_ego Visualizza Messaggiosisi certo, ma non intendo quello.. mi riferisco al classico atteggiamento del governo, che quando fa delle riforme di un certo tipo, inizia sempre con le sue uscite "attenzione, pericolo terrorismo" ecc.. e poi inevitabilmente accade sempre qualcosa.. come nel caso biagi appena citata da ma_75..
ma qua si aprono "teorie del complotto" varie ed eventuali che vanno parecchio OT e non so nemmeno quanto senso abbiano
mi è chiaro il tentativo, ma mi sembrano dei poveretti, persino quando parlano di morti, e guardate che è ben difficile eh.
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Vorrei spostare l'asse del discorso su cosa vada inteso come terrorismo. Come sappiamo la sua etimologia è strettamente legata al Terrore, ossia a quella fase della rivoluzione francese che applicò metodi violenti per reprimere i nemici interni instaurando un regime del terrore, terrorizzando i cittadini e, quindi, facendo del terrorismo; terrorismo di stato, non contro lo stato, peraltro. Quindi ogni azione armata, violenta, è da definirsi terrorismo? E' terrorismo quello di chi lancia bombe carta? E' terrorismo quello di chi manganella gente inerme, spaccando arti e visi impunemente? Nella nostra storia il terrorismo copre un arco di tempo tutto sommato limitato, tra la fine dei '60 e la metà degli '80, e ciò che lo distingue da quel che precede e da quel che segue è una violenza diffusa, organizzata, strutturata ideologicamente e con un apparato di tipo militare. Evocare quindi, oggi, un pericolo terrorismo significa evocare la presenza di strutture analoghe sul territorio di cui nemmeno i servizi ammettono l'esistenza. E', quindi, palese che si voglia sfruttare il valore emotivo, collegato ai ricordi personali, di una parola del genere e, quindi, bisogna spostare l'indagine su quale sia il fine di un'operazione, che è prettamente mediatica, come questa. Ancora una volta il cui prodest è la chiave che permette di risolvere il dubbio. Richiamare rischi terroristici significa depotenziare, attraverso la paura ed il senso di colpa, azioni e movimenti di protesta sociale, rendere coeso il partito dei benpensanti, della onnipresente classe media intimorità dal nuovo, dall'incerto, dal mutevole. E', nel migliore dei casi, una mossa elettoralistica che chiama a raccolta il gran popolo degli indecisi offrendo una scelta tra la protezione e il disordine, la conservazione ed il cambiamento. Ma questa è solo una faccia del problema perchè bisognerebbe, collegandoci al principio del discorso, comprendere da dove nasca il terrorismo, cosa separi la legittima espressione delle proprie idee dall'incitamento alla violenza, dove, insomma, finiscano i bravi oratori ed inizino i cattivi maestri. Troppo facile, troppo politicamente corretto dire che è cattivo maestro chi chiama il Sacconi di turno nemico dei lavoratori e alfiere dei licenziamenti. Ma come definire chi, come Brunetta, invita i giovani laureati senza lavoro ad andare a scaricare cassette al mercato all'ingrosso? Chi, come lo stesso, definisce fannulloni intere categorie di lavoratori? Se si crede che ci sia un muro invalicabile tra parole e azioni ogni discorso è consentito; se si pensa che le parole pesino, scolpiscano la realtà, vengano interiorizzate, generino reazioni, allora non è così semplice distinguere tra vittima e carnefice, tra azione e reazione, tra istigazione ed esecuzione.In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggionon che ci sia modo di biasimare nessuno: ne riderei anche io se non ci fossi dentro.
anche perché la gente del mondo ragiona per luoghi comuni (come noi d'altronde). ho conosciuto gente svedese intimorita dal venire in vacanza in italia per paura della mafia. ho conosciuto un tassista greco a new york che magnificava berlusconi perché "lui è sempre pieno di donne". ho conosciuto una signora di vienna che sosteneva che la vera italia fosse da roma in su.
di eri è la notizia che in un'indagine europea, i bambini più odiati dagli albergatori sono quelli italiani perché maleducati, chiassosi e viziatissimi (sulla scia del fazzoletto di carta in borneo ).
insomma le cose che passano sono queste. sono i cori da stadio in centro a praga, sono gli urli per chiamare Nunzio da una parte all'altra di placa d'espanya perché c'è una ****, sono il taccheggio da Harrods, sono nike town messa a soqquadro, sono i girelli saltati all'ingresso della metropolitana...
poi se ancora qualcuno (che non siano i narcos) fa affari con noi, è perché fondamentalmente qualcuno che in questa melma riesce a fare qualità esiste ancora... le aziende venete ed emiliano-romagnole, vogliono il "made in" regionale per un motivo.
Abbiamo un'Italia con enormi potenzialità ma diretta da incompetenti, tutti senza colori politici.sigpic
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non è qualcosa che ci siamo inventati noi, ce lo chiedono a gran voce i clienti stranieri. in certi settori se produci in veneto vendi all'estero, se produci a gela, no. questo può avere basi più o meno fondate, ma tant'è. non si fa certo per motivi di fantomatico "orgoglio padano". si fa per motivi commerciali.
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggionon è qualcosa che ci siamo inventati noi, ce lo chiedono a gran voce i clienti stranieri. in certi settori se produci in veneto vendi all'estero, se produci a gela, no. questo può avere basi più o meno fondate, ma tant'è. non si fa certo per motivi di fantomatico "orgoglio padano". si fa per motivi commerciali.
Io sono emiliano, mia moglie pugliese e ho capito che tanti politici, locali e non, fanno tante promesse ma alla fine niente viene mantenuto, e ciò avviene sopratutto nel meridione. Al nord fino al 2007 nel boom economico nessuno faceva caso alla corruzione dei politici, al magna magna generico, poi in tempo di crisi emerge il marcio, che alla fine c'è sempre stato da nord a sud.
Pure se il governo cade la situazione non migliorerà e ci troveremo punto a capo! E' vero che con il berlusca vediamo gli stranieri che ci deridono a livello mondiale...ma... non dicevamo la stessa cosa quando anni fa Prodi era presidente del Consiglio??
Come si è visto da un servizio delle Iene, l'unica possibilità per un giovane italiano che vuole ambire a qualcosa è fuggire all'estero (se non ricordo male ogni anno 54000 ragazzi emigrano dall'Italia), poichè, come si dice all'estero, in Italia conta più chi conosce il giovane che quello che sa fare (vedesi concorsi pubblici, banche,aziende ecc,ecc). Il sistema Italia è così, inutile sperare nell'altro partito di turno o che cada il governo.Last edited by BergaBB; 01-11-2011, 15:13:38.sigpic
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stai mischiando tante cose: non è certo l'operaio che mette la faccia per la sua credibilità sul mercato. che sia di matera o di cinisello balsamo, sotto questo aspetto è del tutto ininfluente.
Onestamente non ricordo nessuna derisione estera con prodi (se non i soliti tormentoni legati all'italianità). Oggi ci deridono perché ancora diamo fiducia a gente come Berlusconi: spaghetti e mandolino (che comunque non sono bagna cauda fisarmonica) sono passati nettamente in secondo piano.
Si criticava Prodi perché sembrava aumentasse la rigidità dello Stato, poi negli anni ci siamo accorti che tutto sommato è stato il governo migliore della seconda repubblica (dati alla mano). Berlusconi ha una media di debito creato al giorno tre volte superiore a tutti gli altri. Eppure le tasse sono salite, i servizi peggiorati. Vogliamo ancora dire che gli altri avrebbero fatto peggio? Quando ci sono stati (chiunque) hanno fatto meglio (sempre dati alla mano).
Fare di tutta l'erba un fascio, dire "così fan tutte" "tanto tutti vanno a mignotte" ci porta dova siamo. e siccome perseveriamo, ci meritiamo di marcire.Last edited by PrinceRiky; 01-11-2011, 15:34:07.
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza MessaggioSi criticava Prodi perché sembrava aumentasse la rigidità dello Stato, poi negli anni ci siamo accorti che tutto sommato è stato il governo migliore della seconda repubblica (dati alla mano). .
Tessera N° 6
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Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza MessaggioParliamoneIn un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!
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Centrosinistra +5.6%
Bloomberg: “Il debito pubblico italiano è raddoppiato con i governi Berlusconi”
Pubblicato il 13 ott 2011
Bloomberg ha proposto una analisi in questi giorni, nella quale si calcola l’andamento del debito pubblico italiano dal 1994 al 2011. In questi anni si sono alternati tre governi Berlusconi, che ha governato l’Italia quasi per la metà degli ultimi 17 anni, seguito da altri quattro primi ministri come Lamberto Dini, Romano Prodi (due volte), Massimo D’Alema e Giuliano Amato. Secondo Bloomberg il debito pubblico italiano, nei periodi governati da Silvio Berlusconi, ha toccato vette incredibili: con un andamento non costante, i governi Berlusconi hanno visto un aumento del debito pubblico pari al 13.5%,molto di più di quanto realizzato dai diversi premier che si sono succeduti negli altri anni. Paolo Manasse, professore di economia all’Università di Bologna, prova a spiegare questi dati di Bloomberg. “Berlusconi non è stato certo aiutato dalla recessione che lo ha colpito mentre era al governo e dagli alti tassi di interesse che hanno aumentato il costo del debito. Tuttavia con Berlusconi la spesa pubblica è sempre aumentata, anche negli anni di crescita economica e questo, insieme a scelte come quella di abolire la tassa sulla proprietà nel 2008, ha contribuito ad aumentare il debito pubblico”. Dire che Berlusconi ha ereditato una situazione non facilissima non è del tutto sbagliato, ma è anche corretto affermare come sotto il governo Berlusconi, l’Italia abbia avuto un notevole incremento del debito pubblico, a causa dell’aumento della spesa pubblica.
Pietro Gugliotta
http://www.economiafinanza.net/bloomberg-il-debito-pubblico-italiano-e-raddoppiato-con-i-governi-berlusconi/
: dati alla mano, la sinistra ha governato meglio della destra.
e non lo dicono repubblica o il manifesto, ma Bloomberg e intermarket.
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