anche l'hotel sole farà la differenziata. una calda lacrima mi solca il viso.
Italiani: egli risorse a Natale
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l caso clamoroso dei Ristoranti italiani all'estero
Per i costi dei partiti la crisi
non esiste: +1.110% di rimborsi
Boom nell’uso degli aerei di Stato. Ogni componente del governo vola 97 ore l’anno
ROMA - «Un conto è fare un articolo, un altro conto fare un articolato…» , ha osservato pubblicamente, alla festa della Cisl di domenica scorsa a Levico Terme, il ministro dell’Economia. Giulio Tremonti ha sperimentato direttamente quanto sia difficile entrare con i fatti nella carne viva degli scandalosi costi della politica. Con la manovra finanziaria dello scorso anno aveva provato a tagliare del 50% i generosissimi «rimborsi elettorali» , come si chiama ipocritamente il finanziamento pubblico, riconosciuti per legge ai partiti politici, cresciuti fra il 1999 e il 2008 del 1.110%, mentre gli stipendi pubblici aumentavano del 42. Ebbene, il taglio è stato prima ridimensionato al 20%, quindi al 10 per cento. Per non parlare della norma che avrebbe riportato le spese di palazzo Chigi, in alcuni casi letteralmente impazzite, sotto il controllo del Tesoro: saltata come un tappo di champagne. Ciò non toglie che quell’«articolato» prima o poi andrà fatto. Perché qui ci va di mezzo, secondo lo stesso Tremonti, la credibilità della politica e del governo. Se la riforma fiscale le tasse vuole avere una prospettiva minima di serietà, deve passare prima di qua. Fermo restando che i soldi tolti ai privilegi della politica non basteranno certo da soli a tappare il buco che l’eventuale taglio delle tasse (considerato dai capi del centrodestra necessario per arginare l’emorragia di consensi) potrebbe aprire nei conti pubblici. Da dove cominciare? C’è soltanto l’imbarazzo della scelta. «Meno voli blu» , ha detto Tremonti. Una sfida mica da ridere, considerando l’andazzo. Nel 2005 gli aerei di Stato del 31° stormo dell’Aeronautica toccarono il record di 7.723 ore di volo. Due anni dopo, durante il governo Prodi, grazie a una direttiva draconiana del sottosegretario Enrico Micheli erano scesi a 3.902. Tornato Berlusconi, quella direttiva è stata prontamente abrogata e nel 2009 le ore di volo per le sole «esigenze di Stato» sono arrivate a 5.931, ma con un governo ridotto a 61 elementi. Cioè, 97 ore e 15 minuti a testa. Letteralmente stratosferico l’aumento procapite (cioè per ogni componente del governo) rispetto a due anni prima: +154,2%. Ma anche il famoso record del 2005 delle 78 ore e 50 minuti a testa è stato letteralmente polverizzato, con una crescita del 23,3%. Mentre il consumo del cherosene ministeriale, alla faccia della crisi, non si è certamente arrestato. Nel 2009 gli aerei di Stato viaggiavano al ritmo di 494 ore al mese? Nel 2010 si è saliti a 507. Ignoti, ovviamente, i costi.
Non sarà facile, per Tremonti. Certo, se si potessero ricondurre i conti di palazzo Chigi sotto il controllo della Ragioneria, com’era prima che nel 1999 il governo di centrosinistra li rendesse completamente autonomi, sarebbe un’altra storia. Si toglierebbero alla politica molti margini di manovra non soltanto sui 3 o 400 milioni l’anno di spese vive della presidenza del Consiglio, ma, per esempio, anche sul miliardo e mezzo di budget della Protezione civile. Meno sprechi, più sobrietà. Peccato che i messaggi arrivati finora siano di segno opposto. Qualche esempio?
Nel 2010 il budget per pagare gli «staff» politici di palazzo Chigi aveva superato di slancio 27,5 milioni, con un aumento del 26 per cento. Mistero fitto sul numero delle persone. Quest’anno le spese per gli affitti degli uffici della presidenza del Consiglio sarebbero lievitate (sempre secondo le previsioni) da 10 a 13,7 milioni. Recentissima poi la notizia che palazzo Chigi ha deciso di dotarsi non di uno, ma di due capi uffici stampa retribuiti al pari di un «capo delle strutture generali della presidenza del Consiglio dei ministri». E i nuovi sottosegretari concessi da Berlusconi ai Responsabili come contropartita per il sostegno alla maggioranza? L’Espresso ha calcolato che costeranno 3 milioni l’anno. Il problema dei soldi non tocca invece, almeno all’apparenza, l’ex Pd Massimo Calearo, nominato consigliere del premier per l’export (ma di questo non si occupa già il ministro dello Sviluppo?). Né Antonio Razzi, ora consigliere personale del ministro «Responsabile» dell’Agricoltura Francesco Saverio Romano. Ma siccome il deputato ex dipietrista è stato eletto all’estero ed è fissato con la tutela della cucina italiana, poche ore prima di andarsene per lasciare il posto a Romano l'ex ministro Giancarlo Galan gli ha firmato un decreto che istituisce «l’elenco dei ristoratori italiani all’estero». Prevede una targa con la scritta «Ottimo – ristorante di qualità» da mettere sulla porta. Vi domanderete: chi sceglie i locali da insignire? Un apposito Comitato interministeriale composto dal ministro e da uno stuolo di funzionari oltre, udite udite, da nove esperti nominati anche da altri ministeri. Un Comitato interministeriale! Il decreto dice che nessuno prenderà un euro. E le spese vive, fossero anche solo le targhe e i diplomi, quelle chi le paga? Noi. Ma il colmo è un altro. Perché nemmeno un anno fa lo stesso ministero dell’Agricoltura aveva fatto un accordo con l’Unioncamere per dare un marchio di qualità ai «Ristoranti italiani nel mondo». Forse se n’erano dimenticati…
Insomma, se è giusto lamentarsi dei tagli orizzontali e indiscriminati, qui bisognerebbe andarci con il machete. E il Parlamento? Lasciamo da parte il capitolo dei numero dei nostri rappresentanti, quasi doppio rispetto alla Spagna. Ma è chiedere troppo di allineare anche le loro retribuzioni alla media europea, come ha suggerito di fare Tremonti per tutti gli incarichi pubblici? Da anni le Camere non promettono che tagli, limitandosi però a indolori sforbiciatine. Guardiamo i bilanci. Le spese correnti della Camera, che nel solo 2010 ha tirato fuori 54,4 milioni per gli affitti, sono previste passare da un miliardo 59 milioni del 2010 a un miliardo 83 milioni nel 2012: +2,3 per cento. Quelle del Senato, che negli ultimi 14 anni ha sborsato 81 milioni per gli uffici di 86 senatori, da 576 a circa 594 milioni: +3,6%. La Camera dispone di 20 auto blu con 28 autisti e i deputati che hanno il diritto a utilizzarle sono soltanto 63. Il machete potrebbe calare, forse a maggior ragione, anche in periferia. Dove gli sprechi della politica sono inimmaginabili. A cominciare dai posti di lavoro clientelari.
È mai possibile che in Lombardia un dipendente regionale costi 21 euro a ogni cittadino contro i 70 della Campania? E i 173 del Molise? O i 353 della Sicilia? È mai possibile che sia ancora in vigore una regola che consente a chi è stato parlamentare ma anche consigliere regionale di incassare ben due vitalizi, uno del Parlamento e uno della Regione? In questa meravigliosa condizione ci sono almeno duecento ex onorevoli. E che vitalizi: si arriva fino a oltre 9 mila euro lordi al mese. Accade nella Regione Lazio, dove si può ancora andare in pensione giovanissimi, come dimostra il caso dell’ex governatore Piero Marrazzo, il quale percepisce il vitalizio di circa 4 mila euro mensili dal 2010, prima ancora di aver compiuto 52 anni. È mai possibile che l’unica regione ad abolire l’arcaico e odioso privilegio del vitalizio per gli ex consiglieri sia stata finora, dopo sforzi immani, l’Emilia Romagna (naturalmente, a partire dalla prossima legislatura…)? È mai possibile che nei consigli regionali non si riesca a porre fine all’indecenza dei gruppi politici costituiti da una sola persona, che dà il diritto talvolta ad assumere collaboratori, avere l’auto blu e addirittura uno stipendio maggiorato? Ce ne sono 74 (settantaquattro). Con casi esilaranti. In Piemonte ci sono ben due gruppi «consiliari» che si richiamano all’ex governatrice Mercedes Bresso, Insieme per Bresso e Uniti per Bresso. Unico componente di quest’ultimo: Mercedes Bresso. Ma anche nel consiglio provinciale di Bolzano sono presenti due monogruppi gemelli: Il Popolo della libertà e Il Popolo della libertà – Berlusconi per l’Alto Adige. E nelle Marche persino il governatore in carica Gian Mario Spacca si è fatto il proprio gruppo. Come si chiama? Gian Mario Spacca Presidente, si chiama. Che domande!
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Leonida Visualizza MessaggioSartorio, l'unico piano organico presentato da anni a questa parte è a mio parere quello presentato da De Magistris, prima avevamo solo tentativi disperati di rattoppare un pò qui un pò là. Serve assolutamente una soluzione temporanea come quella di mandare fuori i rifiuti.Ricordiamoci però che in questo è competente la regione e non il comune.
Originariamente Scritto da KURTANGLEquesto viene fatto furbescamente dimenticare ogni qual volta vi sono elezioni amministrative e regionali
Leonida si riferiva al trasferimento via treno, che ammesso sia l'ultima soluzione temporanea, l'extrema ratio che non si ripeterà ancora, cosa di cui dubito fortemente, non dipende tanto dalla regione, quanto dal governo, decadendo l'appoggio leghista non ci sono molte possibilità.Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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Originariamente Scritto da Sartorio Visualizza MessaggioMi sembra che a parte una dichiarazione di intenti: "Napoli pulita in 5 giorni", che mi ricorda un precedente illustre, non siano programmate azioni concrete imminenti.DIPARTIMENTO AMBIENTE COMUNE DI NAPOLI ASSESSORATO ALL’AMBIENTE Proposta di delibera prot. n……. del 14 giugno 2011 Categoria ……………….. Classe …………. Fascicolo ………. Annotazioni ………………………………………… REGISTRO DELLE DELIBERAZIONI DI GIUNTA COMUNALE – DELIB. N° _______________/ OGGETTO: prime misure urgenti e indispensabili per affrontare efficacemente la gestione integrata dei rifiuti – estensione della raccolta differenziata e in …
non è ancora tempo di critiche alla nuova giunta. sicuramente ce ne sarà occasione. ma adesso mi sembra davvero prematuro.Originariamente Scritto da gorgoneè plotino la chiave universale per le vagineOriginariamente Scritto da gorgonesecondo me sono pazzi.
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Ma infatti nessuno si aspetta che De Magistris risolva tutto subito, per questo resto perplesso da certi proclami:
Caos rifiuti, disagi e proteste a Napoli
De Magistris: "Città pulita in 5 giorni"
Non vorrei che l'ansia di compiacere l'elettorato portasse a fare le solite promesse che non possono essere mantenute.
La campagna elettorale è finita.Last edited by Sartorio; 18-06-2011, 15:11:19.Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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In effetti quella di De Magistris mi sembra una mossa quantomeno avventata. Vedremo.
ByeOriginariamente Scritto da TheSandmanBrunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.
.Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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Originariamente Scritto da Leonida Visualizza Messaggiokert il fatto che a breve anche tu farai la differenziata mi commuove.Originariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Facciamo una ripetizione sul percorso politico di Renato Brunetta:
Auf YouTube findest du die angesagtesten Videos und Tracks. Außerdem kannst du eigene Inhalte hochladen und mit Freunden oder gleich der ganzen Welt teilen.
Solo in questo paese si può cavalcare la lotta ai fannulloni essendo uno dei massimi esponenti della categoria.Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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Mamma mia Pontida è una terronata.
C'è la diretta su sky, ho sentito con le mie orecchie Bossi prendersela con Equitalia e con le auto blu, come se lui facesse il barbiere e non il politico di professione da 20 anni.
Almeno una volta il nord era visto come la locomotiva del paese, adesso ha difficoltà a pagare le bollette e a mettere la benzina nei trattori. Però la prima preoccupazione dei leghisti sono le quote latte, mentre il paese va allo sfascio.
Un discorso che si poteva tenere tranquillamente pure a Barletta.Originariamente Scritto da gorgoneil capitalismo vive delle proprie crisi.
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ma che bestia hahahahahOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Da Scajola a Miccichè, tutte le fronde nel Pdl
Tra fronde, correnti, liti interne, scontri negli enti locali, il Pdl sembra Pompei dell’era Sandro Bondi. Ogni giorno ne crolla un pezzo. La nomina a segretario politico dell’ex guardasigilli Angelino Alfano non è servita a placare gli animi né a ristabilire un dialogo nel partito. Anche perché il ruolo assegnato al ministro della giustizia non è ancora previsto nello statuto e i “capi” rivolta preferisco continuare a rivolgersi al più esperto e fidato consigliere del premier, Gianni Letta.
Il primo è stato Claudio Scajola. L’ex ministro, ad aprile, si è detto pronto a lasciare il Pdl annunciando persino la volontà di creare un nuovo gruppo parlamentare per tornare allo spirito iniziale di Forza Italia. Ha lamentato la mancanza di dialogo interno, la mancanza di collegialità, un programma politico. Silvio Berlusconi è riuscito a tenere a casa il figliol prodigo, promettendo di ridisegnare i ruoli del partito. Ma tolta la nomina di Alfano ancora nulla è cambiato.
Franco Frattini ha seguito le orme di Scajola. E con Mariastella Gelmini, ha dato vita a Liberamente, dicendosi pronto a raccogliere le firme di oltre cento deputati per chiedere un cambio di rotta drastico alla guida del partito. Anche l’area di Liberamente, come quella di Scajola, chiede maggiore fedeltà al progetto iniziale di Forza Italia e una presa di distanza dagli ex An.
Che accolgono la sfida e scendono sul piede di guerra anche lo. Altero Matteoli, senza troppi giri di parole, propone la “strada più semplice: il congresso”. Andare alla conta e vedere poi quali sono i numeri veri delle varie correnti. Maurizio Gasparri, storico alleato del coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, tenta di mediare. E “in attesa delle amministrative” le diaspore vengono congelate. Poi si rimanda a dopo i referendum e, adesso, si posticipa ai giorni successivi alla verifica parlamentare chiesta da Giorgio Napolitano.
Non tutti però aspettano. Il nove giugno, Gianfranco Miccichè, da sempre impegnato in uno scontro con Renato Schifani e soprattutto con Alfano per tensioni mai risolte nel partito in Sicilia, annuncia l’intenzione di uscire dal gruppo parlamentare del Pdl e di voler dar vita ai gruppi di Forza del Sud sia alla Camera sia al Senato.
Infine c’è Gianni Alemanno. Che alla volontà della Lega di trasferire alcuni ministeri al Nord ha invitato i parlamentari romani di lasciare il Pdl. Il sindaco di Roma, insieme al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, hanno lanciato una raccolta firme per contrastare quella promossa dal Carroccio, e chiede una parola chiara da parte di Berlusconi. Minacciando il ritorno alle urne. “Ci sono dei valori non negoziabili, come la centralità di Roma Capitale. E c’è un patto di governo che non può essere messo in discussione con gli ultimatum della Lega. Se non si rispettano queste condizioni è meglio andare a votare. Ma io sono convinto che, se il Pdl affronta a schiena dritta il confronto con la Lega, il governo potrà essere rimesso in carreggiata”, ha detto in un’intervista al Tempo, stamani. E ha annunciato che oggi “oggi lanceremo una mozione parlamentare che secondo me avrà il 90% dei consensi dei parlamentari di destra e di sinistra”. Per questo, ha spiegato, “ho invitato Alfano ad affrontare un confronto a schiena dritta e a mettere le cose in chiaro. Mi auguro che il Pdl sia compatto, e in ogni caso andremo avanti. Non abbiamo bisogno di queste trovate che umiliano la nostra unità nazionale”.
Tra fronde, correnti, liti interne, scontri negli enti locali, il Pdl sembra Pompei dell’era Sandro Bondi. Ogni giorno ne crolla un pezzo. La nomina a segretario politico dell’ex guardasigilli Angelino Alfano non è servita a placare gli animi né a ristabilire un dialogo nel partito. Anche perché il ruolo assegnato al ministro della giustizia non …
il futuro è : Liberamente !!!"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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per me sono veramente alla frutta o quasi...
poi mettici che presto dovranno fare assolutamente una manovra impopolare per abbassare il debito (altro che tagliare le tasse), li voglio proprio vedere....Originariamente Scritto da Marco pli 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.Originariamente Scritto da master wallaceIO? Mai masturbato.Originariamente Scritto da master wallaceIo sono drogato..
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