Certo che chiamarla "ape regina" fa tutto un altro effetto che definirla "baldracca jugoslava"
Italiani: egli risorse a Natale
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Venerdì 20 Maggio 2011, 10:22 Paolo Mieli, la "violenza giusta" e la rivolta italica. di Debora Billi
Ieri sera, ad Anno Zero, si è sentita la seguente affermazione (vado a memoria):
Quando i cittadini non vengono ascoltati, prima o poi ricorrono alla violenza. E se i pastori sardi o chiunque altro finiscono col ricorrere alla violenza, non si può dar loro la colpa: la colpa è di chi non li ha ascoltati.
Chi ha così discettato sulla "violenza giusta" e sul diritto dei cittadini a rivoltarsi?
Paolo Mieli.
Il personaggio più soporifero e inquadrato e mainstream che abbia mai calcato i patrii studi televisivi. Il giornalista più barboso e predicante e aderente alla vulgata economica che siamo mai stati costretti a sorbirci. Paolo Mieli. Faccio male ad appisolarmi ogni volta che appare, devo ripromettermi di ascoltarlo attentamente d'ora in poi.
Ciò significa comunque che governo, istituzioni e media si aspettano da un momento all'altro una rivolta popolare nel nostro Paese. Anzi, dirò di più: sono in un certo senso stupiti che ancora non sia accaduta, diciamo che siamo abbondantemente oltre la deadline. Sanno che quel che ci vuole è una piccola miccia, che siano i pastori sardi, le partite IVA, i lattai del Nord o i disoccupati del Sud. Ci andammo vicini con la rivolta dei ricercatori sui tetti e la battaglia di Piazza del Popolo (nella foto), ma forse era troppo in anticipo sulla tabella prevista.
Perché parlo di tabella? Il solito complottismo? Non saprei. Ma che i rivoltosi greci siano descritti, com'è accaduto ieri nell'assenso generale (inclusi Feltri e Belpietro!) come fautori una legittima protesta popolare, quando fino a ierlaltro erano dipinti urbi et orbi come black block eversivi e sfasciavetrine, un po' fa pensare. Stessa cosa per l'annuncio delle rivolte in Spagna, che oggi imperversano in tutta la Rete e fino a ieri erano completamente ignorate.
Figuriamoci se io non sono contenta di un po' di sana ribellione in un Paese che subisce da decenni. Ma non vorrei che finisse con l'essere teleguidata anch'essa, magari da chi spera che il governo Berlusconi venga cacciato a pedate a furor di popolo, e nell'emergenza del casino si debba sostituirlo... con cosa?
la mia paura è la rivolta guidata dall'alto...ormai la rivolta è prossima,speriamo che sia veramente del popolo e per il popolo però....
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Originariamente Scritto da ikuape86 Visualizza MessaggioVenerdì 20 Maggio 2011, 10:22 Paolo Mieli, la "violenza giusta" e la rivolta italica. di Debora Billi
Ieri sera, ad Anno Zero, si è sentita la seguente affermazione (vado a memoria):
Quando i cittadini non vengono ascoltati, prima o poi ricorrono alla violenza. E se i pastori sardi o chiunque altro finiscono col ricorrere alla violenza, non si può dar loro la colpa: la colpa è di chi non li ha ascoltati.
Chi ha così discettato sulla "violenza giusta" e sul diritto dei cittadini a rivoltarsi?
Paolo Mieli.
Il personaggio più soporifero e inquadrato e mainstream che abbia mai calcato i patrii studi televisivi. Il giornalista più barboso e predicante e aderente alla vulgata economica che siamo mai stati costretti a sorbirci. Paolo Mieli. Faccio male ad appisolarmi ogni volta che appare, devo ripromettermi di ascoltarlo attentamente d'ora in poi.
Ciò significa comunque che governo, istituzioni e media si aspettano da un momento all'altro una rivolta popolare nel nostro Paese. Anzi, dirò di più: sono in un certo senso stupiti che ancora non sia accaduta, diciamo che siamo abbondantemente oltre la deadline. Sanno che quel che ci vuole è una piccola miccia, che siano i pastori sardi, le partite IVA, i lattai del Nord o i disoccupati del Sud. Ci andammo vicini con la rivolta dei ricercatori sui tetti e la battaglia di Piazza del Popolo (nella foto), ma forse era troppo in anticipo sulla tabella prevista.
Perché parlo di tabella? Il solito complottismo? Non saprei. Ma che i rivoltosi greci siano descritti, com'è accaduto ieri nell'assenso generale (inclusi Feltri e Belpietro!) come fautori una legittima protesta popolare, quando fino a ierlaltro erano dipinti urbi et orbi come black block eversivi e sfasciavetrine, un po' fa pensare. Stessa cosa per l'annuncio delle rivolte in Spagna, che oggi imperversano in tutta la Rete e fino a ieri erano completamente ignorate.
Figuriamoci se io non sono contenta di un po' di sana ribellione in un Paese che subisce da decenni. Ma non vorrei che finisse con l'essere teleguidata anch'essa, magari da chi spera che il governo Berlusconi venga cacciato a pedate a furor di popolo, e nell'emergenza del casino si debba sostituirlo... con cosa?
la mia paura è la rivolta guidata dall'alto...ormai la rivolta è prossima,speriamo che sia veramente del popolo e per il popolo però...."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio5 interviste di berlusconi ai principali tg nazionali. ne mancano due. incredibilmente tg3 e la7In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
ma_75@bodyweb.com
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Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza MessaggioVisto l'effetto al primo turno, potrebbe non essere un male una sua sovraesposizione mediatica."Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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I Milan Club chiedono voti per Berlusconi, ma gli iscritti si ribellano: “Vergogna”
MILANO – Sei milanista? Allora vota Berlusconi: era il messaggio arrivato agli iscritti ai Milan Club di Milano tramite una lettera poco prima delle elezioni. “Caro amico milanista – si legge sulla lettera – siamo i migliori, vota Berlusconi”. Segue l’enumerazione dei trofei vinti nell’epoca Berlusconi e poi arriva il suggerimento del voto: “Potrai votare facendo una croce sul simbolo del ‘il Popolo della libertà’ e potrai scrivere il nome ‘Berlusconi’ nello spazio per la preferenza sulla scheda azzurra”. E poi un’aggiunta: “Un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all’altezza della nostra straordinaria squadra di calcio!!!”.
Ma la trovata, resa pubblica dal Fatto Quotidiano, non è molto piaciuta agli iscritti, segno che il binomio milanista=berlusconiano non è così scontato. Sono molte le lettere di protesta arrivate ai Milan club. “Allo stadio né rossi né neri solo rossoneri” . “Mi dissocio completamente dal vostro tentativo di mescolare la passione calcistica e la doverosa riconoscenza al nostro presidente, con la politica”, scrive qualcuno. La società di via Turati ora prende le distanze: è stata un’ “iniziativa personale” del presidente Sandro Capitanio e non riconducibile “in alcun modo” al Milan.
“Dice di essere un caro amico di Berlusconi. E ha deciso di aiutarlo a titolo personale” , spiega Giuseppe Munafò al Corriere della Sera, numero due dell’associazione. La polemica monta anche su internet e sui social network: “È una vergogna. Così ci avete rovinato la festa per lo scudetto”.
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stanno facendo un casino sui ministeri da spostare a Milano
ALEMANNO E POLVERINI CHIEDONO SUBITO UN INCONTRO AL PREMIER
Ministeri al Nord, il Pdl stoppa la Lega
Bossi: «Il premier ci ha dato la sua parola»
I capigruppo: col decentramento problemi istituzionali
Il Senatur: «Parola data non torna indietro»
MILANO - E' scontro tra Pdl e Lega sui ministeri da spostare al Nord. Arriva dai capigruppo Pdl di Camera e Senato uno stop alla proposta leghista di trasferire alcuni ministeri a Milano. In una nota congiunta, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri spiegano in pratica che il decentramento può provocare diverse difficoltà, lanciando anche una sorta di «lodo conferenze». BOSSI - «Parola data non torna indietro, sulla questione dei ministeri Berlusconi è d'accordo. E i ministeri verranno» replica il leader leghista Umberto Bossi, parlando a Milano. «Non è mica detto che siano solo i ministeri mio e di Calderoli, anzi arriverà a Milano un ministero enorme dove si fa l'economia» ha poi sottolineato il leader leghista.
«Bisogna andare in cabina elettorale e votare bene, non possiamo tagliarci le balle con Pisapia» ha aggiunto Bossi. «Oggi Milano dimostra se è o non è una capitale - ha proseguito il leader leghista -, perchè se si riempie di zingari è un crimine contro i milanesi e tutta la Lombardia». Poi il Senatur è intervenuto sulla Moratti: «La teniamo sotto tiro noi, Letizia Moratti, noi la sosterremo ma deve fare molto meglio del passato. Poteva fare di più, però è vero che non aveva soldi - ha in seguito aggiunto il leader della Lega - ma adesso col federalismo fiscale i soldi arriveranno ai comuni che erano penalizzati dal patto di stabilità».
Ma il Senatur ce l'ha anche con Formigoni, reo di essere scettico sul decentramento dei ministeri: «Formigoni stia zitto - ha aggiunto - è presidente della Regione Lombardia per i voti della Lega, non ci credo che dica no ai ministeri in Lombardia, perchè sono troppi soldi che girano attorno ai ministeri, Milano ci guadagnerebbe troppo perchè Formigoni possa permettersi di dire no».
«Io sono abituato che nel Pdl decide Berlusconi e lui ci ha detto di sì, a me basta» aveva detto poco prima il ministro Roberto Calderoli a proposito dello spostamento di due ministeri a Milano.
CICCHITTO E GASPARRI - «Il rapporto fra l'attività di governo e il territorio - scrivono invece Cicchitto e Gasparri nella loro nota - può essere affrontato in modo positivo con conferenze periodiche fatte a Milano e a Roma fra i ministri economici e delle Infrastrutture con i presidenti di Regione e i sindaci dei Comuni capoluogo. In questo modo si possono evitare i complessi problemi istituzionali che il decentramento di alcuni ministeri può porre e invece affrontare positivamente quello del rapporto fra i ministeri stessi e le realtà territoriali».
«MEGLIO LE COMPETENZE CHE I MINISTERI» - Sulla stessa linea, in sostanza, il ministro Ignazio La Russa, secondo il quale «non è importante dove i ministeri stiano, visto che stanno a Roma, ma quello che fanno a favore dei cittadini». E nel dibattito sul «trasloco» dei ministeri è intervenuto anche il governatore Roberto Formigoni, precisando che la Lombardia «non è interessata a qualche posto di lavoro ministeriale» . «Semmai - ha chiarito il presidente della Regione - sarebbe importante il trasferimento alle Regioni di quelle competenze in più che chiediamo da tempo e che sono previste nell'articolo 116 della Costituzione sul federalismo differenziato».
RACCOLTA FIRME - La Lega comunque non molla e anzi avvia ufficialmente una raccolta di firme tra i cittadini milanesi per sostenere la richiesta di decentramento dei ministeri da Roma. In un gazebo in via Farini a Milano, il Carroccio sta facendo compilare ai sostenitori dei moduli con la domanda: «Siete d'accordo col decentramento da Roma e che almeno due ministeri siano collocati a Milano?». Le prime firme sono già state apposte con penne ad inchiostro verde, il colore della Lega.
ALEMANNO-POLVERINI - Ma da Roma arriva un secco stop alla proposta leghista. La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno, hanno chiesto infatti un incontro urgente al presidente del Consiglio, per avere chiarimenti in merito alle ipotesi leghista di trasferire alcuni ministeri dalla Capitale.
«PROMESSE RIDICOLE» - Sull'argomento le opposizioni sono intervenute duramente parlando di «sciagurato spot elettorale», di «trovate alle Totò» e di «promesse ridicole». E non ha risparmiato critiche alla ipotesi di spostare due ministeri al Nord neanche il leader Udc Pier Ferdinando Casini. «Sventolare due ministeri a Milano - ha detto - a una settimana dal voto è un sintomo impressionante di mancanza di serietà».
"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggiostanno facendo un casino sui ministeri da spostare a Milano
ALEMANNO E POLVERINI CHIEDONO SUBITO UN INCONTRO AL PREMIER[/B]
[B]Ministeri al Nord, il Pdl stoppa la Lega
Bossi: «Il premier ci ha dato la sua parola»
I capigruppo: col decentramento problemi istituzionali
Il Senatur: «Parola data non torna indietro»B & B with a little weed
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggioquesta non la sentivo dai tempi della scuola materna"Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"
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Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggioquesta non la sentivo dai tempi della scuola maternaOriginariamente Scritto da Mizard...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...Originariamente Scritto da Barone BizzioQuindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?Originariamente Scritto da TheSandmanSilvio compreso.Originariamente Scritto da TheSandmanDiciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.
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Originariamente Scritto da catastrophy Visualizza Messaggiopensa che probabilmente sia lui che il trota son stati bocciati pure lì, non solo alla scuola radio elettra di torinoCiao.
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no dai, diceva solo di esser stato iscritto a medicina (come abbia fatto col diploma della radio elettra è un'altra domanda interessante, ma tanto...), mica di essersi laureato, o mi son perso qualcosa?Originariamente Scritto da Mizard...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...Originariamente Scritto da Barone BizzioQuindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?Originariamente Scritto da TheSandmanSilvio compreso.Originariamente Scritto da TheSandmanDiciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.
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