Italiani: egli risorse a Natale

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  • Leonida
    Filosofo del *****
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    Originariamente Scritto da gorgone
    è plotino la chiave universale per le vagine
    Originariamente Scritto da gorgone
    secondo me sono pazzi.

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    • Cl4ud
      Bodyweb Senior
      • Mar 2008
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      • Ceppaloni
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      qui la cucciolotta quanti anni aveva?
      Cl4ud

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      • Sean
        Csar
        • Sep 2007
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        • Italy [IT]
        • In piedi tra le rovine
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        Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio
        Forse vado un po' OT... cosa ne pensate dell'anarchia come unico sistema possibile, soprattutto a fronte della situazione attuale !? Ho avanzato dei legittimi dubbi e sono stato tacciato di fascismo. Fascista a me.

        Bye
        Sarebbe utile riscoprire un piccolo saggio pubblicato negli anni '60 da Franco "Giorgio" Freda, La Disintegrazione del Sistema. Utile perchè come ogni opera di genio è anticipatoria sul divenire. Utile perchè difficilmente chi si trova nel cuore degli eventi, dei passaggi epocali, delle tensioni agoniche, difficilmente riesce a coglierne le prospettive o solo comprendere di essere nel mezzo di un mutamento: questo, sovente, lo si capisce solo dopo che la trasformazione è avvenuta.

        Per arrivare a questa auspicata "disintegrazione" si devono percorrere tutti i passaggi, di ordine politico, economico e, ovviamente, morale. Noi oggi siamo proprio nel centro di questo uragano che va compiendo la degenerazione, attuata da quegli stessi stati liberali che, secondo la vulgata, ci hanno donato la felicità e la libertà. E le masse, infatti, non sono più felici e più libere? Anche un settantacinquenne vuole potersi godere la vita indisturbato, e, se per farlo si deve dare una piccola spallata alla legge che vieta di andare con le minorenni, tanto di guadagnato, si affretta la dissoluzione. A ben guardare noi già siamo all'anarchia, perchè gli stati liberali mai hanno avuto lo strumento per passare indenni le gigantesche crisi di ordine storico. Non abbiamo punti di riferimento, siamo - liberi e felici - al buio.

        La concezione dello stato liberale è individualistica e sommamente anarchica, perchè affonda tutta nel desiderio, nell'astuzia, nel maneggio del singolo che non si riconosce nulla di superiore, che si fa idolo e che pensa a soddisfare unicamente la sua pancia, il suo portafoglio o il suo organo sessuale. Una società siffatta poteva non esprimere dalle sue viscere putrescenti un Silvio Berlusconi? Quel personaggio ne è solo una conseguenza naturale, così come naturale sarà il disfacimento - per implosione - di questa società fondata sull'anarchico caos dell'imperio del .

        Siamo dunque in una landa di confine, senza neppure l'eroico sceriffo che cerca di dare almeno, a suon di revolverate, una parvenza di ordine, un appiglio a chi, indifeso, sgomenta. Ma è giusto (e non potrebbe essere altrimenti) che si beva il calice sino alla feccia. E perciò questo spettacolo ai nostri occhi è necessario - "Guardate di non allarmarvi: è necessario che tutto questo avvenga".

        Questi rivolgimenti ci sono vitali perchè si rinasca, e perchè gli uomini (i pochi uomini che hanno saputo mantenersi vigili e nobili nella notte di un mondo che rovina) sappiano poi, dalla terra desolata lasciata come unica eredità al popolo da questa casta di liberal, sappiano poi approfittare della desolazione per ricostruire. Come? Ma con tutto ciò che è proprio dell'uomo stesso; con tutto ciò che l'uomo nobile sa trarre dalla sua natura immutabile, e che mai lo ha tradito: istinto e ordine. Far balenare ancora la fonte perenne dove poter far abbeverare il popolo cieco e sfiancato, alla fine, da troppa "felicità" e da troppa "libertà", idoli-feticcio che lo stanno divorando come Crono coi suoi figli. Ma noi dobbiamo comunque plaudire a questi tempi immondi e che ci hanno resi liberamente e felicemente schiavi, a questa inenarrabile strage di coscienze, di vite, di Bello. Plaudire non per ciò che è, ma per ciò che, attraverso questa disarticolazione di pensieri, ossa, carne e sangue fatui, sarà. Sta alla base di ogni opera di salvazione un sacrificio.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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        • odisseo
          Bodyweb Senior
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          Caso Ruby

          Nicole Minetti interrogata a Milano

          Tre ore di confronto con i pm Boccassini e Sangermano



          MILANO
          - Nicole Minetti, la consigliera regionale del Pdl indagata nel caso Ruby per favoreggiamento della prostituzione, è stata interrogata per circa tre ore nel pomeriggio di domenica in procura a Milano. La consigliera regionale, ritenuta una delle organizzatrici delle feste nella residenza di Arcore del presidente del Consiglio, anche lui indagato ma per la prostituzione minorile della marocchina Ruby, ha risposto alle domande dei pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano. Nell’interrogatorio la Minetti era assistita dal’avvocato Daria Pesce.
          ANTICIPO - L'interrogatorio era stato programmato per martedì prossimo secondo l'invito a comparire che era stato notificato alla consigliera regionale. Ma, d'accordo con la difesa della Minetti, l'atto istruttorio, tenutosi a Palazzo di giustizia, è stato anticipato a sorpresa per evitare la presenza davanti al Tribunale di fotoreporter e cineoperatori, auspicio che era stato fatto dallo stesso difensore della Minetti nei giorni scorsi. Secondo quanto si è appreso, il verbale dell'interrogatorio è stato secretato. Nicole Minetti ha risposto però a tutte le domande dei pm della procura sul presunto giro di prostituzione che avrebbe alimentato le serata ad Arcore del premier Silvio Berlusconi indagato per prostituzione minorile e concussione. Minetti è indagata insieme con Lele Mora e Emilio Fede, anche loro accusati di favoreggiamento della prostituzione. La procura di Milano dopo l'atto istruttorio di questo pomeriggio, nei prossimi giorni depositerà la richiesta di rito immediato per il premier.

          "
          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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          • 600
            been there, done that
            • Mar 2009
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            • Quel paese
            • Send PM

            Nel frattempo è stato intercettato parte del contenuto di una telefonata da Mubarak a Berlusconi:

            "Aiutami, sono lo zio di Ruby"
            Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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            • odisseo
              Bodyweb Senior
              • Oct 2008
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              Originariamente Scritto da 600 Visualizza Messaggio
              Nel frattempo è stato intercettato parte del contenuto di una telefonata da Mubarak a Berlusconi:

              "Aiutami, sono lo zio di Ruby"
              "
              Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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              • Sartorio
                Non utente di Bodyweb
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                • Società Civile
                • Send PM

                Pare che Berlusconi abbia già contattato la questura del Cairo.
                Originariamente Scritto da gorgone
                il capitalismo vive delle proprie crisi.

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                • Icarus
                  Bodyweb Senior
                  • May 2005
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                  • A casa di Steel77 a rubargli l'argenteria mentre è alla ricerca di se stesso.
                  • Send PM

                  Presidente siamo con Te,
                  meno male che Silvio muore.

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                  • odisseo
                    Bodyweb Senior
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                    Originariamente Scritto da Icarus Visualizza Messaggio
                    purtroppo è un fatto conclamato ed anche old
                    Memorabile la campagna de Ilgiornale su Augias agente del KGB.
                    "
                    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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                    • motorhead
                      Inattivo
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                      • Ancona
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                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      Voglio proprio vedere dove si rifugerà Minzolini alla caduta del suo capo. Sarà divertenti vederli correre come topi in tutte le direzioni, allora sarà il momento di prendere le scope ed assestare mazzate ben date ai sorci.
                      Anche una lista di proscrizione non la vedo male, eh.

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                      • catastrophy
                        catabolic,modest&notturno
                        • Jan 2004
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                        Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
                        Bocchino: «Alle urne a maggio
                        Casini è il mio leader»

                        Casini leader [COLOR=Silver]
                        ed aggiungerei cirino pomicino nella coalizione del buon costume... sono a posto... mancherebbe de michelis cacchio...
                        Originariamente Scritto da Mizard
                        ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
                        Originariamente Scritto da Barone Bizzio
                        Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
                        Originariamente Scritto da TheSandman
                        Silvio compreso.
                        Originariamente Scritto da TheSandman
                        Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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                        • Max_79
                          L'antitrolls
                          • May 2001
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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Sarebbe utile riscoprire un piccolo saggio pubblicato negli anni '60 da Franco "Giorgio" Freda, La Disintegrazione del Sistema. Utile perchè come ogni opera di genio è anticipatoria sul divenire. Utile perchè difficilmente chi si trova nel cuore degli eventi, dei passaggi epocali, delle tensioni agoniche, difficilmente riesce a coglierne le prospettive o solo comprendere di essere nel mezzo di un mutamento: questo, sovente, lo si capisce solo dopo che la trasformazione è avvenuta.

                          [cut]


                          Bye
                          Originariamente Scritto da TheSandman
                          Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

                          .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
                          ________

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                          • sotiris
                            Urban Sheepboy
                            • Sep 2010
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                            • corazziere tascabile
                            • Send PM

                            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                            Sarebbe utile riscoprire un piccolo saggio pubblicato negli anni '60 da Franco "Giorgio" Freda, La Disintegrazione del Sistema. Utile perchè come ogni opera di genio è anticipatoria sul divenire. Utile perchè difficilmente chi si trova nel cuore degli eventi, dei passaggi epocali, delle tensioni agoniche, difficilmente riesce a coglierne le prospettive o solo comprendere di essere nel mezzo di un mutamento: questo, sovente, lo si capisce solo dopo che la trasformazione è avvenuta.

                            Per arrivare a questa auspicata "disintegrazione" si devono percorrere tutti i passaggi, di ordine politico, economico e, ovviamente, morale. Noi oggi siamo proprio nel centro di questo uragano che va compiendo la degenerazione, attuata da quegli stessi stati liberali che, secondo la vulgata, ci hanno donato la felicità e la libertà. E le masse, infatti, non sono più felici e più libere? Anche un settantacinquenne vuole potersi godere la vita indisturbato, e, se per farlo si deve dare una piccola spallata alla legge che vieta di andare con le minorenni, tanto di guadagnato, si affretta la dissoluzione. A ben guardare noi già siamo all'anarchia, perchè gli stati liberali mai hanno avuto lo strumento per passare indenni le gigantesche crisi di ordine storico. Non abbiamo punti di riferimento, siamo - liberi e felici - al buio.

                            La concezione dello stato liberale è individualistica e sommamente anarchica, perchè affonda tutta nel desiderio, nell'astuzia, nel maneggio del singolo che non si riconosce nulla di superiore, che si fa idolo e che pensa a soddisfare unicamente la sua pancia, il suo portafoglio o il suo organo sessuale. Una società siffatta poteva non esprimere dalle sue viscere putrescenti un Silvio Berlusconi? Quel personaggio ne è solo una conseguenza naturale, così come naturale sarà il disfacimento - per implosione - di questa società fondata sull'anarchico caos dell'imperio del .

                            Siamo dunque in una landa di confine, senza neppure l'eroico sceriffo che cerca di dare almeno, a suon di revolverate, una parvenza di ordine, un appiglio a chi, indifeso, sgomenta. Ma è giusto (e non potrebbe essere altrimenti) che si beva il calice sino alla feccia. E perciò questo spettacolo ai nostri occhi è necessario - "Guardate di non allarmarvi: è necessario che tutto questo avvenga".

                            Questi rivolgimenti ci sono vitali perchè si rinasca, e perchè gli uomini (i pochi uomini che hanno saputo mantenersi vigili e nobili nella notte di un mondo che rovina) sappiano poi, dalla terra desolata lasciata come unica eredità al popolo da questa casta di liberal, sappiano poi approfittare della desolazione per ricostruire. Come? Ma con tutto ciò che è proprio dell'uomo stesso; con tutto ciò che l'uomo nobile sa trarre dalla sua natura immutabile, e che mai lo ha tradito: istinto e ordine. Far balenare ancora la fonte perenne dove poter far abbeverare il popolo cieco e sfiancato, alla fine, da troppa "felicità" e da troppa "libertà", idoli-feticcio che lo stanno divorando come Crono coi suoi figli. Ma noi dobbiamo comunque plaudire a questi tempi immondi e che ci hanno resi liberamente e felicemente schiavi, a questa inenarrabile strage di coscienze, di vite, di Bello. Plaudire non per ciò che è, ma per ciò che, attraverso questa disarticolazione di pensieri, ossa, carne e sangue fatui, sarà. Sta alla base di ogni opera di salvazione un sacrificio.
                            è già capitato che ti esprimessi la mia stima vero? rinnovo.
                            Questa visione delle cose mi fa pensare a Pasolini, un altro che vedeva lontano.
                            sigpic Sono così veloce che l'altra notte ho spento l'interruttore della luce nella mia camera da letto, ed ero nel letto prima che la stanza fosse buia.

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Sarebbe utile riscoprire un piccolo saggio pubblicato negli anni '60 da Franco "Giorgio" Freda, La Disintegrazione del Sistema.
                              Non è la stessa cosa che diceva Machiavelli?
                              Always the beautiful answer who asks a more beautiful question

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                              • odisseo
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                                La lettera del presidente del consiglio al corriere

                                «Piano bipartisan per la crescita»

                                La proposta di Berlusconi. Offerta a Bersani: agiamo insieme. Il presidente del Consiglio contro le elezioni

                                La lettera del presidente del consiglio al corriere
                                «Piano bipartisan per la crescita»
                                La proposta di Berlusconi. Offerta a Bersani: agiamo insieme. Il presidente del Consiglio contro le elezioni
                                di SILVIO BERLUSCONI

                                Gentile direttore,
                                il suo giornale ha meritoriamente rilanciato la discussione sul debito pubblico mostruoso che ci ritroviamo sulle spalle da molti anni, sul suo costo oneroso in termini di interessi annuali a carico dello Stato e sull’ostacolo che questo gravame pone sulla via della crescita economica del Paese. Sono d’accordo con le conclusioni di Dario Di Vico, esposte domenica in un testo analitico molto apprezzabile che parte dalle due proposte di imposta patrimoniale, diversamente articolate, firmate il 22 dicembre e il 26 gennaio da Giuliano Amato e da Pellegrino Capaldo. Vorrei brevemente spiegare perché il no del governo e mio va al di là di una semplice preferenza negativa, «preferirei di no», ed esprime invece una irriducibile avversione strategica a quello strumento fiscale, in senso tecnico-finanziario e in senso politico.
                                Prima di tutto, se l’alternativa fosse tra un prelievo doloroso e una tantum sulla ricchezza privata e una poco credibile azione antidebito da «formichine», un gradualismo pigro e minimalista nei tagli alla spesa pubblica improduttiva e altri pannicelli caldi, staremmo veramente messi male. Ma non è così. L’alternativa è tra una «botta secca», ingiusta e inefficace sul lungo termine, e perciò deprimente per ogni prospettiva di investimento e di intrapresa privata, e la più grande «frustata» al cavallo dell’economia che la storia italiana ricordi. Il debito è una percentuale sul prodotto interno lordo, sulla nostra capacità di produrre ricchezza. Se questa capacità è asfittica o comunque insufficiente, quella percentuale di debito diventa ingombrante a dismisura. Ma se riusciamo a portare la crescita oltre il tre-quattro per cento in cinque anni, e i mercati capiscono che quella è la strada imboccata dall’Italia, Paese ancora assai forte, Paese esportatore, Paese che ha una grande riserva di energia, di capitali, di intelligenza e di lavoro a partire dal suo Mezzogiorno e non solo nel suo Nord europeo e altamente competitivo, l’aggressione vincente al debito e al suo costo annuale diventa, da subito, l’innesco di un lungo ciclo virtuoso.
                                Per fare questo occorre un’economia decisamente più libera, poiché questa è la frustata di cui parlo, in un Paese più stabile, meno rissoso, fiducioso e perfino innamorato di sé e del proprio futuro. La «botta secca» è, nonostante i ragionamenti interessanti e le buone intenzioni del professor Amato e del professor Capaldo, una rinuncia statalista, culturalmente reazionaria, ad andare avanti sulla strada liberale. La Germania lo ha fatto questo balzo liberalizzatore e riformatore, lo ha innescato paradossalmente con le riforme del socialdemocratico Gerhard Schröder, poi con il governo di unità nazionale, infine con la guida sicura e illuminata di Angela Merkel. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: la locomotiva è ripartita. Noi, specialmente dopo il varo dello storico accordo sulle relazioni sociali di Pomigliano e Mirafiori, possiamo fare altrettanto.
                                Non mi nascondo il problema della particolare aggressività che, per ragioni come sempre esterne alla dialettica sociale e parlamentare, affligge il sistema politico. Ne sono preoccupato come e più del presidente Napolitano. E per questo, dal momento che il segretario del Pd è stato in passato sensibile al tema delle liberalizzazioni e, nonostante qualche sua inappropriata associazione al coro strillato dei moralisti un tanto al chilo, ha la cultura pragmatica di un emiliano, propongo a Bersani di agire insieme in Parlamento, in forme da concordare, per discutere senza pregiudizi ed esclusivismi un grande piano bipartisan per la crescita dell’economia italiana; un piano del governo il cui fulcro è la riforma costituzionale dell’articolo 41, annunciata da mesi dal ministro Tremonti, e misure drastiche di allocazione sul mercato del patrimonio pubblico e di vasta defiscalizzazione a vantaggio delle imprese e dei giovani.

                                Lo scopo indiretto ma importantissimo di un piano per la crescita fondato su una frustata al cavallo di un’economia finalmente libera è di portare all’emersione della ricchezza privata nascosta, che è parte di un patrimonio di risparmio e di operosità alla luce del quale, anche secondo le stime di Bruxelles, la nostra situazione debitoria è malignamente rappresentata da quella vistosa percentuale del 118 per cento sul Pil. Prima di mettere sui ceti medi un’imposta patrimoniale che impaurisce e paralizza, un’imposta che peraltro sotto il mio governo non si farà mai, pensiamo a uno scambio virtuoso, maggiore libertà e incentivo fiscale all’investimento contro aumento della base impositiva oggi nascosta. Se a questo aggiungiamo gli effetti positivi, di autonomia e libertà, della grande riforma federalista, si può dire che gli atteggiamenti faziosi, ma anche quelli soltanto malmostosi e scettici, possono essere sconfitti, e l’Italia può dare una scossa ai fattori negativi che gravano sul suo presente, costruendosi un pezzo di futuro.
                                *presidente del Consiglio


                                "
                                Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

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