Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Italiani: egli risorse a Natale

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    Previous post was at 14:32:27 ----------

    ma poi fanno la caricatura dell'attuale presidente della repubblica....
    Vabbè dai non facciamo le anime candide...
    L'editoriale effettivamente è uno scandalo, se non si hanno prove dire boiate simili è da morte della propria carriera giornalistica, però non scandalizziamoci per la caricatura del presidente della Repubblica...mi pare che se vogliamo la satira non possiamo apprezzare solo quella che spregia il Nano o il politico che ci sta sulle balle...dobbiamo accettare anche quella fatta verso tutte le figure politiche.


    Tessera N° 6

    Commenta


      Agguato a Belpietro, dubbi dei pm Caposcorta verso l’incriminazione




      Le telecamere non filmarono intrusi. Per i pm l’attentato al direttore di "Libero" sarebbe solo una montatura della guardia del corpo, poi rimosso perché stressato. Ma il direttore non c'entra. L'agente rischia tre imputazioni: procurato allarme, spari e simulazione di reato




      Milano Tra un po’ saranno passati tre mesi. E Ferdinando Pomarici e Grazia Pradella, i pubblici ministeri che dal 4 ottore indagano su quanto accadde quella sera nella casa milanese di Maurizio Belpietro, ormai si sono fatti un’idea abbastanza precisa. La conclusione cui i due pm sarebbero giunti (il condizionale è d’obbligo, visto il riserbo che fin dall’inizio circonda le indagini) pone i magistrati in una situazione per alcuni aspetti lievemente imbarazzante. Compiute tutte le verifiche, eseguiti tutti gli esperimenti, valutate tutte le testimonianze, gli inquirenti sarebbero infatti arrivati a convincersi che in via Monte di Pietà, nel palazzo dove abita il direttore di Libero , quella sera non sia accaduto in realtà assolutamente nulla. Ovvero: che nessuno abbia cercato di fare la pelle al giornalista. Che sulle scale del palazzo non ci fosse nessun altro, se non il capo della squadra di poliziotti che vigila sulla sicurezza di Belpietro. E che tutto quanto accaduto- gli spari, l’allarme, eccetera - sia stato frutto, nella migliore delle ipotesi, di un errore di valutazione da parte dell’agente. Da dove nasce l’imbarazzo della Procura è presto detto. I pm vogliono evitare a tutti i costi che una simile conclusione costituisca dal punto di vista mediatico un boomerang per il giornalista. Come è giusto che sia, l’allarme seguito all’episodio ha portato a Belpietro una quantità di manifestazioni di solidarietà. E se l’affare si sgonfia, i magistrati vogliono impedire che sia Belpietro ad apparire in qualche modo corresponsabile della faccenda. Mentre invece - e questo l’inchiestalo ha confermato senza ombra di dubbio - il direttore di Libero ha percepito i fatti come se il pericolo fosse assolutamente reale. Belpietro non aveva alcun motivo per dubitare del racconto di Alessandro N., il poliziotto. Tant’è vero che si è spaventato molto. Se una «montatura» c’è stata, dunque, Belpietro ne è stato una vittima. È questo il messaggio che la Procura vuole che sia chiaro, il giorno in cui l’esito dell’indagine verrà reso ufficialmente noto. Assai diverse le valutazioni che andranno fatte sulla posizione del poliziotto. Inizialmente, la versione dei fatti fornita dall’uomo è stata accolta senza tentennamenti: Belpietro che viene accompagnato fin sulla soglia del suo appartamento, poi entra in casa, il caposcorta che scende lungo le scale e s’imbatte in uno sconosciuto armato di pistola che gli punta contro l’arma e tira il grilletto.«Aveva un’automatica, forse una calibro 9, ma il colpo non è partito. A quel punto ho estratto l’arma di ordinanza e ho fatto fuoco », diceva la testimonianza raccolta subito dopo i fatti. Ma, strada facendo,l’inchiesta si sarebbe imbattuta in inverosimiglianze e incongruenze, innescate dal primo dato oggettivo: l’assenza, nei filmati delle numerose telecamere di sorveglianza presenti nella zona, di qualunque immagine riconducibile all’identikit dell’attentatore. In teoria, se ora dovesse emergere che l’agente si è inventato tutto, gli andrebbero contestati diversi reati: procurato allarme, spari in luogo pubblico, simulazione di reato. Ma l’orientamento della Procura sarebbe, nei limiti del possibile, di non infierire su Alessandro.L’agente (già protagonista all’epoca di Mani Pulite di un agguato rimasto senza riscontri, quello al procuratore aggiunto di Milano Gerardo D’Ambrosio) potrebbe avere agito comunque in buona fede, sotto il peso di uno stress eccessivo. Proprio questo stato di stress avrebbe, d’altronde, convinto i vertici della questura ad allontanarlo dalla sezione Scorte e destinarlo ad un altro servizio





      Ahah, l'avevo detto sin da subito ma questo non ha evitato speciali, dichiarazioni dei soliti dementi del PDL, titoloni per una settimana (Corriere in prima fila). Ora uno potrebbe attendersi per par condicio una settimana di controprogrammazione con Belpietro messo alla berlina ma credo la notizia passerà sotto silenzio. E dire che c'è ancora qualcuno che compra un giornale firmato da questo individuo
      Interessante che a sparare la notizia sia stato Il Giornale. E' iniziata la guerra tra Feltri-Belpietro e Sallusti. Ne rimarrà solo uno, cui il titolo di lingua più veloce del west non sfuggirà.
      Last edited by ma_75; 28-12-2010, 20:43:17.
      In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
      ma_75@bodyweb.com

      Commenta


        Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
        questo non è niente,a dicembre 2006 quando andai alla manifestazione della casa delle libertà,c'era di peggio.
        srep
        Presidente siamo con Te,
        meno male che Silvio muore.

        Commenta


          Ahahahah ho saputo anche io della bufala sull'attentato a quel mongolo di Belpietro tra l'altro nei TG Mediaset nessuno ha detto qualcosa!!!
          Questo giro si e' toccato il fondo, alla fine e' lui che si inventa gli attentati non Fini
          Last edited by germanomosconi; 28-12-2010, 22:42:50.
          Originariamente Scritto da Marco pl
          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          IO? Mai masturbato.
          Originariamente Scritto da master wallace
          Io sono drogato..

          Commenta


            Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
            Interessante che a sparare la notizia sia stato Il Giornale. E' iniziata la guerra tra Feltri-Belpietro e Sallusti. Ne rimarrà solo uno, cui il titolo di lingua più veloce del west non sfuggirà.
            e te credo,Feltri gli ha scippato 2 tra le migliori firme (in senso lato) del suo giornale.Facci cosa farà?
            Originariamente Scritto da Icarus Visualizza Messaggio
            srep
            "
            Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

            Commenta


              Originariamente Scritto da odisseo Visualizza Messaggio
              e te credo,Feltri gli ha scippato 2 tra le migliori firme (in senso lato) del suo giornale.Facci cosa farà?

              considerando che Feltri disse che cestinare un articolo di Facci non era censura ma un'opera buona, credo che traslocherà da Sallusti
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

              Commenta


                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                considerando che Feltri disse che cestinare un articolo di Facci non era censura ma un'opera buona, credo che traslocherà da Sallusti
                probablile anche perchè è difficile tornare indietro dopo le parole di Facci su Feltri ad Annozero.

                ---------- Post added at 23:10:07 ---------- Previous post was at 23:08:09 ----------

                L'intervista a luci rosse che getta fango su Fini


                Una escort prova a vendere un video in cui racconta: "Il presidente della Camera è stato con me tre volte, pagava 2mila euro per ottenere il mio silenzio". Dopo i casi D'Addario e Ruby, un'altra storia architettata per ricattare un uomo delle istituzioni



                Milano - Interno, giorno. In*quadratura fissa. Parete spo*glia. In sottofondo, squilli di telefono. Sulla poltrona, una ragazza sulla trentina. Tacco da gara, inguainata in un pa*io di pantaloni di pelle neri, neri la giacca i capelli e gli oc*chi. Rachele, dice di chiamar*si. È un nome d’arte. E la sua arte è la prostituzione. Una escort, secondo il vocabola*rio del terzo millennio. In principio fula D’Addario. Poi venne Ruby. Ora è lei che ca*valca l’onda di fango. O alme*no ci prova. E lo fa con un vi*deo. Un filmato che da quasi un mese gira al mercato nero degli scandali. Immagini che qualcuno ha provato a vende*re a televisioni e giornali. Mi*gliaia di euro in cambio di un nome: Gianfranco Fini.
                È il regalo di Natale per il presidente della Camera. Tre*dici minuti di racconti detta*gliati sui presunti incontri ses*suali con la terza carica dello Stato. Nessun riscontro ai ri*cordi di Rachele, e - anzi - il forte sospetto che gli ultimi sex-gate all’italiana abbiano fatto scuola. Dallo s********mento alla notorietà, il passo è breve. Una confidenza sul politico giusto e al momento opportuno per aprirsi le por*te della celebrità. Anche per poco, ma quanto basta per spuntare un’ospitata in tv o in qualche serata trash da di*scoteca. È il marketing della melma. E a prendersi gli schizzi, questa volta, è il lea*der di Futuro e libertà. Il video risale agli inizi di di*cembre. Rachele racconta di tre incontri con Fini. È lui *spiega in favore di telecame*ra - ad averla raggiunta nel suo appartamento di Reggio Emilia. Il primo contatto av*viene su internet. Poi la ragaz*za riceve una telefonata da un numero anonimo. È un in*termediario che organizza la serata con il presidente della Camera. Che- prosegue il rac*conto - arriva su un’Audi blu accompagnato da quella che sembra essere una guardia del corpo. Secondo i ricordi della escort, siamo a metà no*vembre dello scorso anno. Si accordano per un compenso di 500 euro. Poi, considerate le richieste di Fini, la cifra rad*doppia. Alla fine, le avrebbe addirittura lasciato 2mila eu*ro. S’indigna, Rachele. Quel**l’extra - è convinta - serve a comprare il suo silenzio. E al*la faccia di quel generoso re*galo, che avrebbe dovuto ga*rantire la riservatezza dei tête-à-tête , davanti alla teleca*mera la escort indugia sui mi*nimi dettagli di quelle serate di eccessi. Ancora, ricorda che nessuno ha visto il politi*co entrare nel suo apparta*mento e che - bontà sua - si sarebbe impegnata a garanti*gli la massima discrezione. Un’accortezza ripetuta an*che nelle altre due occasioni in cui Fini le avrebbe fatto visi*ta. Una nel maggio scorso, l’ultima a settembre. Poi più nulla. Soprattutto, nessun se*gnale da quell’uomo tanto importante, che avrebbe po*tuto cambiarle la vita. Ecco il punto. Ecco perché donna Rachele - lei che dice di esse*re di destra, e perciò si è scel*ta quel nome- decide di vuo*tare il sacco urbi et orbi . Il lea*der di Fli le avrebbe fatto cre*dere di volerla aiutare, le avrebbe lasciato intendere che grazie alla sua interces*sione avrebbe messo fine a quella carriera - redditizia ma scandalosa - di prostituta a cinque stelle, salvo poi ri*mangiarsi la parola. Così la escort ha scelto la via più bre*ve. Un’intervista che puzza di falso e infamia, un piatto nata*lizio da dare in pasto agli sto*maci foderati del gossip, sen*za scrupoli né troppi timori di essere denunciata per diffa*mazione. Senza contradditto*rio e soprattutto senza prove, ma avanti il miglior offeren*te. Così, nel caso, si pagano le spese legali. Rachele - dice proprio così - si è sentita usata, e fa niente se a fare le prostitute capita pure di peggio. Fini doveva farle cambiare vita e non lo ha fatto. Di più. Avrebbe do*vuto aprirle le porte del Gran*de Fratello . Capito? Tredici minuti di palta fumante, il na*so e il seno rifatti (coi soldi di Gianfranco, s’intende), per sfondare. Per andare in tivvù. Per essere la nuova D’Adda*rio. O la nuova Ruby. O sem*plicemente, per essere Rache*le, quella che ha s*******to il presidente della Camera. In equilibrio su una cresta di fan*go, e pace per gli schizzi. Poi, dopo un po’,magari sirischia di cadere. Ma in certi ambien*ti, si nasce portati per stare a galla.



                http://www.ilgiornale.it/interni/lin...e=0-comments=1

                ---------- Post added 29-12-2010 at 19:09:04 ---------- Previous post was 28-12-2010 at 23:10:07 ----------

                Di Pietro: “Per colpa loro sono cornuto e mazziato”

                Il leader Idv risponde all'attacco di Flores e al documento di De Magistris, Alfano e Cavalli che sollevano il problema della questione morale


                Mentre risponde alle nostre domande sul cellulare, dal telefono fisso sta commissariando l’Idv in Piemonte. “Non si può mai stare tranquilli. Da una parte mi accusano, a me!, di questione morale, e intanto io commissario il nuovo coordinatore piemontese che ha appena imbarcato un tizio che vuole stare con noi ma intanto dichiara che resta fedele al sindaco di San Mauro Torinese del centrodestra. Dopo i Razzi e gli Scilipoti, ci mancava solo questo!”.

                Com’è questa storia del Piemonte? C’entra qualcosa col precedente coordinatore che s’è rivolto ai giudici per contestare la regolarità dell’ultimo congresso?
                C’entra e non c’entra. Il congresso in Piemonte, l’ha stabilito il giudice in via d’urgenza, era regolare. Andrea Buquicchio, che ha fatto per 10 anni il coordinatore regionale e per 5 il consigliere regionale, ha perso il congresso e voleva farlo invalidare perché un altro l’ha battuto. L’altro, Luigi Cursio, un medico, uno della mitica ‘società civile’, in buona fede per carità, diciamo per inesperienza, era così contento di avere strappato uno al Pdl che non gli ha chiesto nemmeno di scaricare la giunta Pdl di San Mauro. La società civile è una bella cosa, lo dico a Flores d’Arcais: ma a volte combina certi casini… Flores non ha idea di cosa vuol dire creare dal nulla e poi organizzare un partito, basato tutto sul volontariato.

                Per un riciclato che respingete, altre centinaia ne avete imbarcati. Soprattutto mastelliani.
                Ma non è che chiunque abbia fatto politica in altri partiti ha la peste addosso. Abbiamo delle regole: niente inquisiti, men che meno condannati. Ai congressi votano gl’iscritti, e mai per delega: bisogna essere presenti fisicamente. Se poi uno ha consensi e prende più voti di un altro, che ci posso fare io? E’ questione morale o è democrazia? Sapesse quanti trombati perdono il posto e si mettono a strillare alla questione morale.

                Lei ha fatto intendere che De Magistris vuole il suo, di posto.
                Ma quando mai. Mi riferivo alle lamentele che arrivano da tanti trombati sul territorio. Luigi mica l’abbiamo trattato come un corpo estraneo: è parlamentare europeo, presiede un’importante commissione sull’erogazione dei fondi europei, è capo del dipartimento Giustizia dell’Idv. Non ha bisogno di posti, li ha già e mi aspetto che si responsabilizzi di più, che mi aiuti a risolvere i problemi. Come l’altra sera, quando ha presenziato al vertice in Campania che ha eletto coordinatore una figura specchiata, Lorenzo Diana. Con lui comunque ci sentiamo due o tre volte al giorno, pure in questi giorni, nessun problema di posti.

                E qual è il problema allora?
                Che lui, la Alfano e Cavalli hanno sbagliato i tempi e le parole. Dire “questione morale” significa che il partito è marcio, il che è falso e offensivo. Mortifica e avvilisce non solo me, ma i nostri 1500 iscritti e i nostri dirigenti che da anni si fanno un mazzo così, spesso senza gratificazioni. Dirlo a freddo, poi, all’indomani della compravendita di Razzi e Scilipoti, è una coltellata. Per carità, mi prendo le mie responsabilità per averli scelti, ma come potevo prevedere che dopo 10 anni di dipietrismo e antiberlusconismo, quei due, dalla sera alla mattina, passavano con Berlusconi?

                Beh, a volte bastano i curricula, le facce…
                Senta, lo sa qual è la verità? Che, se volevo tenermeli, Razzi, Scilipoti e pure Porfidia me li tenevo. Ma a un prezzo: rinunciare alle nostre regole, cioè proprio alla questione morale tanto sbandierata da De Magistris, Alfano, Cavalli e Flores.

                Si spieghi meglio.
                All’ultimo esecutivo Idv abbiamo deciso che ci si può candidare solo nella propria regione. Scilipoti sapeva che nel suo territorio, Barcellona Pozzo di Gotto, gli avremmo preferito Sonia Alfano: al confronto con Sonia s’è sentito come il due di coppe quando a briscola comanda bastoni. Oltretutto, nel frattempo, è venuto fuori che è sotto processo. E noi chi è sotto processo non lo candidiamo.

                E Razzi?
                Idem: non sarebbe stato ricandidato, sia perchè strada facendo è saltato fuori un processo anche su di lui, sia perché comunque a Lucerna non poteva più chiedere voti, né avrebbe potuto ricandidarsi in un’altra zona d’Italia. Quindi si son messi sul mercato prima ancora che Berlusconi facesse l’offerta. Certo, se gli dicevo “tranquilli, vi ricandido lo stesso anche se indagati o imputati”, quelli restavano. E’ per la questione morale che li abbiamo persi. E ora, dopo averli persi, mi si imputa la questione morale?! Cornuto e mazziato.

                E Porfidia? Eletto in Campania, indagato per violenza privata con aggravante mafiosa, passato da Idv a Noi Sud.
                Le rivelo una cosa. Quando l’abbiamo candidato, aveva il certificato penale intonso. Poi viene indagato: lo stesso giorno lo mettiamo fuori dal gruppo e dal partito. Qualche mese fa viene da me: “Tonino, se resto indagato o mi rinviano a giudizio, tu mi ricandidi?”. Se rispondevo sì, restava. Invece ho risposto: “No, non posso”. Così se n’è andato. E ora Luigi, Sonia e Cavalli mi incolpano di “questione morale” pure per Porfidia. Ma dovrebbero dirmi bravo! Era questione morale se lo tenevo!

                Flores, e non solo lui, insiste da anni sulla selezione delle classi dirigenti a livello locale.
                Ecco, appunto, grazie. Ma, se scelgo io i candidati come mi impone di fare questa legge elettorale di merda, non va bene perché sono un dittatore. Se gli organi dirigenti li scelgono i congressi, non va bene lo stesso perché passa qualche riciclato. Si invoca continuamente la “base”, ma che cos’è la base? Io non conosco altra base se non gli iscritti. Poi lo so benissimo che il De Gregorio di turno si crea “più base” e porta più gente a votare per lui ai congressi e alla fine vince, e non è detto che sia il migliore. Ma qual è l’alternativa? Facile mettersi a tavolino, accendere il computer e, anzichè aiutare con critiche costruttive, criticare o lanciare pseudosondaggi natalizi. Facile cercare il capello nell’uovo e mai la trave che si ficca nell’occhio…

                Il detto non è proprio quello, ma rende l’idea.
                Sono anni che tutti ci passano ai raggi X, poi quando si scopre che siamo sani, nessuno lo scrive. Ricorda il casino che han fatto due anni fa su mio figlio Cristiano indagato a Napoli per lo scandalo Romeo-Mautone? Ho appena scoperto che Cristiano non è mai stato indagato. Nulla di nulla. Ricorda le accuse sull’”associazione familiare” di Di Pietro che succhiava i finanziamenti al partito? Due anni di linciaggio e umiliazioni, poi il giudice ha archiviato: partito e associazione erano la stessa cosa, tutto regolare, anzi chi mi ha denunciato non poteva neppure farlo perché non era parte lesa. Ma non l’ha scritto nessuno.

                “Micromega”, per aiutarla a fare pulizia, ha pubblicato mesi fa una lista di impresentabili dell’Idv.
                Bene, chi non era degno di restare l’abbiamo messo alla porta. Altri avevano l’unico peccato di venire da altri partiti. Ma che ragionamento è? Siccome Flores fa politica da trent’anni, allora non ci parlo più? In quella lista c’erano poche decine di persone, su un partito che in dieci anni ne ha candidate decine di migliaia, tra elezioni politiche, europee, regionali, provinciali, comunali.

                Da chi ha messo i “valori” nel logo del partito ci si aspetta più rigore che dagli altri.
                Se mi dicono dove si vende il Pentotal per il siero della verità, lo compro di corsa. Ma il solo modo per non sbagliare è non far nulla e criticare gli altri. Già abbiamo regole e filtri che non ha nessun altro partito. Noi non paracadutiamo i candidati dalla Sicilia al Trentino: sei calabrese, lombardo, abruzzese? Ti candidi a casa tua, così la gente ti conosce e, se sei un pezzo di merda, prima o poi viene fuori. Certo, su migliaia di candidati, qualcuno sfugge sempre. Ma, quando lo becchiamo, lo cacciamo.

                Visti i risultati, si può fare di più.
                E infatti lo faremo. Ogni giorno – vedi commissariamento del Piemonte – facciamo pulizie cammin facendo perché l’attenzione non è mai abbastanza. Il 14-15 gennaio ci ritiriamo in convento in Umbria per l’esecutivo nazionale. Lì proporrò una norma anti-riciclati: chi viene da altri partiti deve fare un anno di noviziato prima di prendere i voti, cioè prima di candidarsi alle elezioni o ricoprire incarichi nel partito, così intanto lo studiamo bene. Un anno di dieta vegetariana: niente carne, così non ingrassa… De Magistris e gli altri hanno altre proposte? Benvenuti, quella è la sede. Se Flores vuole venire a spiegarci il suo sistema, siamo felici. Per me ha sbagliato, ma in buona fede: ora, fatta la frittata, chiudiamo la polemica e passiamo alla pars construens. Staniamo il Pd per fare subito la grande coalizione – meglio con un leader scelto con le primarie – con noi e Sel per battere Berlusconi.

                Ma Flores l’accusa di aver taroccato il suo sondaggio.
                Ma io a Natale ero tutto preso da messa, presepe e capretto in famiglia. Figuriamoci se pensavo al suo pseudo-sondaggio. Poi è ovvio che in Rete i fans dell’uno e dell’altro organizzano le catene di Sant’Antonio: non c’erano solo gli sms “vota Di Pietro”, ma anche quelli “affossa Di Pietro”. E’ normale. E comunque non avevo bisogno di quello pseudo-sondaggio per sapere che dobbiamo sempre fare di più.

                De Magistris invoca una cabina di regia per scegliere meglio i candidati.
                Ma c’è già. E’ l’esecutivo nazionale, che riunisce i parlamentari italiani ed europei, i consiglieri e i coordinatori regionali e i responsabili dei dipartimenti tematici. Ne fanno parte non solo Luigi, ma anche la Alfano, responsabile del dipartimento Antimafia, e Cavalli, consigliere regionale con importanti incarichi politici in Lombardia. A proposito: mi dicono che non so scegliere i candidati, ma loro tre chi li ha scelti? Io. E non le dico le resistenze che ho incontrato nella pancia del partito, sempre diffidente sugli innesti di esterni e indipendenti.

                Pentito?
                No. Tornando indietro, anche dopo queste critiche che reputo ingiuste, li sceglierei di nuovo tutti e tre. Perché lavorano benissimo. Però chiedo più rispetto per quei poveri stronzi di militanti e dirigenti anonimi che, nel silenzio di stampa e tv, han raccolto un milione e mezzo di firme per i referendum su nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento: è grazie a loro se nemmeno in caso di pronuncia favorevole della Consulta sul legittimo impedimento Berlusconi otterrà l’impunità: a giugno decideranno i cittadini.

                "
                Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

                Commenta


                  Ma la questione morale dentro l'IDV cosa riguarderebbe?

                  A causa del minimo potere che hanno mi pare che per ora non siano finiti dentro direttamente a grossi scandali...

                  E' per via dei 3 deputati che hanno cambiato casacca?


                  Tessera N° 6

                  Commenta


                    Originariamente Scritto da TheSandman Visualizza Messaggio
                    Ma la questione morale dentro l'IDV cosa riguarderebbe?

                    A causa del minimo potere che hanno mi pare che per ora non siano finiti dentro direttamente a grossi scandali...

                    E' per via dei 3 deputati che hanno cambiato casacca?
                    si, è per quello. é una questione interna all'IDV.
                    "
                    Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

                    Commenta


                      Parla Lucia (Rachele), la escort che sostiene di avere avuto rapporti sessuali con Fini

                      La squillo di Reggio Emila in un'intervista sul sito 4minuti.it racconta la sua vita e parla degli incontri a pagamento con il presidente della Camera

                      Ecco chi è realmente donna Rachele. La escort di Reggio Emilia che nei giorni scorsi ha sostenuto di avere avuto incontri a pagamento con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Si chiama Lucia Rizzo, ha 34 anni ed è nipote di un gerarca fascista. Oggi lavora per l’agenzia Dive e Star di Milano. Dice di avere raccontato tutto “per una promessa non mantenuta” da Fini: una partecipazione al Grande fratello. Mentre le riviste di gossip le danno la caccia, Dagospia la dipinge come una “racconta bufale”, ilfattoquotidiano.it l’ha rintracciata per sentire la sua versione.

                      Preferisce essere chiamata Lucia o Rachele?
                      Mi chiami Rachele.

                      Rachele perché ha deciso di raccontare questa storia?
                      Per una questione morale. L’ho fatto per alcune promesse che non sono state mantenute. Nonostante il lavoro che faccio – un mestiere da molti considerato immorale – per me la parola data è sacra. Se una persona prende un impegno, poi deve onorarlo. Nel mio caso non è stato così. Ho pensato di avere subito un dispetto e per questo ho deciso di vuotare il sacco.

                      Quali sono le promesse non mantenute?
                      Un ingresso al Grande Fratello.

                      Quando le è stata fatta la promessa?
                      Negli incontri successivi al primo, avvenuti nel maggio e nel settembre scorso.

                      A settembre la rottura tra Fini e Berlusconi era già consolidata.
                      Di questioni politiche ne capisco veramente poco. Non voglio esprimermi. Io mi limito a raccontare solo le cose che mi riguardano.

                      Però risulta che in passato lei sia stata una “supporter” politica di Fini.
                      No. Mi sento molto vicina a lui per le idee che esprime. Sono di destra e ho votato Fini alle ultime elezioni.

                      Insomma, si interessa di politica o no?
                      Sì, un pochino. Ma come le ho spiegato prima, non seguo gli eventi politici. Vengo da una famiglia di destra: sono nipote di un gerarca fascista.

                      Lei sostiene che Gianfranco Fini sia stato un suo cliente, da donna di destra come si definisce lei che sensazioni ha avuto?
                      Il mio pensiero andava ai soldi: Un “personaggione” del genere avrebbe pagato un sacco di quattrini, pensavo solo a questo.

                      Lei sostiene che Fini le ha promesso una raccomandazione per il GF.
                      Sì, stavamo parlando della mia situazione: di quello che faccio per vivere e se mi piacerebbe cambiare vita. E io gli ho espresso il desiderio di poter partecipare al Grande fratello. Lui mi ha risposto che c’era una possibilità.

                      E dopo questa promessa?
                      A settembre sono arrivate due convocazioni, una negli studi di Milano e una a Roma. Sinceramente pensavo fossero dovute a delle chiamate dall’alto. Poi invece non ho avuto riscontri di nessun tipo.

                      Il contatto con la televisione quindi non è avvenuta tramite la sua agenzia.
                      No, assolutamente. In seguito alle convocazioni al GF ho chiamato l’agenzia, proprio per gestire il “dopo”. Si sa, ti vengono proposte serate, ti invitano ad eventi. E per quanto io sia grande e sappia cavarmela da sola, c’è sempre bisogno di qualcuno che ti segua.

                      E dopo la delusione la sua video dichiarazione a Libero.
                      Sì, in cui parlo dei tre incontri, dei 2.000 euro ricevuti per la garanzia del silenzio e delle promesse non mantenute.

                      Dove sono stati girati i famosi 13 minuti di intervista?
                      Sono andata dal dottor Belpietro e ho esposto i fatti. Poi lui mi ha chiesto se ero disposta a rilasciare un’intervista. Ora non so come intendano utilizzarla.

                      Durante le riprese, oltre ai suoi agenti c’era anche un giornalista di Sky?
                      (Ride, ndr) Sa bene che non risponderò a questa domanda. Nell’intervista fatta da Belpietro non c’erano le persone di cui parla lei. Eravamo presenti io, due collaboratori di Belpietro e un giornalista. Poi ne abbiamo fatto un’altra che ha girato un altro cronista.

                      E insieme ai suoi agenti c’era un giornalista di Sky?
                      Sì.

                      Come mai non ha scattato una foto, non ha girato un video, per incastrare Fini?
                      Secondo lei è facile fare una cosa del genere? Ha idea dei controlli che venivano fatti prima di ogni incontro? E poi, con un cliente del genere non pensi mica a fotterlo. Pensi solo a tenertelo stretto per i soldi.

                      E’ consapevole del fatto che rischia una condanna per calunnia ai danni della terza carica dello Stato? Non mi tange minimamente questa cosa, perché i fatti che ho raccontato sono veritieri. Quindi, non vedo il rischio.

                      Ecco chi è realmente donna Rachele. La escort di Reggio Emilia che nei giorni scorsi ha sostenuto di avere avuto incontri a pagamento con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Si chiama Lucia Rizzo, ha 34 anni ed è nipote di un gerarca fascista. Oggi lavora per l’agenzia Dive e Star di Milano. Dice di …
                      "
                      Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

                      Commenta


                        Ma il 2010 non si può portare via anche Berlusconi e i suoi amici? Auguri a noi, che resistiamo. Nonostante tutto.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

                        Commenta


                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Ma il 2010 non si può portare via anche Berlusconi e i suoi amici? Auguri a noi, che resistiamo. Nonostante tutto.
                          auguri

                          scommetto che sei daccordo con Travaglio sul peggior politico del centrosinistra

                          Anche Marco Travaglio e Peter Gomez hanno votato il sondaggio de ilfattoquotidiano.it su tutto il meglio e il peggio del 2010. Ecco le loro risposte (quelle di Travaglio indicate con lettera “T”, quelle di Gomez con la “G”). A questo link, invece, potete inserire le vostre preferenze.

                          Personaggio dell’anno nel mondo

                          Il migliore: Julian Assange (T), Julian Assange (G)

                          Il peggiore: Hillary Clinton (T), Vladimir Putin (G)

                          Politico straniero

                          Il migliore: Angela Merkel (T), Aung San Suu Kyi (G)

                          Il peggiore: Vladimir Putin (T), Kim Jong-Il (G)

                          Notizia nel resto del mondo

                          La migliore: il ritiro Usa dall’Iraq (T), il ritiro Usa dall’Iraq (G)

                          La peggiore: l’arresto di Julian Assange (T), Il disastro ambientale Bp nel Golfo del Messico (G)

                          La notizia in Italia

                          La migliore: lo stop alla legge bavaglio (T), lo stop alla legge bavaglio (G)

                          La peggiore: passa la legge Gelmini (T), la fiducia al governo Berlusconi (G)

                          Politico italiano di centrodestra

                          Il migliore: Gianfranco Fini (T), Gianfranco Fini (G)

                          Il peggiore: Sandro Bondi (T), Michela Vittoria Brambilla (G)

                          Politico di centrosinistra

                          Il migliore: Nicola Zingaretti (T), Rosy Bindi (G)

                          Il peggiore: Matteo Renzi (T), Francesco Rutelli (G)

                          Imprenditore e manager italiano:

                          Il migliore: Mario Draghi (T), Mario Draghi (G)

                          Il peggiore: Sergio Marchionne (T), Massimo Calearo (G)

                          Inchiesta e/o sentenza giudiziaria

                          La migliore: il caso ThyssenKrupp (T), i “Bertoladri”-la cricca (G)

                          La peggiore: l’assoluzione Fiat (T), assoluzione di Massimo Maria Berruti (G)

                          Giornalista italiano

                          Il migliore: Fiorenza Sarzanini – Corriere della sera (T), Fiorenza Sarzanini (G)

                          Il peggiore: Nicola Porro – Il Giornale (T), Augusto Minzolini – Tg1 (G)

                          Personaggio televisivo

                          Il migliore: Victoria Cabello (T), Loris Mazzetti (G)

                          Il peggiore: Maria De Filippi (T), Massimo Giletti (G)

                          Il film

                          Il migliore: L’uomo nell’ombra (T), Io sono l’amore (G)

                          Il peggiore: Scusa ma ti voglio sposare (T), Scusa ma ti voglio sposare (G)

                          Il cantante

                          Il migliore: Renato Zero (T), Skunk Anansie (G)

                          Il peggiore: Valerio Scanu (T), Gigi D’Alessio (G)

                          Attore italiano:

                          Il migliore: Elio Germano (T), Sergio Castellitto (G)

                          Il peggiore: Raoul Bova (T), Christian De Sica (G)

                          Attrice italiana:

                          La migliore: Valeria Golino (T), Giovanna Mezzogiorno (G)

                          La peggiore: Manuela Arcuri (T), Manuela Arcuri (G)

                          Il regista

                          Il migliore: Roman Polanski (T), Giorgio Diritti (G)

                          Il peggiore: Federico Moccia (T), Federico Moccia (G)

                          Il libro

                          Il migliore: “Sulla lingua del tempo presente” di Gustavo Zagrebelsky (T), “Accabadora” di Michela Murgia (G)

                          Il peggiore: ”Il cuore e la spada” di Bruno Vespa, “Il cuore e la spada” (G)

                          Lo scrittore

                          Il migliore: Antonio Tabucchi (T), Antonio Tabucchi (G)

                          Il peggiore: Francesco Piccolo (T), Federico Moccia (G)

                          Il calciatore

                          Il migliore: Zlatan Ibrahimovic (T), Samuel Eto’o (G)

                          Il peggiore: Ronaldinho (T), Ronaldinho (G)

                          Il personaggio sportivo extra-calcio

                          Il migliore: Federica Pellegrini (T), Danilo Gallinari (G)

                          Il peggiore: Valentino Rossi (T), Michael Schumacher (G)

                          Uomo sexy

                          Il più sexy: Clint Eastwood (T), Johnny Depp (G)

                          Il meno sexy: Silvio Berlusconi (T), Silvio Berlusconi (G)

                          Donna sexy

                          La più sexy: Laura Chiatti (T), Kate Moss (G)

                          La meno sexy: Michela V. Brambilla (T), Maria Stella Gelmini (G)

                          Il programma televisivo d’informazione

                          Il migliore: Report (T), Report (G)

                          Il peggiore: Matrix (T), Matrix (G)

                          Il programma televisivo di intrattenimento

                          Il migliore: Tg1 (T), Che tempo che fa (G)

                          Il peggiore: L’ultima parola (T), Mattino Cinque (G)

                          Il programma radiofonico

                          Il migliore: Un giorno da pecora – RadioRai2 (T), Un giorno da pecora (G)

                          Il peggiore: La zanzara – Radio24 (T), Zapping – Radio 1 (G)

                          Il sito internet o blog

                          Il migliore: danieleluttazzi.it (T), thehuffingtonpost.com (G)

                          Il peggiore: thefrontpage.it di Fabrizio Rondolino e Claudio Velardi (T), Forzasilvio.it (G)
                          "
                          Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

                          Commenta


                            ahaha in verità sono d'accordo con quasi tutte le scelte di Travaglio. Su Renzi di sicuro, anche se da quelle parti non si fa fatica a trovare buona compagnia...e renzi quanto a inciuci rispetto a D'Alema è uno scolaretto balbettante
                            In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                            ma_75@bodyweb.com

                            Commenta


                              l programma televisivo di intrattenimento

                              Il migliore: Tg1 (T), Che tempo che fa (G)

                              Il peggiore: L’ultima parola (T), Mattino Cinque (G)



                              Presidente siamo con Te,
                              meno male che Silvio muore.

                              Commenta


                                La Lega s'arrende: al Sud
                                i Comuni sono più virtuosi


                                Il Carroccio premia il Sud La Puglia batte i lombardi. Una ricerca del gruppo della Lega in Veneto fa i conti: molti Comuni virtuosi sono nel Meridione e nelle rosse Emilia e Marche.




                                La Lega si accorge che anche il Sud è virtuoso. È bastato che il gruppo dei fedelissimi dell'Umberto eletti nel Consiglio regionale del Veneto promuovesse uno studio per misurare la qualità della gestione amministrativa dei Comuni d'Italia per scoprire che le sorprese arrivano proprio dal Mezzogiorno. E non solo, infatti, a ruota, lo seguono anche alcune Regioni governate dal centrosinistra e da quello stesso Lazio più volte additato dai nordisti come simbolo degli sprechi italiani. E così nonostante la medaglia d'oro per le amministrazioni comunali più virtuose se la sia aggiudicata proprio il Veneto, è interessante notare come, al secondo posto, si sia classificata la Puglia seguita da Emilia Romagna e Marche. Una vera e propria rivoluzione per il leghista-pensiero che, costretto dalle percentuali a a vedere la Lombardia al quinto posto delle regioni con i comuni più virtuosi, cerca comunque una chiave positiva per giustificare il risultato. Un compito che spetta proprio al capogruppo della Lega a Palazzo Balbi, Federico Caner: «Il nostro Rapporto vede i comuni della Puglia al secondo posto, dopo quelli veneti: è la dimostrazione del fatto che anche il Sud trarrebbe vantaggio da un sistema di gestione autonoma degli Enti locali. Infatti, dallo studio si ricava che anche nel Meridione è possibile fare passi in avanti verso l'efficienza, operando attraverso una migliore organizzazione delle strutture amministrative e cercando di "unire le forze" mediante una gestione associata delle funzioni».
                                E così, proprio nel giorno in cui Umberto Bossi e i vertici del Carroccio puntano i piedi e pongono come termine ultimo la settimana tra il 17 e il 23 gennaio per vedere la fine dell'iter legislativo sui decreti attuativi sul federalismo fiscale, l'indagine, condotta dal centro studi Sintesi usufruendo del Cruscotto degli indicatori socio-economici, potrebbe diventare una carta vincente per convincere anche i più scettici sulla validità della riforma. Il banco di prova è ormai alle porte. Infatti proprio a partire dal 17 gennaio tornerà a riunirsi la commisione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale e in quella sede inizierà la discussione di due dei cinque decreti attuativi che interessano da vicino i Comuni: il primo, presentato il 22 luglio scorso dal Consiglio dei ministri, riguarda la determinazione dei fabbisogni standard per gli enti locali, e il secondo, approvato in via preliminare dallo stesso governo il 4 agosto, riguarda invece l'autonomia tributaria dei Comuni (quello che introduce l'imposta municipale unica e la cedolare secca sugli affitti).
                                Ma è analizzando distintamente i dati che compongono lo studio promosso dalla Lega del Veneto che emergono molti altri elementi interessanti. Infatti esso si basa su dodici indicatori connessi alla gestione della macchina amministrativa e all'impiego delle risorse pubbliche da parte degli Enti locali. Gli indicatori sono stati idealmente suddivisi in quattro gruppi (indicatori di «gestione», indicatori di «equilibrio economico», indicatori di «efficienza e autonomia» e, infine, quelli di «servizio pubblico») a loro volta suddivisi in altri tre sottogruppi. Dalla «gestione» per esempio è interessante vedere come, per quanto riguarda la «Rigidità strutturale» (la quota di entrate assorbite annualmente dai costi per il personale e gli interessi passivi), emerge che i Comuni laziali hanno il valore più basso nella classifica (20,5%) mentre la maglia nera spetta al Piemonte (39,1%), seguito da Toscana e Umbria. I comuni dell'Abruzzo risultano invece «virtuosi» per quanto riguarda le «Spese di funzionamento procapite» dove la migliore prestazione è ascrivibile alla Puglia (538 euro procapite) ma dove anche gli abruzzesi fanno un'ottima figura stabilizzandosi a quota 587 euro su una media nazionale di 644 euro.
                                Per quanto riguarda invece gli indicatori di «equilibrio economico» la situazione migliore la registrano i Comuni del Lazio che, per quanto riguarda l'«Equilibrio corrente», la «Sostenibilità del debito» e il «Rispetto del Patto di stabilità interno», evidenziano un'ottima situazione rispetto agli altri Comuni italiani, soprattutto rispetto a quelli del Nord che, nonostante qualche distinguo, arrancano. Interessante in questo comparto anche il dato relativo al Molise dove i Comuni risultano essere i meno indebitati in relazione alle proprie disponibilità di entrata. Una percentuale del 71,2% rispetto a una media del 113,1%. Per quanto riguarda gli indicatori di «Efficienza e autonomia» è l'Abruzzo a dimostrare per ben tre volte di avere valori superiori alla media conquistandosi tre medaglie. Infatti, a sorpresa, i più «autonomi» (l'autonomia tributaria viene calcolata rapportando le entrate tributarie sul totale delle entrate correnti) sono i Comuni abruzzesi (45,8%), seguiti dagli Enti pugliesi (44,9%) e veneti (41,3%).
                                Diversamente, il minore grado di autonomia si registra nel Lazio (25,1%) difficoltà che emerge anche per quanto riguarda un indicatore relativo all'efficienza nella gestione delle risorse pubbliche ovvero la velocità di pagamento. Infine sono gli indicatori di «Servizio pubblico» a consegnare qualche riconoscimento ai comuni laziali. Per quanto concerne il servizio «Asilo nido», la copertura maggiore si registra in Emilia Romagna ma anche nel Lazio dove il 77,2% dei bambini tra 0 e 2 anni risiede in un Comune nel quale è presente il servizio.
                                Percentuali più basse della media nazionale invece in Abruzzo (68,8%) e in Molise (37,5%). I Comuni laziali si rivelano particolarmente attenti anche all'«Assistenza agli anziani»: il 95% delle persone con più di 65 anni vive in un Comune in cui è presente il servizio. Inferiore alla media invece è ancora la situazione del Molise con una percentuale dell'84%. Da ultimo è il dato sulla «Raccolta differenziata dei rifiuti urbani» a evidenziare una situazione che ormai da anni è sotto gli occhi di tutti: la medaglia d'oro spetta ai Comuni veneti dove viene differenziato il 52,9% del totale dei rifiuti prodotti su una media nazionale del 26,2%. Percentuali analoghe si registrano anche in Piemonte e Lombardia. Medaglia nera invece per i molisani (6,5%), i lucani (9,1%), i pugliesi (10,6%) e i laziali (12,9%).


                                http://www.iltempo.it/politica/2011/..._arrende.shtml

                                ---------- Post added 07-01-2011 at 11:26:40 ---------- Previous post was 06-01-2011 at 20:28:51 ----------

                                Spartacus a Cortina, la rivolta dei Vespa contro il premier



                                Dalla primavera di Praga a quella di Cortina: si respira aria di rivoluzione, terremoto di valori. E in mancanza del centrosinistra (che, come è noto, langue), questa brezza non può che soffiare a destra, con effetti speciali capaci di stupire. Sarà l’aria rarefatta del Cadore? O sarà l’effetto inebriante di un fungo allucinogeno? Sta di fatto che in due soli giorni, a partire dallo storico tempio cisnettiano (quello dove un tempo spopolavano Gianni non ancora “Aggiungi-un-posto all’Atac” Alemanno e Magdi, non ancora Cristiano, Allam), si è diffusa nel centrodestra una strana e inebriante aria di rivolta, persino tra gli storici quadrumviri del berlusconismo. Chi critica il Cavaliere, chi lo motteggia, chi ne dichiara imminente la scomparsa, chi lo sbeffeggia, chi gli detta ultimatum. Povero premier. Eppure non era la festa de Il Fatto, ma lo stesso Palalexus dove in anni passati bastava dire “Silvio” per raccogliere applausi impellicciati con il badile.

                                Il primo feroce attacco al primato morale e (sessuale) del “Cavaliere di Hardcore” (copyright travagliesco) non è venuto dunque dagli autori di Papi, ma da quel Vittorio Feltri che alcuni lettori di centrodestra nostalgici della vecchia linea sui siti ci rimproverano – nientemeno – di aver “plagiato”. Ebbene, Feltri due-la vendetta ha picchiato duro: “Mi auguro che il prossimo presidente della Repubblica non sia Berlusconi: immaginate che cosa potrebbe succedere… Escort al Quirinale…”. In linea con il nuovo corso eversivo di Libero, su cui Maurizio Belpietro difende Tremonti, mentre sul Il Giornale Mario Giordano gli fa la pelle, come possibile traditore del Cavaliere. Ma si potrebbe dire: Feltri è Feltri, poi gli altri hanno rimediato. Invece anche Bruno Vespa, deve aver avuto qualche istante di trance, o deve essere caduto vittima del fungo travaglista. Infatti, dallo stesso palco, con il suo meraviglioso completino girocollo in taffetà nera (pare una divisa rubata ai Clingon di Star Trek, lo ha messo anche da Antonello Piroso) ha tuonato “Se Berlusconi campa ancora due anni politicamente….”. Se? “Deve avere il coraggio di mettere le palle sul tavolo e fare le grandi riforme, altrimenti – ha aggiunto Vespa – siccome il problema della quarta settimana non ce l’ha, è meglio che se ne vada!”.

                                Nientemeno. Un avviso di sfratto. E così Berlusconi si trova stretto tra gli antiberlusconiani di destra, e le affettuosità al curaro degli alleati (un tempo!) affidabili. Come il ministro dell’Interno Bobo Maroni, che ha discettato spericolatamente in Transatlantico su corrispondenze asimmetriche tra calcio e politica: “E’ una legge infallibile. Se il Milan va bene la politica di Berlusconi va in crisi, quando il Milan va male Silvio Vince le elezioni, eh, eh…”. E c’è davvero poco da ridere per due motivi. Il primo: il Milan ieri ha vinto (contro il nostro amato Cagliari, sigh) ed è primo in classifica (applicando il teorema Maroni significa perlomeno crisi). E poi perchè l’ultima coltellata è arrivata – tu quoque – proprio da dove Silvio non immaginava tradimenti, dal fortino della guardia repubblicana di Alessandro Sallusti. Possibile? Sì, possibile. Due giorni fa, su Il Giornale, Vittorio Macioce, l’elzevirista del quotidiano, da interista, ha dedicato uno spillo alla speranza che i rossoneri perdano lo scudetto. Il pezzo si intitolava: “Mi consenta”. Il dissenso berlusconiano, ormai, ha assunto dimensioni drammatiche: Sacharov al confronto era un dilettante.

                                ---------- Post added 08-01-2011 at 00:46:13 ---------- Previous post was 07-01-2011 at 11:26:40 ----------

                                sondaggio interessante : http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-c.../sondaggio.pdf

                                ---------- Post added at 14:10:12 ---------- Previous post was at 00:48:55 ----------

                                oggi è partita ufficialmente la faida tra Sallusti e Feltri.
                                "
                                Voi potete mentire a voi stesso, a quei servi che stanno con voi. Ma scappare, però, non potrete giammai, perché là, vi sta guardando Notre Dame"

                                Commenta

                                Working...
                                X
                                😀
                                🥰
                                🤢
                                😎
                                😡
                                👍
                                👎